| inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:09
Non lo escludo ma non sono così convinto che quelle di Webb siano fotografie preparate. Alla fine quelle veramente incredibili (non necessariamente le "migliori") saranno una decina. Ci stà che un genio che viaggia nei posti "che vuole" ne tiri fuori 1 all'anno. Per dare alle stampe "The Suffering of Light" ci ha impiegato trent'anni. Quoto in tutto e per tutto Motofoto. Ma forse più che lotteria parlerei, in questo caso, di "freccette". Si può cercare di fare centro sia cercando di essere più precisi sia facendo più tiri. Ogni tanto si farà centro anche senza guardare dando le spalle al bersaglio. Ma chi è bravo avrà di sicuro più tiri "validi". E soprattutto saprà a "cosa" e "dove" tirare. Questo secondo me è la prima cosa su cui concentrarsi. |
user104642 | inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:19
“ ma non sono così convinto che quelle di Webb siano fotografie preparate. „ Anche secondo me è così, al limite si può dire che è preparato il contesto, il luogo, la vita che si svolge su questo ma la foto è l'ultimo dei tasselli che rappresenta tutto il disegno. |
| inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:23
Il rapporto tra spazi positivi e spazi negativi, la foto ad igor stravinskij è piena di spazio negativo funzionale al piccolo spazio positivo. La composizione studiata a tavolino, il ritaglio, la scelta del formato. Come dice Motofoto ci sono varie possibilità. Ho avuto una discussione con una persona circa il mio modus operandi. La mia controparte sosteneva che in fotografia il processo prevede studiare l'inquadratura in ripresa ed attenersi a quella, quello che vedi nel mirino è la tua scelta, questa è la fotografia. Io invece uso un tilt & shift decentrando e facendo vari scatti da assemblare. A volte decido che l'inquadratura debba andare da qui a lì in orizzontale e da qui a lì in verticale faccio i tre scatti li unisco ed è fatta. A volte faccio molti più scatti ed includo anche quello che forse non mi interesserà. Poi in post unisco gli scatti e decido il ritaglio ed spesso è in quel momento e solo in quello che decido il formato. Non so forse ha ragione la mio controparte ed ha ragione Lordcasco, probabilmente sono io molto scarso, “ se lo fa un fotografo di paesaggio, creda che sia un po' più problematico rispetto ad un fotografo "reportagista". Cioè, in soldoni, se sbagli una composizione a cavalletto...la cosa è grave. „ A proposito di formato, voi quale preferite? Sempre e solo 3:2? O usate anche altri formati? Scegliete ad es. 3:2 per paesaggio , poi 4:3 per la steet e 1:1 per il ritratto cioè è il soggetto che guida la vostra scelta di formato oppure? |
| inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:26
“ Sfatiamo però l' idea del.....passava di lì , ha scattato e.....guarda che bella foto. „ concordo, perchè alla fine non è così, gli eventi si cercano o si prova a provocarli, si trovano luoghi dove presumibilmente avverrà un certo tipo di azione. “ Non so forse ha ragione la mio controparte ed ha ragione Lordcasco, probabilmente sono io molto scarso, Sorriso „ ma.. non credo ci sia un modo corretto a priori, alla fine come detto prima ci sono diversi approcci |
user104642 | inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:30
“ La mia controparte sosteneva che in fotografia il processo prevede studiare l'inquadratura in ripresa ed attenersi a quella, quello che vedi nel mirino è la tua scelta, questa è la fotografia. Io invece uso un tilt & shift decentrando e facendo vari scatti da assemblare. A volte decido che l'inquadratura debba andare da qui a lì in orizzontale e da qui a lì in verticale faccio i tre scatti li unisco ed è fatta. A volte faccio molti più scatti ed includo anche quello che forse non mi interesserà. Poi in post unisco gli scatti e decido il ritaglio ed spesso è in quel momento e solo in quello che decido il formato. „ Il mio punto di vista collima con il tuo interlocutore, fare tutti quei lavori non so, è troppo dispersivo e macchinoso, va a finire che la foto è il frutto di svariate porzioni Magari sono io quello sbagliato assieme al tuo interlocutore |
| inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:31
Conoscete Martina Bacigalupo? Curiosa la storia di queste foto, la conoscete? e qui c'è il tema dell'inquadratura e di ciò che decidiamo di tenere dentro e ciò che lasciamo fuori.
