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Scattare in adobeRGB e visualizzare su monitor sRGB...


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avatarjunior
inviato il 02 Marzo 2018 ore 23:52

Un dubbio mi assale da tempo: se io scatto le foto impostando nella macchina foto lo spazio colore adobeRGB e poi guardo/elaboro le foto su un monitor che non è wide Gamut e visualizza solo lo spazio colore sRGB (usando però Lightroom), mi perderò "soltanto" sfumature di colore o avrò colori completamente sballati (tipo saturazione e tonalità alterate)?

Provo a chiarirmi ancora: se guardo una foto scattata nello spazio colore adobeRGB su un monitor che può solo visualizzare lo spazio sRGB, ma con Lightroom, perdo solo le sfumature o cambiano proprio i colori?
Io sapevo che lo spazio sRBG fosse contenuto nello spazio adobeRGB, quindi, sebbene il secondo contenga molti più colori del primo, lo stesso colore, se contenuto nello spazio sRGB, si trova nello spesso punto dello spazio adobe RGB.. Giusto? Quindi in teoria muovendomi da un spazio all'altro, i colori, le tinte e le saturazioni non dovrebbero cambiare, giusto?

Grazie mille in anticipo per gli eventuali chiarimenti che seguiranno.
Francesco

avatarsenior
inviato il 02 Marzo 2018 ore 23:59

Perdi le "sfumature" anche se tecnicamente è più complicato. Una cosa è lo spazio colore del monitor una cosa è lo spazio colore delle foto. Anche su un monitor srgb puoi lavorare in Adobergb.

avatarjunior
inviato il 03 Marzo 2018 ore 1:14

Anche su un monitor srgb puoi lavorare in Adobergb.


Scusa l'ignoranza ma come bisogna fare eventualmente??

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2018 ore 2:02

se lavori la foto immagino tu scatti in raw

se scatti in raw non hai alcuno spazio colore

quindi lavorando su srgb vedrai i colori fino allo spazio srgb


avatarjunior
inviato il 07 Marzo 2018 ore 16:00

Quindi quando lavoro sul raw scelgo lo spazio colore che il monitor che uso può visualizzare?

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2018 ore 12:41

Ciao, a buon senso ti direi di non castrarti a monte!

Scatti in raw, lavori in AdobeRGB (che è già "un bel viaggiare") e se lo scopo è il web ne salvi una copia (tipicamente ridotta anche in dimensioni) in srgb...

Vero che così hai 3 copie del file, ma se un domani comprassi un monitor wide gamut, o se volessi stampare colori che stan fuori dal gamut srgb (tipicamente sfumature del ciano o del verde), avresti già tutto!


avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2018 ore 19:32

se scatti jpg in adobe rgb e poi li visualizzi su un monitor s-rgb non solo perdi dei colori, ma li hai sballati perchè i due spazi colore hanno coordinate di base diverse, nello specifico un classico di vedere file adobe rgb su uno schermo s.rgb è quello di perdere contrasto nelle immagini. Inoltre il formato JPG per definizione non supera gli 8bit di profondità colore a livello di codifica e campionamento, quindi all'atto pratico non vedrai neanche le sfumature in più, se volessi vederle dovresti partire da file RAW e lavorare solo in Tiff o formati simili, a patto ovviamente di lavorare con un HW in grado di supportare un flusso video a 10bit canale usando quindi schede video come le nvidia quadro.

In buona sostanza se hai un HW non adeguato a gestire flussi di dati a 10bit, non hai un monitor adeguato e soprattutto non usi file come i tiff ti conviene tenere la macchina in s-rgb, tanto più che quel settaggio influisce solo sui jpg e se scatti in RAW quello rimarrà sempre con il massimo gamut che la tua macchina può esprimere e un domani che avrai o che esisteranno attrezzature HW migliori in grado di esprimerlo tutto avrai i tuoi bei file.

