| inviato il 31 Maggio 2018 ore 11:31
Chiedo un aiuto ! La tecnica del perossido, conosciuta effettivamente da non molti, io l'ho usata parecchie volte per compensazione durante lo sviluppo di negativi b\n ecc. Dovendo terminare una pubblicazione sulle tecniche di camera oscura e sulle fotografia in generale, non riesco a trovare bibliografie a riguardo. L'ho descritta minuziosamente, ma necessita (se possibile) di una bibliografia per completezza d'opera. Se qualcuno la conosce, ma sopratutto l'ha letta da qualche parte e si ricorda il testo di riferimento, me lo trasmetta; sarò riconoscente. A chi è interessato, posso descrivere la metodica nei suoi particolari. Anticipatamente grazie, come sempre vostro amico. franco santi |
| inviato il 31 Maggio 2018 ore 23:36
Qualsiasi cosa di cui tu abbia bisogno di sapere sulla chimica fotografica, lo puoi trovare in questo vecchio libro di 60 anni fa: Photographic Chemistry di Pierre Glafkides Se ti rimane ancora qualche dubbio e conosci il francese: Chimie et physique photographiques di Pierre Glafkides Io ho usato l'acqua ossigenata solo per l'inversione su carta fotografica. Per i negativi si adoperava 100 anni fa come pre-bagno per aumentare la sensibilità delle pellicole... è questo che cerchi? |
| inviato il 01 Giugno 2018 ore 11:09
Intanto grazie Ettorebest! No, non è questo che cerco. Si tratta di esporre il film, dopo lo sviluppo come di norma e quindi ancora non fissato e ancora impregnato del rivelatore (ma si può anche risciacquare), ai vapori dell'acqua ossigenata (40-42 c°) senza contatto con la stessa. Lavoro quindi fatto al buio trasportando la pellicola dalla tank di sviluppo in un'altra più grande e tenervela, senza contatto diretto con l'acqua ossigenata, continuando il riscaldamento della stessa. Si sfrutta il fatto che l'acqua ossigenata si comporta da ossidante in presenza di acidi e riducente in presenza di alcali, agendo con preferenza sulle zone meno esposte e quindi compensando parecchio. Questa in breve sintesi la metodica. Il Glafkides somiglia un po' (indubbiamente più completo) al nostro "ricettario fotografico" di Oscar Gedina. (Hoepli editore). Grazie comunque e qualsiasi cosa ti possa essere utile, ci possiamo sentire. Amichevolmente franco santi |
| inviato il 24 Maggio 2020 ore 10:52
Buongiorno Franco, leggo questo suo post solo ora, per caso, due anni dopo che l'ha pubblicato. Se le servono ancora informazioni sulla tecnica del perossido da lei utilizzata, ho trovato un articolo su una rivista degli anni 80, Darkroom Photography Magazine, che la illustra passo passo. Le lascio la mia mail a cui può scrivermi. rubenvuaran@hotmail.it P.S. Vedo che è di Udine, io sono di Codroipo e abito a Trieste. Magari un giorno ci potremmo vedere, è mia intenzione aprire un piccolo laboratorio artigianale di sviluppo e stampa analogica e sono sicuro che lei con la sua esperienza potrebbe darmi molti consigli! Arrivederci, Ruben |
| inviato il 25 Maggio 2020 ore 20:31
Grazie, mi serve conoscere la bibliografia da riportare per una pubblicazione. La modalità mi è nota e l'ho usata spesso. Purtoppo non so chi ha pubblicato questa tecnica. cercherò dove mi ha indicato. A breve le scriverò. D'accordo per il laboratorio! Quando vuole. franco santi |
user33434 | inviato il 19 Giugno 2020 ore 10:21
Buongiorno, c'è un paragrafetto a pag. 93 del "The film developing cookbook" di Anchell e Troop che si intitola "Increasing speed after developmente: Hydrogen peroxide". Spero le sia utile, un caro saluto. |
| inviato il 21 Giugno 2020 ore 12:22
Grazie mille amici !! franco santi |
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