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Diaframmi, tempi, iso e altro


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Diaframmi, tempi, iso e altro, testo e foto by SergioDerosas. Pubblicato il 07 Giugno 2018; 52 risposte, 22987 visite.


Questo piccolo miniTutorial vuole essere solo una cosa dalla quale prendere spunto.



Stanotte volevo fare un pochino di post produzione e portarmi avanti con molti lavori arretrati, ma ho deciso di preparare una piccola guida per tutti quelli che stanno incominciando con la fotografia.
Sotto le note di De Andrè vi spiego qualche concetto che potrebbe tornarvi utile.
Sono le 2:10 del mattino, sarà meglio non dilungarsi troppo in stupidaggini e passare subito al sodo.
Prima di tutto, cosa sono i diaframmi? Questa è una domanda che, molti dei novizi della fotografia, si saranno fatti spesso e volentieri, e alla quale non hanno saputo darsi una risposta concreta.




I DIAFRAMMI.

Questo termine maledetto che avete sentito spesso nominare ma che, almeno se non in maniera fumosa, non né avete mai capito il funzionamento.
Cos'è il diaframma? Il diaframma è un dispositivo meccanico all'interno dell'obiettivo, costituito da 5, 6 o più lamelle.
Queste lamelle funzionano un po' come la pupilla umana, hanno la capacità di restringersi (chiudersi) oppure aprirsi.
L'apertura o la chiusura di queste lamelle permette l'ingresso di più o meno luce.
Un diaframma molto aperto ad esempio f2,8 lascerà passare più luce di un diaframma chiuso a f8.
Supponiamo di avere questi dati: ISO 100, 1/100 di secondo ed f16 (per chi non lo sapesse, questa è la regola del 16, in teoria potreste fotografare in pieno sole con queste impostazioni ed ottenere una foto esposta correttamente).
Ritorniamo a noi, ho la tendenza a divagare (nel mentre De Andrè prosegue ed io spesso mi fermo a canticchiare… Abbiate pazienza!).
Dicevo…
Ammettiamo di avere questa coppia tempo diaframma.
Se le impostazioni per una corretta esposizione sono queste, al momento in cui noi apriamo il diaframma, portandolo magari a f11, la foto sarà sovraesposta.
Questo perché? Semplicemente perché, come detto prima, stiamo facendo passare più luce dall'obiettivo verso il sensore.
Se invece chiudessimo a f22 cosa succederebbe? Semplicemente faremmo entrare meno luce e quindi otterremo una sottoesposizione.
Il valore che passa da un valore a l'altro, viene definito STOP, quindi da f16 a f11 passa uno stop, da f16 a f22 passa uno stop, da f16 a f8 passano 2 stop e così via.
Che altra funziona ha il diaframma? Ha anche la magica funzione di permetterci di gestire la profondità di campo.
Attraverso una legge fisica che, vista l'ora, non vi starò a spiegare, posso dirvi che chiudendo il diaframma aumenteremo la profondità di campo, mentre aprendo il diaframma ridurremo la profondità di campo.
Con un diaframma f16 avremo una profondità maggiore che con un diaframma f4.
Questa regola vale sempre? In generale si, ma dipende anche da altri fattori.
La profondità di campo varia in base all'obiettivo utilizzato, anzi, diciamo che varia in base alla lunghezza focale.
Tradotto potremmo dire che un grandangolo ha una maggiore profondità di campo di un teleobiettivo.

Pausa te caldo… Serve a riscaldare mente e corpo.
De Andrè prosegue…

Ritorniamo a noi, eravamo rimasti a… Ah sì, ok…
Dicevo, il discorso della profondità di campo in base alla lunghezza focale è una cosa che dovrete prendere per buona, anche perché richiede una spiegazione matematica che, adesso più di prima, non è il caso di affrontare.
Intento, visto l'orario, congiuntivi e consecutio temporum sono già andati a dormire.
Altra cosa da ricordarsi è che la profondità di campo varia anche in base alla distanza dal soggetto, mi spiego meglio visto che mi sono capito poco anche io.
Ammettiamo di avere un 50mm f1,4.
Mettiamo a fuoco a 10mt un palo della luce con diaframma 5,6. Con questo diaframma avremo una buona parte dello sfondo del palo a fuoco e la restante risulterà abbastanza leggibile.
Se dovessimo spostarci a 1mt dal palo sempre a f5,6 e mettessimo a fuoco il palo, la profondità di campo scenderebbe in maniera drastica portando ad avere lo sfondo quasi illegibile o addirittura illeggibile.
Questo per dire che per la profondità di campo le variabili sono tante.Naturalmente più si aumenta la focale e più questo “pregio” o “difetto” sarà più evidente (con i grandangoli molto spinti 14mm o inferiori, la profondità di campo è estremamente maggiore).

