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Vinili una passione ...2


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avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 9:34

Skilpad, Peppe50, . . . . i prefono quelli definiti Hi End (anche completamente a valvole) costano uno sproposito da far rizzare i capelli, poi ci sono quelli troppo economici che non vanno bene perchè la componentistica non è selezionata ecc. e poi c'è la categoria dei prefono che costano cifre abbordabili e hanno un suono decente perchè alla base c'è un buon progetto e componenti discreti. Poi altro inghippo è il gusto personale Sorriso e poi bisogna stare attenti perche' molti prefono moderni tendono ad essere troppo analitici nel senso che ti impressionano subito al primo impatto e dopo 3 mesi non c'è la fai + ad ascoltarli.
Nella mia catena di ascolto utilizzo un ampli integrato in classe A della AM audio e vi ho abbinato appunto uno dei suoi prefono (MM2) che prende l'alimentazione dall'ampli stesso, abbinamento perfetto! Cool. poi ho provato altri prefono per il secondo giradischi ma è stata un'impresa e li veramente devi rivolgerti ad un negozio di fiducia che te ne faccia ascoltare qualcuno o provare a casa, mi avevano impressionato positivamente i Pre fono della Cambridge audio (dal costo abbordabile) ma poi suonava un pelo + caldo il parasound e ho preso quello.
Anche i cavi di segnale tra prefono e ampli vanno scelti con cura, dopo vari tentativi ho scelto i Van de Hul D-102 III Hybrid e i Canford Audio HSB su specifiche della BBC, questi ultimi me li ha regalati un'amico appassionato e me li sono cablati da solo con tanto di risparmio.


avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 9:55

Ma torniamo al vinile altro recente ascolto:
Salvatore Accardo, violino e orchestra da camera italiana - Niccolò Paganini: la campanella, cantabile in Re maggiore, carnevale di Venezia Op 10. disco Lp 180 gr. fonè, natural suond recording Signoricci Vinyl, limited edition.

Registrazione perfetta e coinvolgente.Cool

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 11:33

Bello il suono dei VdH, ne ho provati alcuni, alcuni li ho avuti e sempre con un cavo VdH ho fatti ricablare una cuffia elettrostatica della Stax che avevo anni fa.

Secondo me avere un negoziante di fiducia che ti faccia ascoltare con calma, ti consiglia e ti dia la possibilità di fare ascolti a casa tua è indispensabile. Io ho avuto ed ho questa "fortuna" e ho potuto valutare per bene e con le mie orecchie prima di acquistare.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 11:36

Ottimi i vinili di Ricci, di classica della Fonè ho Le Quattro Stagioni di Vivaldi.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 13:33

Peppe, di dischi fonè ne ho un bel po e in media costano 35 € Sorriso insomma il vinile stampato bene costa ma poi i dischi se ben tenuti durano a lungo e li potranno leggere pure le generazioni future ;-) il digitale di oggi tra 50 anni non saprei se sarà ancora fruibile ! Sono un bell'investimento culturale intendevo.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 13:36

Secondo me avere un negoziante di fiducia che ti faccia ascoltare con calma, ti consiglia e ti dia la possibilità di fare ascolti a casa tua è indispensabile. Io ho avuto ed ho questa "fortuna" e ho potuto valutare per bene e con le mie orecchie prima di acquistare.
. . . si avere un negozio di fiducia con sala d'ascolto opportunamente trattata è l'ideale per fare una comparazione seria, poi a casa l'impianto scenico cambia per forza ma almeno si evita di comprare apparecchi poco hifi. Sorriso Dalle mie parti, a BS, abbiamo Sound Center che sono bravi, pazienti e professionali. Cool

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 13:45

Hai perfettamente ragione, io ho comprato (caro) anche un ottimo disco del 1964, figurati.

Posseggo anche qualche centinaio di cd che però onestamente non ascolto più con l'impianto a casa ma solo in auto dove ho ancora il lettore cd.

Non sono molto aggiornato sul digitale di oggi ma visto l'andazzo credo che il futuro sarà la musica liquida con abbonamento, anche se alla fine non ti rimane nulla di tuo.
Appena risolvono i problemi di accesso alla rete dati per tutti e i servizi riescono ad offrire un catalogo abbastanza corposo in alta risoluzione.....

