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Se fossi principiante assoluto mi sa che lascerei perdere...


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avatarjunior
inviato il 14 Aprile 2018 ore 18:08

Premessa, fotografo da poco, io prima di iniziare a fotografare alla fotografia in se non gli avrei dato una lira... Un giorno mi sono convinto a Farmi insegnare da un mio amico ad usare la d3000,considerate che partivo da meno di zero) di mia sorella perché dovevo andare all'Expo e volevo fare Delle foto ricordo e l'idea di scattare in automatico con una reflex mi dava fastidio... dai primi click è scattata la passione verso questa forma d'arte...
Colgo l'occasione dire anche a @francesco.×nda che hai tutta la mia stima e che adoro le tue foto!

avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2018 ore 20:21

Io sono un principiante assoluto,,mollare mai ,ormai é il mio passatempo domenicale mattiniero

avatarjunior
inviato il 14 Aprile 2018 ore 20:47

Io tutt'oggi preferisco ancora studiare la fotografia piuttosto che farla.
Mi sento ancora piu' appagato dal leggere un bel libro di un maestro piuttosto che fare un uscita e sedermi di fronte a ps.
Evidentemente non sono ancora abbastanza bravo per godere del mio lavoro

avatarsenior
inviato il 14 Aprile 2018 ore 21:17

Ringrazio davvero tutti queslli che hanno voluto scrivere due righe.
Sia chi si è espresso molto sinteticamente, sia chi ha voluto articolare pensieri e idee più complessi.

Perché mi pare che i diversi punti di vista portati siano utili a conoscersi (capire il nostro prossimo non è la prima forma di conoscenza?)

E soprattutto perché non ho letto spirito polemico, voglia di dimostrare che "quell'altro che ha scritto prima non capisce una cippa". E in un forum è già un trguardo in sé!

Molti i pensieri che condivido, e come sintesi prenderei quello che con semplicità (che io non possiedo) ha espresso Fabio1951. Ovvero che siamo diversi, abbiamo diversi fini, diverse modalità di relazione, diversi modi di apprendere, diversi modi di percepire il circostante.

Non considero lo scritto di Benedusi riportato qui, perché troppo fuori contesto: ovvio che è condivisibile,: chi potrebbe dire il contrario? Ma detta così, in poche righe, mi appare molto massimalista.

Il punto non è "conoscenza si" o conoscenza no". Il punto è quanta conoscenza? Quale conoscenza? Per quale scopo ultimo?

In questo forum ci sono certamente esperti di fisica che ne sanno più di quanto ne sapeva Cartier-Bresson sulla struttura della luce. Che non fotograferanno mai come lui. Avrebbe lui dovuto quindi lasciar perdere?

Certamente ci sono musicisti che conoscono la musica e la sua storia molto meglio di John Lennon nel '65, eppure sono i Beatles che hanno cambiato il mondo. Avrebbero dovuto aspettare gli anni ottanta? Sorriso

E i poeti: siamo sicuri che prima di scrivere un solo verso, all'amata o al mondo, hanno aspettato di conoscere la metrica a menadito?

Certamente lo dice bene Scianna: ci sono i talenti, e se non li coltivi li fai morire.
Ma il punto è che, il modo giusto di coltivarli, non è uguale per tutti e per tutti i diversi scopi esistenziali.

Quindi, detto che conoscere è meglio che non conoscere (mi pare che nessuno abbia teorizzato il contrario) che è probabilmente un'ovvietà banale, mi fa piacere che si sia tentato di dire qualcosa in più, in modi diversi. Sorriso

Buona serata
F

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 4:17

Non considero lo scritto di Benedusi riportato qui



E ci credo.
Parlarne qui e/o riportarne il credo è come trattare diavolo e acqua santa. MrGreen

Battuta che sapranno cogliere quanti a conoscenza della sua epica irruzione con polverone annesso sollevato in questo forum. Sorriso



Il punto è quanta conoscenza? Quale conoscenza? Per quale scopo ultimo?



Ovviamente non vi è una risposta univoca, quantificata e universale, in quanto resta una libera scelta individuale, per appagare la propria sete interiore e personale sulla tematica in questione.

Per farmi chiarire meglio, dalla sete sposto l'esempio e il parallelismo alla fame.
Ovvero parafrasando i tuoi quesiti, lo converto con: quanto mangiare, cosa mangiare?

Conveniamo che le variabili di ciascun individuo, come costituzione, peso, statura, attività, predisposizione, metabolismo, ambiente... fanno sì che appunto ciascuno attingerà in base alle proprie esigenze.
A qualcuno andranno bene 70 gr di pasta e a qualcun altro 3 etti. Per altri potrebbe essere deleteria.

Tornando al fotografico, appurato che al Quanta, rispondo tanta fino a che ne avrai voglia. Tanto questa non fa ingrassare.