Per spiegare meglio bisognerebbe parlare anche dell'iperfocale, argomento che non è il caso di trattare adesso, ma potrete cercare su internet, anche perché richiede calcoli paricolari per poter sapere il valore di iperfocale in base ad ottica, sensore, distanza e diaframma.

Quindi verrebbe da chiedersi se chiudendo il diaframma si ottiene più nitidezza? In genere sì, ma puó capitare che, soprattutto con diaframmi molto chiusi (f16/f22/f32), e di solito con tempi più lunghi, si possa avere una perdita di nitidezza dovuta alla diffrazione della luce sul bordo del diaframma (per quanto fine il diaframma ha comunque uno spessore).

Questo fenomeno causa una perdita di nitidezza su tutto il fotogramma.





I TEMPI
visto che ieri abbiamo incominciato il discorso dei diaframmi, oggi affronteremo anche il discorso di quella brutta bestia chiamata tempi.
Oggi, a differenza di ieri, ascolto l'album Amok degli Atoms for Peace (ve lo consiglio).

Ore 21:30 circa, te caldo sul lato sinistro della scrivania, assetto da guerra con cuffie per la musica.

Bene, siamo pronti per incominciare, anzi…
Un attimo…
Ecco, adesso sono pronto, mancava il dolce.

Allora, cosa sono i tempi?
Partiamo dal principio incominciando a dire come visualizziamo normalmente i tempi di posa (o tempi di scatto) nella nostra macchina fotografica.
Cosa comanda la ghiera dei tempi? Comanda l'otturatore.

In pratica gestisce la velocità di apertura e chiusura dell'otturatore (spiegato in maniera molto semplice).
I tempi, se ci fate caso, sono espressi in frazioni (tranne quando si utilizzano esposizioni dal secondo in poi).
Es. 1s, 1/2s, 1/4s, 1/8s, 1/15s, 1/30s e così via (ogni passaggio è uno stop).
Si pronunciano un quarto di secondo (1/4s), un ottavo di secondo (1/8s) e per gli altri così a procedere.
Se siete stati attenti, avrete potuto notare che i tempi sono sempre il doppio del precedente (in alcuni casi arrotondato 1/8s-1/15s), 1/2s – 1/4s etc…

Fatto questo primo resoconto bevo qualche sorso di te, voi riflettete su quello che ho appena scritto, così ho il tempo di gustarmi il mio buon te alla liquerizia.
Adesso sono pronto per continuare, voi?
Bene, riprendiamo il discorso dei tempi.
Come per i diaframmi, anche i tempi gestiscono l'esposizione.
In che modo? Poniamo di avere lo stesso caso della volta scorsa ISO 100, 1/100 di secondo ed f16 (per chi ancora non lo avesse capito, questa è la regola del 16, in teoria potreste sempre fotografare in pieno sole con queste impostazioni ed ottenere una foto esposta correttamente).
Lo scorso mini tutorial prendeva in esempio la variazione dei diaframmi per variare l'esposizione (sovraesponendo e sottoesponendo), in questo caso è la stessa identica cosa.
Se avessimo iso100, 1/200s e sempre f16 cosa otterremmo? Otterremmo una sottoesposizione.
Perché? Se ci ragionate sopra è semplice, aumentando la velocità dell'otturatore si riduce il tempo in cui rimane aperto e quindi la luce che raggiunge il sensore è minore.
Quindi, a differenza del primo esempio, se mettessimo come tempo 1/50s cosa accadrebbe?
Bravi! Esatto, si sovraespone.
Quindi funziona come per il diaframma, ci dà la possibilità di sovraesporre e sottoesporre, oppure, più consigliabile, esporre correttamente.
Ma a cosa servono i tempi oltre che a esporre correttamente in determinate situazioni?
Servono anche ad avere pose più lunghe e più brevi (ad esempio 1/4s è una posa lunga mentre 1/250s è una posa più rapida, breve, corta… Usate il sinonimo che più vi aggrada).
Quindi ricapitolando (sorso di te…), i tempi (sorso di te…), servono (sorso di te…), avete notato come anche un te riesca a mantenere la suspance?

