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Composizione e tecnica fotografia...vogliamo parlarne?


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avatarsupporter
inviato il 16 Marzo 2018 ore 3:32

Non è una foto casuale

Giuliano, ti sbagli: eccome se è una foto casuale.
Webb salva una foto su mille, ripeto unasumille ("99,9% is failure" ipse dixit) e proprio in questo sta la casualità (serendipity), ma anche il rigore con cui mantiene uniformità di stile (=sa cosa vuole e non transige). Non è, infatti, casuale la scelta tra migliaia di foto da buttare che fa nello stesso posto e quasi nello stesso momento. L'occhio da fotografo lo usa DOPO aver scattato, quando studia i risultati del lavoro sul campo e quello che la fortuna gli ha regalato.

In questo senso Webb è un antesignano del fotografo digitale "contemporaneo": scatta tanto e sceglie dopo, avendo ben chiaro cosa vuole in una immagine e quali criteri applicare per scegliere.
Solo dopo entrano in gioco le sue regole compositive.
In fase di ripresa, l'unica cosa che cerca è di aiutare il caso, la sorte, mettendosi nelle condizioni più favorevoli alle regole di selezione che vuole applicare.
Relativamente alla composizione, infatti, usa poche regole (di per se evidenti al primo sguardo): riempire il frame e stratificare lo spazio, ma non i soggetti.
In pratica, si fa i chilometri a piedi, sceglie un posto, scatta a nastro e poi, seleziona con calma.
D'altra parte ti aspettavi davvero, che "componesse" in fase di scatto tutto quel po' po' di soggetti in movimento e che magari il taglio con la mannaia sui soggetti a bordo frame fosse voluto?
Daiii, è street, mica in un set! MrGreenMrGreenMrGreen

Nulla di tutto ciò toglie smalto al suo valore e alla capacità di rendere le foto attraenti. Ad esempio, "riempire il frame senza sovrapporre i soggetti" e, aggiungo io, " avendo sempre un soggetto primario tra gli altri ", predispone una specie di percorso per gli occhi: ti fa entrare nell'immagine dal soggetto principale, ben illuminato e contrastato, poi ti fa seguire i vari soggetti come briciole di Pollicino fino percorrere tutta l'immagine. Non c'è uno spazio noioso in tutto il frame: trovi sempre un soggetto, una geometria, un pattern, un cambio di colore...Non è certo un fotografo da "sfocatone".
La regola dei terzi, comparata con questo approccio, è un giochino da bambini. Foto del gatto con uccello ferito. Due soggetti ai terzi come da manuale: osservi uno, poi osservi l'altro -sfocato- e dopo 4 secondi totali passi alla foto successiva (se non ci fosse la didascalia non si capirebbe neanche che l'uccello è ferito).

L'unica regola (compositiva, di contenuto, cromatica...) è che la foto deve tenere lo spettatore incollato più tempo possibile: vuoi perchè è piacevole quello che vede (es.: armonia della sezione aurea), vuoi perchè è piena di contenuti (Webb), vuoi perchè ti fa pensare, vuoi perchè fa orrore, o per mille altre ragioni/regole. Se non resta attaccato, la foto è inutile.
Se bastano pochi secondi per catturare il contenuto e poi non c'è altro da scoprire...click, e avanti la prossima.

Mi auguro che presto escano app in grado di sfruttare i nuovi sensori dedicati al riconoscimento del volto (e del punto di osservazione degli occhi), per misurare tempo e percorso degli occhi sulle foto. Queste tecnologie già si usano su computer fissi nelle analisi del posizionamento pubblicitario sulle pagine web, ma sarebbero di straordinaria importanza per i fotografi.
Anche in loro mancanza, con un po' di pratica, si può prende coscienza di come si muovono i propri occhi su una immagine e quanto tempo ci stanno sopra. Un esercizio utile nella fase di selezione tra tanti scatti per decidere quale foto può suscitare più interesse è quello di contare quanti secondi servono per esplorarla. Il tempo occupato per immaginare parti tagliate, decifrare zone sfuocate piatte, tornare su zone ancora irrisolte, e altre perdite di tempo simili, va sottratto al tempo totale e indica gli errori (anche compositivi).

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 6:31

Ho capito: ne scatta 1000 per salvarne una.....il re, l'artista della post composizione e dei crop.
Anzichè 2x3 fa 3x2.
Mi viene in mente una foto premiata da una rivista, c'era una vespa che entrava in una lattina di Coca-Cola(chiaramente una foto che non richiedeva particolari qualità artistiche).
Mi dicevo : cavoli che bella....io una foto così non son mai riuscito a farla.
Poi lessi che l' autore l'aveva scelta tra tremila scatti .
Ecco , lì capii quanto era casuale e mi misi il cuore in pace.
Io infatti scatto massimo 2-3 foto al soggetto che fotografo( nella maggior parte dei casi una, 80%).
Riempire il frame è fondamentale!Quanti lo fanno qui in juza?

