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Se fossi principiante assoluto mi sa che lascerei perdere...


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  4. » Se fossi principiante assoluto mi sa che lascerei perdere...





user146073
avatar
inviato il 18 Aprile 2018 ore 15:09

magari c'è anche qualcun altro oltre a noi due

Almeno 3 -.
Tre briganti e tre somari sulla strada di Girgenti a Monreale.

Ok. mi è piaciuto il post di Bonaveri e la risposta pacata di Francesco.
Ciao

avatarjunior
inviato il 18 Aprile 2018 ore 15:23

Sì, forse ho frainteso io parte dell'intento della tua riflessione.
Quando scrivevi:
"Bene: detto che concordo assolutamente col principio che sancisce il primato della conoscenza.
E che stimo infinitamente chiunque ne porti un po'.
Non è che però perdiamo a volte un po' il senso della realtà? "

credevo ingenuamente fosse una riflessione con chiari riferimenti alle discussioni che spesso si leggono qui e che il senso della realtà, in effetti, a volte lo perdono.
Era mia intenzione quindi "ridimensionare" i pulpiti (un modo per dire sì, ma non prendiamoci troppo sul serio).

Cercando quindi di rientrare in topic in maniera più appropriata:
Non concordo con il principio del primato della conoscenza, credo anzi che l'uomo abbia costruito l'impero dell'intelletto sulle rovine di quello dell'istinto, perdendoci molto.
Io fotografavo da bimbo perché ero curioso di tutto e questa malattia invece di affievolirsi con gli anni è aumentata.
Vivo la fotografia come un pretesto ulteriore per esplorare molteplici realtà ( e persino questo forum è una di quelle realtà che esploro grazie alla passione che ci accomuna), leggo e studio disordinatamente quando e come posso, guardo i lavori degli altri e cerco di sorprendermi contemplando l'immagine prima di leggere il nome dell'autore.
Senna sarebbe diventato Senna, in un modo o in un altro. Senna voleva a livello conscio e soprattutto anche a livello inconscio essere Senna.
Le strade sono infinite, casuali e stupefacenti, la cosa che conta è essere presenti, vigli e consapevoli in quello che si sceglie di fare :)






user90373
avatar
inviato il 18 Aprile 2018 ore 15:34

Per Maggio il fotoclub al quale sono iscritto organizza un corso base, una buona occasione per testare cosa faranno i principianti in presenza di nozioni da apprendere sempre più numerose e tecniche. Dal canto mio la maggior parte di quel che so sulla ripresa l'ho appreso dal manuale della Pentax MX. Per quel che riguarda post e stampa mi baso ancora sulle tank Paterson e sull'ingranditore Duogon/S (Industria Fototecnica Firenze) comportandomi in camera chiara alla stregua di quella oscura.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2018 ore 15:39

Grazie per l'intervento Bonaveri.
Si, indubbiamente i riferimenti c'erano, ma non così specificamente al "qui" o ad altre discussioni.
O meglio, non c'era la voglia di confliggere con qualche categoria: di questo genere di interventi... ce ne sono già abbastanza, no? Sorriso

Piuttosto pensavo a un modello diffuso: non credo che (restando alla questione del topic) i "salotti buoni" siano un giardino di felicità: magari sono meno presenti i megapixel, ma il problema mi pare di metodo, più che di merito...

Ettore... io non amo troppo il "corso base". Ma vedo che tu pure, con la tua conclusione... ;-)

avatarjunior
inviato il 18 Aprile 2018 ore 20:07

Sul metodo, credo ci siano praterie sconfinate.
A volte la fotografia, come le altre forme espressive, si alimenta dell'intuizione, altre volte del puro caso fortuito, altre ancora di progettualità, di contesti costruiti e progettati a tavolino...
Condivido con te che anche la migliore intuizione, se sostenuta da una conoscenza del mezzo e tecnica, può avere più probabilità di riuscita.
In altri topic, però, ho richiamato l'attenzione al bel libro di Elemire Zolla sul rapporto che si instaura tra artista e mercante d'arte, e di come a volte a rimetterci sia proprio l'arte stessa, e la visione distorta che se ne produce.
La tecnica si serve di noi, questa è la verità :)

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2018 ore 21:36

Forse vado OT,ma tempo fà alla domanda "ma perchè non fai il fotografo" ho risposto semplicemente che mi piace fare ciò che piace a me e non quello che vogliono gli altri.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2018 ore 21:52

Forse vado OT,ma tempo fà alla domanda "ma perchè non fai il fotografo" ho risposto semplicemente che mi piace fare ciò che piace a me e non quello che vogliono gli altri.



