| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 13:41
Buongiorno a tutti,
facevo delle riflessioni dopo aver preso una Pen-F in sostituzione della mia E-p5 (causa spacciatore di fiducia che mi ha chiamato dicendomi che glie ne avevano appena consegnata una in permuta e che mi avrebbe fatto un gran prezzo... maledetto!!  ).
Ora come ora, dopo i miei trascorsi con vari sistemi (Nikon reflex prima, Fuji poi) mai mi verrebbe in mente di abbandonare Olympus, semplicemente perchè ormai conosco largo circa le impostazioni delle macchine e non ho voglia di ripartire da zero.
Inoltre sono molto soddisfatto dalla qualità complessiva e dal rapporto prezzo\qualità\peso ingombro, che credo soddisfi gran parte degli utilizzatori del sistema.
C'è però qualcosa che a mio modo di vedere ancora ci manca rispetto a Canon e Nikon, la definirei la cura per la "customer experience", al 95% di voi non interesserà, perchè l'importante è appunto il soddisfacimento dell'attrezzo.
Però, credo si senta la mancanza di due cose principalmente:
- Un magazine cartaceo dedicato al mondo Olympus: Canon e Nikon ce l'hanno e seppure possiate trovarle perdite di tempo ho dato una sbirciata e trovo che diano spunti interessanti: pubblicano foto dei lettori, recensiscono le novità, affrontano i tutorial dei software proprietari (es OV3...).
- La scarsa diffusione di visionary, il che implica pochi workshop e corsi dedicati: qui Nikon School e Canon Academy insegnano. Qualche corso o qualche workshop con qualche professionista che spiega come spremere al meglio la macchina aiuta secondo me ad affezionarsi al marchio. Corsi tecnici sulla macchina (e non generici sulla fotografia con qualsiasi macchina) e uscite per scattare tutti insieme, magari portando avanti un progetto fotografico.
Ormai di professionisti veramente bravi che utilizzano il sistema ce ne sono parecchi, qui su Juza mi vengono subito in mente Lucio Busa e Nicolò Cavallaro, e mi scuso per gli altri che sicuramente ho tralasciato.
Polyphoto fa decisamente meglio di quanto Fowa e Panasonic Italia fanno sul brand Lumix, che probabilmente avrebbe potenzialità di diffusione ben maggiori di quelle espresse fino ad oggi.
Magari ho detto una marea di caxxxate. Che ne pensate? |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 14:10
Uhm... sul magazine cartaceo avrei alcune riserve. Ho sempre considerato quelle riviste come qualcosa di abbastanza inutile: sembrano dedicate ad una fascia d'utenza davvero alle prime armi, spesso più soddisfatta per tifoseria che non per foto. Il livello degli articoli è sempre medio basso, con i soliti tutorial, visti, rivisti e stravisti. Ho dato una scorsa, per esempio, a N Photography e niente... non riesco a digerirla. E' tutto materiale che si trova abbondantemente, e gratis, nei vari siti e blog dei vari "photographer" di turno... e anche qua ho smesso di leggere: recensioni troppo entusiastiche, volte a far vendere una macchina più che a parlare di quello che si potrebbe cavarci fuori.
Secondo me quello che manca ad Olympus, così come Fuji, è un supporto cliente realmente professionale, come fanno Canon e Nikon con i vari NPS e CPS: se hai bisogno di una macchina per lavorare, e questa, nella malaugurata ipotesi abbia un guasto, ti sta via minimo un mese... beh, non è molto simpatico.
Concordo con te sulla "pigrizia" di Polyphoto relativamente a Panasonic. Continuo a pensare, però, che tutti quei "visionary", "testimonials" e compagnia cantante non siano altro che lucidi specchietti per allodole. Fuji ha la sua bella schiera di "X photographers", ma non li considero nemmeno. ;) |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 14:34
“ Un magazine cartaceo dedicato al mondo Olympus: Canon e Nikon ce l'hanno „
Sì ma quelle riviste non sono edite da Canon o Nikon (fra l'altro l'editore è lo stesso).