Al Quale, indico quella dei settori che ti attirano e appagano di più.
Preferibilmente "materiale" e diretta (libri, riviste, mostre, stampe) e assai meno virtuale, web, schermi. ;-)

Infine per quale Scopo, direi per arricchimento, per assecondare un'esigenza che si sente, come pure per un impulso inconscio.
Comunque fino a che la tua "spugna" risulterà satura. (questa vagamente Zen MrGreen)

Certamente andrebbe anche considerata la variabile che riguarda se si parla a livello e in ambito di passione o di professione... Le prospettive o lo scopo cambierebbero inevitabilmente.

Infine sulla conoscenza, aggiungo che astenersene è un optional che si potrebbero permettere solo a certi livelli, gli autentici talenti cristallini... fino a coloro che hanno avuto in dono la genialità.
(conoscenza qui intesa come studio del lavoro altrui).


- P.S. Il mio post è rivolto in generale e pensando appunto al neofita, in quanto le tue mi suonano un po' come domande retoriche, e su ciò che ho scritto è assai probabile che risultino cose che già sai.

E sul lasciar perdere... direi soprattutto i forum 2.0, che più che portare chiarezza, risultano terreno ideale per aumentare confusione e alimentare fuorvianti miti.
Deleteri per chi è agli inizi, ma in fondo umoristici per gli scafati.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 8:21

@Francesco
Il punto non è "conoscenza si" o conoscenza no". Il punto è quanta conoscenza? Quale conoscenza? Per quale scopo ultimo?


Più prosaicamente: non è importante "conoscere", l'importante è "capire", "aver capito", "voler capire". Qui sul Forum è divertente come si esprimano stimabilissimi ingegneri che CREDONO di aver capito. Poi c'è la vasta marea degli autodidatti, i più stimabili sono i peritazzi, ma ci ricadono anche i programmatori. Sono largamente autodidatti anche i pro.

L'Italia del dopoguerra è stata ricostruita in gran parte da ragionieri, periti, geometri non da bocconiani, ingegneri, architetti. Difatti è stata conferita la laurea ad honorem a Enzo Ferrari, una nullità tecnica.MrGreen

Per quanto riguarda HCB, usava Leica, non Retina, allora la scelta era molto più semplice.;-)

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 8:34

Non è che se Senna, prima di guidare un kart, avesse dovuto approfondire tutto sull'ingegneria e sulla fisica, sarebbe invecchiato senza diventare campione del mondo?


Game, set, match.
Chiudete tutto.
Grande.

avatarsupporter
inviato il 15 Aprile 2018 ore 8:48

Mi piacevano gli aerei.
Con la FT e poi la FTb "li portavo a casa".
Prima per divertimento e soddisfazione personale, poi (con altre Canon e obiettivi) ci ho anche lavorato, aggiungendo auto/moto agli aerei. Certo guardando cosa facevano altri, ma specialmente studiando come migliorare quello che facevo io.

user12181
avatar
inviato il 15 Aprile 2018 ore 8:49

Non considero lo scritto di Benedusi riportato qui, perché troppo fuori contesto: ovvio che è condivisibile,: chi potrebbe dire il contrario?

Per restare fuori contesto, io avrei una riserva circa l'assimilazione delle regole della fotografia a quelle della cardiochirurgia a cuore aperto e sulla libertà di infrangerle... Ovviamente il fotografo faccia quel che vuole (ricordo che il medesimo Benedusi si faceva dettare "The standard of taste" dalla segretaria di una fotografata neanche troppo celebre) ma, da operato morente a cuore aperto, pregherei il cardiochirurgo di pensarci due volte prima di farlo...

avatarjunior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 10:00

Bendusi... Tutto vero e tutto falso allo stesso tempo.
Che dire di Ligabue (non il cantante)
Come spiegare Mozart (a 5 anni componeva e a 3 già suonava)
La leggenda di Giotto che disegnava pecore sui sassi e notato da Cimabue ...
Si, sicuramente la tecnica, ma non ditemi che se vi avessero messo a 3 anni ad un pianoforte sareste diventati Mozart.
Non raccontatemi che se da giovinetti aveste frequentato una bottega di scultori a 24 anni avreste fatto "la Pietà" come Michelangelo. (l'avete vista bene).
Neanche se usereste il suo scalpello e il miglior marmo di Carrara.
Per i grandi occorre avere qualcosa dentro di diverso dagli altri. Poi la tecnica è un grande supporto, serve per il chirurgo per l'ingegnere ma non farà mai l'artista.

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 10:04

Francesco, cosa hai scatenato. Sorriso
Secondo me abbiamo tutti un po' di disordine nelle nostre idee. La cosa che mi colpisce è che sia pensiero comune che gli ingegneri non possano essere artisti (così come i chirurghi). Allarghiamo le nostre vedute, e cerchiamo di non stare sempre solo da una parte o dall'altra.
Buona domenica, e che le nostre foto ci regalino emozioni e soddisfazioni!!!