user148740
avatar
inviato il 16 Marzo 2018 ore 7:26

Per me che lui scatti molto per poi selezionare è del tutto ininfluente.
Se tu selezionando 1 su 1000 riesci a raggiungere questo livello di presenza nella foto, ti dico FALLO.
Il digitale te lo permette.
Sono sicuro che anche nella maggior parte degli scarti sarebbe riconoscibile l'occhio di webb.
Ma in realtà non me ne frega proprio niente.
Come non sminuisco un leonardo se ha fatto n bozzetti prima di un quadro o di una scultura.
L'intento era quello dal principio.
Se l'univa differenza fra te e webb sono il numero di scatti ti dico vai immediatamente a scattare.
In tutti i casi agire anche sulla quantità è un ottimo modo per aumentare la qualità

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 7:40

Nessuno nega le qualità della foto e la grandezza del fotografo!
Sono foto attentamente studiate e sono convinto che siano frutto di migliaia di scatti ma non solo. Lì di casuale non c' è proprio nulla ma una certosina ricerca .
Non mi confronto certo con lui.
Sto solo dicendo che quel genere di foto sono per me inarrivabili per tanti motivi tra i quali il tempo, il numero degli scatti,il genere.

user104642
avatar
inviato il 16 Marzo 2018 ore 7:44

Cit: scatta tanto e sceglie dopo, avendo ben chiaro cosa vuole in una immagine e quali criteri applicare per scegliere.
Cit: L'occhio da fotografo lo usa DOPO aver scattato, quando studia i risultati del lavoro sul campo e quello che la fortuna gli ha regalato

In sintesi quello che dicevo qualche post indietro.
Perfettamente d'accordo con l'analisi

user104642
avatar
inviato il 16 Marzo 2018 ore 7:45

@Giuliano in quelle foto NON c'è nulla di studiato, forse non hai ben presente cos'è il caos

user148740
avatar
inviato il 16 Marzo 2018 ore 7:48

Non era una critica nei tuoi confronti ci mancherebbe.
Giuliano
Era una esortazione a scattare, poi di mattina presto sono più aggressivo...
E soprattutto a soprattutto a sfruttare tutte le potenzialità del digitale. E per me una delle più grandi è proprio il costo dello scatto

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 7:50

È vero, il digitale ha tante potenzialità!

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:04

Su Webb... sono abbastanza d'accordo con Motofoto.
Comunque... le foto sono riuscite perché ricche di elementi ma risultano anche armoniche.
Come diceva qualcuno anche se sono "casuali" riesce a farel solo lui...
Ma la questione che mi premeva soffermarmi. Perché risultano riuscite? E anche se capissi perché... è una regola (?)che nella concitazione dello scatto ho tempo di "calibrare", oppure ho degli "archetipi" dentro di me e provo a catturarli senza pensarci troppo altrimenti perdo il momento?

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:14

È evidente che non è una foto casuale.
Se lo è ....è la lotteria di Capodanno.

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:22

Riempire il frame è fondamentale!Quanti lo fanno qui in juza?

io di certo no,spesso cerco di renderlo vuoto il più possibile, sbaglio? bo non so io credo funzionino così e sto spostandomi ancora più in quella direzione.
Ho visto mostra di Webb e le sue foto sono scelte con cura, si vede, si hanno del mosso, delle persone tagliate, ma sono posizionate sempre molto bene, rendono dinamica la foto, i colori funzionano sempre, il racconto è subito percepibile, secondo me in genere rispecchiano le regole, forse non quelle base base, ma la scelta è ben studiata compositivamente.
Poi è ovvio che si può fare tutto se lo si sa fare, basta vedere quanto è bella l'ultima campagna pubblicitaria di armani fatta da Sarah Moon

pbs.twimg.com/media/DQNSOpqWAAEz_4T.jpg

user104642
avatar
inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:22

È evidente che non è una foto casuale.
Se lo è ....è la lotteria di Capodanno.


Forse l'accostamento a vincere la lotteria è un pochino troppo, diciamo che Webb fa un cortometraggio e sceglie i frame.
Li sceglie in base alla sua sensibilità e sono certo che quel 'frammento' racchiude l'essenza, la storia, di ciò che voleva raccontare.

Quelli che fanno foto alla "vincita della lotteria" sono altri MrGreen

user148740
avatar
inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:25

Per opisso la mia l ho già detta in altro post.
È eliminare ogni barriera e essere nello scatto.
Quindi si nasce dal cervello perché devi scegliere di farlo, ma poi conta solo la presenza di tutto te stesso, compreso gli archetipi e le foto che ti hanno colpito, ma durante lo scatto non c'è una scelta razionale dell inquadratura

avatarsenior
inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:27

ma durante lo scatto non c'è una scelta razionale dell inquadratura

per me c'è e come sta li la forza di un fotografo, non controlla tutto, ma di certo sa gia dove vuole arrivare e a volte provoca l'evento o lo insegue, questa cosa che va a culo e tutto è irrazionale, basta girare, il momento capita e si scatta non funziona, non potrebbe, avresti foto buone, ma se la tua produzione è così coerente e ben fatta e ampia è perchè sai previsualizzare ciò che cerchi

user148740
avatar
inviato il 16 Marzo 2018 ore 8:37

Appunto è la presenza in quello che fai, ti se sei nel pezzo ti viene tutto naturale, non devi stare li a pensare ora il soggetto limetto un po' più a destra. Lo fai e basta. Come dicevo nulla è casuale

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