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Se fossi principiante assoluto mi sa che lascerei perdere...


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avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 16:34

Mi piaceva il cinema, volevo fare il Direttore della Fotografia, ero giovane e senza troppi denari, mio padre aveva una Nikkormat con un 50mm... lessi tutto quello che potevo trovare e chiedevo a chiunque scattasse fotografie info...a quel tempo non c'era internet, libri, libretti e libroni, quest'ultimi troppo costosi per me... finito gli studi inferiori, avevo 14 anni, iniziai a lavorare in un negozio di fotografia, sviluppo stampa e vendita... ero il garzone di bottega... con la possibilità di leggere "gratis" tutto quello che volevo...ruppi talmente le balle al vecchio stampatore che per sfinimento mi impartì i primi rudimenti di sviluppo e stampa B/N...passarono gli anni e tante fotografie...oggi ho 53 anni, la mia professione è Direttore della Fotografia, oramai da oltre 25 anni... ho girato in pellicola e ora giro in digitale... mai fatto corsi specialistici, tranne un diploma di specializzazione in fotografia in grande formato, ho letto libri di fotografia per il piacere di leggerli, ma a parte le nozioni di base, quello che più mi ha aiutato sono stati i miei occhi.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 17:00

Misfits aborri i vecchi fotografi perche'?

ho usato una parola un po forte effettivamente, comunque non sono uno che va alla ricerca del passato, se non per una manciata di fotografi che comunque, rispetto ai classici, sono "appena nati".
Non amo particolarmente seguire le regole della composizione, e se le utilizzo comunque non lo faccio volontariamente ma sono frutto di una mia particolare forma di gusto sviluppata col tempo.
Non voglio andare fuori tema perche mi pare che per una volta si proceda un thread con interventi interessanti, ma sono del parere che tutti dovrebbero avere l'opportunità di produrre materiale al di la della mera conoscenza tecnica.
Ho conosciuto ragazzi con un immenso senso estetico ma che non avrebbero saputo vedere la differenza tra f1.4 e f2.8, che la macchina la usano in fullAUTO ma hanno una conoscenza innata della luce e riescono sempre a capire quando fare o non fare una foto

Insomma, ok i tecnicismi, a volte io stesso scatto foto al limite del noioso e prive di succo. Preferisco cento volte una "capra ignorante" (Sgarbi docet) ma che ha qualcosa da dire, piuttosto che un dottorino che fotografa con livella e squadra il campanello di una bicicletta sotto il sole di mezzogiorno.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 17:08

Davvero un piacere venire a contatto con tante esperienze. Ultime, qui, quelle di Nicolas, Andrea, Bamba.
E del Centauro.

E poi quest'ultima di Yehuda, particolarmente significativa: perché, prima di tutto, racconta una storia umana, in cui la fotografia entra come esperienza fondamentale, ma al servizio di qualcosa d'altro, che riguarda l'uomo.
Una bella storia davvero, che invidio!

E poi lo è perché forse sintetizza meglio di ogni altra cosa il senso che volevo dare a questo topic.
Che certamente non è un'apologia della non-conoscenza o una critica a chi ne afferma l'importanza.
Ma semplicemente il tentativo di dire che c'è qualcosa che viene prima e che probabilmente conta più di tutto.
Uno stimolo e una passione tutti umani che ci spingono a percorrere una qualche strada.

Poi qualcuno va fino in fondo, qualcuno si ferma a metà strada. Qualcuno approfondisce enormemente e qualcun altro vive le cose in modo più superficiale.
Ma quella molla è tutto e probabilmente (certo, coltivata a dovere) è quello che porta a realizzare fotografie che sanno parlare.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 17:13

Grazie dell'intervento Misfits: dimostri che si può essere in polemica, in conflitto, senza la necessità di fare inutilmente piccole guerre.
Apprezzo moltissimo: qualcuno dice che sono buonista, ma si sbaglia Sorriso
Semplicemente si possono avere opinioni anche molto forti e in polemica con mezzo mondo, senza diventare inutilmente saccenti o sgradevolmente sarcastici.
Ritengo...

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 17:19

Importante che però ognuno poi non pretenda che gli altri si approccino alla fotografia come lo facciamo noi

me l'ero persa ma riassume assolutamente il mio pensiero

user90373
avatar
inviato il 16 Aprile 2018 ore 9:33

@ Francesco.merenda

Un topic che vorrei aprire è proprio legato alla cosiddetta critica costruttiva (concetto che amo pochissimo): può essere la cosa più stupida del mondo ma anche no, con qualche presupposto.


