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Composizione e tecnica fotografia...vogliamo parlarne?


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user148740
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inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:40

Per fare capire avevo fatto l'esmpio di messi, che passa senza guardare, sa già tutto, la posizione attuale e futura di compagni e avversari perché è presente

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:41

Lasciando perdere la Street.
Jeff Wall. Fa foto staged. Cura in maniera maniacale ogni dettaglio. Usa anche la post. Per cui la composizione è totalmente preordinata .
Prendiamo una delle sue foto più famose:
emiliofraia.blogspot.it/2013/02/como-o-ar-sustenta-e-faz-voar-os-papei
Sembra casuale anche se l'immagine risulta quasi un quadro.
Ed in effetti è così. Wall si ispira fortemente alla pittura.
Qua si vede come probabilmente abbia preso ispirazione da un quadro.
blogs.erg.be/a_propos/?tag=jeff-wall
E si prova a capire come siano distribuite le proporzioni.
Cioè le "regole" ci saranno anche, ma alla fine non si tratta della regoletta che va sempre bene. Qua c'è una cultura dell'immagine acquisita in decenni di studi e una padronanza di convergere nel risultato finale che è a livelli stratosferici...

user148740
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inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:42

Non deve stare lì a pensare ora colpisco di destro con questa angolazione del piede e passo la palla li con un angolo di 45 oltrepassando il difensore, queste analisi le fanno dopo i commentatori

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:46

Non deve stare lì a pensare ora colpisco di destro con questa angolazione del piede e passo la palla li con un angolo di 45 oltrepassando il difensore, queste analisi le fanno dopo i commentatori


Esattamente.
Quello che fa è frutto di allenamenti di anni. Che lì sul momento diventa istintivo.
A chi inizia a giocare spieghi le "regole" su come fare il dribbling. E i gli fai ripetere migliaia di volte i movimenti "scolastici".Per forza.
Ma alla fine lo riesci a fare bene quando non pensi a quello che fai e ti "inventi" la giocata sul momento. Se ci pensi troppo ti rubano la palla.

Quello che dicevo prima: le regole servono all'inizio. Poi quando le hai imparate non le usi più. Non tanto perché no le applichi. Ma perché appunto sai automaticamente cosa fare.

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:03

Le regole sulla composizione per me sono l'ABC della fotografia. Quando guardo una foto è la comppsizione della stessa la cosa che più mi affascina. Ovviamente questo non significa che la foto debba per forza seguire una regola, ma la composizione deve funzionare. Nell'esempio della foto del gatto e del piccione di @SergioFermi ovviamente non è che si ha tutto il tempo per decidere, ma avendolo, avrei cercato un'inquadratura più bassa, a livello del piccione, ponendolo nell'incrocio del terzo in basso a destra e il gatto, più imponente e minaccioso inquadrato dal basso, sul lato sinistro in alto. creando così una sorta di linea di tensione che divide in 2 triangoli la foto.

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:06

ni... dipende con Wall hai portato un esempio dove questa cosa non vale, le foto sono meticolosamente prima studiate a tavolino, un altro esempio potrebbe essere Gregory Crewdson dove lo studio della foto a monte è fondamentale

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:20

D'accordo su un paio di concetti, tante volte ripetuti, come ad esempio conoscere le regole per infrangerle.
Oppure agire razionalmente vs. d'istinto.

Chi ottiene ottime foto fuori dalle regole canoniche della composizione ci riesce perché (inconsapevolmente, "automaticamente") applica al volo quelle regole e subito dopo le supera, trovando in questo modo un altro equilibrio che funziona perché è figlio di quello canonico. Non perché lo ignora!
Chi non conosce le regole invece compone a caso e il risultato è quasi sempre deludente.

La facilità nel vedere al volo la giusta composizione (canonica o no) richiede una forte interiorizzazione delle regole canoniche che purtroppo non tutti hanno e non è facile da raggiungere, dato il peso scarsissimo che l'educazione all'immagine ha nei nostri curruicoli scolastici.

