| inviato il 30 Maggio 2018 ore 12:27
E' un argomento complesso e spinoso che mi sono accorto è troppo difficile da affrontare su un forum.
Se dobbiamo ragionare osservando dall'alto l'intero mondo della fotografia naturalistica è ovvio ed oggettivo che possiamo definirla quantomeno "dopata".
anche qui su juza ci sono foto "clamorose" per soggetto ed ambientazione, nelle quali non vi è alcuna didascalia e per la quale sorge più di un dubbio sul fatto che si trattasse di soggetti ritratti in natura.
Ridurre il tutto al discorso capanni a pagamento è riduttivo.
La fotografia naturalistica esiste e svolge un ruolo fondamentale. La sua sopravvivenza è però legata fortemente ad un salto culturale (che ancora oggi non si è compiuto) da parte di chi fruisce delle immagini. |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 13:01
è curioso come l OP che contesta la fotografia naturalistica fatta nei capanni a pagamento abbia un buon 70% delle sue foto fatte nei capanni o situazioni a pagamento. Ultima in ordine di apparizione il "circo Orfei" dei pellicani di Kerkini. Quindi anche tu non sei un grande fotografo naturalista ma ti spacci per tale. Oltretutto sputando nel piatto dove hai mangiato per un anno.
Fare gli appostamenti bordo lago/pozza/bosco e usare richiami a rotta di collo, o attirare gli animali con il cibo (come fanno molti personaggi strenui detrattori della foto a pagamento), per avere la foto solo propria, lo scatto della vita (che poi non è perchè tanto molte volte ci si apposta in due o tre), è forse anche peggio del pagare qualcuno che spesso lo fa con cognizione di causa. NON è naturalistica neanche quella. Solo un modo diverso di cercare la figurina, spacciandolo per il solo modo giusto di farlo. Lo scatto unico può uscire in ogni situazione pagamento o non pagamento.
Ciao,
Sergio |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 13:17
Oppure come ho letto su fb 5 capanni autocostruiti davanti al nido di un'upupa (in ambiente tropicalizzato quindi con passaggi continui di persone pertanto cmq senza disturbo reale) i relativi fotografi potrebbero valersi del titolo di Wild. Mentre io che non più l'età di andare in mezzo al fango (fatto molti anni or sono) se vado in capanni di amici (Spagna) qualcuno gratis altri a pagamento non sono etico (ambienti senza accesso di persone, spesso un solo capanno). Però come si usa ini Spagna sono semplicemente un Fotografo de la Naturaleza. Sergio |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 14:32
hahaha PaoloMcmlx pensavo di essere io il solo matto a girare ancora con una zenit photosniper...MrGreen
 rinfrescami la memoria Emanuele, il photosniper non era il parente povero del fotofucile Novoflex? |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 14:39
ok Emanuele, infatti tu evidentemente hai anche a disposizione molto tempo e magari e' anche una tua professione....ma sai io non ho certamente le tue pretese....sono ormai un vecchietto ed ho cominciato tardi con la fotografia naturalistica (solo 4 anni fa non sapevo nemmeno come era fatto l'upupa) per cui mi accontento....di stare magari nel mio capannino mimetico ma anche in un capanno a pagamento da dove comunque posso osservare e fotografare esemplari che comunque sono nel loro ambiente indisturbati e per esempio, con il caldo che ci tortura di questi tempi anche loro soffrono molto (d'inverno ne muoiono parecchi per il freddo) ed allora ben vengano le vaschette di pietra e muschio ecc.ecc. dove possono abbeverarsi ed il cibo che gli si offre ....purche' ripeto sia tutto eseguito nel loro rispetto e senza modificare a loro scapito l'habitat gia' abbastanza compromesso dall'opera dell'uomo. Anch'io ho conosciuto skua e so che per esempio con cascina Spinola sono riusciti a riprodurre la pittima reale in pericolo di estinzione....quindi ben venga...penso che andando avanti di questo passo tra un po' di anni il territorio sara' talmente urbanizzato e consumato che saranno delle vere e proprie rarita' le occasioni di fotografare certe specie
Non hai tutti i torti Gianfranco, però rifletti su una contraddizione di fondo: se si abituano i selvatici a trovare sempre e comunque qualcosa di cui cibarsi si finisce, seppure indirettamente, a renderli dipendenti da noi.
Se e quando passerà questa moda quanto tempo credi ci metteranno i selvatici, che ormai per certi versi sono semi addomesticati, a riabituarsi a un ambiente tornato improvvisamente a essere totalmente naturale ?
Riflettici bene: potrebbero non farcela a superare un inverno improvvisamente tornato a essere totalmente privo di sostentamento. |
user28347 | inviato il 30 Maggio 2018 ore 14:43
io sto monitorando i cavalieri d'italia,20 giorni fa si è allagato il nido con 4 uova,mai successo prima,ora han rifatto l'accoppiamento che ho fotografato e rifatto il nido con 3 uova,la natura ancora resiste |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 14:43
Ancora una volta concordo con Emanuele su tutto, in particolare il discorso di crearsi e curarsi l'ambiente di scatto... qui nessuno ce l'ha con i capanni autocostruiti... si sta parlando di capanni dove paghi e vai a scattare le foto, uscendo bello contento con la tua foto bella che pronta... della serie ti piace vincere facile (il tu non è riferito a nessuno sia chiaro)? MrGreen
Nulla contro queste persone eh, solo bisognerebbe avere l'onestà di scrivere sotto la foto come è stata fatta, anche solo per una questione di rispetto verso chi si fa il c**o per scattare ad una determinata specie in Natura!