Qualcosa del genere qua:

www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2404257

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2018 ore 10:15

Io scattai la mia prima foto quando ero all'Università (a Venezia), nonostante cinque anni alle spalle di Istituto d'Arte, ma solo perché mio padre (che non fu mai fotografo professionista e neppure fotoamatore, sia ben chiaro) diceva che solo lui in famiglia era capace di usare la macchinetta, una Bencini Comet, e non permetteva ad altri di metterci mano.
Poi, frequentando Architettura e convivendo con colleghi che avevano montato una piccola camera oscura, acquistai la mia prima reflex, Canon AT-1, e scoprii che anche senza avere in precedenza letto libri o frequentato corsi, riuscivo a non tagliare piedi e teste come accadeva a mio padre MrGreen.
A onor del vero, però, devo dire che in seguito (fine anni '70 e primi '80) cercai di farmi almeno in parte anche quella preparazione teorica che mi mancava; però, tutta la teoria che riesci a imparare non ti porta poi tanto più lontano di quello che ottieni con la pratica e con l'osservazione delle foto altrui; devo dire che ora, vivendo in una bellissima valle a vocazione turistica, ma un tantino fuori dal mondo, quello che più mi manca è proprio la possibilità di frequentare mostre importanti e rimanere aggiornato su ciò che viene prodotto e relative tendenze espressive

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2018 ore 10:18

Ho letto bene solo la prima pagina...

Così, come curiosità, come "sondaggio"...
Quanti di noi hanno cominciato a fotografare solo DOPO aver imparato anche solo il 10% delle cose dette sopra?


Be' di solito si studia una cosa quando pensi che questa possa servire...
Non mi metto a studiare come condure una gondola se abito a Zurigo.
Funziona che ho un problema/necessità da risolvere e cerco di ottimizzare prima nel breve e poi nel medio lungo periodo.
Per cui si. lo confesso (MrGreen), volevo fare delle foto per cui ho pensato che la prima cosa che ho pensato mi servisse è stata una macchina fotografica.
A differenza di guidare un'auto senza saperlo fare bene, spero di non aver ucciso nessuno con le mie prime orrende foto MrGreen

Però proseguendo... se la necessità di "secondo grado" diventa fare delle "buone foto"... la macchina fotografica resta ovviamente uno dei due elementi necessari (l'altro è qualcuno/qualcosa che l'azioni). Ma se ne possono aggiungere altri (libri, mostre ecc.) che possono contribuire in maniera più efficiente allo scopo piuttosto che continuare a comprare altre macchine sempre più evolute.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2018 ore 10:37

Ho letto qui che Senna Non sarebbe diventato Senna senza aver cominciato su un Kart.
Concordo.. Ma a parer mio questa affermazione dimostra lesatto contrario.

Quanti hanno preso in mano un kart e si son fermati li'? Migliaia... 10 minuti in affitto 20 euro e finisce li.


Senna viceversa ha intrapreso un percorso TECNICO che lo ha portato ai vertici del kart e poi delle categorie successive.
Un pilota di formula uno NON guida un'auto... LA PORTA AD ESSERE COMPETITIVA.
Deve essere sensibile e capire il limite TECNICO del mezzo ed oltrepassarlo senza ammazzarsi.

Credete davvero che la preparazione tecnica di un pilota di formula uno sia inferiore a quella di un ingegnere?....

Certo Senna se non fosse montato su un kart la prima volta, avrebbe forse fatto l'impiegato.
Ma a renderlo speciale (e lo stesso accade con la fotografia) e' stata la spinta, l'applicazione e lo studio incessanti che son seguiti a quella prima volta.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2018 ore 10:40

Premesso che non sono certo della veridicità di quanto avete affermato perchè non sto leggendo da un monitor profilato e non ho installato il profilo Francesco.merenda.icc (giusto per dire che mancava il filone "se non sai tutto sugli spazi colore lascia stare e datti al giardinaggio...) torno serio:

PER ME studiare e approfondire è venuto dopo. Già in generale l'idea di far foto che non fossero mero ricordo di una vacanza mi è arrivata in età adulta, ma dopo il primo approccio è venuto quasi automatico approfondire pian piano.

E' vero che ad ogni passetto avanti che fai, le cose da sapere si moltiplicano in maniera esponenziale. Prima i rudimenti, poi le istruzioni dell'apparecchio, poi inizi ad affiancare al filone "tecnico" quello compositivo, poi arriva la post produzione ecc ecc.

Non mi sento però di poter affermare che prima di scattare una foto uno debba aver imparato a memoria (segue elenco di libri, mostre, regole ecc a piacere).

