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Perchè piace tanto il noir, un certo noir?


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avatarsupporter
inviato il 16 Luglio 2018 ore 18:37

sempre

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 11:47

provo a dire la mia, dagggiovane, non tanto d'età anagrafica ma da principiante nella fotografia (è poco piu di un anno che fotografo)...
penso di rientrare tra quelli che usano un trattamento un po' spinto del bianco e nero, ma non sempre.
secondo me è lo scatto che ti dice cosa fare.
anzi in realtà comincia tutto prima, quando inquadri una scena e decidi di scattare una foto.
ci sono foto che sono naturalmente ad altro contrasto che necessitano di una post-produzione di un certo tipo, più marcata direi, altre invece che sono naturalmente più delicate, con una minore gamma dinamica, e che vanno bene con un bianco e nero con tante sfumature, piu sobrio e naturale.
non si puo fare di tutta l'erba un fascio.
poi ci sono alcuni autori come i su citati Arconudo o Briexit che hanno fatto di uno stile il loro marco di fabbrica, ma che però, a quanto ho visto, ricercano sempre un certo tipo di condizioni di luce, principalmente ad altro contrasto... e anche lì tutto nasce prima della post-produzione, che non è affatto casuale.
io sono una schiappa un post-produzione, mi lascio molto guidare dall'instinto, ma ogni foto mi dice sempre quello che fare, ogni foto merita un trattamento diverso... forse perchè non ho ancora sviluppato un mio stile unitario?
non so..
so solo che sono molto portata verso il B&N, piuttosto che il colore...


avatarsupporter
inviato il 17 Luglio 2018 ore 11:57

Grazie anche a te Morgana, l'interesse che mi ha portato ad aprire la discussione non era tanto sulla opinione che ognuno di noi ha su un certo tipo di elaborazione fotografica rispetto ad altre, piuttosto quello che mi incuriosiva era il perchè piacesse così tanto, giacchè è indubbio che piace, alla fine di tutto c'è sempre questa discriminante.
Alcune risposte ci sono state sul cosa susciti, cosa vada a smuovere nell'immaginario dei tanti che apprezzano una rappresentazione sicuramente estrema della realtà. Della realtà perchè si parte pur sempre da una foto, fino a pensarla simile ad un fumetto che si sa quanto stimoli la fantasia di ognuno.
Devo dire che come rappresentazione della realtà, come interpretazione della realtà, sostenendo in qualche modo che è sempre cosi, personalmente non la vedo nella stessa maniera.
Mi convince di più la storia del fumetto, cioè della invenzione totale, della fiction, capace di scatenare molti appassionati del genere, partendo sempre da una fotografia di una realtà e non da un disegno.
Fatto sta che molti la praticano e molti la apprezzano.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 12:50

"poi ci sono alcuni autori come i su citati Arconudo o Briexit che hanno fatto di uno stile il loro marco di fabbrica, ma che però, a quanto ho visto, ricercano sempre un certo tipo di condizioni di luce, principalmente ad altro contrasto... e anche lì tutto nasce prima della post-produzione, che non è affatto casuale."...esatto Morgana. Ricercare luoghi e luce adatta per ottenere un certo tipo d'immagini...una p.p mirata fa il resto.

Peppe molti fumetti/illustrazioni nascono da scatti fotografici e viceversa.

avatarsupporter
inviato il 17 Luglio 2018 ore 13:00

Non lo sapevo, ma ora che ci penso mi sembra addirittura ovvio.
Il lavoro di disegni che registi cinematografici realizzano prima di progettare le scene lo conoscevo.
Il regista utilizza un qualcosa di immaginato solo con la fantasia e poi lo realizza nella realtà, realtà che può progettare disponendo la scena e gli attori come vuole.
Il lavoro di utilizzare una parte della realtà senza poterla scegliere per poi utilizzarla per descrivere una situazione immaginata, anche molto diversa, però mi risulta molto più complicato.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 13:58

Peppe in passato ho disegnato le scene per molti fotografi. Le scene che disegnavo erano su indicazione di un copywriter (figure fondamentali nella pubblicità e da sempre sottovalutate...idem per gli sceneggiatori)...che poi i meriti li prendono altri è un discorso a parte. Questo vale anche per il cinema

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 14:04

infatti secondo me la risposta alla domanda di Peppe sta non tanto nella post quanto nella pre MrGreen
perchè certi autori scelgono certe scene?
perchè uno scatto non pensato per questo tipo di post produzione con neri marcati non verrà mai bene se non è pensato prima in questo modo.
prendi uno scatto con tonalità medie e vicine tra loro, se spari i neri verrà tutto nero, non capirai piu niente se non ci sono contrasti forti (di colore/luce/forme) che creino una trama leggibile nella fotografia.