Lo scatto nella fotografia naturalistica è solo l'ultimo tassello, anche perchè non è che ci voglia poi molto a comporre e scattare... il difficile è trovare il soggetto nelle giuste condizioni di luce... ;-)
Verissimo. |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 14:43
Per me l'etica non sta nel fotografare wild o meno, se per scelta o necessità uno scatta in un capanno a pagamento, nessun problema per me, contento lui, contenti tutti , semmai non è etico se cerca di far passare quelle sue foto come frutto di chissà quali conoscenze e sacrifici (e succede!)
Come non è etico il comportamento di chi deve avere "quella foto" ad ogni costo, incurante del benessere del soggetto e magari dei divieti (come quello che hanno beccato in Diaccia Botrona quasi sotto il nido del falco pescatore)
Non è etico neppure colui che scambia "pubblico" con "di nessuno" e non si pone problemi a modificare a suo uso e consumo un capanno di libero accesso messo a disposizione dalla ex provincia, che a forza di nuove aperture assomiglia adesso più ad un porticato che ad un capanno fotografico
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| inviato il 30 Maggio 2018 ore 14:46
Che facciamo allora? Ci tumuliamo nel nostro bel paese a fotografare soltanto le specie presenti?
Non sarebbe certo una cattiva idea sai Fabio?
Se non altro diventeresti l'unico, o uno dei pochissimi, fotografi veramente esperti di ambiente naturale italico! |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 14:56
(in ambiente tropicalizzato quindi con passaggi continui di persone pertanto cmq senza disturbo reale)
Scusa Sergio per ambiente tropicalizzato con continuo passaggio di persone intendi un paesaggio fortemente antropizzato oppure proprio un ambiente tropicale ... seppur pieno zeppo di essere umani?
In ogni caso quello che Emanuele vuole porre all'attenzione di tutti noi non è il fatto che qualcuno possa preferire, per i più svariati motivi, fotografare da capanno a pagamento, più o meno lauto, quello che lui contesta è il fatto che non si specificano mai quelle che sono le reali situazioni grazie alle quali si è riusciti a portare a casa quel determinato reportage fotografico  |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 15:00
Per me l'etica non sta nel fotografare wild o meno, se per scelta o necessità uno scatta in un capanno a pagamento, nessun problema per me, contento lui, contenti tutti Sorriso, semmai non è etico se cerca di far passare quelle sue foto come frutto di chissà quali conoscenze e sacrifici (e succede!)
Come non è etico il comportamento di chi deve avere "quella foto" ad ogni costo, incurante del benessere del soggetto e magari dei divieti (come quello che hanno beccato in Diaccia Botrona quasi sotto il nido del falco pescatore)
Non è etico neppure colui che scambia "pubblico" con "di nessuno" e non si pone problemi a modificare a suo uso e consumo un capanno di libero accesso messo a disposizione dalla ex provincia, che a forza di nuove aperture assomiglia adesso più ad un porticato che ad un capanno fotografico
Concordo al 100% ... nel grassettato al 101%  |
user6737 | inviato il 30 Maggio 2018 ore 15:39
Grazie PaoloMcmlx solo tu mi capisci! Gli altri oramai sono andati in OT, guardando solo le mie gallerie, e si arrampicano sugli specchi. Cosa che trovano difficile siccome in ogni foto è specificato dove e come sono stati scattati, compreso di logo quando sono scattate per conto del team.
Ps. Si il fotosniper è quello con il calcio del fucile e il grilletto per scattare, attrezzo assurdo! Mi ricordo che quando giravo nella pineta per provarlo, mi fermó il CFS per chiedermi i documento e la licenza di caccia...hahaha |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 15:47
Contento Tu delle Tue foto, contenti tutti.
A livello fotografico, escludendo tutte le etiche, le foto devono mostrare ciò che il fotografo vuole rappresentare.
La foto naturalistica deve essere la più vicina alla realtà senza interventi umani.A meno che non si voglia mostrare il degrado ambientale ecc.
Vedo solo molta post produzione , anche invadente a mio parere. |
| inviato il 30 Maggio 2018 ore 17:12
“ Gli altri oramai sono andati in OT, guardando solo le mie gallerie, e si arrampicano sugli specchi. Cosa che trovano difficile siccome in ogni foto è specificato dove e come sono stati scattati, compreso di logo quando sono scattate per conto del team „
Ciò che c'è nelle tue gallerie cozza fortemente con il motivo per cui hai apparentemente aperto il topic, questo non si può negare. Ma evidentemente il topic lo hai aperto per farti dire bravo e non per cercare un confronto. |
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