Non fuggite, cambio musica.

Dicevamo, a cosa servono i tempi? Se avete capito le osservazioni fatte precedentemente, avrete anche capito che con tempi rapidi ad esempio potremmo congelare un ciclista che corre su una pista e quindi averlo bello fermo nel nostro fotogramma. Ad esempio se utilizzassimo un tempo di 1/1000s (un millesimo di secondo), avremmo la certezza che questi verrà fermato nel fotogramma.
Se invece utilizzassimo un tempo più lungo? In questo caso il ciclista uscirebbe mosso oppure lascerebbe nel fotogramma la scia del suo passaggio.
E allora perché si utilizzano tempi lunghi se le foto escono mosse? Semplice, per tutti quei tipi di foto che richiedono determinati effetti.
Ad esempio, al mare con tempi di 30 secondi (naturalmente non in pieno sole ma dopo che il sole è tramontato, almeno che non si abbiano filtri ND di cui parleremo prossimamente), potremmo fare il tanto amato “effetto seta” (piace tanto questo nome) sull'acqua (naturalmente la macchina deve essere su cavalletto).
In pratica ogni onda viene impressa nel sensore sino al momento in cui le tendine dell'otturatore non si chiudono.La somma delle onde rende il mare liscio e piatto, genera un'immagine morbida, poco nitida del mare ed estremamente piacevole e fatata.
Altro caso in cui si utilizzano tempi lunghi è nella fotografia notturna oppure nella fotografia delle stelle.
Sorso di te e l'album Born in the USA di Bruce Springsteen come sottofondo.
Mentre downbound train mi trasporta in un sound splendido vi spiego come funzionano le coppie tempo diaframma…
Prendiamo ancora in esame i famosi ISO 100, 1/100s e f16.
Poniamo che io voglia avere meno profondità di campo, ad esempio f8.
Come dovrò impostare il tempo per avere la stessa esposizione?

Su su… Pensateci… Io bevo un po' di te, anzi, devo farne dell'altro… E' finito!!!

La risposta è sempre ISO 100 (da adesso ometterò il valore presupponendo sia sempre a 100), 1/400s e f8.Perché? Semplice da f16 a f8 passano 2 stop e quindi dobbiamo recuperare quei 2 stop con i tempi.Aprendo il diaframma da f16 a f8 stiamo facendo entrare più luce e quindi stiamo sovraesponendo di 2 stop, per compensare questa sovraesposizione dobbiamo ridurre i tempi di due stop portandoli da 1/100s a 1/400s.
La nuova coppia tempo diaframma sarà 1/400s f8.
Stessa esposizione ma è cambiata la profondità di campo.
Adesso ammettiamo di avere 1/250s con diaframma f8.
Ammettiamo che si voglia portare ad f4 per avere uno sfocato maggiore, magari per un ritratto.Come saranno i vostri tempi?Il risultato è che da f8 a f4 passano 2 stop, quindi anche i tempi devono essere corretti di 2 stop e da 1/250s diventano 1/1000s.
Spero che questa semplice guida possa esservi stata utile, almeno per capire l'interazione tra tempi e diaframmi.





ISO
In questi giorni abbiamo preso in esame due delle cose più importanti di una fotocamera: diaframmi e tempi.
Oggi vedremo di capire cosa sono gli ISO.
Come sempre ho il mio fido te vicino e qualche biscotto per rallegrare la mattinata.
Biscotto prima di cominciare...
Sorso di te alla cannella e via, si comincia.

Tenerevi stretti, allacciate le cinture e prendete la macchina fotografica in mano.

Cosa sono gli iso? Per dirla in maniera semplice è la sensibilità del sensore alla luce, come termine tecnico è il grado di amplificazione del segnale in uscita dal sensore, cioè la capacità del sensore di recepire la luce.

