| inviato il 17 Agosto 2018 ore 11:31
la causa del netto distinguo si chiama SNC, e non del tutto a torto.
Il sistema nervoso centrale è quello che non solo ci fa percepire i suoi possessori come esseri superiori riguardo molte caratteristiche ma addirittura noi spesso ci identifichiamo in lui. Nessuno nega una certa "immutabilità" di Daniele o di ooo qualora gli fossero recise le due gambe, gli fosse asportato un polmone, tagliata un'orecchia.
Sempre loro sono e l'interazione con loro riporterà le loro convinzioni, le loro idee, il loro sottofondo di concetti confermatisi negli anni.
Ad una pianta non è attribuibile un SNC. questo non significa che non abbia capacità psichiche perchè psiche non è sinonino di cervello, però quando ne fai due pezzi ed essi continuano ad esercitare certe funzioni-sensibilità-capacità è lecito domandarsi dove risieda tale psiche. Non ha una ubicazione evidentemente, non c'è un organo preferenziale. Allora è scritta nei geni delle piante e distribuita in tutte le sue cellule?
Non è esattamente quello che intendiamo comunemente per coscienza, come quella di Leo che tutte le volte che entriamo in dispensa e apriamo quello sportello manifesta la sua consapevolezza che sta arrivando la pappa.
Una pianta reagisce ad un impulso, ma non è capace di associare un evento apparentemente dissociato, all'accadimento e correlazione di altri eventi.
In pratica le piante non conoscono superstizioni, noi e gli animali si, e noi siamo molto più propensi ad elevare su una presunta scala, chi è in grado di generare superstizione rispetto a chi non è assolutamente in grado di farlo. |
| inviato il 17 Agosto 2018 ore 12:06
In questo senso anche i comportamenti parentali dovrebbero essere associati al sistema nervoso centrale ed essere perciò assenti nelle piante, invece si susseguono, e su piante di specie differenti, gli studi che parlano di veri e propri comportamenti parentali; Mancuso ne parla a proposito delle querce, ma già anni fa c'erano studi simili su piantine piuttosto "agguerrite" nella loro territorialità (come Cakile maritima ), anche nei confronti di individui conspecifici, e che invece assumono un comportamento completamente differente se riconoscono un individuo strettamente imparentato.
Mi rendo conto che da una talea puoi ottenere due esemplari geneticamente identici, ma credo che il nostro classico concetto di "individuo", essendo nato ben prima delle scoperte fatte su organismi che non fossero animali, andrebbe quanto meno ricalibrato.
E come dovremmo considerare due gemelli monozigoti?
www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/biotech/2018/01/13/i-gemell |
| inviato il 17 Agosto 2018 ore 12:16
animali cerebrodotati come polpi o rettili possono non avere cure parentali.
Le cure parentali spesso sono in relazione alla strategia r o K
it.wikipedia.org/wiki/Strategia_r-K
in alcuni casi le piante usano una strategia K (es. stoloni) quindi non fa stupore la cura parentale.
Quello che rende molto differente una tartaruga o un polpo rispetto ad una quercia è appunto la possibiltà di generare superstizione, non credo che una quercia possa essere superstiziosa. |
| inviato il 17 Agosto 2018 ore 12:27
“ non credo che una quercia possa essere superstiziosa. „
Allo stato attuale delle nostre conoscenze è difficile dire "cosa passa per la ... radice di una quercia" 
Comunque il problema non è la strategia ecologica adottata, ma in che modo questa abbia a che fare con le capacità neuronali o simil-neuronali degli organismi. |
| inviato il 17 Agosto 2018 ore 12:31
“ Una pianta reagisce ad un impulso, ma non è capace di associare un evento apparentemente dissociato, all'accadimento e correlazione di altri eventi. „
Sai che non è vero? Il prof. Mancuso spiega come le piante, perlomeno alcune, abbiano la memoria; ora, il fatto che noi siamo abituati ad associare la memoria al cervello non significa che solo il cervello sia sede della memoria e non deve precluderci di poterla riconoscere anche in altre strutture.
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| inviato il 17 Agosto 2018 ore 12:34
Se è per questo, Mancuso ha studiato e filmato la competizione per un sostegno tra due piante di fagiolo, con la "perdente" che desiste immediatamente e si volta letteralmente da un'altra parte non appena si accorge che la concorrente ha già raggiunto la meta; un comportamento decisamente "cosciente" |
| inviato il 17 Agosto 2018 ore 13:00
non è solo un fatto di memoria. La memoria e solo uno, degli elementi necessari alla superstizione. |
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