Posso essere banalissimo? Non essendo un lavoro ma un piacere, per me stavolta conta più il viaggio (culturale) che la meta. Anzi, alla fine.. della meta chissene.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2018 ore 10:43

Questo di Salt lo trovo un intervento sensato.
L'esperienza nella vita ha un gran valore.
Lo studio, che venga prima, durante o (a volte capita) dopo, ha anch'esso un gran valore.
Gli estremismi non portano mai da nessuna parte.
Un conto è come la pensiamo, e come è andato il nostro cammino.
Un altro conto è come stanno le cose davvero.
In tutta questa discussione, secondo me, sono emerse molte sfaccettature di una realtà che per forza di cose si presenta estremamente varia.
Quindi, forse, un messaggio importante è metterci noi stessi, fare di questo viaggio un'esplorazione del nostro essere. Allora, anche se non lo avremo fatto sui libri, o non ci piacerà, al termine della via avremo studiato. Davvero tanto!

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2018 ore 10:51

C'è anche da dire che se è vero che bisogna essere portati per la "visione", occorre paradossalmente essere portati anche per lo studio, quindi non è detto che il medesimo numero di libri e corsi abbia lo stesso valore per tutti, come non è detto che l'esperienza personale porti tutti al medesimo livello; probabilmente è più logico pensare che tutte queste cose vadano calibrate da ciascuno in base alle proprie attitudini per cui, anche tra i grandi nomi della fotografia, difficilmente troveremo due personaggi che sono arrivati a quei livelli attraverso il medesimo percorso.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2018 ore 15:38

Ho letto qui che Senna Non sarebbe diventato Senna senza aver cominciato su un Kart.
Concordo.. Ma a parer mio questa affermazione dimostra lesatto contrario.

Quanti hanno preso in mano un kart e si son fermati li'? Migliaia... 10 minuti in affitto 20 euro e finisce li.


Senna viceversa ha intrapreso un percorso TECNICO che lo ha portato ai vertici del kart e poi delle categorie successive.
Un pilota di formula uno NON guida un'auto... LA PORTA AD ESSERE COMPETITIVA.
Deve essere sensibile e capire il limite TECNICO del mezzo ed oltrepassarlo senza ammazzarsi.

Credete davvero che la preparazione tecnica di un pilota di formula uno sia inferiore a quella di un ingegnere?....

Certo Senna se non fosse montato su un kart la prima volta, avrebbe forse fatto l'impiegato.
Ma a renderlo speciale (e lo stesso accade con la fotografia) e' stata la spinta, l'applicazione e lo studio incessanti che son seguiti a quella prima volta.


Sto tizio qua pensa che servono tre ingredienti:
il talento secondo Ferdinando Scianna.

E come in tutte le ricette gli ingredienti possono variare in quantità e momento di metterli dentro.

avatarjunior
inviato il 16 Aprile 2018 ore 15:45

secondo me se uno deve iniziare oggi da principiante, ha solo una scelta, la pellicola. se vuole imparare veramente a fare fotografia, poi passerà al digitale piano piano.
se vuole scattare delle belle foto con poco impegno invece va bene tutto.ù
Dico pellicola perché la pellicola ti costringe a ragionare, ti costringe sforzarti a calcolare a pensare a studiare.

avatarsenior
inviato il 16 Aprile 2018 ore 16:33

Ho letto qui che Senna Non sarebbe diventato Senna senza aver cominciato su un Kart.


Ciao Salt: non so se per economia di discorso o per erronea lettura, ma quello che riporti non è esattamente quanto è scritto in premessa al topic ;-)

Partendo da questo assunto il tuo discorso non fa ovviamente una grinza, ma il concetto era differente. Se lo rileggi credo sia chiarissimo Sorriso

E comunque credo di averlo scritto varie volte: questo topic non è un'apologia alla non-conoscenza. Semmai il contrario.
Questo post vuole dire che la conoscenza è "sviluppo", mentre la molla, di solito, è qualcos'altro: impulso, passione, curiosità, desiderio, sogno.
E che quindi, pretendere che se "prima" non fai tutte le scelte coi criteri che si comandano "inizi male" è secondo me una stupidaggine.

In soldoni, voglio dire, sono d'accordo con te in tutto.
Ma scommetterei che a quattordici anni Senna voleva guidare. Sognava di guidare prima di conoscere l'ingegneria.
E se anche mi sbagliassi nel suo caso specifico, credo che il concetto non cambi troppo.
E comunque, che dopo lo abbia fatto e bene (studiare e conoscere), nessuno penso lo metta in dubbio.
Cioè credo che nessuno, qui, pensi che Senna fosse la quintessenza dell'ignoranza Sorriso

Spero sia più chiaro l'esempio che avevo scelto Sorriso

Saluti
F

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