A differenza di tempi e diaframmi gli iso sono un pochino più delicati da trattare, quindi per sicurezza abbasso la musica (oggi ascolto tabula rasa elettrificata dei CSI).
Gli iso, vediamo un pochino di spiegarlo in maniera più chiara possibile.
A cosa servono gli ISO alias ASA.
Gli iso permettono appunto di dare la possibilità al sensore di recepire più luce.ISO alti ad esempio 3200 ISO bassi ad esempio 100
Più è bassa la luce più si possono alzare gli iso, naturalmente in caso non si possa modificare il tempo o il diaframma.Faccio un esempio con una condizione limite: Ottica 24-70 2,8 impostata con diaframma f2,8 (il massimo) Tempo 1/30 In caso non volessimo abbassare i tempi per non rischiare il mosso ( considerate che c'è una regoletta che dice che per evitare il micromosso si dovrebbe utilizzare il tempo superiore alla frazione della focale.
Con un 70mm bisognerebbe utilizzare almeno 1/70 quindi meglio utilizzare il valore più vicino per eccesso, ad esempio 1/100), naturalmente le regolette possono essere anche non rispettate.
Ritorniamo a noi, altrimenti inizio a divagare e parlo di tutto quello che mi passa per la testa, un po' come il flusso di coscienza di Joyce.

Dicevo... Te... Biscotto... Gnam...

Quindi, f2,8 1/30s
Se volessimo avere la possibilità di riprendere la scena e non volessimo scendere con i tempi, potremmo aumentare gli iso.
Magari da iso 100 a iso 200, 400 o superiore se la situazione necessita.

Naturalmente queste sono indicazioni puramente teoriche, una volta che prenderete conoscenza con la vostra macchina fotografica valuterete le opzioni migliori.
Più il numero cresce e più gli iso aumentano aumentando la sensibilità del sensore.
Mentre preparo la seconda tazza di te spiego meglio il concetto.
Come anche nei diaframmi o nei tempi anche quì ci sono degli step da un valore all'altro.Oggi cercheró di essere meno prolisso perchè esco per passare la pasquetta al mare.
C'è sole, ci sono 24 gradi e con la scusa porto la macchina fotografica.
I valori sono all'incirca: Iso 100, 200, 400, 800, 1600, 3200, 6400, 12800, 25600 etc etc.
Come avrete notato il valore successivo è sempre il doppio di quello precedente.
Se dovessimo avere questi oramai famosi dati di scatto: iso 100, 1/100 e f16.
Anzi, visto che ci sono spiego la regola del 16...
Per ottenere una buona esposizione in condizione di luce con sole, si imposta il diaframma f16 e come tempo si utilizza la frazione del valore degli iso.Iso 100 tempo 1/100, iso 200 tempo 1/200 e così via.
Naturalmente possiamo giocare su tutti i valori.
Ad esempio: iso 200 1/400 f11
Ritorniamo agli iso.
Come abbiamo visto anche dalla veloce spiegazione della regoletta possiamo aumentare gli iso a nostro piacimento.

Se abbiamo il valore iso 100, 1/100 f16 e impostiamo iso 200, 1/100 f16 cosa otterremo?
Ottimo! Mi date un sacco di soddisfazioni, avete azzeccato.

Si sovraespone. Perchè?
Semplicemente perchè rendendo il sensore più sensibile gli permettiamo di "memorizzare" (termine non corretto e non prendetelo come buono) più luce e quindi sovraesporre.
E se mettessimo iso 50, 1/100 e f16?Esatto. Si sottoespone.

Bevo... Caldo!!! Meglio aspettare...

Quindi quando si alzano gli iso? Semplicemente quando abbiamo meno luce e in tutte quelle situazioni in cui abbiamo la necessità di scattare senza utilizzare il flash.
Vi chiederete, allora è tutto così facile? Quando mai le cose sono sempre facili? Diciamo che entra in gioco un problema, aumentando gli iso aumenta anche il rumore nell'immagine.
Ogni macchina fotografica ha un determinato range di iso, le top level professionali oramai hanno superato i 400.000 iso, mentre le consumer o semi pro hanno iso sino a 25.600 (chi più chi meno).

Tempo, diaframmi e iso, Adesso dovreste avere chiaro come utilizzare questi tre parametri per poter compensare o cercare la giusta esposione e cambiarne le impostazione in base alle vostre necessità.Per quanto riguarda gli iso credo di aver detto tutto quello che avevate bisogno di sapere, almeno al momento.
Poi starà a voi approfondire l'argomento per fissarlo il più possibile.




