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Sony A7 iii. Astrofotografia: risultati meno 'brillanti' delle aspettative


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avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2018 ore 18:30

La A7 III è ISO invariant da 100 a 500 ISO e poi da 640 in su.

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2018 ore 19:15

P.S. Se si parla di stelle colorate, la colpa non è del sensore ma della lente non adatta a quel tipo di fotografia.


No, non sono aberrazioni cromatiche (o perlomeno sembrerebbe di no, bisognerebbe fare un test variando la messa a fuoco per togliersi ogni dubbio).

In questa immagine si vedono molto bene i puntini colorati, probabilmente hot pixel deformati da un qualche algoritmo di NR amazingsky.files.wordpress.com/2018/05/9a-sony-full-field.jpg

In questa invece si notano dei colori (verdino in paricolare) che non dovrebbero esserci, e così a occhio non mi sebrano delle AC ma più artefatti dovuti a qualche tipo di compressione o NR amazingsky.files.wordpress.com/2018/05/7a-sony-vs-canon-for-star-eater
L'immagine della 6DII è decisamente più rumorosa però le stelle sono praticamente tutte bianche, arancioni o blu come dovrebbero essere, facendo uno stacking la 6DII darebbe un' immagine migliore.

user132378
avatar
inviato il 10 Settembre 2018 ore 19:46

Pare che dopo questo post la canon abbia ritirato dal mercato la 6d ii.
licenziato in tronco gli ingegneri
e stanno rivalutando la loro capacità di produrre il comparto foto...

aspettiamo riscontri...

avatarsenior
inviato il 10 Settembre 2018 ore 20:02

La A7III ha un sensore migliore in tutto rispetto al già ottimo sensore della D750: www.dxomark.com/Cameras/Compare/Side-by-side/Sony-A7-III-versus-Nikon-


Putroppo su questo dxo non mi è mai sembrato perfetto, cioè, magari è solo un problema di interpretazione dei dati o modalità di test.
Secondo dxo la canon 6D prima versione dovrebbe essere un filino meglio ad alti iso della D750, beh, io da ex possessore della canon e possessore della D750 ho verificato l'esatto contrario.
L'iso invariance della D750 mi permette di lavorare molto meglio i file, posso schiarire le ombre senza che queste diventino viola, è tutta un'altra cosa, con la 6D mai riuscito a farlo.
Perfino la D810 con i suoi 36mpixel restituisce dei file più lavorabili.
La sony a7iii sembrava avere effettivamente lo stop in più guardando dxo ma bisogna poi vedere cosa si tira fuori dalla lavorazione del file.

user81826
avatar
inviato il 10 Settembre 2018 ore 21:43

Anche le Fuji danno risultati simili a quelli Sony nelle notturne, d'altronde il sensore è prodotto da quest'ultima. La gestione del rumore è ottima ma il colore delle stelle non è ottimale.
La 6DII ha effettivamente un file abbastanza naturale, però concordo con quanto dice Arcanoid sulla lavorabilità del file. Finché hai tutto il fotogramma esposto bene è tutto apposto, quando cominci ad avere luci troppo alte, ombre scure per la vignettatura o per il contrasto della scena e così via i problemi del sensore iso-variante escono tutti fuori.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2018 ore 8:30

Canon ha sempre avuto dalla sua dei RAW estremamente "non edulcorati" che da dare in pasto ai programmi tipo Pixinsight sono il massimo.

Ottima considerazione. Come macchina muletto da modificare per l'astrofotografia potrebbe essere davvero valida.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2018 ore 11:10

domanda non retorica: come mai in astrofotografia non si prendono in considerazione solo big megapixels senza filtro AA?

secondo me sotto a questi risultati ci sono dei brevetti sull'elettroncia di controllo che canon e nikon hanno e sony no.
si paga l'esperienza insomma, e tutto quello che sta dietro all'ottimo sensore.

da cui...questo mercato di amatori viene spinto avanti dalle nostre scimmie ma non dalle nostre reali necessità

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2018 ore 14:03

come mai in astrofotografia non si prendono in considerazione solo big megapixels senza filtro AA?


Una serie di motivi:
- Sono leggermente più scarse ad alti ISO (anche se non è dovuto al motivo che erroneamente citano in molti, ovvero che i pixel piccoli ricevono meno luce, ma al fatto che avendo più pixel si hanno più fonti di read noise).
- Nell' astrofotografia "classica" sei limitato nei dettagli dal movimento della terra, quindi quei mpx sono quasi sempre sprecati. Nell' astrofotografia "seria" sei quasi sempre limitato dalla turbolenza atmosferica e dalla qualità delle ottiche, quindi il numero di mpx del sensore conta molto poco
- Hai file molto più pesanti da archiviare e gestire, cosa che in un genere dove scatti quasi sempre esposizioni multiple o sequenze per timelapse può essere frustrante
- Le bix mpx costano MrGreen


avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2018 ore 15:43

grazie mille super esaustivo!
abbiamo.visto un astrofilo serio qui a Bologna. Luciano commissari degli astrofili bolognesi. che ci ha spiegato in dettaglio la tecnica Dell astrofotografia con sensore raffreddato e software per ridurre gli aloni da inquinamento luminoso o da nuvole.

ma quindi...la d810a per astrofotografia? inutile.esercito di stile?

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2018 ore 16:13

ma quindi...la d810a per astrofotografia? inutile.esercito di stile?


Se te la puoi permettere e hai ottiche e cielo all' altezza no, è un' ottima fotocamera per quel tipo di lavori anche perché il sensore è leggermente modificato rispetto a quello della D810 ed è migliore ad alti ISO (probabilmente usano un' amplificazione diversa, non saprei dirti nei dettagli).
Come rumore ad alti ISO è praticamente identica alla D750, che di per se è già una delle migliori.

