| inviato il 23 Aprile 2018 ore 17:22
“ salvo che il soggetto sia contemporaneamente l'autore e il proprietario dello stabile „
Secondo me non potrebbe essere pubblicata solo perché in luogo privato, il soggetto ripreso in quel modo non è riconoscibile; se ho letto bene, per non essere riconoscibili basterebbero un paio di occhiali scuri.
ciao ;) |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:02
“ Temo purtroppo che sia un po' più complicato di così, „
Luogo pubblico non luogo privato aperto al pubblico, ci sono enormi differenza, e un centro commerciale è un luogo privato aperto al pubblico quindi la mia frase "E vuoi fare come lei zero problemi puoi fotografare liberamente chiunque in luogo pubblico" è perfettamente corretta. |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:11
“ Sguardo attento, vigile e metodico. „
La Maier scattò migliaia di rullini senza stamparli, a volte senza neanche svilupparli io più che metodicità io ci vedo compulsività, accumulazione di immagini così come accumulava oggetti. Perché sia metodicità servirebbe analizzare gli scatti fatti capirne pregi ed errori e da questi partire per migliorare il proprio lavoro.
Ditro il fenomeno Maier io ci vedo una riuscitissima operazione commerciale anche perché da milioni di fotografie alla fine è facile trovarne qualche centinaio molto buone, è legge statistica |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:16
Auguri raga, dopo l'approfondimento della discussione che ho linkato sopra, come detto, per quelle che sono le mie limitate capacità mentali, la triade diaframma-tempo-ISO (senza parlare della composizione) è già sfida più che sufficiente senza dovermi soffermare a riflettere in tempo reale se sia o meno lecito scattare... io sono mestamente tornato a fotografare sassi al tramonto.
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| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:27
Mario, come ho scritto prima, tutti i fotografi professionisti nell'arco di una vita scattano milioni di fotografie, e poi sviluppano quelle buone.
Per quanto riguarda la Maier, la metodicità del suo lavoro è avvalorata dal fatto che non le sviluppava neanche. E' talmente lineare e costante il suo modo di fotografare che pur non riguardandolo seguiva un percorso logico.
era oggettivamente un talento stratosferico.
Poi che post morte qualcuno ci abbia lucrato quello è un altro discorso, io analizzo il suo lavoro per quel che mi è dato di vedere. |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:27
“ Sguardo attento, vigile e metodico. „
Auguri a te.
Ognuno fa le proprie scelte l'importante è esserne consapevoli e soddisfatti |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:29
“ E' talmente lineare e costante il suo modo di fotografare che pur non riguardandolo seguiva un percorso logico. „
Ma se sono uscite meno di mille fotografie si circa tre milioni! Parliamo di una foto ogni tremila!
“ tutti i fotografi professionisti nell'arco di una vita scattano milioni di fotografie, e poi sviluppano quelle buone. „
Certamente ma le sviluppano, le studiano, le guardano e da questo migliorano il loro stile, lei collezionava rullini non sviluppati e questo è compulsivo non metodico |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:30
io credo che NON sia possibile riprendere NESSUNO se almeno non lo informi che e' stato ripreso.
Non puoi neppure montare una telecamera che registra il passaggio davanti al TUO cancello o nel TUO cortile senza aver apposto i cartelli che informano della presenza di un sistema di registrazione.
Un amico aveva una dipendente infedele in negozio (rubava piccole somme dalla cassa ogni giorno in modo sistematico). Aveva messo una telecamerina e riusci ad individuare la colpevole.
Non pote' neppure dichiarare che aveva messo la telecamera... rischiava una denuncia. |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:30
come tutti i fotografi Mario! Berengo Gardin disse di avere circa 200mila rullini...200 mila!!! |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:32
“ io credo che NON sia possibile riprendere NESSUNO se almeno non lo informi che e' stato ripreso.
„
Salt non è necessario se sei in luogo pubblico, i problemi sorgono con la pubblicazione |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:35
“ Certamente sono in torto e spero che chiunque si riconosca nei miei ritratti apprezzi la cosa e magari mi chieda la foto, nel caso contrario spero di cavarmela rimuovendo lo scatto „
Faccio esattamente come Danpa e come tanti altri qui. Allo stesso tempo non pubblico tutto perché mi rendo conto che a volte si pubblica troppo. E si perde il gusto della selezione.
A proposito di selezione, ok scremare, ma come dice Mario il tasso non deve rientrare nella compulsività.
E pensa se la Maier avesse avuto le memorie digitali al posto dei rullini...  |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:36
guarda, io credo che ,se il ripreso vuol farti girare le balle, abbia ben piu' di una freccia nel suo arco.
In genere in Italia son diventati tutti piuttosto sensibili all'argomento...
Poi e' vero che in teoria vale il discorso: scatto ma non pubblico.
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| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:40
L'importante è non ledere mai la dignità di una persona, con sfottò o contestualizzazioni fuorvianti. Poi se per caso la persona trova una sua foto sul web, può richiederne la rimozione e ne ha piano diritto, ma difficilmente si impunterà e imbastisce chissà quali controversie.
Sicuramente ha il diritto di incazzarsi. Perciò trovo giusto pubblicare "meno" e "meglio", così da ridurre il rischio di rotture di casso.
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| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:48
“ come tutti i fotografi Mario! Berengo Gardin disse di avere circa 200mila rullini...200 mila!!! „
Si ma li sviluppa, li guarda, scarta le peggiori e sceglie le fotografie migliori, le vende o le mostra al pubblico di mostre importanti, ci vive, lui è metodico, basta guardare il suo lavoro per capirlo, lei invece neanche le sviluppava, per essere esatti all'inizio della sua storia le sviluppare e le stampava ma dopo poco smise ed iniziò ad accumulare rullini impressionati come faceva con altri oggetti e in questo non c'è metodo c'è un problema psicologico fra l'altro conclamato dalla sua situazione familiare decisamente pesante |
| inviato il 23 Aprile 2018 ore 18:51
ma qualcosina di buono lo ha fatto? |
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