| inviato il 13 Marzo 2018 ore 19:07
Workshop? Fregatura o realmente utili? Risposta sintetica: Dipende chi li fa. Credo che questa domanda se la siano posti in molti fotoamatori alle prime armi come me. Oramai sono passati almeno 14 anni da quando mi sono avvicinato per la prima volta alla fotografia, ma solo negli ultimi anni il percorso è diventato più concreto e mirato negli studi, ma resto comunque un semplice fotoamatore alle prime armi. Per natura mi piace leggere, informarmi, capire, ma soprattutto avere le idee chiare, ed è questo il punto che vorrei andare a trattare. Ho partecipato al mio primo ws cinque, sei anni fa, abbastanza inesperto ma con qualche concetto "base" letto qua e la, e qualche nozione di insegnamento del rapporto "allievo-maestro" dovuta alla mia professione, non pertinente con la fotografia. Mi proposero di partecipare ad un ws con un fotografo molto bravo, ed una bellissima (e bravissima) modella. Prezzo vantaggioso, location chiusa al pubblico aperta solo per noi etc... era la mia prima esperienza, studiavo ritrattistica e perchè no, un buon modo per approfondire quello che sapevo allora. La delusione (cocente) arrivò quasi subito. Il master iniziò a spiegare i concetti base di luce, rapporto con la modella, trucco, spiegò quello che saremmo andati a fare, sfruttando l'ambiente. La ragazza si cambiò e dopo i primi 5 minuti che il master gestiva le pose, si mise con il telefonino lasciandoci in balia di una ragazza che si muoveva in pose senza senso, spesso a caso, incapace anche di coordinare i movimenti più semplici. La situazione non migliorò nemmeno una decina di minuti più tardi, ne nelle ore successive quando portò la ragazza all'esterno sotto un sole cocente di mezzogiorno, con ombre durissime, ed occhi da panda. Erano cose che "non dovevo notare io" semplice utente, bensì doveva essere lui, pagato per farlo, non portarla all'aperto, o al massimo "farci vedere il risultato se..." dopo 10 minuti feci notare la cosa al nostro organizzatore e il master, preso dal lampo di genio, si accorse della difficoltà di avere foto senza ombre durissime, e disse che era meglio spostarci all'ombra. (Genio assoluto). Il workshop si limitò, tirando le somme, ad aver pagato un "master" che ci portò una ragazza (bella, per carità ma assolutamente inesperta ne in grado di assumere le pose più semplici) ed un gruppetto di fotoamatori allo sbaraglio che scattarono qualcosa come 2500 foto per salvarne si e no 10. Tutto perchè il "master" occhi bassi sul telefonino, non notava alcuni errori grossolani nella posa, alcuni punti di vista errati... insomma... non ha fatto nulla di quello per cui era stato pagato, GESTIRE FOTOGRAFI E MODELLA. Non contento di questa (bruciante) esperienza, ho voluto farne un secondo, modella più brava, ma livello più o meno identico, spiegazioni zero. Ero oramai propenso ad abbandonare la via dei workshop, quando mi lasciai convincere da una persona che ne parlava entusiasta, soprattutto perchè era gestito da un fotografo che seguivo sui social. Memore delle esperienze precedenti e conscio che gestire 8 persone non è una cosa assai complicata, chiesi diverse informazioni prima di aderire in prima persona, assicurandomi che mi fosse garantito un evento serio e non il solito "mettevi li e scattate", assicurazioni che ovviamente arrivarono pur di non farsi scappare un potenziale cliente. Tante belle parole e poi il giorno dello shooting, lasciati abbandonati a martoriare di foto la modella, senza avere idee di tutte le possibili fonti di luce dell'ambiente, dei contrasti nonsense che l'ambiente poteva dare di tutti gli elementi di disturbo che sarebbero comparsi in una foto da quella posizione... insomma... avevo sviluppato (negli anni) un occhio decisamente critico per la fotografia ritrattistica e sapevo come e dove fotografare, ma non dovevo essere io a muovermi, mi sarei aspettato che il master mi avrebbe guidato, come avrebbe guidato i