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Ho scritto al supporto clienti della Manfrotto la lettera che riporto di seguito, esattamente come avevo fatto altre volte in passato, perchè credo che gli utenti possano e debbano contribuire allo sviluppo dei prodotti e perchè Manfrotto si è sempre resa disponibile al dialogo, seria e desiderosa di migliorare i proprio prodotti.
In calce la risposta che ho ricevuto .. ad oggi...
“ Salve,
sono da poco tornato dai miei consueti viaggi invernali in artico.
Devo ammettere che quest'anno, sono stato, a tratti, molto fortunato con il meteo ... trovando luce fantastica ed anche freddo estremo ... talvolta vicino ai -40 gradi ... che mi ha permesso finalmente di mettere in seria crisi tutta l'attrezzatura fotografica, l'abbigliamento, e me stesso. Ho quindi avuto modo di verificare il comportamento del 190GO in carbonio (che mi accompagna ottimamente da 2 anni circa) in queste condizioni estreme, e di confrontarlo con cavalletti di altri produttori (accompagnando gruppi di fotografi, che ovviamente portano con se attrezzatura di tutte le marche, ho la possibilità di paragonare direttamente le varie soluzioni). Come ho fatto in passato vi scrivo per darvi qualche feedback, sperando che questo possa aiutarvi nello sviluppo e nell'ottimizzazione di questi prodotti, che io amo molto, e consiglio ai clienti dei miei tour fotografici (da ingegnere e da italiano, ci vuole anche un pò di orgoglio per prodotti ben fatti e made in italy)
Prima di tutto, devo ribadire che sono molto soddisfatto del 190GO e che da quando l'ho acquistato nel Giugno 2016 ... non ho mai riscontrato problemi di bloccaggio per il freddo o per condensa, come invece ebbi con il precedente 190xPRO, per cui vi scrissi la prima volta, e che voi, con massima correttezza, verificaste presso le camere climatiche dei vostri laboratori. Quindi la scelta di passare da il 190 tradizionale con i lock, al GO con i twist è stata una scelta vincente.
Ho cmq riscontrato alcune criticità che volevo segnalarvi:
* Quando sui twist si forma del ghiaccio o ci si appoggia della neve, è molto difficile o impossibile serrare i segmenti delle gambe. In pratica la madrevite mobile (cioè il canottino filettato ricoerto di gomma che si azione per serrare il twist) non arriva a stringere completamente il meccanismo di blocco sottostante, ed i segmenti restano liberi e iniziano a scorrere anche sotto un carico modesto (come il solo peso della reflex). lo stesso mi è capitato, anche in italia ed in altri contesti, per vi di sabbia e/o terra.
Da ingegnere... ho osservato bene la faccenda ... ed il problema, secondo me, nasce dal fatto che la parte fissa del meccanismo dove c'è la battuta, cioè il fondocorsa per la madrevite, tende a sporcarsi. La battuta è infatti costituita da un rialzo esterno che quindi può essere facilmente sporcato da "agenti inquinanti" presenti in ambiente.
In pratica, in condizioni normali/nominali la madrevite si avvita fino a quando raggiunge e tocca questa battuta/rialzo, si ferma e stringe in meccanismo sottostante.
Quando invece, nel mezzo, si interpone qualche corpo estraneo (appunto, neve piuttosto che terra) il serraggio del meccanismo non si raggiunge completamente.
In artico, quando fa freddo, il ghiaccio si forma spontaneamente sulle superfici, e quindi anche senza che nevichi o senza aver appoggiato il treppiede sul suolo, è già tutto ricoperto di uno strato duro di cristalli, e quindi è automatico avere del materiale anche in quella stretta fessura/gola prossima alla battuta. A quel punto inutile provare a stringere i twist perchè si rischia solo di fare danni irreparabili. Piuttosto bisogna aprire il meccanismo pulirlo e richiuderlo .. cosa molto complicata per 9 meccanismi e con guanti e muffole.
Altri cavalletti, come ad esempio gli ottimi Rollei della serie Rock Solid Carbon (che al momento si sono rivelati i migliori in questi ambienti), hanno dei twist del tutto simili ai vostri, ma non hanno quel collare che funge da battuta (credo che la battuta sia interna ed al riparo) ed infatti non hanno mai presentato questo inconveniente.
Un altro vantaggio dei meccanismi usati dai rock solid, è che la filettatura è molto più interna rispetto a quanto sia sul 190 (che si espone subito appena allentati i segmenti) ed in più essa è protetta da un piccolo, ma profondo collare che la protegge durante la fase di apri/chiudi. Quindi è raro che i contaminanti possano andare a sporcare la filettatura e quindi a impastare il meccanismo. Se vedete le foto che allego, i twist del mio 190 sono pieni di sabbiolina .. nonostante che spesso li smonti e cerchi di pulirli, mentre quelli del rock solid sono praticamente come nuovi.
* I piedini del 190GO sono veramente troppo piccoli (area di appoggio insufficiente), e così il 190go su neve affonda sempre, ed il ghiaccio lo buca proprio (a meno che sia molto compatto e spesso).
Certe volte ho dovuto penare per trovare zone dove riuscire a piazzarlo, mentre gli altri intorno a me fotografavano tranquillamente.
Ho confrontato i piedini del 190go con quelli di altri cavalletti di categoria simile e il 190go ha i piedini più piccoli di tutti.
Ho trovato una soluzione parziale, ma certamente impropria e molto scomoda. Ho provato a non estendere il tubo terminale (quello a minor diametro) per far si che fosse il twist (che è più grosso del piedino) a fungere da appoggio sulla neve.
Almeno come accessorio sarebbe opportuno avere dei piedi maggiorati. Se li fabbricaste io li prenderei.
* La mancanza della livella sul corpo del treppiede è molto fastidioso. Non si riesce mai a capire se si sta scattando con la colonna centrale veramente verticale o meno, e ogni volta che si cambia inquadratura c'è da rivedere l'allineamento orizzontale della macchina. Anche in questo caso auspico un accessorio dedicato o un modello evoluto che integri questa cosa.
Sperando di aver fatto cosa utile, esponendovi il mio punto di vista, vi saluto cordialmente.
Per chiarimenti ulteriori io sono a disposizione sia qui sulla mail, che per telefono (xxx xxxxxx)
Giovanni Gambacciani
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Prima risposta:
Gentilissimo Giovanni,
Ho letto con attenzione il suo prezioso contributo.
La ringrazio per ciascuna riga a nome dell'azienda.
Sicuramente le osservazioni dei nostri clienti ci aiutano crescere, a migliorare.
Ho girato all'ufficio marketing e al product marketing.
Cordialmente