Quindi secondo me la domanda dovrebbe essere perchè si ama fare foto ad altro contrasto? perchè si cerca di scattare così? ;-)
ah la risposta mica la so eh...

avatarsupporter
inviato il 17 Luglio 2018 ore 14:38

Morgana per l'aspetto "estetico" ormai è chiaro ma per l'aspetto più propriamente narrativo non è altrettanto chiaro.
La situazione descritta da Virus fila.
La situazione a rovescio non molto.
Ripeto: il regista disegna poi realizza una scena simile (per contenuti e non solo per estetica) a quello che ha disegnato prima.
Nel processo che descrivi tu la realtà è quella che è ma, dici tu, esteticamente si presta ad essere presentata in quel modo, ed il contenuto? Anch'esso verrebbe scelto?
Può anche darsi, diciamo che è richiesta una notevole capacità per scegliere in un secondo sia lo stile narrativo che la storia.
Certamente alcuni dispongono di queste capacitá (tanto di cappello a loro) ma non credo possano essere un numero tanto elevato.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 15:09

Peppe, io recentemente ho esposto in una mostra un pannello con 5 foto e l'ho intitolato Horror story. Sono diventato matto col mio stampatore anche per trovare un carattere adatto alle brevi frasi che aiutavano la narrazione. Mi spiace non poterlo postare qui, non per ricevere improbabili consensi ma per curiosità.
La foto che apriva la mia piccola storia è questa MrGreen

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2833803&l=it

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 15:14

La foto che apriva la mia piccola storia è questa MrGreen


Interessante… mi piace molto, a Praga avevo pensato anche io ad una cosa forse simile con titolo mai aggiunto: "I Mostri"

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2554871&l=it

www.juzaphoto.com/galleria.php?t=2554873&l=it

avatarsupporter
inviato il 17 Luglio 2018 ore 15:22

Ho messi like a tutte queste foto che avete linkato, un giorno, uno stato d'animo, una narrazione, una voglia di condividerla, tutto ok.
Se me ne linkate altre 10.000 tutte uguali comincerei a preoccuparmi per voi:-P

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 15:27

Peppe secondo me stai confondendo aspetti generali della fotografia, applicabili a tutti i generi (o quasi) con aspetti particolari.
A dire il vero non sono nemmeno sicuro alla tipologia di scatti a cui ti riferisci, magari qualche esempio da allegare potrebbe aiutare a dirimere i dubbi, altrimenti rischiamo di non parlare nemmeno della stessa cosa.

Se intendi (per quello che ho capito) luci ed ombre, come già ha scritto Paolo Casciani ed anche Morgana, è solo una tecnica relativamente semplice da apprendere, applicare ed usare quando vi sono le condizioni ideali, forti contrasti di luce ed ombre.
L'affinamento aiuta.
Se intendi altro non saprei.

Parlare di fattore estetico come alternativo, concorrente o cumulativo al contenuto vale per queste cose come per tutti gli altri stili.
Tutte le foto, anche dei grandi, hanno necessariamente un contenuto?
Per alcuni si, per altri no.. per me no, ma lascerei perdere sarebbe OT, al pari della menzionata organicità che ora va di moda, menzionata da Caterina. Una cosa è la riconoscibilità e l'attribuzione di uno stile, altro è la pretesa di trattare temi, con organicità, applicabile a tutti i generi.
E come per tutte le foto alcune possono essere riuscite meglio rispetto ad altre così come alcuni autori sono più predisposti rispetto ad altri.
Ma non è che se prendo uno da solo in qualunque posto e intitolo solo (o alone che fa più figo) ha più valore perchè è noir o perchè è semplicemente esposto correttamente.
Può essere una caxxta in entrambi i modi..
Un saluto.

P.S. dimenticavo: parere personale.
P.S.S: la cosa del fumetto non l'ho proprio capita.. ma non è importante.

avatarsupporter
inviato il 17 Luglio 2018 ore 15:44

Probabilmente la discussione è arrivata al termine, credo 13 pagine siano sufficienti.

avatarsenior
inviato il 17 Luglio 2018 ore 15:50

Buongiorno a tutti. Qualcuna l'ho riprodotta nel modo in cui Peppe Cancelleri rileva. Non mi ero mai accorto quanto mi piacesse questo genere se non dopo aver visto un po' di foto qui su Juza. Mi sono piaciute ed anch'io ho cercato di riprodurne qualcuna. Quello che invece non mi piace (ma non è argomento) sono i paesaggi, nonostante ne abbia fotografato più di qualcuno.
Buon pomeriggio

avatarsupporter
inviato il 17 Luglio 2018 ore 15:58

Per concludere azzardo una ultima considerazione.
In realtà il 3d non era esclusivamente "fotografico".
Un po a metà strada tra il fotografico e il sociologico.
Un fotografo forse non si rende conto ma quando fotografa svela qualcosa di sè.
È più esposto di tanti altri, propone un modo di vedere le cose, ovvero come vede il mondo e la vita giorno dopo giorno.
A meno che non fotografi a casaccio.
C'è anche chi fa 10.000 paesaggi tutti uguali, e va beh, non avrà tanta fantasia ma non genera alcuna preoccupazione nè lui nè i suoi ammiratori.

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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