DIAFRAMMI, TEMPI E ISO (ESPOSIZIONE).
Ore 3:00 esatte, occhi a bottoncino ed in più niente te caldo (giá si comincia male)...
La scorsa settimana abbiamo spiegato quello che sono i diaframmi, i tempi e gli iso.
Oggi prendiamo in esame come far lavorare assieme questa triade importantissima.
Chi mi ha insegnato le prime basi di fotografia, mi ha sempre detto questo: La fotografia è fatta da una cosa fondamentale.
La luce!
Per gestire al meglio la luce bisogna prendere in esame l'esposizione.Cos'è l'esposizione?
L'esposizione è la quantità di luce che, tramite le opportune impostazioni, colpisce il sensore (o la pellicola).
L'esposizione è una delle cose che viene considerata più importante in fotografia...

Il teeeeeee, voglio il mio teeeeee!!!

Spesso sottovalutata, spesso data per scontata, spesso sconosciuta, l'esposizione è composta dalla triade diaframma, tempo e iso.
Queste tre impostazioni devono lavorare all'unisono per permetterci di ottenere il risultato che più ci aggrada.In alcuni casi una buona esposizione, in alcuni altri una sottoesposizione e in altri ancora una sovraesposizione.
Spero di essere stato abbastanza chiaro sin quì.
Anche perchè sono cose che dó per scontate mentre magari hanno bisogno di una spiegazione più approfondita.Se avete necessità di maggiori chiarimenti basta premere il tasto aiutami-sono-in-panico...
In pratica quello che sto premendo da mezz'ora perchè in astinenza da te.
Disperazione!Ritorniamo a noi, la mia tendenza per il divagare oggi prende piede...
Allora, nei piccoli tutorial visti precedentemente abbiamo valutato singolarmente le varie impostazioni.
Iso 100, 1/100 f16 (la conoscete eh???) Alcuni esempi che mantengono la stessa esposizione sono questi: Iso 400, 1/400, f16Iso 100, 1/200, f11Iso 1600, 1/400, f8
Naturalmente queste sono alcune delle decine possibili (forse centinaia?).
Questa triade puó essere modificata a nostro piacimento e ottenere sempre la stessa esposizione.
Cosa cambia allora? Cambia il risultato che otteniamo nella foto.
Come visto in precedenza al variare del diaframma si varia la profondità di campo (oltre ad aumentare o diminuire la luminosità), al variare degli iso varia la "sensibilità" del sensore (come contro all'aumento degli iso aumenta in maniera lineare anche il rumore), mentre al variare dei tempi si modifica la possibilità di congelare o meno gli eventuali soggetti (oltre ad aumentare o diminuire la luminosità).
Per quanto riguarda gli iso dobbiamo fare un appunto importante.
Una cosa che molti non sanno è che il rumore non è una cosa statica, ma bensì una cosa dinamica.
Questo cosa vuol dire? Semplice, due foto avranno il rumore che non sarà posizionato nello stesso punto e quindì si ha la possibilità di eliminarlo in post produzione soprattutto nelle situazioni in chi possiamo fare più foto senza cambiamenti di scena.

Sto girando per casa cercando qualcosa da bere... Acqua? Naaaa Birra? Forse è troppo tardi... Aranciata? Mmm no!!! Ok!!! Latte alle mandorle macchiato con caffè!!! Aggiudicato!

Adesso che ho nuovamente la mia tazza fumante sono più tranquillo.

Dicevamo del rumore? Ah, si!!! Naturalmente per ridurre il rumore esistono dei plugin adatti, alcuni più o meno buoni.
Ma finchè è possibile vi consiglio di utilizzare iso bassi, rendono meglio i colori e si ha meno rumore.Poi l'esperienza ci insegnerà a sfruttare al meglio gli iso.
Nelle lunghe esposizioni invece, arrivate a qualche minuto, si genera un rumore definito Rumore termico (il sensore scalda e si ha di solito un alone rossastro simile a quello di una vecchia pellicola bruciata).
Questo rumore si puó eliminanarlo abilitando un opzione chiamata riduzione rumore pose lunghe.
Buono!!! È già zuccherato!

Per quanto riguarda i diaframmi invece, c'è da ricordare che alcune ottiche permettono di avere uno sfocato migliore perchè sono presenti più lamelle e quindi generano uno sfocato virtualmente circolare.

Latte mandorle e caffè finito!!!
Baffi bianchi.

Tutto questo discorso per poter esser pronti al prossimo MiniTutorial.
Funzioni Manuale, prorità diaframma e priorità di tempo.
So bene che questo tutorial non vi sarà stato granchè utile ma il prossimo vi aiuterà a gestire meglio la vostra macchina fotografica.
Questo riassuntino era doveroso.





