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Perchè non cambio Rolleiflex, Ricoh, Sony, Sigma, Olympus e... Canon


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avatarjunior
inviato il 17 Aprile 2018 ore 18:07

L'altro giorno ho visto il topic di Uly ma non ho fatto in tempo a dire la mia. E, non voglio, assolutamente, ingenerare l'ennesima faida tra i fanboy dei vari marchi.
Solo che nel tempo e con il passare degli anni ho fatto tanti cambiamenti ed evoluzioni in stile fotografico e in sistemi a supporto del risultato e, dopo tante peregrinazioni, mi sono fatto un'idea personale di quello che funziona per me.
Che ovviamente, potrebbe non funzionare per altri...
Questo perché il cambiamento, più che negli attrezzi, è nel mondo con cui nel tempo impariamo a vedere il mondo, a scegliere cosa ci piace fotografare, a privilegiare determinate lunghezze focali rispetto ad altre.
Ecco quindi la mia ricetta per un'insieme di attrezzi in cui una marca non è necessariamente, o in assoluto, meglio dell'altra ma semplicemente diversa. E va quindi utilizzata in relazione all'uso specifico che si intende fare. I miei contesti di elezione sono Travel (con tanta street durante i viaggi) e Architettura con elementi umani. No studio, no modelle, no ritratto se non per strada.

Oggi uso:

* Ricoh GR, 28 mm eq. APCS, sempre con me, qualunque contesto
* Sony RX1R II, 35mm FF, in viaggio spesso con la Ricoh -> questa la mia lunghezza focale preferita
* Sigma DP3 Merril, 75 eq. Foveon, per architettura ed uscite "mirate" in rari casi in viaggio
* Olympus EM1 mkII+12-100mm mFT, per famiglia, foto disimpegnate, quando serve flessibilità, in viaggio
* Rollei MF 6x6+80mm, per progetti mirati, soprattutto architettura

... e mi è rimasta una Canon analogica con alcune lenti per quando mi prende la nostalgia del rullino 35mm.

Ognuna di queste macchine, pur con le sue limitazioni, serve ad uno scopo soprattutto se usate in coppia o in tris. Esempio: viaggio con Ricoh e Sony. O con Ricoh e Sigma. O con Sony ed Olympus. La qualità finale è in generale molto alta, con picchi per alcuni casi e pro e contro per altri. La cosa che le accomuna tutte, fatta eccezione per la Rollei, è la compattezza. Anche la Oly offre, con quell'ottica e quel range focale, un insieme "compatto" se paragonato a soluzioni APSC o FF comparabili.

In passato ho avuto varie Canon (5d da 1 a III, 1DS) e una montagna di ottiche L. Oggi non le porterei più giro perchè sono cambiato io, non perchè quel sistema sia necessariamente peggiore dei vari attrezzi che ho oggi. E perché a mio avviso il "sistema" è appunto non un mono marca ma un'insieme di attrezzature che possano esserci di supporto, con immediatezza, quando una foto ci chiama. Così non si rinuncia al Bokeh della FF, alla tropicalizzazione e al range della mFT, all'incisione del Foveon o allo snap focus della Ricoh.

My 2 cents,

Z.

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2018 ore 12:18

Direi che la cosa e' soggettiva e puo' cambiare col tempo a seconda delle esigenze.

;-)

user4758
avatar
inviato il 19 Aprile 2018 ore 13:16

Con un'A7RIII e due-tre ottiche faresti le stesse cose con un'unico corpo ed avresti risultati anche migliori... hanno inventato le macchine ad ottiche intercambiabili proprio per questo! ;-)

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2018 ore 13:22

Con un'A7RIII e due-tre ottiche faresti le stesse cose con un'unico corpo ed avresti risultati anche migliori...


Anche tenere la camera con sopra il 28 nel taschino della camicia come accade con la Ricoh GR?

user4758
avatar
inviato il 19 Aprile 2018 ore 13:23

Se ti serve un 28mm basta un aifon! MrGreen

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2018 ore 13:23

devi avere tasche grandi ahahha

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2018 ore 13:33

Io credo di aver capito ciò che Zatopek voleva dire. Che le esigenze personali, limate attraverso le esperienze e il possesso di corredi nel passato, possono portare (come nel suo caso) a fare scelte ben precise di quel che serve per un determinato contesto e dedicarlo a quello. Spero di averlo compreso correttamente.