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 10:04

Per restare fuori contesto, io avrei una riserva circa l'assimilazione delle regole della fotografia a quelle della cardiochirurgia...


Effettivamente... Cool
Detto che non è mia intenzione discutere l'intervento di Benedusi, che ripeto è uno spaccato breve e, qui, troppo fuori contesto... in generale comunque, penso che i parallelismi (anche quelli molto più leciti) siano sempre da prendere con le pinze: di solito possono suonare bene come "immagine", ma a ben guardare molto di rado sono davvero probanti.

Leggo spesso che, in altre discipline, per "fare" devi "studiare". Ma faccio due considerazioni:

1) In molti casi si paragona la pratica amatoriale diffusa da un lato, mettendo sull'altro piatto gli "arrivati" nella disciplina, a confronto.
Cioè: chi l'ha detto che per la fotografia non si studia e per la poesia si? Se metto a paragone OGNI FOTOAMATORE e Leopardi ok. Ma andiamo su Facebook, e scopriremo che sono tutti poeti Sorriso
Se lo fai solo per il piacere tuo, sarà magari ad kazzum in entrambi i casi. Ma così è.

2) Non tutte le discipline hanno la stessa "naturalezza" (termine non preciso forse, ma credo renda l'idea) nell'essere interpretabili.
Io ho giocato a calcio e praticato lo Iaido (una roba con la spada giapponese): volere o volare, sia per essere bravino sia per essere sostanzialmente kazzaro, è inevitabile che le nozioni necessarie per praticare la seconda siano meno immediate, per un essere umano cresciuto normalmente. E indipendentemente da quanto sia naturalmente dotato o portato all'apprendimento.

In questo senso, non me ne vogliano i puristi, ma rischia di essere molto più difficile cucinare che fotografare Cool

Credo che l'intervento di Remember tocchi molto puntiualmente tutti i punti chiave e aggiungo: si, penso che qui il tema abbia senso visto in generale e mantenedolo così. Esperienze, obiettivi e storie troppo differenti, qui, ci caratterizzano: essere più "chirurgici" credo sarebbe possibile davvero solo in un dialogo a due.

allora la scelta era molto più semplice

Si, molte cose lo erano mi pare Sorriso

Mi piacevano gli aerei.

Credo che questo "perché" spieghi più di cento trattati filosofici Sorriso

PS: Ivan sottolineava l'orario dei questo topic, e chiedeva se era a stomaco pieno o vuoti MrGreen
Visto che scherzi, svegliarsi presto una volta sola, in tutta la vita?!? Cool

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 10:12

Secondo me abbiamo tutti un po' di disordine nelle nostre idee. La cosa che mi colpisce è che sia pensiero comune che gli ingegneri non possano essere artisti


Caro il mio turbo... Sorriso Hai ragione, ma il parallelo tiene e va bene quando ipotizziamo non che loro non "possano" essere artisti, ma che non "vogliano" esserlo Sorriso
Battute a parte, credo comunque sia una generalizazione (limitata come tutte le generalizzazioni) utile a uno scopo: a dire cioè che differenti sono le nature umane. E che quindi osservare i fenomeni dalla sola angolazione della propria può essere un tremendo limite.

Giulio... giuste considerazioni. Per il rapporto tecnica-intuizione, io lo voglio osservare in un'ottica "orientale". Ma è un altro tema e, magari, ci saranno altre occasioni per riparlarne Sorriso


avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 10:15

Consiglierei di rimanere in tema e non allargarsi troppo... La medicina fu definita "texni" (successivamente tradotto in arte dai latini) da Ippocrate stesso, è il primo dei suoi aforismi ed è ampiamente intuibile il perché nel suo "corpo". Valgono esattamente le stesse cose che dite per la fotografia. Pensate che per fare il medico/chirurgo non si deve essere portati? O avere "talento" in altre parole? ;-)
Per quanto riguarda la foto nello specifico, più o meno diciamo tutti le stesse cose con lievi sfumature. Come per tutte le cose nella vita ci vuole il mix giusto. Anche per fare l'ingegnere... MrGreen

avatarsenior
inviato il 15 Aprile 2018 ore 10:16

MrGreen lo dico perché conosco bene il mondo degli ingegneri (ne faccio parte), ed alcuni nel loro campo sono dei folli visionari con un animo incredibilmente creativo e fulgido. Alcuni riescono persino ad esprimersi in campo più o meno "artistico"....
Però capisco il tuo discorso, i paralleli servono a capire estremizzando. Solo, bisogna ricordarsi che le linee parallele tendenzialmente non si incontrano, e ciò deve essere sempre presente alla nostra mente quando la facciamo ragionare...
;-)

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