MODALITA' DI SCATTO (P, S, A, M – Nikon) e (P, Tv, Av, M - Canon)
Qualcuno mi ha scritto chiedendomi come mai sto facendo questi MiniTutorial.
Credo la risposta sia abbastanza semplice, semplicemente per condividere una mia passione e per abitudine, visto il mio lavoro, mi piace spiegare e insegnare quello che conosco.
Bene, fatto questo piccolo prologo passiamo a quello che sarebbe meglio non mancasse prima di iniziare a scrivere.
De Andrè e un te caldo. Nello specifico l'album Creuza de ma e un te alla cannella.

Come al solito mi perdo in chiacchiere e dimentico quello di cui sto parlando.

Partiamo dal principio e cercheremo di arrivare piano piano a conoscere le funzioni principali di questo bellissimo mezzo chiamato macchina fotografica.
La nostra spiegazione odierna andrà a toccare quello che molte persone vedono su ogni macchina fotografica ma che in verità pochissimi utilizzano.
Come prima premessa dovremmo spiegare dove si trovano queste funzioni, ma visto che ogni macchina è diversa, ce ne freghiamo e spiegheremo solamente cosa sono e come funzionano.
Diciamo solamente che queste modalità di scatto ci permettono di gestire e in alcuni casi semplificano, la gestione dell'esposizione.
Oggi affrontiamo un tema più complicato se non avete assimilato bene i tutorial precedenti.
Partiamo da quello che normalmente utilizzano le persone che stanno incominciando a scattare, la funzione AUTO (a pensare che nella mia prima reflex a pellicola questa funzione non esisteva.
Anzi, per la precisione non esisteva niente se non il manuale).
La funzione AUTO e quella funzione che…
Aspettate un attimo!!!
Perché sto spiegando una funzione che non vorrei che voi utilizzaste?

Facciamo così, visualizzate dove si trova la funzione AUTO nella vostra macchina fotografica.
Trovata? Perfetto!
Adesso cercate un pennarello nero indelebile e cancellatela!

Bene, questo primo passo vi ha già fatto imparare ad usare l'esposizione della macchina fotografica.
Andiamo alla seconda impostazione.
P (in questo caso Nikon e Canon utilizzano la stessa simbologia).
P cosa sta a significare? Indica il PROGRAM.La modalità Program è per certi versi simile alla modalità AUTO, ma si differenzia da questa per delle cose non di poco conto.
Prima tra tutte quella di poter variare la coppia tempo diaframma semplicemente ruotando la ghiera della macchina fotografica (per intenderci quella vicino al pulsante di scatto o quella posteriore). Ad esempio passare da f8 - 1/250s a f5,6 – 1/500s.
Oltre a questo il program ci lascia la possibilità di gestire gli iso e impostarli come più ci fa comodo.Altre funzioni normalmente utilizzabili con il P sono il Bracketing e il controllo della sovra e sottoesposizione.
Naturalmente questa è una delle poche funzioni che, anche tra i professionisti, non si usa praticamente mai (assieme alla macchia nera di pennarello sulla vostra reflex).
Nel frattempo l'album scorre e siamo arrivati alla splendida Sidun, un brano splendido che racconta della città di Sidone in Libano, che…Emh! Ok… Avete ragione.
Bevo un sorso di te e proseguo con la spiegazione delle modalità di scatto.

Vista la P adesso ci spostiamo verso una di quelle che gli amatori trovano più difficili da utilizzare e gestire.
Manuale M (anche qui le due case utilizzano la stessa nomenclatura).
Cos'è la modalità di scatto M? Non è altro che una modalità che ci permette di controllare completamente il nostro triangolo dell'esposizione.
Tempi, Diaframmi, Iso.
Come funziona il manuale? In molte reflex possiamo controllare i tempi e i diaframmi tramite apposite rotelle posizionate vicino al pulsante di scatto e nel retro subito dopo.
Ruotando queste rotelle variamo o i diaframmi o i tempi, andando a scegliere la coppia tempo diaframma più corretta, o meglio, più giusta per le nostre necessità.
Anche non avendo due rotelle, in manuale, il fotografo potrà gestire completamente la macchina fotografica per poter creare l'immagine come preferisce.
Una domanda che vi potreste porre è:Ma come faccio a sapere se sto esponendo bene? Semplice!
Dovete andare a fortuna…
Se esce bene, se non esce pazienza!Naturalmente scherzo, di solito all'interno del mirino c'è un esposimetro che vi indica se siete sovaesposti, sottoesposti o correttamente esposti.più o meno è una cosa come questa: - ---------|--------- + dove la linea centrale indica l'esposizione corretta.