Sono curioso di assistere ad un confronto tra vecchie e nuove sorgenti, se riescono a fare qualcosa di buono affiancare la musica liquida al vinile (che non abbandonerò) mi stuzzica.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 14:02

Ho già assistito ad eventi e confronti tra musica liquida, xrcd, vinile, registrazioni su nastro analogico con apparecchi a bobine Sorriso. Basta andare una volta all'anno a Milano Hi End e ti rendi subito conto dell'aria che tira, ma quello che sarà il futuro della distribuzione musicale non lo posso prevedere perchè lo deciderà qualcun'altro. Le mie orecchie hanno già scelto il meglio! ovvero a scalare: vinile di qualità registrato con microfoni a valvole, registrazioni su bobina da 1/2", XRCD a 24 bit con metodo certificato JVC a piena dinamica, tutto il resto l'ho già eliminato dai miei interessi sono registrazioni più o meno buone volte a impressionare e a catturare l'attenzione ma in quanto a naturalezza lasciano a desiderare. Cool o forse le mie orecchie non l'hanno gradito tanto, quasi tutto quello che ho sentito di musica liquida l'ho trovato stressante all'ascolto, mentre il vinile ci posso fare anche mezza giornata senza problemi Sorriso.

avatarjunior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 20:49

Grazie a tutti quelli che mi hanno risposto o quotato e per le info che avete condiviso Sorriso

Non mi appoggio su un negozio di fiducia ma sono d'accordo che può essere la soluzione giusta, a patto che sia ben fornito e possa proporre diverse soluzioni.

Il mio prefono attuale é uno di quelli economici e credo che sia l'anello debole della catena, fu un acquisto frettoloso. Il prossimo dovrà essere della stessa classe (media) degli altri componenti perché ovviamente non ha senso abbinare un componente Hi End ad altri di livello inferiore, o viceversa.

Per la scelta degli LP nel mio caso do la priorità al livello di gradimento dei brani, all'autore e al genere. Ovvero, se c'é un disco di PIPPO che mi piace, lo compro. Se poi é registrato male pazienza, ma gli LP recenti mi sembrano mediamente di buon livello.
Nelle recensioni dei dischi vengono sviscerati , giustamente, gli aspetti artistici dei brani ma difficilmente si parla della qualità delle registrazioni dal punto di vista puramente sonoro.

avatarsenior
inviato il 03 Marzo 2020 ore 22:17

Skilpad, . . . . certamente anch'io do la preferenza ai miei gusti musicali, cerco possibilmente di evitare quelli registrati male Sorriso, poi quelli di nuova produzione o rimasterizzati in genere sono incisi bene.
Come si fa a sapere se un disco LP è carente lato incisione? semplice: bisogna creare un rapporto di fiducia col proprio rivenditore il quale per non perdere il cliente ti avvisa se stai comprando un disco usato troppo rovinato o nuovo male inciso, o se è meglio l'originale della ristampa, almeno dove vado io è così.

avatarsenior
inviato il 04 Marzo 2020 ore 8:04

@Skilpad

per quanto riguarda il discorso qualità tecnica dei dischi il discordo non è semplice.

Anche io come prima discriminante valuto un disco dal lato "artistico" diciamo così, se mi piace lo compro, punto.

Per i dischi che hanno già qualche anno e che sono già stati ristampati spesso da etichette diverse, e/o da quelle audiophile, cerco quella incisa meglio.
Non tutti i negozianti hanno tutte le varie ristampe e non tutti conoscono i dischi dal lato tecnico, quindi prima c'è da parte mia un discreto lavoro di informazione che ormai con internet non è difficile.

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2020 ore 13:31

Sono nato sul finire dell'epoca dei 78 giri e ho fatto tutta l'era del microsolco dal 1958 al 1982, anno di nascita del CD (deo gratias). Ho penato immensamente con giradischi e testine magneto dinamiche ( e già in epoca vinile non c'erano le testine a bobina mobile tranne qualche ortofon) e a causa di pressioni di tracciamento inferiori al grammo, le punte leggevano tutta la polvere e i difetti del vinile. Oggi grazie alle testine a bobina mobile e a pesi di tracciamento superiori ai 2 grammi, il disturbo è molto diminuito, a scapito però della consunzione delle tracce con perdita progressiva delle frequenze acute, ma al contempo abbiamo la musica liquida con l'alta risoluzione e la possibilità di ascoltare brani con 60.. 70 dB di dinamica contro i 35 max di un vinile.
Quindi il giradischi è rimasto un bel soprammobile, tutto bello nel suo perspex, ma la fruizione del vinile si è fermato per me nel lontano 1982.

