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A che serve lavorare in Prophoto o Adobe rgb se tanto il mio monitor arriva al 99% sRGB?


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avatarsenior
inviato il 21 Gennaio 2018 ore 18:40

Gli stampatori partono a lavorare in prophoto e poi si fa il proof con il profilo della carta.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 8:50

Gli stampatori online per la maggior parte chiedono un jpeg 8bit sRGB, altro che Profoto ... e quelli seri ti danno il profilo della stampante per farti fare la soft proof

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 9:30

L'argomento è stato già trattato varie volte, con post sicuramente più illuminanti del mio, e basta fare una piccola ricerca. I link postati in questo thread da chi mi ha preceduto sono altrettanto validi. Io voglio solo ricordare che è importantissimo evitare sempre e comunque in ogni situazione il profilo AdobeRGB. D'altronde basta leggere anche i suddetti link. Ho letto in alcuni commenti e anche nel titolo che c'è gente che lo usa, e vorrei scoraggiare gli utenti dal fare simili errori.

AdobeRGB è inutile per la stampa professionale (dove serve un profilo più ampio tipo ProPhotoRGB o RaamielRGB, e il profilo del softproof non c'entra nulla), inutile per la stampa non professionale (i siti richiedono quasi tutti sRGB), inutile per la visualizzazione su monitor a gamut ampio (qualsiasi monitor ha maggiore estensione, soprattutto sui rossi, ma comunque i profili come AdobeRGB non si usano in questo modo), inutile per la stampa a casa (per gli stessi motivi della stampa professionale e non), inutile per il web (dove serve sRGB).
Morale: abolite AdobeRGB ad ogni costo.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 9:48

".....a cosa serve se il mio monitor "non li raggiunge"?

Detta veramente in due parole, serve a ridurre al minimo il degrado causato dal fotoritocco al file immagine ottenuto dalla conversine del RAW.

E quel degrado se ne frega di quello che vedi tu a monitor: in tutti i casi, meglio usare uno spazio colore di lavoro ampio, proprio per quello.

Con lo spazio colore di lavoro grande, uno si porta dietro la massima informazione possibile, tanto poi a tagliarla quell'informazione, uno è sempre a tempo.

avatarjunior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 12:52

Mi introduco per vedere se ho capito bene tutto, con questo esempio: dopo aver eseguito la calibrazione (anzi, profilazione) del mio monitor e aver così prodotto un profilo ICC (depositato in un apposito folder deo OS), nel mio software di sviluppo RAW (Capture One Pro) va per forza lasciato il profilo sRGB (oppure Adobe RGB) in quanto il software internamente deve lavorare con quello standard, mentre il Sistema Operativo si occupa di pilotare (tramite profilo ICC) la scheda video affinchè il monitor mi riproduca i colori il più possibile vicini allo standard (compatibilmente con la qualità più o meno alta dell'hardware del monitor stesso).

Se è tutto corretto la domanda quindi diventa questa: dopo aver elaborato una foto la voglio esportare ad es. per pubblicarla su un sito web; visto che durante l'esportazione posso impostare diversi profili ICC, posso/devo/non devo in quel momento impostare il profilo ICC generato per il mio monitor?

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 13:38

"....posso/devo/non devo in quel momento impostare il profilo ICC generato per il mio monitor?"

NON DEVI.

Il profilo del monitor, in fotoritocco e successiva stampa o per esportare l'immagine sul web, tu non lo usi mai come spazio di lavoro o di conversione del RAW.

Questo perché l'immagine ha dei colori suoi che tu non devi cambiare per adattarla al tuo monitor, altrimenti falsi tutta l'immagine, la rovini, e quando poi la metti sul web ha colori errati, idem se la stampi, e li ha errati perché ciascun monitor differisce da un altro, anche se di marca e modello identici, e perché i colori di un monitor non sono quelli di stampa: la personalizzazione dell'immagine su di un monitor non va fatta mai per immagini che poi vengono usate o viste da altri utenti oltre tu.

Il profilo del monitor che uno fa con il calibratore, serve SOLO A TE per osservare l'immagine in modo più consono per l'uso che ne fai, se stampi lo regoli, lo calibri, in un modo (= fai un certo profilo) mentre se esporti e guardi le foto a web, lo regoli diversamente (= fai un profilo diverso dal precedente): calibrandolo in modo diverso, nello spazio colore di lavoro inalterato, vedi l'immagine in modo diverso, ed a seconda di come la vedi, l'aggiusti al meglio per quel tipo di uso finale.

In pratica, con la calibrazione, adatti il monitor all'immagine finita, stampa o web che sia.

La calibrazione ad intervalli regolari del monitor serve solo a mantenere inalterate quelle regolazioni, e stop.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 14:04

"..abolite AdobeRGB ad ogni costo."

Quello è un'asserzione, a dir poco, molto superficiale.

Portarsi dietro la massima informazione, il maggior segnale utile, utilizzando uno spazio color di lavoro molto ampio come ProPhoto RGB per fare il fotoritocco, ha senso solo e soltanto se uno è veramente bravo in fotoritocco.