Salvare jpg con diversi profili colore non porta a nulla perchè tanto sei sempre vincolato dai limiti del file JPG, l'unica differenza che noterai è che un file sarà corretto per le cordinate dell's-rgb e uno per quelle adobe-rgb, ma all'atto pratico quei due file su due monitor con il corretto profilo colore impostato saranno esattamente identici.

avatarsenior
inviato il 08 Marzo 2018 ore 22:53

se scatti jpg in adobe rgb e poi li visualizzi su un monitor s-rgb non solo perdi dei colori, ma li hai sballati perchè i due spazi colore hanno coordinate di base diverse, nello specifico un classico di vedere file adobe rgb su uno schermo s.rgb è quello di perdere contrasto nelle immagini. Inoltre il formato JPG per definizione non supera gli 8bit di profondità colore a livello di codifica e campionamento, quindi all'atto pratico non vedrai neanche le sfumature in più, se volessi vederle dovresti partire da file RAW e lavorare solo in Tiff o formati simili, a patto ovviamente di lavorare con un HW in grado di supportare un flusso video a 10bit canale usando quindi schede video come le nvidia quadro.

In buona sostanza se hai un HW non adeguato a gestire flussi di dati a 10bit, non hai un monitor adeguato e soprattutto non usi file come i tiff ti conviene tenere la macchina in s-rgb, tanto più che quel settaggio influisce solo sui jpg e se scatti in RAW quello rimarrà sempre con il massimo gamut che la tua macchina può esprimere e un domani che avrai o che esisteranno attrezzature HW migliori in grado di esprimerlo tutto avrai i tuoi bei file.

Salvare jpg con diversi profili colore non porta a nulla perchè tanto sei sempre vincolato dai limiti del file JPG, l'unica differenza che noterai è che un file sarà corretto per le cordinate dell's-rgb e uno per quelle adobe-rgb, ma all'atto pratico quei due file su due monitor con il corretto profilo colore impostato saranno esattamente identici.


Ma perché non butti due soldi per farti un corso serio o comprarti un libro decente sull'argomento?

avatarsenior
inviato il 09 Marzo 2018 ore 8:51

Volendo, i blog di Boscarol o di Olivotto son gratuiti...


avatarsenior
inviato il 09 Marzo 2018 ore 10:52

Ogni periferica (display, stampante, ecc.) che abbia il color management, rilevando il profilo colore associato all'immagine, rappresenterà la stessa "incastrando" come in un puzzle lo spazio colore dell'immagine con lo spazio colore della periferica stessa. La rappresentazione che ne deriva è la migliore approssimazione che la periferica può dare di quell'immagine compatibilmente con le sue capacità e secondo gli algoritmi (intenti) di approssimazione scelti.

Il profilo colore associato all'immagine è come un paio di occhiali specifici che occorre indossare per vedere correttamente i colori dell'immagine.
Quando parti dal RAW e sei in un programma di sviluppo/demosaicing (es. Lightroom, Camera raw, Silkypix) non sei limitato dallo spazio colore, perchè tutte le informazioni sono gestite in uno spazio colore molto ampio proprio del software di sviluppo e che non ti interessa nemmeno conoscere.
Quando dal RAW (che non è un'immagine e non ha spazio colore associato) passi a Jpeg o a Tiff devi salvare associando uno spazio colore. Se scegli AdobeRGB, avrai quel profilo colore associato.
In altri termini, se salvi in AdobeRGB, il file conterrà tutti i dati che caratterizzano lo spazio di lavoro standard denominato AdobeRGB. Lo stesso dicasi per sRGB.
Se invece tu scatti in Jpeg o Tiff, ovvero anche se parti con la post produzione dal Jpeg o dal Tiff, sei limitato e DEVI rispettare il profilo colore che è stato associato all'immagine in sede di salvataggio (o fare delle conversioni).

Quando visualizzi su un display che copre solo parte di quello spazio colore, potrai perdere alcune "sfumature" perchè lo spazio di output è più piccolo dello spazio colore in cui è descritta l'immagine di partenza.

Il fatto che il monitor sia sRGB non ti impedisce di mantenere l'immagine descritta in uno spazio più ampio, ma ovviamente molti colori/sfumature non li vedrai proprio sul monitor, quindi è più difficile lavorarci.

