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Attrezzatura.







user92023
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inviato il 17 Marzo 2018 ore 19:35

Seguendo su F.B. un notissimo fotografo, di fama internazionale, con il quale ho stretto "amicizia" e che si occupa di moda/ "beauty", mi sono reso conto della...monotonia tecnica (o "CIFRA STILISTICA", se preferite) con cui questi lavora. Egli, infatti, indica sempre con quale macchina, con quale ottica, e con quale schema di illuminazione ha realizzato le belle immagini che pubblica. Tutto uguale; sempre! Nessuna variazione! Mai! Ed, in effetti, l'osservazione delle immagini conferma quanto il fotografo dichiara (particolarmente per quanto attiene l'illuminazione ed il tipo di ambientazione). Riflettendo su questo aspetto e, per estensione, riferendomi a tanti Maestri sui quali mi sono documentato, ed ho seguito, nel corso della mia vita fotografica (53 anni), ho dovuto rendermi conto che questa e' praticamente una costante dei professionisti, grandi/grandissimi ed..."umani", quelli "di provincia" (ne conosco e frequento quattro!). Questo stato di cose fa' a ×tti con il modus operandi di noi (voi) amatori, sempre in attesa della novita', dell'ultimo strillo, la magica raffica, gli incredibili ISO, le dieci megapizze in piu', la cancellazione del fatiscente specchio, ecc.! Any comment? Per favore non facciamo il "pippone " della creativita': per un caffe' offerto ve lo faccio direttamente io! Ciao a tutti! G.

avatarsenior
inviato il 17 Marzo 2018 ore 20:53

tu stai facendo un ragionamento comprensibile e che in parte condivido ma è monco.
1. ci sono professionisti che non mirano all'originalità ma alla costanza del risultato e possono farlo perché nel loro campo non si richiede di uscire dagli schemi - es. la moda. Anzi DEVONO
2. in generale poche tipologie di persone possono uscire dagli schemi: quelli che non hanno committente ma pubblicano le proprie opere direttamente al pubblico - c'è però anche il filtro dell'editore -, quelli che non svolgono una attività per professione, quelli che sono così bravi e talentuosi che possono permettersi di andare fuori dall'usuale o per lo meno di cambiare rispetto al proprio usuale e di vedersi commissionati comunque lavori dai clienti. Paragonare il modo di lavorare di questi a quelli che hanno margini più stretti di originalità e di varianza nel risultato ha poco senso
3. ci sono persone che hanno bisogno di novità - legittimamente - per noia e bisogno di stimoli e ci sono persone che sfruttano effettivamente le maggiori potenzialità di mezzi nuovi. anche in questo caso la categoria è trasversale tra professionisti e amatori.
Quando si parla di professionisti, essendo una categoria che rappresenta esseri animati e non bulloni, si può solo parlare di approccio medio - sempre differenziato per genere di fotografia - non di approccio unico.
In qualsiasi ambito troverai quello feticista della strumentazione, quello che la maltratta oltre ogni necessità, quello che ama le novità quello che non le ama. Persino tra i programmatori, categoria professionale nella quale rientro.

La pippa è quella di sparacchiare una morale definitiva senza sapere distinguere LO SCOPO che spinge a fotografare.
Di sicuro per scattare in studio e fare le solite 4 foto di moda, per quanto tecnicamente possano essere perfette, le esigenze in termini di performance del sensore o anche del corpo macchina sono davvero ridotte, rispetto a tanti altri generi.

user92023
avatar
inviato il 18 Marzo 2018 ore 0:30

Caro Black, che il mio ragionamento sia monco, è il meno che tu mi potessi dire. Se avessi voluto scrivere un trattato, e persino un trattatello, "compiuto" non me la sarei certo "sfangata" in dodici righe e mezzo. Lo scopo era di stimolare riflessioni come la tua, che ho letto con interesse, ed ho trovata condita da numerosi spunti interessanti. Consentimi di chiarire, però, un punto che forse non ho sufficientemente sviluppato: tu, mi pare, ti sei focalizzato sulla moda ed anch'io -devo confessarlo- pensavo PREVALENTEMENTE ad essa. Prevalentemente, ma non esclusivamente! Fotografi come Fulvio Roiter, Franco Fontana, Gabriele Basilico, Gianni Berengo Gardin (per non dire il mitico H.C.B.) rientrano perfettamente nello schema che ho descritto, pur non essendosi realizzati in tale ambito. Poi è vero ciò che affermi: in qualsiasi ambiente puoi trovare caratteri e personalità di qualsiasi genere, ed io non intendevo affatto generalizzare; ho semplicemente indicato una..."correlazione STATISTICA"! Lungi da me, quindi, "pippe" di ordine morale! Ti ringrazio di avermi dato la possibilità di precisare meglio il mio pensiero, aggiungendo, in queste righe di risposta, l'indicazione di autori che si sono espressi al di fuori dell "studio per fare le solite 4 foto di moda". Mi auguro che altri amici del forum partecipino con riflessioni altrettanto interessanti/stimolanti! Grazie ancora; ciao. G.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2018 ore 1:57

