| inviato il 17 Luglio 2018 ore 16:26
Morgana senza offesa per nessuno ma chi può permettersi di fare un certo tipo di fotografia sono in pochi e lo fanno per lavoro il resto sono solo fotografie amatoriali... poi c'è chi è molto bravo e chi meno...ma quello è un'altro discorso e anche molto soggettivo. Le foto che ho likato sopra sono state realizzate per caso e non ricercate, mi son trovato tutti gli elementi giusti per ottenere delle immagini un po particolari e come sempre avevo la compatta in tasca. Solo quando ho visto le foto a monitor ho deciso che tipo di p.p. fosse la più adatta. Di solito se vedo qualcosa che può interessarmi la mia priorità è cogliere l'attimo (se riesco!!!) Tutto il resto viene dopo. Se fossi un professionista allora la penserei in maniera diversa |
| inviato il 17 Luglio 2018 ore 16:50
Non ho capito di che tipo di immagini parli... Dici costruite in studio?
Io non mi riferivo mai a foto programmate ma spontanee , anche nella street si possono ottenere foto con contrasti di colore o luci.
Anzi secondo me l amatore può proprio permettersi di fotografare quello che vuole perché non ha committenti se non appunto il proprio gusto.
Sui risultati buoni o meno, ne possiamo discutere all'infinito  |
| inviato il 17 Luglio 2018 ore 18:22
@ Morgana: Qualche commento dietro avevo postato due link di alcune foto fatte per combinazione o meglio per un colpo di fortuna che hanno un'apetto un po' noir ma non è nulla di pensato o voluto (scatti rubati anche se il soggetto è mia figlia). È verissimo che l'amatore è libero di permettersi di fare ciò che vuole ma non è proprio così (parlo per esperienza personale nel campo dell'illustrazione che non cambia dalla fotografia...forse offre qualche problematica in meno). Senza scendere nei dettagli il professionista ha un budget a disposizione (piccolo o grande non ha importanza il progetto si crea anche in base a quello ) e lavora con altre figure professionali e nulla viene lasciato a caso. L'amatore no. Questo fa la differenza per cui da un lato è libero dall'altro man mano che cresce tecnicamente o artisticamente troverà delle barriere che non gli consentiranno di realizzare quello che vorrebbe. Libero si...ma limitato. il professionista invece vorrebbe dedicarsi a progetti più personali ma difficilmente gli viene concesso nonostante abbia i mezzi per poterlo fare. Per questo che mi diverto con la street senza grosse pretese. Non sono un buon comunicatore ma spero che il senso si sia capito. |
| inviato il 04 Settembre 2018 ore 17:46
Il noir è uno stato d'animo! |
| inviato il 04 Settembre 2018 ore 17:57
si è uno stato d'animo che provo spesso e mi piace tantissimo, ma non è l'unico stato d'animo (per fortuna) |
| inviato il 04 Settembre 2018 ore 18:02
“ „ assolutamente no Peppe menomale
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| inviato il 04 Settembre 2018 ore 22:35
Seguo: interessantissimo |
user12181 | inviato il 05 Settembre 2018 ore 0:25
“ si è uno stato d'animo che provo spesso e mi piace tantissimo, ma non è l'unico stato d'animo (per fortuna) „
Non è l'unico, ma dimmi se ci sono serie ragioni oggi per averne di più luminosi e sereni, o anche solo di meno cupi, soprattutto per i giovani. I vecchi non hanno più nulla per cui sentire angoscia, se non la morte che in realtà, soprattutto oggi, ha un effetto rasserenante (nel pensarla), annullando ogni altra possibilità, come diceva il filosofo, ma i giovani hanno ancora tante possibilità davanti a sé, in gran parte terribili e sentono la morte troppo lontana perché possa rasserenarli. |
| inviato il 05 Settembre 2018 ore 8:12
Condivido il discorso di Murmunto, sia a livello personale che per gli eventuali risvolti sociali che comporta. Ogni epoca vive una determinata "percezione collettiva" del proprio momento storico e del futuro; questa percezione si riflette inevitabilmente anche sulla produzione delle immagini che quell'epoca restituisce di sé, cioè nell'arte propriamente detta e nelle raffigurazioni più popolaresche, dunque necessariamente anche e soprattutto nella fotografia.