Un sorso… Due Sorsi… Altrimenti il te si fredda e non è più così buono.

Priorità di diaframmi (A per Nikon) (Av per canon)
Cos'è la priorità di diaframmi? Come dice anche il nome, si dà priorità al diaframma piuttosto che al tempo, quando andiamo a ruotare la ghiera andremo a incidere sui diaframmi e automaticamente la macchina sceglie il tempo più adatto per una corretta esposizione.
Naturalmente come anche nella M anche nella A si possono variare gli iso a nostro piacimento.Questa impostazione è molto utilizzata dai fotografi perché permette di poter utilizzare la profondità che si desidera e nel contempo mantenere un certo grado di automatismo che velocizza il lavoro.
Si è fatta ora di cena. Visto che non ho voglia di cucinare stasera si mangia pizza.
Quindi adesso vi abbandono e mi vado a nutrire.
Ah! Dimenticavo, haahahahahha mancava una modalità di scatto.Priorità di tempo (S per Nikon) (Tv per Canon)
Praticamente la stessa cosa di A, con la differenza che invece di avere il controllo sui diaframmi, abbiamo il controllo sui tempi.



OBIETTIVI
Ciao a tutti, benvenuti in una nuova puntata di superquark...
Oggi trasmetteremo il meglio delle ottiche viste dallo spazio.
Finalmente sono quì con voi a gustarmi il mio te caldo e soprattutto a sentire un po' di buona musica.
Te dell'himalaya e Anime salve di De Andrè.




Cominciamo con il dire che nelle nostre reflex è possibile cambiare le ottiche.
Come funzionano le ottiche? Sono composte da degli elementi fondamentali che sono: le lenti ottiche, il diaframma (di cui abbiamo già parlato), motore di messa a fuoco (nelle ottiche che ne sono provviste), stabilizzatore (se l'ottica ne è provvista) e il barilotto.
Andiamo a visualizzare in maniera un pochino più chiara le varie parti.

Chi vuole un sorso di te? Ve lo consiglio, molto buono.

Al momento sta suonando anime salve, a dir poco splendida.
Spieghiamo nel dettaglio come funziona l'ottica.
La luce attraversa le lenti che fanno convergere i raggi di luce verso il sensore, questa luce ad ogni passaggio viene indirizzata e “corretta” per poter essere meglio leggibile dal sensore / pellicola.Questa è una descrizione molto all'acqua di rose, anche perché portare l'argomento più in profondità presupporrebbe una discussione sulla fisica ottica e sul funzionamento di ogni singola lente.
Quindi, almeno per il momento, conviene rimanere sulla superficie, anche perché nelle profondità le acque si fanno torbide per i neofiti.
Oltre le lenti, l'ottica, è composta dal diaframma di cui abbiamo già parlato nei miniTutorial precedenti.Dopo il diaframma possiamo considerare il motore di messa a fuoco.
Le ottiche AF hanno la possibilità di poter essere utilizzate con l'autofocus, nelle nikon abbiamo 3 tipi diversi di ottiche autofocus, AF, AFS, AFILe AF sono ottiche prive di motore interno e che possono essere utilizzate solo con corpi macchina che dispongono di un motore di messa a fuoco integrato. (sono escluse tutte le nikon serie D3XXX e le D5XXX)
Spesso si fa confusione e viene detto che le ottiche G sono quelle da utilizzare con le macchine senza motore interno. Questo non è del tutto vero, infatti esistono moltissime ottiche NON G che sono comunque motorizzate e che possono essere utilizzate con macchine D3XXX e D5XXX. In pratica tutte le ottiche AFS.
Le AFS sono tutte le ottiche che dispongono di un motore Autofocus interno, denominato Silent Wave Motor. Queste ottiche possono essere utilizzate con qualunque corpo macchina digitale.Anche le ottiche AFI sono motorizzate, però, a differenza delle AFS, sono più rumorose e meno performanti.