@Giannidl ho concosciuto pro che scattano per i più famosi brand di moda internazionali che in 30/40/50 anni di carriera non sono mai scesi sotto il 1/160s e non oltre il 1/250s e non si sono mai scesi sotto f/8 e non oltre f/11 e sempre 100 iso e flash sempre in slow synch.Mi ricordo ancora una volta,non molto tempo fà insieme ad uno di questi ultimi quando quando ho pompato gli a iso 2000 f/2.8 e un 1/2000s,flash high speed synch.Si è messo le mani nei capelli gridando allo scandalo.Non solo,tanti,piuttosto che fare una foto con parametri diversi da quelli a cui sono abituati rinunciano alla committenza.Dire che roiter,berengo gardin,fontana hanno monotonia tecnica,tutto uguale,sempre,nessuna variazione,mai,vuol dire che di fotografia non si è capito nulla.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2018 ore 2:30

si ma perdonami, tutto interessante e condivisibile ma questa sezione è quella in cui si discute dell'attezzatura. si ok, anche parlare di quanto faccia la differenza può essere utile ma è un argomento troppo soggettivo. i cambiamenti tecnologici delle macchine fotografiche in passato erano molto più modesti, richiedevano più tempo, e tutta la qualità dell'immagine era dovuta alle pellicole oltre che alle ottiche. il digitale, dapprima inferiore all'analogico, è migliorato via via fino a cominciare ad offrire, assieme a funzionalità nuove delle fotocamere, delle possibilità completamente nuove per via del sensore. è normale quindi pensare ai propri acquisti non più solo in funzione di quello che si è fatto fino a ieri ma di quello che si può fare di nuovo.

io stesso sono stato critico rispetto alle lamentele sulla minore dinamica dei sensori di canon rispetto alla concorrenza ma oggi che è arrivato il momento in cui davvero vorrei comprare la fotocamera nuova, mi rendo conto che mi sento parecchio demotivato a comprare una 6d II che costa più o meno quello che vorrei spendere - tanto per fare un esempio di limite dell'attrezzatura - ma è troppo indietro qualitativamente rispetto alla concorrenza.

non solo mi sentirei limitato riguardo ad aspetti che ho sempre sperato migliorassero perché sul campo ho dovuto sbattere il muso tante volte contro di essi - rumorosità nelle ombre/ dinamica - ma anche riguardo quelli che una volta non avrei mai preso in considerazione che tuttavia ormai offrono tutti e cominciano ad interessarmi come nuova opportunità inclusa nel prezzo - ovvero i video, in particolare il formato troppo compresso o la loro risoluzione, ecc.

una volta guardavamo la tele con il tubo catodico, poi sono arrivati gli lcd, poi lcd con capacità di riprodurre colori molto migliorata, poi gli amoled che di nuovo hanno dei neri "veri" - sunto brutale e rozzo tanto per capirci -.
Non è che non posso vedere i film anche in hd su un lcd normale ma quando vedi le immagini per una volta su un amoled 4k ti rendi conto che la differenza è notevole e cominci a desiderarla.

per cui sono d'accordo sul fatto che ci sono persone che magari non migliorano nulla nel risultato ma sono attratti dal nuovo pensando di ottenere qualcosa di meglio, e che questi spesso sono amatori un po' compulsivi ma è anche vero che molti professionisti in tutti i campi vegetano nelle loro abitudini fino a trovarsi indietro rispetto alla concorrenza, per mancanza di coraggio o di tempo nel cambiare strumentazione.


avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2018 ore 3:19

molti professionisti in tutti i campi vegetano nelle loro abitudini fino a trovarsi indietro rispetto alla concorrenza, per mancanza di coraggio o di tempo nel cambiare strumentazione.