Diciamo che il problema della D810A è che per lo scopo per cui è nata è persino esagerata, ha molte caratteristiche che si porta dietro dalla D810 che per l'astrofotografia sono superflue (il corpo macchina così robusto ad esempio non serve a nulla) e alla fine se si guarda puramente la qualità di immagine tolta la risoluzione (che come già detto è pienamente sfruttabile solo con ottiche al top) è alla pari con macchine molto meno costose.

avatarjunior
inviato il 11 Settembre 2018 ore 16:26

In astrofotografia l'uso delle reflex e mirrorless è diventato sempre meno frequente. E' raro trovare qualcuno che usa queste macchine per astrofoto negli star party. I motivi principali sono:
- sensore a colori, meno sensibile per via della matrice di bayer
- sensore non raffreddato, minore qualità di immagine dovuta al rumore molto elevato, e necessità di fare i dark frames durante la notte, sprecando tempo prezioso per le riprese
- necessità di modificare il filtro ir per pose sulle nebulose a emissione rossa (la maggioranza)
Io ne vedo l'utilità solo per fare pose a largo campo con obiettivi grandangolari, anche se ormai esistono adattatori anche per le camere ccd astronomiche che permettono di montare gli obiettivi canon, nikon, ecc.
Inoltre ora sono uscite da alcuni anni sul mercato delle camere cmos con sensore piuttosto grande, raffreddate, monocromatiche o anche a colori, che hanno performance ovviamente superiori alle macchine fotografiche.
Tutte questo per dire che se uno ha un fotocamera la può ovviamente usare anche per astrofoto, fare degli scatti interessanti e divertirsi, ma al giorno d'oggi sono una terza scelta per questo compito, dopo le camere ccd specialistiche e le nuove cmos raffreddate.
Personalmente di fare astrofoto con la mia macchina digitale mi interessa pochissimo, non penso sia una feature di primario interesse viste le alternative qualitativamente molto superiori.

avatarsenior
inviato il 11 Settembre 2018 ore 17:38

vi faccio un ultima domanda: il nostro mentore ci spiegava che stava facendo tre foto in lunghissima esposizione a cui poi avrebbe sottratto il rumore.
non ho capito come il sensore monocromatico può fare le foto per i singoli colori rgb

avatarjunior
inviato il 11 Settembre 2018 ore 18:04

Si interpongono i filtri rgb con apposite ruote portafiltri.
Questa da un altro vantaggio ai sensori mono: la versatilità.
In questo modo sarà possibile fare riprese in ir semplicemente mettendo il filtro ir e soprattutto sarà possibile riprendere in banda stretta usando i filtri centrati sulle bande di idrogeno (halpha), Ossigeno (OIII) e zolfo (SII). In questo modo sarà possibile riprendere le nebulose anche dalle città con IL elevato.
Inoltre le nebulose in banda stretta rivelano particolari e formazioni che non sono visibili spesso nella consuete bande colore rgb.

avatarjunior
inviato il 12 Settembre 2018 ore 10:52

Ritengo che i valori dei test di dxomark siano da considerarsi sulle pose "normali" e non sulle lunghe pose, ho riscontrato anche io delle variazioni rispetto ai test quando si passa dall'ordine dei decimi di secondo a scatti di 30" e piu'. Inoltre nelle lunghe esposizione subentra fortemente il rumore termico che rende i risultati di quei test discutibili.
Quindi non mi fiderei molto nel dire che la a7iii batte su tutto la d750 quando si parla di LUNGA POSA.


Questa da un altro vantaggio ai sensori mono: la versatilità.

i vero grande vantaggio è la sensibilità! non avendo la matrice di bayer sopra al sensore essi hanno tutti i pixel sensibili ai fotoni in ingresso, mentre i sensori a colori hanno alcuni pixel che "vedono" solo il verde, altri solo il blu ed altri solo il rosso (matrice della canon RGGB, ovvero per ogni pixel che vede il rosso ce ne sono due che vedono il verde ed un altro per il blu).

il nostro mentore ci spiegava che stava facendo tre foto in lunghissima esposizione a cui poi avrebbe sottratto il rumore

In astrofotografia la lunga posa porta come detto ad un alto rumore termico, esso viene sottratto facendo i cosiddetti dark frames, ovvero immagini scattate col tappo della stessa lunghezza dell'esposizione dei nostri scatti, al fine di raccogliere solo rumore che viene poi sottratto alle immagini riprese con appositi software. oltre allo stesso tempo di posa dovrebbero avere anche stessa temperatura del sensore dato che il rumore termico dipende moltissimo anche dalla temperatura del sensore.

avatarjunior
inviato il 12 Settembre 2018 ore 11:38

Ciao Tommaso, infatti le camere mono sono molto più sensibili.
Il problema dei dark frame è che le fotocamere ovviamente non sono termoregolabili, allora non sai se le prime pose le hai fatte a 30 gradi o 35, se le ultime le hai fatte a 40 gradi o 45... Per questo si dovrebbero fare dei dark durante le pose. Questo ruberà molto tempo alle riprese. immaginiamo di fare esposizioni da 10 minuti, doremo fare almeno 9 dark frames con 90 minuti di tempo sottratto alle pose. già una fotocamera è molto meno sensibile e più rumorosa, gli togliamo anche parte della serata di riprese... amen. (d'estate abbiamo 4-5 ore di buio).
Sarebbero da fare anche dei bias e dei flat, ma lì i tempi di posa sono molto più rapidi.
Ciò non toglie che si possono usare anche le macchine fotografiche, e si possono ottenere anche buoni risultati, ma l'impegno necessario, e il tempo da dedicarci, sono moooolto superiori. Io stesso avevo iniziato con la fotocamera.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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