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user104642 | inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:38
“ Curiosa la storia di queste foto, la conoscete? „ Io no. Quale sarebbe? |
| inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:43
“ Le foto in mostra sono tutti ritagli di fotografie scattate in Uganda, dalla Gulu Real Art Studio. Foto scattate a figura intera, ritagli a cui manca il volto perché questo è stato usato dai clienti per la carta d'identità e che gli addetti del Gulu Real Art Studio ritagliano nelle misure e nella forma richieste dalle amministrazioni. Succede però che il resto della stampa (tutto il busto con un quadrato vuoto all'altezza del viso) viene scartata e gettata nel bidone dei rifiuti perché inutilizzabile. Una cosa che, iniziato a frequentare lo studio ugandese durante una delle lunghe permanenze in Africa, ha incuriosito Martina Bacigalupo che ha chiesto di poter rovistare tra gli scarti e di poter tenere con sé quei residui privati di senso e uso. L'assemblaggio che ne propone, la scelta e l'archiviazione che ne conseguono restituiscono un valore fuori dall'uso all'immagine, assegnandole nuovo significato. „ |
| inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:47
La Bacigalupo era in Africa e in un villaggio ha trovato lo studio di un fotografo, la cui attività era principalmente fare le foto tessera per la sua clientela, clientela che spesse volte faceva decine di chilometri a piedi per recarsi al suo studio a fare la foto tessera. In studio il fotografo tiene anche poche giacche e cravatte e vestiti tra i quali la clientela sceglie per indossarle per la foto tessera: poca importanza ha la taglia della giacca o del vestito o la lunghezza della cravatta, tanto nella foto tessera non si vedranno. Il fotografo scatta su un formato piuttosto grande e poi da quello ritaglia la dimensione canonica destinata alla tessera. La Bacigalupo entrata nello studio ha visto in un cesto nell'angolo tutte queste foto che, in realtà erano lo scarto della foto tessera consegnata al cliente, erano destinate al macero, lei le ha comprate dal fotografo africano. E quello che noi vediamo è quello che avrebbe dovuto restare segreto, lo scarto. E, aggiungo io, lo scarto forse qui racconta di più della porzione scelta |
user104642 | inviato il 16 Marzo 2018 ore 14:48
Interessante Grazie Labirint, gentilissimo Grazie anche a te, Andrea |
| inviato il 16 Marzo 2018 ore 15:29
@Ilbradipo “ se invece di andarci lui mandava 1000 fotografi negli stessi posti e poi selezionava, secondo te veniva la stessa roba? „ Se scomponi la foto in due elementi, quello dinamico (soggetti) e quello statico (contesto, architettura, colori...), la risposta è: sì per quello dinamico, forse per quello statico. Visto che i due elementi sono fusi, c'è una attenzione compositiva in fase di scatto per la parte statica e la previsione statistica (dipendente dal fato e dal tempo disponibile) per quella dinamica. In questo è molto bravo. Nel futuro (prossimo) penso sarà possibile piazzare videocamere 8k in determinati punti e poi lavorare solo in post. Così uno sceglie la composizione statica e aumenta la probabilità di quella dinamica. Un po' come fanno quelli che sfruttano gli streetview di google. Il problema maggiore è ...non farsi rubare la videocamera. @Vincenzo Virus “ Molti scatti li ho recuperati anche a distanza di anni. „ Questo è un tema interessante nel contesto della composizione. Anche a me capita di trovare la "chiave compositiva", usando il giusto crop, anche dopo anni. Non solo per una lettura più fredda dell'immagine, ma anche perchè i nostri "occhi" cambiano con l'esperienza. @Giuliano1955 Il tuo ultimo intervento è più chiaro e concordo. Delle due ipotesi che fai (set o crop in post), è la seconda (dice lui e io gli credo), ma poco importa. Conta il risultato. @Lordcasco “ La composizione può essere fatta o affinata anche in post. „ Concordo. Anzi, quando se non c'è la pressione dello scatto veloce, uno ha più tempo di pensare. “ Cioè, in soldoni, se sbagli una composizione a cavalletto...la cosa è grave. „ Non è grave in se, perchè la puoi sistemare dopo. E' invece grave perchè, se hai il cavalletto, vuol dire che hai tempo di pensare