puoi fare qualche nome di professionista,fotografo,che è indietro rispetto alla concorrenza?che non significa avere l'ultima full frame prodotta se poi fai foto inutili e dozzinali da fotoclub per pubblicarle sul web,non parlo di p.iva(quello la può fare anche l'improvvisato domani e spacciarsi per fotografo) ma fotografi riconosciuti dall'opinione pubblica come tali.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2018 ore 4:22

parlo di professionisti in tutti i campi. se hai commissioni serrate non ti metti a cambiare attrezzatura, computer, software con conseguente periodo di apprendimento alla ricerca del risultato voluto.
ad esempio molti studi di grafica usano ancora i mac semplicemente perché abituarsi ai comandi che usi mille volte al giorno di un altro sistema operativo per loro sarebbe ansiogeno e avrebbe un costo iniziale che spaventa, oppure perché dovrebbero essere sicuri di ritrovare lo stesso risultato cromatico sul video, quindi dovrebbero ritarare tutto - molti in realtà se ne impippano e vanno ad occhio - . e si tengono computer inferiori che costano di più - tanto per fare un esempio. questo l'ho constatato di persona. stessa cosa la vedi in mille altri ambiti, da quello medico a quello delle officine a quello artistico di chi dipinge o di chi suona strumenti musicali. Per di più sono abituati a saper trarre dai propri strumenti il massimo nelle loro facoltà.

Onestamente uno degli aspetti per cui trovo queste discussioni sterili è anche leggere queste obiezioni alla ricerca del nome e cognome per poi fare polemica sull'esempio portato. se vuoi capire il concetto bene se no scusami non perdo tempo io a convincerti. Ma se vuoi fammi tu il nome di tutti i professionisti fotografi al mondo e mi dimostri che tutti cambiano attrezzatura spesso aggiornandosi ogni volta che si palesano possibilità nuove.
Mi aspetto elenco completo con nome e attrezzatura, mi raccomando ;-)

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2018 ore 7:59

A me sembra che abbiate dimenticato l'unica, inviolabile, vecchia ed eterna, imperitura LEGGE che vige in FOTOGRAFIA:

"Nell'immagine finita, la fotografia, conta solo e soltanto quello che si vede nell'immagine, e quello che non si vede, non conta nulla, zero."

Tutte le altre considerazioni sono solo pippe mentali.

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2018 ore 10:02

Ciao Gianni!

Scusa l'OT ma sono passato per l'offerta del caffè!
Sai sono ligure, devo mantenere una certa etichetta!

Ps: se uno si trova bene con uno schema luci o attrezzatura perché deve cambiare? La creatività passa anche da altro, per esempio anche dalla post produzione

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2018 ore 10:10

Angus Young ha fatto un ventennio di album con 3 accordi o poco più.....

La discussione si sta dipanando sul nulla.
Spesso leggendo topic simili sento tirar fuori gli stessi luoghi comuni
Innanzi tutto se parliamo di ambito professionale una scelta del genere può essere giustificata dal fatto che il mercato gli richiede quello....una coerenza stilistica può aiutare a vendere...guardate audi...sono 20 anni che fa auto uguali....e vende....nonostante le cappelle progettuali....
E il citare l'attrezzatura potrebbe essere legato a qualche accordo commerciale....
Non mi intetesso di beauty....ma se ad esempio vai sulla pagina di Marco ronconi trovorai sempre l'indicazione della lente che ha usato...e lo credo bene....È sigma ambassador....
Inutile poi ribadire quanto l'attrezzatura sia determinante a concorrere all'ottenimento del risultato finale

avatarsenior
inviato il 18 Marzo 2018 ore 10:30

Egli, infatti, indica sempre con quale macchina, con quale ottica, e con quale schema di illuminazione ha realizzato le belle immagini che pubblica. Tutto uguale; sempre! Nessuna variazione! Mai! Ed, in effetti, l'osservazione delle immagini conferma quanto il fotografo dichiara (particolarmente per quanto attiene l'illuminazione ed il tipo di ambientazione).

Queste osservazioni dovrebbero farci riflettere sul vantaggio che ha il dilettante rispetto al fotografo professionista.
Innanzitutto non dobbiamo confondere il dilettante con il principiante, perché dilettante è sinonimo di chi fa qualcosa per diletto, vale a dire per il gusto di fare una certa cosa e questo è un grande vantaggio perché non dovendo dar conto a nessuno del proprio operato può permettersi di sperimentare. Cosa quest'ultima che non può permettersi nessun professionista che deve viceversa soddisfare le richieste del cliente ed è per questo motivo che ad eccezione di rari casi il professionista è costretto a ripetersi fino alla noia mettendo da parte l'estro e la fantasia.

user92023
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inviato il 18 Marzo 2018 ore 15:08

