user104642 | inviato il 27 Maggio 2018 ore 15:08
Mario: Hai la liberatoria dell'orsetto? Sto lottando con il.mio nipotino .....ma.sono certo di spuntarla |
| inviato il 27 Maggio 2018 ore 17:24
Nipotino? La vedo dura! |
user104642 | inviato il 27 Maggio 2018 ore 17:45
“ Nipotino? La vedo dura! „ Durissima Mario..... |
| inviato il 27 Maggio 2018 ore 17:51
Però, anche se non ci danno le liberatorie per la foto dell'orsetto, sono una gioia immensa a me il mio, ora ha un anno, ha davvero ridato la voglia di vivere |
| inviato il 27 Maggio 2018 ore 18:00
Continuo a fotografare come ho sempre fatto e penso che tanti che fanno street facciano la stessa cosa. Le paranoie le lascio agli altri. Seguire la "legge" non potrà mai portare scatti validi (da tener presente che buona parte andranno cestinati o mai elaborati!!!) Come ho già spiegato in altre occasioni facciamo confusione con il fotogiornalismo che tutt'altro. Uno scatto che non è a scopo commerciale che non offende o porta danni alla persona ritratta che danni può portare?...quindi anche chi si fa i selfie in zone come il Duomo deve stare attento. Quello che leggete potrebbe essere applicato in casi più che estremi...ma dubito |
| inviato il 28 Maggio 2018 ore 8:57
Non so... io non amo il genere ma capisco le preoccupazioni o le perplessità di chi, al contraio, lo pratica e ne è appassionato. Tuttavia io, da grande lettore di fantascienza, tendo ad essere un po' paranoico... E se fate conto che Google lens oggi riconosce la scrittura nelle foto, piuttosto che luoghi e/o oggetti, quanto ci metterà a identificare le persone? Dunque il signor x che sta baciandosi con l'amante (e sto ipotizzando una situazione comune quanto innocua) sulla panchina di un parchetto e messo in galleria qui su juza, uscirebbe tra i risultati di una ricerca fatta dalla moglie, grazie ai potentissimi algoritmi di Google... E addio famiglia (poverino) e addio ai soldi del fotografo, a cui forse il fedifrago potrebbe dare causa... Vi sembra così assurdo? |
| inviato il 28 Maggio 2018 ore 9:53
Personalmente ritengo che una foto "qualunque" non offra la possibilità tecnica di effettuare misure biometriche. Forse quelle fatte tipo fototessera. Almeno un paio, "fronte e profilo", come quando la polizia scheda le persone. Per tutte la altre foto, se il personaggio non è pubblico, l'identificazione richiede una combinazione di molti fattori (ambiente, vestiti, particolarità della pelle, tatuaggi...) oltre che la coincidenza per cui un osservatore che conosce il soggetto o il soggetto stesso si trovino davanti alla foto e pensino "guarda questo come somiglia a tizio (a me)!". Anche ammettendo che si possano fare misure somatiche di qualche utilità su una singola foto per stabilire con certezza la corrispondenza tra quella immagine e qualcuno, si esce facilmente dal problema con un minimo di post produzione "protettiva". Google ora offusca i visi come le targhe. Non ha infatti necessità di tenere un canone estetico per la foto. Se lo volesse, basterebbe fare automaticamente quello che fanno tanti software e che ognuno di noi può fare: ritocco alla pelle (via i nei, le cicatrici e i tatuaggi) più piccole variazioni ai rapporti somatici (PS li fa con il tool di liquify specifico per il viso) e in 30 secondi ...addio dati biometrici, e il soggetto è anche migliorato. Se qualcuno si riconoscesse ancora nella foto tratta, si potrà dire che somiglia, ma non è lui perchè i valori biometrici NON corrispondo. Ovviamente tutti gli altri fattori che portano all'identificazione (luogo, ora, contesto, vestiti...) permettono a chi si riconosce di sostenere di essere lui, ma questo è un altro argomento. Non sono più i dati biometrici a stabilirlo e quindi foto trattate con PP protettiva sono fuori dal contesto GDPR. |
| inviato il 28 Maggio 2018 ore 9:56
Non mi sembra così assurdo come discorso, ma un po' paranoico sì. Trovo più assurdo preoccuparsi per uno che al parco si bacia con l'amante (poverino): Darwin sarebbe d'accordo col fatto che un cogl*one del genere debba essere abbandonato dalla famiglia. In quel caso la street avrebbe anche acquisito un utile valore sociale |
| inviato il 28 Maggio 2018 ore 11:41
Però vedo che si portano come esempi sempre situazioni che in qualche modo possono creare problemi alle persone immortalate. In ogni caso se due persone si stanno baciando in luogo pubblico (esempio) difficilmente saranno riconoscibili i tratti somatici... dov'è il reato?.... |
| inviato il 28 Maggio 2018 ore 12:30
Beh, paranoico un po' lo sono, mai fatto mistero... E anche amante della street (come spettatore eh, non come genere mio) perché talvolta escono scatti strabilianti. Però il problema dell'evoluzione esponenziale della tecnologia -spesso ad una velocità molto superiore a quanto immaginiamo- e delle sue implicazioni bisogna porselo, in ogni ambito della società. |
| inviato il 28 Maggio 2018 ore 13:26
in un mondo dove tutto gira attorno alla tecnologia, i selfy sono ormai migliaia di migliaia ogni giorno e tutti vanno a giro con il telefonino io non mi preoccuperei di molto. Poi certo se fai una foto "particolare" che vada a ledere la sensibilità della persona rischi come rischiavi prima a parere mio. |
| inviato il 28 Maggio 2018 ore 23:39
Ecco Vincenzo, i soggetti ben riconoscibili nelle foto del profilo Instagram che hai messo qui hanno firmato la liberatoria? Sono stati fotografati a loro insaputa o sono stati avvertiti (ci sono anche dei minori)? |
| inviato il 29 Maggio 2018 ore 6:27
Giuliano, se provi ad entrare nelle scene la risposta viene da sé...No.Ma come hai potuto notare nessuno dei soggetti viene offeso e dove potrebbe non è riconoscibile o sarebbe davvero dura dimostrarlo. Riguardo ai bambini (parlo per le mie immagini essendo un collettivo), sono nella maggior parte dei casi scatti rubati ai miei cuccioli per cui il problema non sussiste. Gli altri bimbi che ho fotografato (non miei) sono scatti che pubblico quando ormai son già grandicelli di età. Aggiungo che alcuni soggetti presenti nelle mie gallerie e fotolibri sono scatti rubati a persone che conosco e le immagini compaiono anche nei loro profili e gallerie su FB. per cui tutto questo allarmismo non lo vedo. La street da un mio punto di vista sta prendendo altre vie dove la maggior parte degli autori pensa alla foto "bella e curata" spesso molto simili ad altre per cui senza uno stile proprio o scatti a casaccio fatti in strada. Poi ci sono autori davvero molto molto bravi e lo capisci osservando con attenzione le proprie gallerie (una buona foto la può fare chiunque una serie di foto buone non è da tutti!!!) |
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