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2020 ore 14:14

Bergat, . . . . io invece utilizzo entrambi i sistemi, prevalentemente il vinile con due giradischi con bracci ben tarati, pressioni di lettura da 1.25 g. a 1.5 g. - unità dedicate fono MM, cavi Van de Hul D-102 III Hybrid, spazzola di pulizia dischi in carbonio, rumore poco o nulla e tanta naturalezza del suono con armoniche complesse ben conservate.
Per il digitale utilizzo un'unità di sola lettura a 24 bit della Cambridge Audio abbinata a un convertitore a 24 bit con uscita a valvole, utilizzo prevalentemente Xrcd 24 bit.
Ho eliminato il precedente lettore cd che utilizzavo per via del suono duro che mi elargiva amplificato dal suo scarso doppio stadio di uscita con operazionali ( scaffale).

abbiamo la musica liquida con l'alta risoluzione e la possibilità di ascoltare brani con 60.. 70 dB di dinamica contro i 35 max di un vinile
. . . i dati che riporti non sono esatti, la musica liquida va ben oltre e offre la gamma dinamica collocata tra 96 e 112 db, mentre un vinile inciso come si deve e ascoltato con la giusta catena offre una gamma dinamica tra i 60 e 70 db. Ma non finisce qui, il dato della gamma dinamica non è il requisito fondamentale per un'ascolto naturale, nel digitale come nell'analogico conta molto il metodo di registrazione, i microfoni utilizzati, il protocollo utilizzato nella catena di stampa dal master alle copie finite, i bit effettivi in uscita.
La qualità dei convertitori AD utilizzati è importante e che a dispetto della loro grande risoluzione spesso distruggono parti delle armoniche complesse che costituiscono le sfumature della musica.
Potresti ascoltare un disco Xrcd 24 bit che suona come un'analogico e due brani di musica liquida stressante all'ascolto (per via dei tanti db in gioco) e nel contempo goderti un Lp inciso come si deve col metodo Signoricci.

Quindi il giradischi è rimasto un bel soprammobile, tutto bello nel suo perspex, ma la fruizione del vinile si è fermato per me nel lontano 1982.
. . . comprendo che gestire un giradischi potrebbe diventare complesso ma io non l'avrei mai pensionato ma aggiornato. Sorriso se i vecchi audiofili non hanno mai smesso di ascoltare il vinile un motivo ci deve essere e questo a favorito il ritorno alla grande dei dischi e non solo per un fatto di moda vintage. ;-)

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2020 ore 19:11

Inizio dalla fine:Sorriso

se i vecchi audiofili non hanno mai smesso di ascoltare il vinile un motivo ci deve essere e questo a favorito il ritorno alla grande dei dischi e non solo per un fatto di moda vintage
In effetti sono un vecchio audiofilo e anche qualcosa di più avendo fatto anche in passato l'ingegnere del suono in RCA prima e successivamente presso la Sony con lo pseudonimo di Al Garrison.

I vecchi audiofili che non hanno mai smesso di ascoltare il vinile, sono coloro che ascoltano la musica a un volume non realistico, oppure sono dotati di mini diffusori e hanno amplificazioni poco adeguate alla bisogna.
Contrariamente a quanto puoi pensare sei tu in errore a considerare la dinamica registrata su un vinile e anche su un cd così elevata.

Su un vinile la dinamica nei casi più fortuiti, quelli ad incisione diretta hanno al massimo 35 dB di dinamica. Una dinamica maggiore su un vinile comporterebbe impossibilità per l'equipaggio mobile di tracciare adeguatamente il solco e un LP, si ridurrebbe ad avere una registrazione di 2 minuti al massimo.

Un nastro a bobine alla velocità di 32 Cm al secondo offre una dinamica senza sistemi di riduzioni di rumore, circa 65 dB. Un Cd permette invece registrazioni di 91 dB e un DVD fino a 144 dB.

Tutti questi valori sono teorici, in quanto sono queste le dinamiche che possono offrire i suppporti, tranne poi verificare quanto, il tecnico di registrazione ne ha sfruttati: in tal caso ti accorgeresti che per la musica rock attualmente siamo sui 6... 9 dB massimo e per la musica classica in genere sui 30.

Poi chiaramente ci sono registrazioni ad elevata dinamica trasposte normalmente dove vengono riprodotte anche frequenze di 6 hertz sempre che l'impianto riesca a riprodurle, come questo ad esempio:

www.mediafire.com/file/syfp186abzklk8n/Born_to_Love_You.wav/file.

Diciamo pero' che il viniele come supporto per musica rock va più che bene. Il problema nasce con la musica classica dove la dinamica media è generalmente superiore ai 40 dB e dove nei pianissimi con il vinile si sente il fruscio e il creptio del disco (insopportabile per chi ricerca con l'alta fedeltà di avvicinarsi alla riproduzione realistica).
In tal caso il supporto CD o la musica liquida rappresentano la possibilità del superamento del problema, in quanto la codifica è fatta proprio per proteggersi dal rumore ed è ben superiore al rapporto segnale/disturbo delle elettroniche.

Ecco qui due validi esempi non registrabili su vinile se non a scapito di porre i pianissimi al disotto del rumore.

www.mediafire.com/file/fvl1qtpc2ydldnf/03_Ron_Nelson_-_Passacaglia%25E

www.mediafire.com/file/zy3ipbngto0b3ju/6-Richard_Wagner_Elsas_Process.