Mi capita spesso, rispondo nella tua stessa identica maniera.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2018 ore 22:02

Non so se posso definirmi principiante, io credo proprio di si, in quanto è poco che mi sono interessato in maniera più approfondita. Per cui ...
Per cui a mio avviso un principiante ha molte meno esigenze. Spesso ci si avvicina alle passioni con esigenze ed obbiettivi molto più limitate rispetto a quelle che poi si scoprono andando in avanti. Uno tutto sommato vorrebbe foto delle vacanze più belline, primi piani dei figli un po' meglio e un giorno dice si dai mi prendo una macchinetta migliore. E andando avanti che si scopre la complessità.
Inoltre il forum mette insieme persone molto disomogenee, qui ci sono professionisti di lunga data, appassionati al massimo dettaglio, vincitori di concorsi importanti, espositori di mostre, ma anche magari solo chi vuole migliorare le proprie banalissime foto senza nessuna pretesa in più. E debbo dire che qui riscontro molta meno tolleranza rispetto ad altri forum tecnici o sportivi per queste differenze. In realtà il miglioramento di ciascuno di noi è sempre relativo a cosa si è e cosa si era.
Sotto questo aspetto esiste un principiante assoluto ? Noi ci autodescriviamo, e a seconda dei casi possiamo banfare una grande esperienza oppure millantare eccessiva umiltà. Prendo a caso me stesso, andavo a 7 anni in camera oscura con mio padre, ho sempre scattato moltissimo, avevo anche le conoscenze teoriche di base, ma se affermassi che non sono un principiante direi una balla bella e buona, in quanto solo all'alba dei 50 anni ho fatto le cose con un minimo più di attenzione e sentimento, applicando e informandomi come si deve.
Quindi forse la vera differenza non è solo sapere, ma lavorare con passione e unire il sapere alla pratica. Si, forse è la passione e l'interesse che fa la differenza, più che il sapere. Io ho sempre saputo cosa è la profondità di campo ma fino ad un anno fa non avevo mai fatto un primo piano con lo sfondo sfocato.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2018 ore 22:06

ma fino ad un anno fa non avevo mai fatto un primo piano con lo sfondo sfocato.


Questo non è detto che sia un minus ;-)

user28347
avatar
inviato il 18 Aprile 2018 ore 22:10

40 anni fa facevano schifo le foto con sfocato e si chiudeva spesso di molto il diaframma,ora è il contrario;-)

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2018 ore 22:34

MrGreenMrGreenCool
Ok, ma nemmeno valutavo la cosa. Era per dire che alla fine le nozioni di per se non hanno un gran valore se non sono in un contesto di passione.