La profondità del colore, 8bit o 16bit per canale colore (bpc), influisce poi sul numero di (informazioni su, sfumature, transizioni di) colori che possono essere descritti nel file immagine, quindi passando dal RAW ad un jpeg 8bit e lavorando "solo" a 8bit per canale colore, si introduce un degrado all'immagine di partenza, mentre sviluppando e lavorando in Tiff 16bit (per canale colore) si conservano molte più informazioni.
Mentre il software (es. Photoshop) è in grado di lavorare anche a 16bit, l'hardware (scheda video) normalmente non supera gli 8bit per canale colore. Gli 8 bit aggiuntivi sono comunque preziosi per conservare la qualità dell'immagine nelle varie elaborazioni. E' opinione comune che un hw capace di gestire 10bit per canale colore sia sufficiente per raggiungere i limiti assoluti della vista umana per la maggior parte delle persone.

Generalmente, si usa il Tiff 16bit per andare in stampe di alta qualità, fine art, ecc., mentre per vederle a monitor, pubblicare su web e per la generalità delle stampe ordinarie ci si limita ad un Jpeg (8 bit) spesso in sRGB.



avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2018 ore 13:57

Con ritardo, ringrazio tutti per i loro contributi.
Io personalmente scatto solo in RAW e organizzo, catalogo e sviluppo le foto unicamente in Lightroom. Da qui le foto non escono quasi mai: ne invio qualcuna ad amici e parenti per email (di cui non mi curo della qualità) e non pubblico o stampo le foto da nessuna parte. Semplicemente me le godo di tanto in tanto sfogliandomele su Lightroom.

Da quello che ho capito, quindi non mi devo fasciare la testa e semplicemente ignorare lo spazio colore. Quando cambierò monitor, semplicemente ne comprerò uno Wide Gamout col quale i colori saranno piu belli e lo sviluppo piu facile e accurato.

Ultima domanda: per vedere le mie foto al meglio (RAW all'interno di Lightroom) calibrando il mio monitor attuale, non wide gamout (8 bit), devo usare come spazio colore sRGB (quindi qualcosa di simile a quello che lo schermo può effettivamente ricreare) oppure AdobeRGB (avendo in programma un giorno di comprare un monitor wide gamout da 10 bit?

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2018 ore 14:07

Quando calibri un monitor ne cambi lo stato; stato che è scelto a seconda della destinazione d'uso.
Una volta calibrato va caratterizzato e poi profilato.
Il risultato è il profilo che descrive quel monitor in quello stato di calibrazione; non fai riferimento a nessun spazio teorico in particolare.

avatarsenior
inviato il 13 Luglio 2018 ore 17:15

seguo tanto per aggiungere altri dubbi a quelli che ho già Triste

user84789
avatar
inviato il 13 Luglio 2018 ore 17:22

Se hai una fotografia con profilo colore Adobe RGB, i colori che non possono essere visualizzati sul tuo schermo "diciamo" sRGB non vengono ovviamente visualizzati ma il sistema di gestione del colore troverà il colore che maggiormente si avvicina a quello non visualizzabile e te lo farà vedere.
Ad esempio se l'immagine ha un cielo con un blu molto scuro, a monitor lo vedrai più chiaro di quello che è nell'immagine. Nel momento in cui cambierai monitor con uno in grado di riprodurre il gamut dei colori dell'immagine, tornerai a vedere il cielo con il suo blu scuro.

avatarjunior
inviato il 13 Luglio 2018 ore 17:29

Quindi Daniele, se tu assegni un profilo colore AdobeRGB ad un RAW su uno schermo che copre il 99% di sRGB e circa 70% di AdobeRGB, e vuoi cambiare un po' la tonalità del cielo stai partendo già col piede sbagliato perché il monitor non arriva al gamut Adobe e quindi stai visualizzando un cielo sbagliato? Non so se mi sono spiegato, non potendo il monitor rappresentare correttamente l'AdobeRGB come fai ad essere sicuro di fare della giusta postproduzione se il monitor te ne restituisce un altro? In questo caso non sarebbe più giusto lavorare su un profilo sRGB perché il monitor lo supporta appieno e stai modificando colori che realmente percepisci? Scusate l'intromissione ma è una cosa che per me non ha trovato risposta alla mia documentazione a riguardo.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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