Non è detto che in tutti questa percezione sia pienamente cosciente, soprattutto nei giovani che in quell'epoca ci sono nati e non hanno quindi possibilità di confronti "diretti" con esperienze pregresse e con le aspettative che ne scaturivano; però subiscono anche loro il bombardamento mediatico della propria epoca e i condizionamenti che ne derivano, quindi non mi stupisce che anche tra i giovani d'oggi riprenda vigore, al di là di eventuali mode del momento, un senso (più che un "gusto") per il noir. |
| inviato il 05 Settembre 2018 ore 8:23
Sono argomentazioni condivisibili ma, fin dall'inizio del 3d, l'accento è posto sulla esclusività di questo stato d'animo sull'intera produzione di un artista.
Come se non esistesse null'altro che questo profondo senso di disagio e inquietudine se non di disperazione.
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| inviato il 05 Settembre 2018 ore 8:49
“ Come se non esistesse null'altro che questo profondo senso di disagio e inquietudine se non di disperazione. „
Penso che questo vada a toccare il modo di rapportarsi alle cose da parte della singola persona, i suoi aspetti caratteriali e le sue eventuali certezze e incertezze, quindi si tratta in fondo di approcci personali alla vita più radicali per alcuni che per altri, sempre prescindendo da eventuali mode del momento, come scrivevo prima. |
| inviato il 05 Settembre 2018 ore 9:53
Ciao Peppe.Hai aperto un bel 3D.Io appertengo alla categoria che ama un B/N molto deciso,anche se non tutte le immagini si prestano a questo.È un mio gusto personale,uno sfogo,una specie di vendetta nei confronti del B/N argentico,dove per arrivare a certi risultati occorreva una Camera Oscura ed una buona preparazione tecnica.Io non avendo ne l'una ne l'altra,praticamente non facevo B/N,pur amandolo molto,per via dei risultati molto deludenti dello sviluppo standard dei negozi.Il mio grande sogno proibito erano le stampe Lith,favolose,ma vere chimere.Con il digitale,ho visto subito,che anche senza particolari software,giocando su certi parametri in PP,ottenevo qualcosa di diverso.La ciliegina è arrivata con la libera acquisizione di Efex Pro,un'ottimo software.Vedi,io anche nel colore,preferisco roba "robusta",visto che vengo dalle diapositive,ed in special modo dal fu(purtroppo) Kodakchrome.Sono gusti,almeno nel mio caso,estremamente soggettivi,personali.Fino a poco tempo fa eravamo forse solo io e Francesco(Curatolo53)ed un altro paio,non di più,a proporre questo B/N.Ora vedo diversi altri autori farlo,bei lavori anche.
Un saluto,Alessandro. |
| inviato il 05 Settembre 2018 ore 10:10
Chi non ama il bn, se guardi le mie gallerie ne sono piene. Ai tempi dell'analogico non usavo mai il colore. Anche a me piace il bn piuttosto deciso e qualche volta uso Efex.
Qui la questione è diversa, più che deciso direi dark, nero e nero o bianco e nero dove però esiste solo il nero e un po di bianco e niente grigi, dove le forse non sono mai nitide, come fosse sempre notte, le persone non sono riconoscibili etc. etc.
Sicuramente ogni tanto una foto così fa un bell'effetto, anzi direi che sono tutte attraenti (anche se , ad un certo punto, piuttosto ripetitive) ed io non ho niente contro produzioni di questo tipo.
La domanda era: da dove viene una visione della vita di questo tipo?
La fotografia , volenti o nolenti, a meno che non sia sparata così a casaccio, racconta anche un po di noi che la facciamo.
Mi incuriosiva e mi incuriosisce ancora come possa un autore vedere tutta la vita in questo modo senza eccezioni se non rarissime.
Tutto quà.
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| inviato il 05 Settembre 2018 ore 10:30
Sì è riaperto il dibattito...
Un 3d infinito... |
| inviato il 05 Settembre 2018 ore 10:36
Ne sono felice, ero molto titubante quando l'ho lanciato ma evidentemente il tema è molto interessante.
Il genere è molto praticato e tutti possono spiegare (sia lato autore che lato fuitore) le motivazioni che incuriosiscono così tanto.
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