avatarsenior
inviato il 18 Aprile 2018 ore 23:24

ciao Frà!
mi avevi anticipato sabato di questo tuo topic, adesso mi son messo a leggere un po di interventi (beh, non tutti, invero), sapevo che avresti "stimolato" un bel po di pensieri......fotografici.....Cool
come sai, dopo aver parlato con te varie volte, il mio "pensiero fotografico" è abbastanza "terra terra", ho cominciato "scimmiottando" le foto che vedevo in giro per Venezia, soprattutto quelle di Roiter; a nove anni, dopo aver rotto i maroni a mio zio, possessore di una Petri a telemetro, riuscii a farmela prestare, fu lui a darmi qualche dritta sull'inquadratura, sui tempi, sui diaframmi, costringendomi però a scattare in B/N per "non farmi distrarre dai colori", come disse lui, lo ricordo come se fosse ora......solamente che io amavo i paesaggi e le prime foto scattate a Venezia, con il cielo che più celeste non si poteva, mi rendeva le foto di una bruttezza unica.......MrGreen
poi ho tentato coi gabbiani in volo, ne ero affascinato, dal balcone di casa mia potevo quasi toccarli, ma ti voglio ad "inseguirli" con la "super" Petri....MrGreen
poco dopo tentai di riprendere gli scorpioni da vicinissimo (non ci crederai, ma a Venezia ce n'erano un botto, neri, sul balcone che dava sulla laguna c'era il mio "posatoio"...), ma loro si incazza.avano e mi "puntavano" col pungiglione! 'sti fetentoni!
poi, finalmente, mio padre, mosso a compassione, mi regalò la Olympus OM1n col 50ino ed un tele 200, e lì mi si aprì un mondo......ho persino fotografato i fuochi del Redentore a mano libera, appoggiato sulla spalla di mio padre (mi starà ancora dicendo parole da lassù...MrGreen...per quanto gli ho rotto....), con risultato i classici "vermetti" colorati.....
vedi, oggi, sentendo parlare di questo e quello, obiettivo 1.2 si, obiettivo 1.2 no, mi fa sorridere, credo di aver intuito quanto in fotografia si deve ricercare, quanto in fotografia vogliamo raccontare, ed è per questo che, allorquando leggo certi interventi oltraggiosi per la persona da parte del "bravone" di turno, inneggiando a tecnica o autore famoso di turno, mi si rimescola il sangue, mi vien voglia di usare la D4 in maniera "non convenzionale", sarà per questo che ricerco sempre macchine leggerine?
MrGreenMrGreenMrGreen
a presto, amico mio, alla prossima "ciacolàda" sulla fotografia, con te farlo è sempre un vero piacere!
ciauuuzz Mario (Eroticus-eroticum! Eeeek!!!Eeeek!!!)

user146073
avatar
inviato il 19 Aprile 2018 ore 0:29

Inoltre il forum mette insieme persone molto disomogenee, qui ci sono professionisti di lunga data, appassionati al massimo dettaglio, vincitori di concorsi importanti, espositori di mostre, ma anche magari solo chi vuole migliorare le proprie banalissime foto senza nessuna pretesa in più.

Bingo, proprio così. Molti hanno questo obiettivo. Non è infatti con i manuali che si diventa bravi, è meglio guardare e studiare tutto quelli che altri riescono a fare, ad inventare, perfezionare. Esiste anche la possibilità di chiedere consigli, confrontare le proprie opinioni ed approfondire argomenti che non troveresti mai trattati in pubblicazioni varie.
E debbo dire che qui riscontro molta meno tolleranza rispetto ad altri forum tecnici o sportivi per queste differenze.

Ricordo di aver frequentato in gioventù (errore di gioventù) qualche circolo letterario composto di scrittori e poeti ed appassionati di letteratura, a scanso di equivoci dichiaro subito che io appartenevo alla categoria "appassionati"-.
Ti posso garantire che questo forum (inteso come circolo) è un giardino profumato e fiorito rispetto al "forum di letteratura" -.
La malevolenza e l'intolleranza che affiorava malgrado l'ipocrisia, mascherata dall'educazione, di cui spesso fanno sfoggio gli intellettuali era insopportabile. Molte volte mi sono chiesto ed ho chiesto ad altre persone, che stimavo e che avevano avuto la stessa esperienza in altri simili contesti, il perché di tutto questo-.
Alla fine una spiegazione l'abbiamo trovata: "la sindrome dell'artista"-. Tutte le volte che si svolge una qualsiasi attività che può definirsi artistica o che viene annoverata come tale, l'ego di tanti attori, artisti in pectore, si dilata
e si espande incommensurabilmente. Tradotto significa: si alcuni sono bravini, alcuni accettabili, gli altri inconsistenti; ma non bisogna dirlo non è carino, non giova, non torna utile.
Non farci caso, fai come me, io cerco di cogliere le tante cose buone che in questo forum ci sono e ci saranno grazie a tante persone competenti ed appassionate che danno generosamente il loro contributo. Se invece ti accorgi di avere a che fare con un "Artista" ...
Cordialmente

