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Ottiche luminose, apertura F e misura T, domande, riflessioni e qualche esempio


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avatarsenior
inviato il 07 Giugno 2018 ore 17:41

Ciao ragazzi, è qualche tempo che mi preme in testa una domanda.
Se si acquista/confronta un nuovo obbiettivo e si pone importanza alla luminosità, secondo voi oltre all'apertura del diaframma espressa in F è altrettanto importante fare attenzione a quanto incide la misura "T", ovvero alla quantità di luce che effettivamente raggiunge e va a colpire il sensore?
Me lo chiedo perché ho notato che per gli obbiettivi la misura T è molto spesso maggiore della misura F, incidendo così sulla esposizione finale della macchina.
Faccio un paio di esempi pratici, prendendo in considerazione i test fatti da DXO e assumendo che i dati misurati siano corretti
www.dxomark.com/Lenses/Compare/Side-by-side/Canon-EF70-200mm-f28L-IS-I
Dall'esempio sopra si nota che per il 70-200 Canon abbiamo un apertura F 2.8 mentre la mis. T risulta pari a 3.3, quindi 1/3 di stop in meno di luce in entrata.
Per il Sony i due parametri sono quasi sovrapponibili.
Altro esempio
">www.dxomark.com/Lenses/Compare/Side-by-side/Sony-FE-Carl-Zeiss-Sonnar-
Invece nell'esempio sopra si nota che una ottica con valore F1.4 e una con valore F1.8 possiedono lo stesso identico valore T.

Di questi esempi se ne potrebbero fare molti altri.
A questo punto mi chiedo se non sia corretto che le case debbano indicare obbligatoriamente anche il valore T oltre al valore F.
Soprattutto, nel confrontano lenti come da mio secondo esempio, è lecito domandarsi se sia giusto investire più denaro pensando "solo" di ottenere maggiore luminosità, quando nella realtà dei fatti questo non è del tutto vero.
E' ovvio che poi una lente luminosa non si compra esclusivamente per il valore F o T ma anche per altri fattori che incidono sulla scelta finale, certo è che la luminosità è uno dei fattori più importanti.
Voi cosa ne pensate a riguardo?

avatarsenior
inviato il 07 Giugno 2018 ore 17:53

Scusatemi, il secondo esempio è questo
www.dxomark.com/Lenses/Compare/Side-by-side/Sony-FE-Carl-Zeiss-Sonnar-
lo metto qui perchè non riesco a modificare il post precedente

avatarsenior
inviato il 08 Giugno 2018 ore 8:50

Usi l'esposimetro della macchina?

In questo caso non preoccuparti: legge esattamente la quantità di luce che passa attraverso l'obiettivo (TTL) per cui non risente di questa differenza.

Se usi un esposimetro esterno la differenza potrebbe essere visibile (ammesso che l'esposimetro esterno e quello incorporato siano tarati esattamente nella stessa maniera, cosa improbabile) se usi lo spot su cartoncino grigio. Tieni presente che la differenza solitamente è intorno a mezzo stop, cioè ampiamente compensabile anche a posteriori. Se ami la precisione puoi sovraesporre da 1/3 a 2/3 di stop la lettura.

Nel caso, più probabile, tu usi in macchina l'esposizione valutativa (o matrix), il comportamento dell'esposimetro è influenzato dall'intera immagine in modo non esattamente prevedibile, per cui il confronto con esposimetri esterni differenti ha ancor meno senso.

avatarsenior
inviato il 08 Giugno 2018 ore 9:44

Ciao Pdennis, grazie per la risposta e per la tua preziosa analisi.
Il mio post era indirizzato per lo più sulla correttezza dei dati mostrati su una lente.
A mio avviso non è corretto vendere un'ottica con una misura F indicata quando la misura T è ben superiore.
In particolar modo quando uno si prodiga impegnando molti più quattrini acquistando, ad esempio un'ottica f1.4/f1.2, dove in realtà entra la stessa luce di ottica pari a f1.8, ottenendo in verità solo un pelo di sfocato in più.
A tal proposito ho linkato sopra proprio l'esempio dei due 50mm Sony dove evidenzio questo aspetto.
Come dici tu usando l'esposimetro in macchina nella realtà dei fatti questo non risulta un problema, ci pensa la macchina a compensare, l'unico problema è avere fino mezzo stop in meno disponibile sulle basse luci, e se ci pensiamo in casi limite non è proprio pochino.
Come già scritto, una lente luminosa si sceglie non solo per il valore F o T ma anche per altri fattori, quali i colori, lo sfocato, il carattere ecc.
Forse poi entro anche nella sega mentale, ma su ottiche luminose indicare dati precisi da parte dei produttori dovrebbe essere fondamentale quanto obbligatorio.