Semplicemente, se tu (editore) devi fare un paio di riviste monomarca le fai per chi ha quasi il 50% del mercato (Canon), chi ne ha il 30-35% (Nikon) o chi non ne ha neanche il 10 (Olympus) ? |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 14:58
“ Ho sempre considerato quelle riviste come qualcosa di abbastanza inutile: sembrano dedicate ad una fascia d'utenza davvero alle prime armi, spesso più soddisfatta per tifoseria che non per foto. Il livello degli articoli è sempre medio basso, con i soliti tutorial, visti, rivisti e stravisti. „
Gianluca, non ho mai approfondito, mi sono limitato a sfogliarle. Un certo tipo di utenza potrebbe apprezzarle, facendo crescere il sistema anche su un genere di fotografi della prima ora che chiedono al centro commerciale e tornano a casa con una CaNikon. Poi non riescono a fare "belle foto" e si comprano l'ottica f 1.2 L. Con il risultato che trovi in giro un sacco di ritratti con un sopracciglio a fuoco e tutto il resto fuori.
“ Concordo con te sulla "pigrizia" di Polyphoto relativamente a Panasonic. Continuo a pensare, però, che tutti quei "visionary", "testimonials" e compagnia cantante non siano altro che lucidi specchietti per allodole. Fuji ha la sua bella schiera di "X photographers", ma non li considero nemmeno. ;) „
Polyphoto distribuisce Olympus mentre Fowa distribuisce Panasonic (anche se il marketing da quello che ho capito lo segue Panasonic Italia).
I Viosanry o Ambassador, al di la del mero scopo pubblicitario, possono essere utili ai fini di workshop e corsi, che credo siano la cosa più interessante che effettivamente per questi marchi manca.
Poi è chiaro che la fotografia è fotografia punto. Che sia Canon, Nikon, Reflex, mirrorless, i principi sono gli stessi.
Ma un corso dedicato sullo studio dello strumento, come fa la concorrenza, credo possa fare felici parecchi amatori... |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 15:36
Paolo983 concordo con quanto relazioni.
È. Vero che canon e nikon hanno delle riviste interessanti ma come qualcuno ha già asserito sono argomenti triti e ritriti. Ad esempio ero abbonato a NPhotogr.....y e devo dire che solo a volte riuscivo a trovare argomenti di vero interesse e che non potessi trovare in rete nell'immediato.
Per quanto riguarda olympus e panasonic si può trovare qualcosa in più riguardo a panasonic su riviste inerenti video, video blogger ed altre ma niente di che.
Quindi non c'è una rivista inerente il micro quattro terzi o oly e pana; devo dire che se uscisse una rivista del genere io la comprerei soprattutto per curiosità poi sarei comunque libero di non acquistarla più se non fossero presenti argomenti interessanti.
Per quanto riguarda i workshop o appuntamenti con esperti del marchio che spiegano come utilizzare al meglio la propria apparecchiatura ti dico che panasonic sta facendo meglio di olympus.
Ultimamente è stato organizzato da panasonic e pubblicizzato da Fowa (il che è tutto dire.......e non in senso pisitivo) il lumix on the road.
Un tour che toccava varie città d'Italia dove un ambassador panasonic spiegava sul campo come utilizzare al meglio corpi ed ottiche panasonic. Non sono andato all'appuntamento a Milano solo perché mi ero ammalato in quel periodo altrimenti......
È comunque uno sforzo visibile ed un invito a fidelizzarsi al marchio |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 15:46
L'idea di una rivista specializzata per utenti Olympus e Panasonic non mi sembra male anche se capisco le considerazioni di Gianluca_m e Rcris. Dovrebbero essere promotori gli importatori stessi ma francamente mi sembrano poco attivi e voglia di investire pari a zero. Polyphoto ogni tanto organizza degli incontri ma mi sembra sempre poca roba. Alla base non mi pare di vedere un programma ben strutturao di aggressione del mercato. Se poi parliamo dei visionary o testimonial francamente mi viene da ridere. Hanno piazzato i raccomandati di turno, gente presa per caso che non eccelle in nulla. Non so se avete visto le foto che pubblicano questi signori. Nicolo' Cavallaro, Lazzaro, Fausto Pesce e tanti altri qui dentro sono mille volte più bravi e oltretutto più efficaci nel pubblicizzare indirettamente il prodotto. Se sono in procinto di comprare la mia prima Olympus è grazie a gente come loro non certo ai visionary che ci propinano. Che poi un italiano mai. Se non è straniero non è figo. Infine confesso che anche io temo per l'assistenza non tanto per la qualità degli interventi che in molti giudicano professionali quanto per i tempi che sono troppo lunghi. Comunque penso che le cose resteranno così. polyphoto e fowa non hanno capacità e voglia, gli basta avere la loro piccola fetta di mercato. Contenti loro. |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 17:02
La rivista non serve. Un visionary a ben vedere c'è almeno per un certo genere. Ed e' a portata di mano.