Parliamo ora degli altoparlanti e delle potenze per pilotarli.

Prendiamo una coppia di diffusori medi con un rendimento di 90 dB/1Watt a 1mt. Esclusi quindi i minidiffusori che hanno sensibilità più basse perchè necessiterebbero di una superficie radiante amggiore e di potenze enormi, ed esclusi anche diffusori a tromba laddove la colorazione timbrica di ogni altoparlante è dinamicamente inaccettabile essendo perlopiù idonei per tematiche di pubblic address.

Supponiamo di trovarci a casa e di voler ascoltare a un volume realistico un brano classico con una dinamica di 60 dB. Facciamo qualche calcolo.

Supponiamo il rumore ambientale circa 45 dB poniamo quindi poniamo la posizione del volume del nostro amplificatore al più basso livello tale che riusciamo a percepire il pianissimo del brano ( cioè il suono più fievole) in maniera intellegibile diciamo che saremo all'incirca a 55 dB di pressione sonora (SPL) e la potenza che erogherà il nostro amplificatore sarà 0,0003 watt. A 1 watt quindi avremo 90 dB di SPL e l'amplificatore erogherà una potenza molte volte superiore. Ma abbiamo detto che la dinamica è 60 dB; cosa accadrà allora nel fortissimo? quando ci sarà un picco di 50 dB rispetto al pianissimo, all'amplificatore verrà chiesto di produrre una pressione sonora di 105 db (50+55=105) e sapendo che per ogni 3 dB in più l'amplificatore dovrà erogare un raddoppio di potenza, per raggiungere i 105 dB sono necessari:

90 dB 1 watt
93 dB 2 watt
96 dB 4 watt
99 dB 8 watt
102 dB 16 watt
105 db 32 Watt


e al massimo dei 60 dB di dinamica ovvero a 115 dB saranno necessari 320 watt elettrici per canale. Considerando però che i canali sono 2, la potenza potrebbe ridursi alla metà 160 watt.... ma ascoltiamo a 1mt di distanza? no perlomeno siamo a 2 metri come minimo, e quindi la SPL si riduce.... è necessario compensare la perdita dovuta alla distanza. Secondo le formule dell'irradiazione a 2 metri si perdono 6 dB quindi i nostri 160 watt per canale, per una riproduzione dinamica reale devono diventare 640 watt.

Quindi che si abbiano minidiffusori o sorgenti di elavata dinamica, non è possibile riprodurli senza un adeguata amplificazione, pena distorsione e fatica d'ascolto.

Questo è il motivo ed l'unico , perchè molti dichiarano che l'ascolto del vinile è più piacevole e meno affaticante. Costoro non ascoltano musica a dinamica reale ma solo musica di sottofondo.

avatarsenior
inviato il 07 Marzo 2020 ore 21:46

Grazie Bergat di tutte le informazioni che mi stai passando, me le sono gia' lette ma me le rileggo poi attentamente con calma.
I dati che ti ho citato prima sulla gamma dinamica del vinile sono dati che mi ha passato un'amico che ha una piccola azienda di registrazione: TRJ Records Produzioni Musicali, etichetta di orientamento jazz.
Quindi sul vinile il mio amico ha sbagliato Eeeek!!!, mentre sui nastri a bobine invece mi ha fornito le tue stesse indicazioni che già conoscevo.

Il mio impianto ha diffusori da pavimento (91 db di efficienza) B&W matrix 803 + amplificazione AM audio 30x30 watt in classe A, lasciamo stare il discorso sorgenti, mi vorrei concentrare sulle mie orecchie: se ascolto un vinile inciso bene non ho problemi di sorta e in genere ascolto al massimo da 5 Watt a 10 watt, non sono mai andato oltre 1/3 della scala del potenziometro e il suono mi sembra gradevole e naturale.
Fatico ad ascoltare i cd 16 bit spesso li trovo innaturali, mi trovo benissimo con gli XRcd 24 bit e riesco a sfruttare la dinamica della registrazione, non vi trovo fatica di ascolto.

A tutte le edizioni di milano HI End al quale sono andato e pure da un rivenditore locale di hifi (mio amico) i brani di musica liquida pur avendo buona gamma dinamica l'ascolto l'ho percepito spesso affaticante, quindi a queste dimostrazioni utilizzavano amplificazioni non adeguate al formato digitale e/o diffusori non sufficientemente efficienti?
o forse gli amplificatori in circolazione non hanno sufficiente dinamica, non hanno la tecnologia matura per rendere giustizia ai formati lossless di musica liquida in alta risoluzione FLAC?

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