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Quello che dovremmo dire e invece ...


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avatarjunior
inviato il 10 Aprile 2018 ore 13:57


Leggo su Huffington Post (Italia) un breve articolo che ho trovato davvero illuminante; ovvero degli errori che facciamo - senza volerlo - quando pensiamo di alleviare la sofferenza di un amico/a ad esempio dopo un suo lutto

www.huffingtonpost.it/huffingtonpost/l-errore-che-ho-commesso-con-la-m

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2018 ore 13:15

Estratto del'articolo :
[IMG]Qualche anno fa, una cara amica perse suo padre. La trovai seduta da sola su una panchina, fuori dal nostro luogo di lavoro, immobile, a fissare l'orizzonte. Era distrutta e io non sapevo cosa dirle. È facile dire la cosa sbagliata a qualcuno che sta soffrendo ed è vulnerabile. Perciò, iniziai a raccontarle di come sono cresciuta senza un padre. Le dissi che mio padre era affogato in un sottomarino quando avevo solo nove mesi e che avevo sempre pianto la sua morte, pur non avendolo mai conosciuto. Volevo farle capire che non era da sola, che anche io ero passata per un'esperienza simile e capivo cosa provava.

Ma, dopo aver ascoltato quella storia, la mia amica mi guardò e sbottò: "Ok, Celeste, hai vinto tu. Non hai mai avuto un padre, almeno io ho passato trent'anni con lui. A te è andata peggio. Immagino che non dovrei essere tanto turbata se mio padre è appena morto."

Ero sconvolta e mortificata. La mia reazione immediata fu quella di perorare la mia causa. "No, no, no", dissi, "non sto dicendo questo. Intendevo solo che so come ti senti". E lei rispose: "No, Celeste, non lo sai. Non hai idea di come mi sento."

Lei andò via e io rimasi là impotente, mentre la guardavo allontanarsi e mi sentivo un'×. Avevo deluso la mia amica. Volevo solo consolarla e, invece, l'avevo fatta sentire peggio. All'epoca, credevo ancora che mi avesse frainteso. Pensavo che fosse in un momento fragile e che mi avesse aggredito ingiustamente, quando stavo solo cercando di aiutarla.

Ma la verità è che non mi aveva frainteso affatto. Capiva quello che stava accadendo forse meglio di me. Quando iniziò a condividere le sue emozioni, mi mise a disagio. Non sapevo cosa dire, così mi affidai d'istinto a un argomento che trovavo rassicurante: me stessa.[/IMG]

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2018 ore 13:45

A volte è meglio dare un abbraccio invece di dire cose inutili.

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2018 ore 14:16

A parte la questione del "narcisismo conversazionale" in cui incappo stesso, anche in questo forum parlando di "stupidate" (consigli su obiettivi ecc. )...

Credo che una parte del problema sia che a volte una persona ha proprio bisogno di stare sola piuttosto che scambiare due battute per risollevarsi. Non è semplice distinguere quando occorre davvero intervenire e quando no...


avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2018 ore 15:26

Sì certe volte è meglio tacere. Io ho postato il link per questo articolo perché ho vissuto una situazione analoga .
Ho già avuto modo di citare questa mia esperienza in un altro thread quindi la farò breve: 2 anni fa ho perduto mia figlia (meravigliosa persona down) quando lei aveva 47 anni.
Avrei di gran lunga preferito il slenzio piuttosto che " vedrai che con il tempo ..." "mi spiace molto per te " " il tempo è una medicina" . etc. etc..

E' tuttavia vero che in situazioni analoghe il silenzio può essere interpretato come disinteresse , insomma non si sa mai cosa dire e cosa non dire.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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