Ci son cascato di nuovo, mi ero ripromesso di evitare discussioni serie e invece...
Consentitemi allora una citazione: "Antani come se fosse antani, con scappellamento a destra per due"

avatarsenior
inviato il 19 Aprile 2018 ore 8:45

C'è un altro aspetto interessante che emerge negli interventi postati finora: tutti quelli che, come me, non hanno più vent'anni, hanno iniziato bene o male con l'aiuto e i suggerimenti di qualcuno che già fotografava e magari stampava in proprio con la classica camera oscura allestita in bagno o in cantina. All'epoca non si era poi così in tanti ad abbracciare la fotografia per passione, quindi si finiva per conoscersi tutti, almeno nel circondario, e questo faceva circolare i rudimenti di base, e anche qualche nozione più specifica, già senza la necessità di libri o corsi ad hoc; a Venezia poi, dove studiavo, quasi tutti noi neofiti eravamo iscritti ad Architettura e finivamo per frequentare i corsi di Italo Zannier, e via di questo passo.
Oggi, questo "contatto fisico" con i maestri, o anche solo con chi ne sa più di te, finisce per perdersi grazie al dilagare delle nuove tecnologie, che fra un po' inseriranno una fotocamera da 24 MP anche nel telecomando delle portiere delle auto, e grazie alla visibilità fornita dalla Rete.
Non sarà che la spasmodica ricerca della nozione tecnica, dello studio delle regole compositive, della storia della fotografia ecc. sia, in gran parte, solo il sintomo di questa mancanza?

avatarjunior
inviato il 19 Aprile 2018 ore 9:38

E' possibile, ma credo anche che il problema sia dato dal fatto che al giorno d'oggi la fotografia nel suo complesso e' piu' complicata di quando eravamo ai tempi delle pellicole. Per "complicata" intendo questo:

a) Le reflex a pellicola erano strumenti semplici: metti il rullino, imposta, scatta. Al giorno d'oggi le macchine fotografiche son praticamente dei computer con una marea di funzionalita' diverse, inclusa la possibilita' di fare video, timelapse, esposizioni multiple etc etc. Lo "sbattimento" della pellicola e' stato rimpiazzato dalla comodita' di poter scattare migliaia di foto senza preoccuparsi, ma lo strumento in se' e' molto piu' complicato da utilizzare se lo si vuole conoscere a fondo.

b) Io ho iniziato a fotografare ai tempi della pellicola ma non ho mai sviluppato le mie foto. Portavo i rullini in uno studio, gli dicevo cosa volevo e dopo qualche giorno ritiravo le foto. Ora tutti hanno la possibilita' di fare l'equivalente moderno dello sviluppo, ovvero editare le foto prima di portarle a stampare (e alcuni hanno anche stampanti professionali a casa), ma per imparare tutto cio' che c'e' da sapere sul fotoediting moderno servono tantissime ore. Io per lavoro scatto foto sportive quindi il mio editing e' abbastanza leggero. Se dovessi mettermi a lavorare su infiniti layers per produrre alcune delle bellissime foto di paesaggi che si vedono qui nelle gallerie di Juza o su Flickr, mi imploderebbe il cervello e dovrei passare ore su google cercando:"Come cappero si fa questa cosa?".

Penso che considerata l'enorme mole di informazioni da acquisire oggigiorno per avvicinarsi alla fotografia in modo serio, sia normale che alcune persone si concentrino molto sugli aspetti tecnici, altre su quelli piu' legati al postprocessing e altre ancora a nozioni piu' artistiche.

Esempio di modi diversi di approcciarsi alla fotografia: conosco una fotografa che fa foto di pallavolo solitamente insieme a me, lavora per un sito locale. Penso che l'80% delle sue foto (almeno fino all'anno scorso) fossero fatte dal secondo piano delle arene per mostrare i giocatori dall'alto. Quest'anno mi ha notato sempre agli angoli del campo, seduto solitamente di fianco ai raccattapalle (che all'inizio mi guardavano come un alieno) e un giorno mi ha chiesto:"Perche' stai sempre in quei 2/3 posti?", e le ho risposto:"Perche' da qui ho un punto di vista a cui il pubblico non ha accesso, e lo sfondo delle foto e' sempre piu' scuro dei giocatori e li mette maggiormente in risalto". Ha avuto una reazione come se avesse visto la Madonna e da allora molto spesso fa foto dalle "mie" zone. Lei non aveva mai nemmeno preso in considerazione discorsi legati a luce o composizione: reflex a iso3200, f2.8, 1/800 o giu' di li' e via a fare foto di tutti i giocatori.

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