| inviato il 27 Marzo 2018 ore 13:17
ciao a tutti, qualcuno sarebbe cosi gentile da darmi una spiegazione sul sistema zonale e come faccio ad utilizzarlo? grazie |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 14:09
Il libro "il negativo" di Ansel Adams, che tratta del sistema zonale, è, appunto, un libro.... Riassumere in poche righe di un forum in cosa consiste e come utilizzarlo credo sarebbe impresa ardua anche per lo stesso Adams. Puoi trovare molte informazioni in rete, ma rischi di trovare di tutto e di più, comprese inesattezze, opinioni ed esperienze personali, ecc. Secondo me è molto meglio andare direttamente alla fonte e leggere il libro. https://www.amazon.it/s/?ie=UTF8&keywords=il+negativo+ansel+adams&mobg |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 14:11
Quello di Adams? In pratica dividi la scena in 10 zone di luminosità dal nero al bianco. La zona 5 è quella dei toni medi. L'idea è di scegliere il tono medio in modo che la scena copra più zone possibili, idealmente tutte e 10. In questo modo ottieni un'ampia gamma di toni grigi. |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 14:13
Ecco, Matteo ha riassunto tutto quello che c'è da sapere, tutto il resto che sta scritto nel libro sono la prefazione, l'indice, i ringraziamenti e qualche fotina Ma dico io, c'era bisogno di scriverci un libro se era tutto quì? Adams sarà stato anche un bravo fotografo ma non aveva grandi capacità di sintesi nella scrittura |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 14:14
In effetti sono d'accordo sulla difficoltà di spiegarlo in modo utile con un post. Aggiungo una cosa: oggi come oggi il sistema zonale non è tanto un modello "da usare" forse. Ma può essere un punto di riferimento per dedicarsi al bianconero in un certo modo. In linea generale per me lo è sempre stato, perlomeno in termini di "linea guida" su come mettere in relazione scatto e post produzione, che in quella visione sono parti integranti e imprescindibili di un processo unico. |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 14:24
Eh lo so che ho scritto quattro righe ×, però mica gli ho detto come fare, può sempre prendere il libro così impara a tirare lo sviluppo delle lastre |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 14:24
Il fatto è che quello che hai scritto non è del tutto esatto ed è incompleto. Tra l'altro, state parlando di pellicola o di digitale? Perché il sistema zonale nasce per la pellicola (a voler essere rigorosi per le pellicole di un tot di tempo fa, che rispondevano diversamente agli sviluppi variati). |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 14:37
Bhé io parlavo di pellicola, lui non so. Chiaramente sono stato incompleto, ma non credo di aver detto una castroneria. |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 14:50
piu che altro ha senso oggi, nell'era del digitale, con doppie, triple, multiple esposizioni carpiate e recuperi ombre inimmaginabili ai tempi della pellicola, lavorazioni selettive sui singoli canali e via dicendo, parlare ancora del sistema zonale? soprattutto considerando che il raw esce comunque a colori e quindi, eventualmente, è un discorso potenzialmente valido se si scatta esclusivamente in jpg? domanda senza nessuna vena polemica e, per parlare |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 15:09
Ansel Adams semplicemente è stato colui che lo ha inventato, era un profondo conoscitore dell fotografia del suo tempo ed e' riuscito ad ottenere il massimo risultato in quel periodo. Se oggi qualcuno volesse emularlo in campo Analogico può ancora farlo, e vi sicuro che è veramente entusiasmante. Poter avere L possibilità di gestire la luce. Io sono riuscito ad emulare fino ad un certo punto i suoi risultati, non è impossibile ma ci vuole tanta perizia è tanto tempo. Oggi scatto con la Sony 7r3, ma quando voglio veramente scattare La foto, allora prendo la mi Leica sbobbino un rullo, scatto sviluppo e scansiono. La stampa purtroppo devo rinviare per problemi logistici. Il negativo di Ansel Adams è la Bibbia. Buona luce |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 15:13
Scattare poi con un 4x5 per godere del vero grande formato, con una tridimensionalità, reale, operare con l'essenziale... |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 15:20
Ancora co' ste pippe ? Il sistema zonale di Adams, che in periodo di frustrazione tecnologica ho adoperato con una folding 4"x5", prevedeva l'uso di pellicole piane che poi andavano sviluppate separatamente in base ai parametri di ripresa. Inoltre il nostro aveva un ingranditore particolare, dotato di piccole lampade (non c'erano i led) i modo da operare compensazioni anche in stampa, dove poi c'era anche la scelta della gradazione della carta e del tipo di rivelatore. Con la pellicola in rullo diventava difficile, a meno che non si volesse dedicare un'intero rullo ad un solo soggetto e comunque il 24x36, con la sua piccola superficie, mal si prestava a sviluppi extra standard. Motivo per cui, dall'elaboratissimo sistema zonale si passò al molto più semplice esporre per le ombre e sviluppare per le luci in caso di forte contrasto e viceversa se il contrasto in scena era scarso, anche se poi la gradazione della carta permetteva di recuperare qualche errore o di introdurne altri voluti. Col digitale la faccenda ha ancora meno senso: operando su un file raw il "sistema zonale" può essere tranquillamente applicato a posteriori tramite lettura dell'istogramma. C'è stat una democratizzazione ed un'amnistia generale in campo fotografico, ma qualcuno non se ne è ancora accorto. |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 16:36
io parlo di digitale, mi incuriosisce molto questo argomento perche scatto in bianco e nero, quindi se posso migliorare le mie foto ben venga. Ma di principio la mia è piu curiosita! |
user104642 | inviato il 27 Marzo 2018 ore 16:40
“ mi incuriosisce molto questo argomento perche scatto in bianco e nero Ma di principio la mia è piu curiosita! „ “ Ancora co' ste pippe ? „ Faccio mia la risposta di kwilt |
| inviato il 27 Marzo 2018 ore 16:47
Allora impara a "preparare" i colori per la conversione in bianco e nero |
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