Per arrivare ad avere le regole "dentro di noi" trovo più utile, al posto di studiare meccanicamente, l'esercizio del guardare con attenzione centinaia (o migliaia) di opere pittoriche di qualsiasi epoca pre-contemporanea.
Poi ad un certo punto ti accorgi che, quando metti l'occhio nel mirino, gli elementi della scena vanno a posto "da soli".
Da lì puoi partire per "infrangere le regole" con successo.

Come in tutte le cose ci vuole un po' di impegno per raggiungere un risultato che comunque è alla portata di quasi tutti.
Basta non impigrirsi sullo schemino della regola dei terzi.



avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:26

interessanti le considerazioni di Motofoto.
Sulle regole della prospettiva che condurrebbe l'occhio al punto di fuga si può guardare questo filmato
al minuto 6:48 si parla anche di come l'occhio analizza una foto contraddicendo la teoria compositiva che vorrebbe che fosse condotto dalle linee di fuga.
Appare questa foto con il tracciato degli occhi (foto che peraltro ha poco a che vedere con la prospettiva cui normalmente pensiamo cioè quella di edifici)



avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:26

Dico la mia...a questo punto mi rendo conto che tutto dipende anche dalla tipologia di scatto... fare foto tipo ritratto, matrimonio, anche per una questione di tempi e post produzione permettono una maggiore possibilità di mantenere vive le regole...
Street e reportage, a meno di una grossa mano dalla post produzione (quando possibile) si rendono più difficili alla tecnica...

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:29

Lacio, secondo me le risposta è Ni.
Nel senso che è vero che il tempo aiuta a comporre. Ma se le regole le hai interiorizzate, inquadri subito nel modo giusto. Se questo è possibile naturalmente.

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:30

La facilità nel vedere al volo la giusta composizione (canonica o no) richiede una forte interiorizzazione delle regole canoniche che purtroppo non tutti hanno e non è facile da raggiungere, dato il peso scarsissimo che l'educazione all'immagine ha nei nostri curruicoli scolastici.


Ti stavo chiedendo se secondo te studiare le regole è semplicemente imparare uno schemetto a tavolino, ma nel seguito mi hai praticamente risposto. E condivido...

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:36

ni... dipende con Wall hai portato un esempio dove questa cosa non vale, le foto sono meticolosamente prima studiate a tavolino, un altro esempio potrebbe essere Gregory Crewdson dove lo studio della foto a monte è fondamentale


Vero. Ma era per dire... anche qui secondo meglio studiarsi i quadri e, come diceva Ale Z, interiorizzare che cercare di capire su che bisettrice ha posto i vari personaggi.
Cioè appurato che la foto è studiata a tavolino, per un fotografo amatoriale, è meglio impararsi a memoria lo schema delle linee (sapendo che a pappagallo non lo riprodurremmo mai sensatamente) mostrato nel link o cercare di capire "ad occhio", dentro di noi, perché le proporzioni funzionano?

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:41

Andrea, hai ragione, sono interessanti gli studi sui movimenti oculari (che si fanno da molti anni). Ma sono spesso influenzati da fattori diciamo "di altro tipo" rispetto alla questione della composizione. Basta vedere qual è uno dei tre punti dove si sofferma maggiormente l'occhio nella foto di esempio......

Non starei nemmeno a ritirar fuori la fondamentale teoria della Gestalt o altri studi sulla percezione visiva.
Perché appunto si finisce a parlare d'altro.


user148740
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inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:43

Quello che dite è tutto vero. Però mi chiedo perché allora le foto fatte a 10 anni le riconosco come mie?

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 9:45

“Quello che dite è tutto vero. Però mi chiedo perché allora le foto fatte a 10 anni le riconosco come mie?”

Perché le strade per interiorizzare i principi canonici sono infinite.....
Non è detto che passino da un libro.

Lo saprai tu, che conosci la tua storia.

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