Utilizzando ProPhoto RGB quando poi vai a stampare in un gamut moto più ristretto di ProPhotoRGB oppure devi convertire in sRGB, molto più piccolo di ProPhoto RGB, per il web, il più delle volte porta ad un sacco di problemi, tipo colori a saturazione fuori gamma, gamma luminosa troppo ampia, grigi chiari bruciati e grigi scuri tappati, etc.

Se uno è bravo a correggere in softproofing quei problemi lì, fa bene ad utilizzare ProPhoto RGB, ma correggere quei problemi lì può NON essere affatto facile.

In quel caso, è meglio utilizzare Adobe RGB come spazio di lavoro per stampa.

Utilizzare sRGB come spazio di conversione di RAW e di lavoro, ti mette a rischio di perdite in fotoritocco, se non lo fai veramente bene, perdite che possono poi degradare visibilmente l'immagine per il web: anche in quel caso è bene usare Adobe RGB e poi convertire in sRGB, conversione che il più delle volte è indolore, non ha gli stessi problemi della conversione da ProPhoto RGB, perché Adobe RGB è ben più piccolo.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 14:45

"..abolite AdobeRGB ad ogni costo."

Quello è un'asserzione, a dir poco, molto superficiale.

Portarsi dietro la massima informazione, il maggior segnale utile, utilizzando uno spazio color di lavoro molto ampio come ProPhoto RGB per fare il fotoritocco, ha senso solo e soltanto se uno è veramente bravo in fotoritocco.


Oh, finalmente!
inoltre ProPhoto richiede 16bit, non 8, con tutto quello che ne consegue.

avatarsenior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 15:05

Utilizzare sRGB come spazio di conversione di RAW e di lavoro, ti mette a rischio di perdite in fotoritocco, se non lo fai veramente bene, perdite che possono poi degradare visibilmente l'immagine per il web

Questi sono problemi assurdi. Basta sapere come fare. E' una affermazione che secondo me non ha senso. Serve un minimo di preparazione sulla teoria del colore se uno si avventura nel mondo della stampa e degli schermi ad ampio gamut. Con quel minimo questi problemi non si pongono.

inoltre ProPhoto richiede 16bit, non 8, con tutto quello che ne consegue.

Questo è invece purtroppo verissimo. Però la soluzione non è Adobe RGB. Per guadagnare cosa? Qualche informazione sui verdi e sui ciani? Esistono profili più ampi per i quali possono ancora essere usati gli 8 bit senza andare incontro a grossi problemi di quantizzazione. Adobe RGB è solo un retaggio o poco più. Comunque, davvero, sono informazioni reperibili in qualsiasi corso di teoria del colore, anche online. Non è che mi sono svegliato io un giorno a dire che Adobe RGB ha un'utilità estremamente limitata.

Per Alessandro Pollastrini, tralascio i tuoi soliti insulti del tipo "
Quello è un'asserzione, a dir poco, molto superficiale.
". Tanto ormai ti conosco... MrGreen

avatarjunior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 16:55

Gli stampatori online per la maggior parte chiedono un jpeg 8bit sRGB, altro che Profoto ... e quelli seri ti danno il profilo della stampante per farti fare la soft proof


Quindi se io avessi un monitor profilato correttamente con colorimetro ed il file ICC della stampante per il soft proof, avrei un risultato fedele giusto? Altri 2 dubbi che però mi sono sorti:
1) Un profilo ICC ottenuto tramite sonda è specifico per un determinato spazio colore?
2) È possibile fare un corretto soft proof per gli sviluppi chimici (il mio fotografo di fiducia lavora così) o devo stare alla sorte? Se si, in che modo?

Grazie

avatarjunior
inviato il 23 Gennaio 2018 ore 18:08

@Alessandro polastrin: grazie mille per il chiarimento, è proprio quello che non avevo ancora ben chiaro e che ora mi sono scolpito in testa!;-)

avatarjunior
inviato il 11 Aprile 2019 ore 20:05

Salve a tutti, avrei qualche domanda da farvi in merito a questo tema degli Spazi Colore, se vi va di rispondere:
1- Quale estensione di gamut ha la vostra macchina fotografica?
2- Quale estensione di gamut ha il vs. monitor?
3- Quale estensione ha il gamut delle stampe che fate o fate fare?

Poi magari esprimo mie considerazioni in proposito.

Grazie

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2019 ore 12:42

Dipende cosa intendi per lavorare le foto.
Ti linko un video che ti fa capire che lo spazio colore può influire sui risultati della pp.

avatarjunior
inviato il 12 Aprile 2019 ore 19:42

Dipende anche da cosa utilizzi nel workflow, io per esempio uso molto il metodo colore Lab e prophoto è lo spazio che meglio si adatta per passare da RGB a Lab e viceversa senza un vero deterioramento della qualità dell'immagine.

avatarsenior
inviato il 12 Aprile 2019 ore 20:02

Gli stampatori online per la maggior parte chiedono un jpeg 8bit sRGB, altro che Profoto ... e quelli seri ti danno il profilo della stampante per farti fare la soft proof

Gli stampatori commerciali di sicuro, così si parano il didietro. Chi vuole alzare l'asticella richiede widegamut, TIF e 16 bit, che poi non servono necessariamente, ma se servono si ottiene un prodotto migliore. Vuoi anche che lo stampatore di un certo livello nel 90% dei casi mette mano ai file per ottimizzarli, in base alla propria esperienza.

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