Parto da una considerazione del tutto personale: ognuno e' libero di considerare sterile questa discussione. E' pero' mia convinzione che discutere dell'imprescindibilita' di quattro megapizze in piu in un nuovo corpo, piuttosto che della commozione creata dalle immagini prodotte da una certa ottica, sia sterile al cubo.
Poi non intendo controbattere agli interventi altrui; al contrario, trovo interessanti le opinioni di (sperabilmente tante) persone interessate alla mia passione. E' cio' che desideravo, l'obiettivo che mi proponevo.
Infine due puntualizzazioni: d'accordissimo con Phsystem, d'accordo al punto che io non uso mai il termine "dilettante", ma piuttosto quello di "amatore". E Fabio, Fabio che adombra un'ipotesi che e' proprio la mia ipotesi, ipotesi che non desidero "vendere", imporre in alcun modo. Infatti penso anch'io che, messa a punto una determinata combinazione tecnica, funzionale ai contenuti che un autore si sente di esprimere, egli possa dedicarsi a "creare" in termini di contenuti anziche' di tecniche. D'altra parte cio' accade in qualsiasi altro campo dell'arte: letteratura, pittura, scultura, musica, ecc.. E un "grande" (Oliviero Toscani, ad esempio) non credo proprio che si farebbe influenzare dal mkt.g e/o dalla committenza; al contrario: proprio perche e' un "grande ", sara' lui ad influenzare gli altri e, quando non gli riuscira' piu', vorra' dire che e' tramontato.
Rinnovo il mio grazie a tutti; ciao. G.

avatarsenior
inviato il 06 Maggio 2019 ore 19:36

Discussione vecchia di un anno trovata per caso.
Stimolante sotto il piano intellettuale.

Ma , in pratica, nessuno ha pensato che che nel caso citato da Gianni il noto professionista mette sempre in evidenza la macchina che usa (e il resto) perché in qualche modo "pagato", direttamente o indirettamente, dalla casa di quella macchina, di cui magari è "testimonial" o "tester" dei nuovi prodotti ?

Ovviamente, non si tratta di comportamenti non corretti; lui usa effettivamente quella macchina e lo dice.Se si tratta di un bravo e noto professionista, presente sui social, giustamente la casa proprietaria del marchio ringrazia.

user92023
avatar
inviato il 06 Maggio 2019 ore 22:38

Maurizio, ti ringrazio pe l'intervento ("non è mai troppo tardi!"!). L'ipotesi che adombri, in realtà, è la prima che viene in mente a chiunque. Personalmente, credo che al mondo ci sia di tutto (tutto, ed il contrario di tutto!)! In generale, però, penso che un professionista di fama, che sia un musicista, un pilota, un chirurgo, un atleta, e "persino" un fotografo, non sia disponibile a mettere a repentaglio il livello dei risultati che è in grado di raggiungere, per arraffare una "marchetta" che, alla distanza, gli si potrebbe ritorcere contro, portandolo a risultati inferiori allo standard che lo ha reso celebre. Pessimo investimento, si rivelerebbe! Poi, come dicevo prima, al mondo c'è di tutto, ma "IN GENERALE" penso che i "maestri" non siano tanto meschini & sprovveduti. Comunque, sull'argomento non ci sarà mai una "parola di verita!" (per citare una frase-ritornello di "Alto gradimento", per chi lo ricorda!)!
Ciao. G.
P.S.: piuttosto, me ne risultano due che fanno "marchette" per Leica, ed utilizzano Canon! Indovina di chi parlo! Io non lo scrivo neanche sotto tortura: non amo le querele!

avatarsenior
inviato il 07 Maggio 2019 ore 8:13

In realtà non metti a repentaglio i risultati .......
tra Z6 e Z7, Z7 e D850, tra canon e Nikon, ec.ec. per un professionista la differenza nel risultato finale è impercettibile. Le differenze caso mai le fanno gli obbiettivi, sopratutto nello sport;

Un po' come nelle gare di sci: la vittoria non è determinata dalla marca di sci usata, ma qualche volta la sciolina è più importante.

Comunque i "testimonial" li ascolto poco, specie quelli Leica.

Leica è un mito, osannata da molti; un mio carissimo amico la usa da sempre con amore e passione... e infatti mi ha consigliato, essendo un amico, Nikon, quella che usa lui quando fa un lavoro retribuito.

Comunque, se si segui il mondo dell'usato è facile trovare Leica usate con poche migliaia di scatti mentre le reflex di marca ne hanno usualmente molti di più. Il che significa che le ha fotografa poco o usa anche altre macchine.

mt

mt

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