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2018 ore 11:13

A mio avviso non è corretto vendere un'ottica con una misura F indicata quando la misura T è ben superiore.


La numero F esprime il diaframma dal punto di vista geometrico e dunque dà un'idea relativa alla PdC.
Il numero T invece esprime la trasmissione della luce ai fini dell'esposizione.

Entrambi hanno la loro ragion d'essere.

Chi compra leggendo il numero f deve sapere a priori che quella non è la luminosità effettiva dell'ottica ai fini dell'esposizione. È appunto una f, non una T.

Ma deve sapere anche che, con le ottiche attuali, la perdita in genere è tra 1/3 e 2/3 di f. Le superfici riflettenti delle lenti contenute nelle ottiche hanno per forza una quota di riflessione. Con trattamenti ultrasofisticati si può attenuare di molto la riflessione, ma non completamente. E, in linea generale, più un obiettivo è di pregio, più il suo schema ottico tende ad essere complesso (contiene più lenti), e peggiore è la T.

In definitiva, io mi indignerei per altre cose, se fossi in te. Questa mi pare una delle più veniali.

Saluti

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2018 ore 15:19

@Yavra T viene specificato sugli obiettivi cine. L'occhio si accorge di sbalzi di illuminazione sul grande schermo. Gli zoom non esistevano. Erano torrette con diverse focali fisse. Regista e direttore dellla fotografia usavano esposimetri spot tipo Minolta o Pentax con angolo di 1°. Non potevano fidarsi degli f/ segnati su diversi obiettivi, oltretutto f/ vale solo per messa a fuoco all'infinitoEeeek!!!

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2018 ore 19:22

Ragazzi so bene che cos'è la misura T e che nella maggior parte dei casi si applica alle ottiche Cine, questo proprio per il fatto di sapere esattamente la corretta misura di luce in entrata e non il semplice calcolo del diaframma.
Puntualizzavo sul fatto che molte volte gli obiettivi con una certa apertura F risultano invece anche mezzo stop più bui, proprio perché la misura T è maggiore del F.
A mio avviso sarebbe più corretto e trasparente se i produttori stampassero i due dati sulle ottiche fotografiche.
Scusate ma se acquistassi un'ottica f1.4 preferendola ad una f1.8 per luminosità per poi venire a sapere che queste 2 lenti possiedono pari T a me girerebbero un po' le palle, chiedendomi anche per cosa ho speso i soldi in più a fare se poi le lenti hanno uguale luminosità?
...e ho fatto solo un esempio.
Io non credo che questa sia solo una mia paturnia


avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2018 ore 7:38

@Yavra dai una scorsa a questo: www.lensrentals.com/blog/2018/04/looking-at-cine-lens-color-shifts-usi
Roger Cicala, che di mestiere affitta attrezzature fotografiche, è benemerito per la divulgazione ad alto livello che fa (pro domo sua, sia chiaro).
T è una misura quantitativa della "trasmittanza" di un obiettivo. La luce visibile (VIS per gli addetti ai lavori) va da circa 400 a 700 nm. Per te fotografo è più importante sapere dove il tuo obiettivo "assorbe" che "quanto" assorbe. Questo è il campo della spettroscopia. Mi sono guadagnato da vivere con l'IR (infrarosso), che non si vede. Paolo Jacopini col colore visibile. Sul forum ci sono alcuni chimici che hanno visto spettri visibili acquisiti da "colorimetri", poi ci sono fisici che sanno cos'è la spettroscopia, anche alcuni tipi di ingegneri e in generale tutti quelli che hanno "misurato" il colore.
Misurare spettri di trasmittanza di obiettivi porta a oggettivizzare la percezione che un'ottica sia più o meno "colorata".
C'è chi osserva foto e capisce che marca di obiettivo è. Nel campo musicale ad esempio microfoni e trasduttori perfettamente lineari sono sgraditi all'orecchio, si preferiscono "colorati". In proporzione le ottiche sono meno "colorate". Il "colore" delle ottiche è tipico di ciascuna marca e proviene dai materiali usati.;-)

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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