Mentre leggevo, sorridevo.

Anch'io ho scattato per anni con Canon Full Frame e un corredo completo di serie L.
Poi il telemetro e le Leica, per altri otto/nove anni.

Oggi possiedo 3 fotocamere digitali, dedicate ad usi puntuali e specifici, una delle quali può fare (volendo) sporadicamente anche altro.
Se escludiamo tutte quelle a pellicola con le quali scatto di rado, in borsa da me ci stanno una Leica Q con il 28 fisso e i suoi crop digitali + una Fujifilm recente con sopra montato il 50 (eq. a 75 nel formato pieno). In azione, non cambio la lente, cambio la fotocamera.
Per street photography e reportage sono tutto quello che serve. A questa situazione ci sono arrivato a ragion veduta, dopo aver provato, usato, escluso e rivenduto (non troppo tempo fa) anche un intero corredo Sony bello recente.


user4758
avatar
inviato il 19 Aprile 2018 ore 13:37

Anche tenere la camera con sopra il 28 nel taschino della camicia come accade con la Ricoh GR?


Un corpo piccolo come quello di un'A7 ti offre qualità ed estrema portabilità... immagina soltanto in abbinamento ad un Voigtlander 40 1.2!



avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2018 ore 13:52

Intendi queste? Eeeek!!!





P.S. Alla Sony A7 bisogna ancora aggiungere lo spessore di 7 cm del Voigtlander 40/1.2, che non rientra a macchina spenta.

In effetti...sono uguali ;-)

MrGreenMrGreen

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2018 ore 15:17

Io credo di aver capito ciò che Zatopek voleva dire. Che le esigenze personali, limate attraverso le esperienze e il possesso di corredi nel passato, possono portare (come nel suo caso) a fare scelte ben precise di quel che serve per un determinato contesto e dedicarlo a quello. Spero di averlo compreso correttamente.


Esatto Pierfranco, hai centrato perfettamente il concetto.

Le compatte con ottiche non intercambiabili di cui parliamo hanno una qualità di immagine difficilmente replicabile con la corrispettiva (quando esiste) macchina con lenti intercambiabili a dimensioni comparabili. La GR ad esempio: in quelle dimensioni il suo 28mm non ha paragoni (anche se ho apprezzato la battuta sull'iPhone :-)).

La RX1R II: è un “mini sistema” perchè lo Zeiss F2 era decisamente superiore (ed immensamente più piccolo) del 35 1.4 (e anche de 2.8) che ho provato per un po' su una A7RII e non si può comprare se non attaccato a quel sensore. Avevo attenzionato la Leica Q ma il 28 era già sulla GR e il 35 mm è per me più “naturale”. Dello splendore della Merrill si è già parlato tante volte, quindi tralascio ulteriori commenti.

Poi c'è la questione fondamentale: molti piccoli "corpi" con ottiche stratosferiche hanno una fantastica immediatezza d'uso: non pensi più a cambiare ottica, usi l'altra macchina. Il trucco è “settarie in modo simile” utilizzando i custom mode: così non diventi matto per ricordarti cosa era il C1 sull'una ed in cosa differiva dall'altra.

Questo è il senso di aver aggiunto al parco, da qualche mese, anche EM1mk2+12-100: unico corpo + lente per grande versatilità, range focale e tropicalizzazione. Ma non partirei mai soltanto con Oly proprio per le ragioni di cui sopra. Durante un viaggio lasci qualcosa in hotel e, ad esempio di sera, vai in giro più scarico. In strada fotografi con il 35 o il 28, se ti serve per qualche ragione un 100mm ti ritrovi la Oly.

Questo per dire che, alla fine, salvo per stampe davvero grandi dove il 42mpizze aiuta, la qualità finale (es. libri) è praticamente uguale ed i risultati non vengono dalla tecnica ma dalla possibilità di aver potuto scattare una determinata fotografia, con immediatezza ed invisibilità, nel contesto che richiedeva quel particolare strumento…

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2018 ore 15:39

E SONY?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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