| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:08
“Sigma Corporation, in confronto, occupa 1000 persone e fattura poco più di 300 milioni di euro...”
E aggiungo, guarda cosa e' riuscita a fare.
Si sta' impegnando alla grande e grandi sono anche i risultati. |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:09
“Se ti serve un art 50 mm hai l'imbarazzo della scelta..“
Ma infatti ce l'ho, non lo devo comprare |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:09
Sergio Campari... si ha la impostazione della regolazione automatica , ma con i miei Obiettivi Nikon mai un problema |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:12
A me la regolazione in camera non e' mai piaciuta. Poco precisa e incostante.
Consiglio a chi non ha mai calibrato i propri vetri di darci un occhio. Nella maggior parte dei casi si pensa sia tutto a posto, una volta messi alla prova vengo fuori front/backfocus che si pensava di non avere. |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:13
Tutto sta a vedere se le aberrazioni di cui soffre Sigma, ed apparentemente Zeiss no, sono facili da correggere.
Nel qual caso, per Sigma ci sono solo vantaggi, vedi prezzo ed af, a differenza di Zeiss. |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:16
Oggi le CA si mettono a posto abbastanza bene, non che la mancanza non ne sia gradita.
Anzi. |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:23
Apo.....non vuol dire.
Anche Leica è piccolina ma non va certo peggio di Zeiss. |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:27
Non sempre si è fortunati, alla presentazione della D850 a Milano, ho avuto per le mani una D500 con un 70-200 2.8 VrII su cui non ho fatto regolazioni per mancanza di tempo. Ho fatto una ventina di scatti di cui nemmeno uno perfettamente a fuoco. A quel punto ho montato il 70-200 sulla mia d800 è non ha sbagliato una messa a fuoco. Le mie tre ottiche Nikon hanno richiesto tutte una piccola regolazione fine dell'autofocus sia su d600 che su d800. Il 50 Art l'ho regolato con la dock e poi sui due corpi era perfetto. |
user14103 | inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:28
Anzi...ma siamo su altri livelli |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:30
@Giuliano1955
Leica oggi compra il vetro proprio da Schott. Poi Leica è Leica, con tutto il know-how tedesco che si porta dietro. Anche i Sigma sono eccellenti obiettivi, nessuno lo mette in dubbio, ma il vetro probabilmente lo comprano (chissà, forse qualcosa proprio da Schott). Se Zeiss dice che il vetro di un Otus è molto costoso, beh, credo proprio sia vero.
Post scriptum: ho scoperto che il Distagon T* 2,8/15 ZM è fabbricato in Germania. Questo ci comunica Zeiss:
"Gli obiettivi sono prodotti in Germania e hanno proprietà ottiche particolarmente complesse. Nei nostri stabilimenti di produzione in Germania disponiamo di un'esperienza ineguagliabile in fatto di design e costruzione di obiettivi all'avanguardia per la fotografia. Alcuni esempi sono gli obiettivi a elevate prestazioni per i semiconduttori, la cinematografia e le fotocamere formato medio di qualità superiore." |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:34
Premessa. Non ho nessuno dei 2. Ma Credo che alla fine... chi saprebbe distinguere una foto fatta con Otus o con Sigma?!?! Poi io sono il primo feticista che prenderebbe quello più Figo, lo ammetto...
credo sia una valutazione meramente economica. Se non ti cambia nulla prendi Otus e via. Se il costo ha una certa importanza...
Vero che se avessi una sony sarebbe più semplice, avresti più aiuti con la maf manuale |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:37
“una D500 con un 70-200 2.8 VrII su cui non ho fatto regolazioni per mancanza di tempo”
La 500 e' dura da tarare. Con il 600 mi ha fatto disperare non poco, ma alla fine sono riuscito. Stesso vetro con D810 nessun problema. Diciamo che le FF digeriscono meglio anche penso in funzione di quanto ci vede il sensore quando si calibra. |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:39
“chi saprebbe distinguere una foto fatta con Otus o con Sigma?!?!”
Esatto. Qui' sta' la risposta. Forse lo 0.5% dell'utenza esperta. |
| inviato il 05 Marzo 2018 ore 23:39
Io penso che oltre al costo delle materie prime, a determinare pesantemente il prezzo finale dell'Otus siano i “tre anni di sviluppo da parte di un team di scienziati e ingenieri” che come minimo é costato tre milioni di euro solo in stipendi e che va spalmato sui relativamente pochi esemplari prodotti. |
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