e, avendolo, è strano sbagliare la composizione...ma forse non è neanche così grave. In fondo devi giudicare guardando tutto da un mirino o da un LCD. Non a caso i pro che fanno staged si portano un computer e lo collegano per vedere con lo schermo grande. @Opisso “ Ma forse più che lotteria parlerei, in questo caso, di "freccette". „ Bella questa. Concordo. @Andrea.taiana “ A proposito di formato, voi quale preferite? Sempre e solo 3:2? „ Altro sottotema della composizione che da solo meriterebbe pagine e pagine. Personalmente uso quella standard da fotocamera (2x3) solo quando pubblico sul web. Per stampa e fotolibri, libero la fantastia e salta fuori di tutto. La possibilità di accostare graficamente scatti lunghi, corti, rettangolari, quadrati da un grande divertimento nel ripensare alla composizione. Circa la Bacigalupo, penso sia stata geniale (grazie Andrea per averla proposta) e mette in evidenza due capacità molto utili per un fotografo: riuscire a recuperare uno scarto e saper cogliere le opportunità al volo. Capacità utili non solo ai fotografi. |
user90373 | inviato il 16 Marzo 2018 ore 16:23
Proviamo ad invertire i fattori: la minore o maggiore conoscenza delle regole influisce sulla lettura? Quanto bisogna conoscere le regole per dare un'opinione il più oggettiva possibile? Possiamo in fase di lettura, infrangerle? |
user148740 | inviato il 16 Marzo 2018 ore 16:42
per motofoto “ Se scomponi la foto in due elementi, quello dinamico (soggetti) e quello statico (contesto, architettura, colori...), la risposta è: sì per quello dinamico, forse per quello statico. Visto che i due elementi sono fusi, c'è una attenzione compositiva in fase di scatto per la parte statica e la previsione statistica (dipendente dal fato e dal tempo disponibile) per quella dinamica. In questo è molto bravo. Nel futuro (prossimo) penso sarà possibile piazzare videocamere 8k in determinati punti e poi lavorare solo in post. Così uno sceglie la composizione statica e aumenta la probabilità di quella dinamica. Un po' come fanno quelli che sfruttano gli streetview di google. Il problema maggiore è ...non farsi rubare la videocamera.MrGreen „ lungi da me avere ragione ad ogni costo, anche per chè se tu rimani nelle tue posizioni e io nelle mie penso che al mondo interessi ben poco Ma sono già stati fatti progetti in cui si raccolgono foto in giro per il web tipo googlle Street o altro, è una cosa che va di moda. Ma di sicuro non hanno la forza del lavoro di webb e un motivo ci sarà. Potrebbero averla se uno parte da quello per fare altro quindi rielabora, altrimenti per me si rimane nell'ambito editoriale. Che l'opera sia l'insieme di entrambe le cose (e non solo nella fotografia, mi viene in mente la scrittura anche ma non solo) sono il primo a dirlo. Ma io non sminuisco il fatto che lui l'abbia scattata quella foto che è cio che rende quella foto unica come il suo lavoro. Che lui ne abbia scattato un altro milione non me ne frega proprio niente. Siamo sommersi da foto tutti i giorni, ma che rimangono sono proprio poche e guarda cosa di solito sono quelle che... |
| inviato il 16 Marzo 2018 ore 16:48
“ Proviamo ad invertire i fattori: la minore o maggiore conoscenza delle regole influisce sulla lettura? „ si “ Siamo sommersi da foto tutti i giorni, ma che rimangono sono proprio poche e guarda cosa di solito sono quelle che... „ ci piacciono, sanno colpire qualcosa di preciso e smuovere qualcosa, facciamo esempio pratico: lo scoiattolo scoreggione della vigorsol è rimasto in testa a una mare di gente perchè usa una serie di cose che funzionano, non è una questione di capolavoro o meno ma di che tasti riesce a scattare basandosi su diversi concetti dall'antropomorfismo (disney insegna) al'umorismo il tutto studiato bene |
user148740 | inviato il 16 Marzo 2018 ore 16:52
Bello il lavoro della Bacigalupo, ma se come dicevo prima avesse anche rielaborato sarebbe diventato qualcosa di diverso e suo e probabilmente oggi lo conoscerei anche io. come dicevo prima devi mettere qualcosa di tuo altrimenti sei un editore. Che può essere interessantissimo ma non è arte. che ne so se avesse lei stessa disegnato qualcosa al posto della faccia... |
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