restanti partecipanti. Ora, non ammetto che mi si dica: "Eh, ma come fai? Non puoi metterti dietro ognuno. Non puoi seguire tutti." Non ammetto banalità ed amenità del genere. Cosa ci vuole a dire "da quella posizione sei controsole, stai attento?" Oppure "Occhio all'albero li giù, cercate di escluderlo dalla composizione" Od ancora, "La modella è vicino all'estintore, sicuri di non volerla spostare?" Certo la mia foto non sarebbe stata unica, sarebbe stata uguale a quella del mio compagno di corso, quella che finisce nei gruppi facebook con la firma enorme per paura che ce la freghino, ma avrei imparato che prima di scattare avrei dovuto togliere l'estintore. Avrei imparato qualcosa. Avrei speso bene quei 100 euro in "fotografia" piuttosto che buttarli sperando di imparare qualcosa, ma trovandomi a fotografare una bella ragazza come potrebbe essere fotografare la sorella del mio migliore amico. Non venitemi a dire che è "chiedere troppo" perchè quello che dico è il minimo sindacale, ed anche il minimo che dovrebbe fare una persona che si fa pagare per poche ore di insegnamento. Mai vista l'ombra di una ricevuta. E già questo mi infastidisce. Inutile chiederla, le scuse sono molteplici... non ho il blocchetto... poi te la mando... Già che venga richiesto un anticipo PostePay (non tracciabile) per me significa fare i furbi, ma chiudiamo qui, ai posteri (od ad un bel controllo finanziario) l'ardua sentenza. Non mi soffermerò molto sul concetto di pagamento, ma è chiara una cosa. Io (come voi) pago le tasse, le pago come impiegato, le pago come insegnante, le pago come A.S.D.... Se un allievo viene da me, e mi paga la stagione in palestra gli lascio la ricevuta fiscale, non paga solo per utilizzare gli strumenti che gli metto a disposizione, paga anche il mio tempo dove lo aiuto a migliorare, gli do consigli, lo seguo, gli correggo errori. In tutti i workshop che ho frequentato no, questo non è avvenuto. Veniamo all'ultimo punto, quello che più mi ha infastidio, o meglio quello che mi ha spinto a vedere i workshop come un bancomat verso i fotoamatori. Mai nessun master è stato chiaro sul rapporto tra fotografo e modella, anzi, tutti hanno sempre spinto sul fatto che le foto non potevano essere utilizzate a scopi commerciali, altri che avrebbero avuto il piacere di avere le foto da pubblicare nel loro sito (ovviamente firmate, scherzi... come potrei non chiederti le foto non firmate!) oppure sugli spazi della modella per "fare da pubblicità" ai fotografi. In tutti i casi dei ws a cui ho partecipato, la firma della liberatoria era il passo di chiusura della giornata. (Il primo è stato il saldo della quota di partecipazione...) Per quest'ultimo punto ho chiesto lumi ad un legale. La liberatoria è un contratto a tutti gli effetti, se c'è la vostra firma li sotto voi accettate quello che è scritto lì, rinunciando, di fatto, ad eventuali diritti che la legge vi garantisce. Anche se avete pagato un Master (ricevuta, fattura, brevimano) voi firmate de iure solo un contratto con la modella ritratta dove vi autorizza alla pubblicazione della sua effige, non ci sarà nessuna menzione del pagamento, ma ci potrebbero essere sulla liberatoria stessa, limitazioni ad usi delle vostre foto. Ciò significa che voi non siete i datori di lavoro della modella, non avete firmato nessun contratto di collaborazione occasionale con essa, di conseguenza la prestazione di posa da lei fornita verso di voi sarà intesa come gratuita ( de facto il così detto TF) quindi non potrete utilizzare quelle foto in nessun modo commerciale, oltretutto dovrete sottostare alle eventuali limitazioni della liberatoria fornitavi dal master che entrambi (modella e fotografo) avete firmato! Avete pagato semplicemente una persona ( master ) che si è preoccupato di organizzarvi l'incontro, la location, mettervi a disposizione le attrezzature, lo scenario, ma senza entrare nel merito (e quindi senza responsabilità) del contratto tra