Te finito, adesso pausa per preparare un altro te, altrimenti come faccio a continuare a scrivere?
E' finito l'album di De Andrè, adesso passo un pochino a Moltheni, giusto per cambiare un pochino.
Ritorniamo a noi, nelle ottiche abbiamo anche nominato un certo stabilizzatore, VR nelle nikon (vibrant reduction), IS nelle canon (image stabilizer).
A cosa serve lo stabilizzatore? Semplicemente a ridurre le vibrazioni che dalla mano si trasferiscono all'ottica.Lo stabilizzatore ha la capacità di attenuare queste vibrazioni.
Naturalmente più le focali si spingeranno verso i teleobiettivi e più la vibrazione sarà accentuata, più si andrà verso le focali corte e più la vibrazione sarà meno percepibile.
Cosa è il barilotto? Detto in parole semplici è il contenitore che contiene tutti i componenti dell'ottica.Visto? Sono stato breve.
Se volete ci dilungheremo su cosa è la focale di un obiettivo e come si calcola, ma credo non sia necessario al momento, probabilmente vedremo in un tutorial futuro come funziona e come si ottiene.
Apriamo una piccola parentesi, anche se in effetti di parentesi ne sto aprendo a decine.
Prendete questi numeri con le pinze, anche perché ci sono diverse opinioni sulle divisioni delle focali.
sino al 35mm viene considerato un grandangolodal 35 al 60mm viene considerata un'ottica normaleDal 60 al 105mm ricade nel mediotele oltre i 105mm possiamo definirlo teleobiettivo o super tele superati i 300mm
Naturalmente abbiamo affrontato il discorso delle ottiche in maniera molto superficiale, servirebbe molto tempo per capire le varie differenze e soprattutto le variazioni.

Foto esempio:




































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avatarsenior
inviato il 07 Giugno 2018 ore 18:55

Ottimo davvero.
Semplice e lineare.

avatarjunior
inviato il 07 Giugno 2018 ore 19:55

Bellissimo "articolo" scritto bene e simpaticissimo!
Complimeti sei veramente bravo!
Credo che me lo stampo tutto!
Grazie gentile preparato e professionale come pochi...
Un saluto
Alfonso

avatarsenior
inviato il 07 Giugno 2018 ore 21:04

Bellissima chiacchierata, avrei pagato per una introduzione del genere alla fotografia anni fa MrGreen

avatarjunior
inviato il 09 Giugno 2018 ore 1:31

SorrisoSorrisoSorriso

grazie :)

avatarjunior
inviato il 09 Giugno 2018 ore 10:03

Bella introduzione, e complimenti per i tuoi buoni gusti musicali e selezione di tè :D

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2018 ore 15:11

Mi piace, è chiaro e di lettura piacevole e l'ho già consigliato ad un mio collega che ha bisogno di mettere le basi.
Se non ti dispiace, ti suggerisco di mettere qualche parola a commento delle tue foto: sono talmente belle che il neofita che le vedesse, pensando che basti qualche base di teoria per farle, rimanga poi deluso al vedere le proprie!! MrGreen
Grazie per la condivisione!

avatarjunior
inviato il 09 Giugno 2018 ore 15:36

Ciao GiovanniF, grazie per il commento.
Purtroppo non posso più effettuare modifiche e si, hai ragione, avrei dovuto mettere qualche piccola didascalia.

avatarsenior
inviato il 09 Giugno 2018 ore 18:01

Sei grande Sergio...e a quanto pare non solo a fare foto;-)Sorrisocomplimenti per l'articoloSorrisoun salutone e buona domenica

avatarsupporter
inviato il 09 Giugno 2018 ore 19:16

Che bravo Sergio. Hai scritto in modo accattivante, un bel ripasso per tutti e un ottimo tutorial per chi si avvicina al mondo della fotografia
Splendide le foto, ad usual

avatarjunior
inviato il 10 Giugno 2018 ore 2:10

Complimenti

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2018 ore 3:37

Chiaro preciso.

avatarjunior
inviato il 10 Giugno 2018 ore 7:41

Grazie mille Sergio ! Veramente esaustiva e semplice. Ne dovresti fare una simile sulla post produzione !

avatarsenior
inviato il 10 Giugno 2018 ore 10:23

Propedeutico. Spiegazione semplice ed efficace. Continua vero...?Sorriso

avatarjunior
inviato il 10 Giugno 2018 ore 13:13

Grazie a tutti

si Pasquale, continuerà con altre Pillole :)

avatarjunior
inviato il 10 Giugno 2018 ore 13:32

Grande Sergio e grazie per le tue condivisioni!
Un saluto
Alfonso





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