voi e la modella. Perchè è una gran fregatura? Perchè, forte di questi nuovi chiarimenti giuridici mi sono andato a rileggere le liberatorie dei vari workshop, ed alcune fornitami ad amici e sottoposte al parere dell'Avvocato (che ringrazio). Mentre alcune liberatorie sono permissive di qualsiasi tipo di pubblicazione (tranne a fini di lucro o lesive all'onore), altre vietano la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo (quindi niente mostre personali ad esempio), l'utilizzo a fini promozionali della propria attività fotografica, oppure autorizzano solamente la pubblicazione sui social. Avete (per assurdo) firmato quindi una liberatoria decisamente restrittiva che non vi permette di stampare le vostre foto? Bene, sappiate che, se dovesse utilizzare quella foto per farci una mostra fotografica potreste ricorrere in cause legali, ed ovviamente, carta canta, perderla. Però caso vuole, che alcuni master , con un po' di dialettica e sana psicologia inversa, riescano a farvi fessi e contenti. Come? PARLANDOVI DI VISIBILITA' !!!! Avete presente come la vostra foto, magari sfuocata, mossa, mal composta, sui social venga definita come una foto di poco interesse ma dal vostro master è "fantastica"? Ecco. Le foto che scatterete ai workshop saranno sempre fantastiche a detta degli organizzatori. Anche se avete scattato con il dito sull'obbiettivo. E per invogliarvi il master cosa vi dirà? "Ragazzi poi mandatemi le foto, e mandatele alle modelle, che a loro fa piacere riceverle, poi le pubblicheremo in una raccolta su facebook, e vi taggheremo!" "Ragazzi pubblicate la foto e taggate Master: @Tizio, Assistente: @Caio; Modella: @Genoeffa" Cavolo, non vedevo l'ora di finire su un album della pagina di TizioPhotography!!! Se, (da utente) vedo la pagina di TizioPhotography con 2 workshop al mese con sempre nuove foto di autori diversi, cosa penso? Penso che i suoi workshop siano sempre ben frequentati visto il numero di gente sempre nuova. Quindi presumo che TizioPhotography sia bravo, e potrebbe balenarmi in mente l'idea di inscrivermi al prossimo. A me pare un chiaro discorso di marketing a costo zero (correggetemi se sbaglio), gli sto fornendo gli strumenti (foto) per farsi pubblicità continua senza nessun costo, anzi io pago per non avere nulla (ricordate le liberatorie restrittive?) mentre lui massimizza il guadagno. E la modella? La modella (a cui avrete mandato/taggato le vostre foto per farla contenta) si farà un discreto portfolio di workshop con le vostre foto. Chi ci ha rimesso in tutto ciò? VOI. Perchè? Perchè la foto è di proprietà esclusiva del fotografo e spetta a lui il diritto esclusivo di diffusione e riproduzione della stessa. ma voi, furbamente, gli avete mandato le foto via mail (via wetransfer etc...) e quindi non potete negare di aver concesso loro la riproduzione delle stesse (nessun giudice, nell'era di internet e di facebook, vi darebbe ragione), oppure l'avete @taggati... incrementando la loro visibilità ed opportunità di lavoro. Ve ne siete accorti che avete fatto il loro gioco? Quali soluzioni adottare? Provate... se vi negheranno le richieste, forse qualcosa da nascondere ci sarà: a) Chiedere di visionare la liberatoria prima di prendere qualsisi accordo con il master, prima di effettuare qualsiasi pagamento e/o anticipo. b) Esigere la ricevuta di pagamento. (    ) c) Se vuoi le foto (modella e/o master) paghi la singola foto al prezzo che dico io, in percentuale alla modella con la quale stabilirò un nuovo contratto scritto.* *Eventualmente chiedete un consulto legale, la modella potrebbe avere un contratto con il master, in ogni caso la modella può diffidare (ma solo tramite vie legali) il diritto di pubblicazione della sua immagine, ma deve corrispondere al fotografo un risarcimento economico. Mi scuso per la lunghezza del post, spero che sia di vostro gradimento. |
| inviato il 13 Marzo 2018 ore 19:57
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