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2068862&show=2&npost=&o=/
( e non è prezzolato ). Che volete di più... un tucano?
"Nicolo' Cavallaro, Lazzaro, Fausto Pesce..."
Ecco appunto. Dimenticavo Fausto Pesce per coprire altri generi. Però non lo vedo così attivo anche se le sue foto parlano da sole. |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 17:24
Comunque, se vi accontentate...
olympusmag.co.uk |
| inviato il 28 Dicembre 2017 ore 19:04
Ma certo, so bene che qui frequentano persone probabilmente più brave e preparate dei visionary ufficiali.
Ma Nicolò non me lo posso portare a spasso con la macchina fotografica.
Puoi passare giorni a chiaccherare su un forum ma probabilmente ne caveresti di più in un quarto d'ora di passeggiata con uno che ha " il manico"...  |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 0:34
Ciao Paolo innanzitutto ti ringrazio per considerarmi uno dei "bravi" del sistema...per caso mi sono imbattuto nella discussione e con molto piacere e devo ammettere anche molta sorpresa ho letto il mio nome all interno del tuo post iniziale 
Bello essere citato vicino al nome di Nicolò che trovo il riferimento per il sistema qui su Juza.
Personalmente sono innamorato del mondo Olympus e del m43 in generale (vedi lenti Panasonic Leica), con questo ho trovato il mio mondo, qualità costruttiva, dimensioni pesi, tecnologia e non per ultimo design di corpi e lenti (ne ho 15 tra zuiko Pro premium e Leica).
Tornando all argomento principale di discussione, qualche settimana fa ho ricevuto una mail da Olympus Passion, in cui dicevano che avrebbero iniziato a stampare riviste cartacee e non più solo in forma digitale, cosa che trovo più interessante. |
| inviato il 29 Dicembre 2017 ore 14:59
Anche io vi ringrazio per le belle parole di stima che mi rivolgete :-) Grazie ragazzi.
Entrando nel merito della discussione aperta da Paolo, più che riviste di settore preferirei che le aziende (Olympus/Panasonic) fossero più presenti sul territorio italiano. Parlo di Italia perché ho constatato che all'estero sono molto più radicate, fanno molta più pubblicità e i negozi sono decisamente più forniti. E qui mi riallaccio a quanto detto da Klimt75 che ha ragione, gli importatori nazionali (Polyphoto e FOWA) fanno il minimo indispensabile e spesso pretendono di avere la botte piena e la moglie ubriaca.
Stando così le cose anche io non penso ci saranno grossi miglioramenti nelle vendite, manterranno la loro quota di mercato con piccole variazioni.
Del resto quando un importatore tratta più marchi, anche in concorrenza tra di loro, è inevitabile che decida in modo autarchico quale azienda promuovere e quale relegare volutamente a ruolo secondario. E se le case madri non aprono gli occhi e si interessano personalmente di questo problema tutto italiano, allora ne piangano le conseguenze.
Penso che una non trascurabile fetta di mercato non venga intercettata e sfruttata proprio per questo meccanismo perverso, da una parte la casa madre che dà l'esclusiva ad un importatore il quale a sua volta può anche 'ostacolare' la diffusione di quei prodotti a favore di altri dove ha maggiori margini di guadagno o che per altri motivi preferisce spingere di più.
Infine il discorso assistenza, di cui alcuni si sono lamentati. In questo caso specifico l'input dovrebbe partire dalla casa madre, ma oggigiorno praticamente tutti (ad accezione di Canon e in parte Nikon) tendono a unificare e centralizzare, cioè fare affidamento su un solo centro di riparazione che raccoglie i prodotti di mezza Europa. Se questo risponde ad una esigenza di contenimento dei costi, dall'altra parte non contribuisce alla buona immagine dell'azienda, nel senso che una clientela più esigente e/o professionale troverà questo aspetto penalizzante.
Comunque sia, per me questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano. Negli anni ho capito che ad esempio un Olympus Japan se ne sbatte altamente di queste dinamiche. Hanno una loro road map interna di sviluppo, la seguono e commercializzano. La sede europea smista in base all'importanza del paese (e qui l'Italia è fanalino di coda) e si cerca di vendere/piazzare il numero di prodotti stabilito, facendo un marketing che anche qui segue l'importanza del mercato a cui farà riferimento (e ancora una volta Italia nelle retrovie).
Punto.
Di fare un lavoro di fino, per far crescere realmente il marchio, non hanno interesse. Sanno che possono vendere tot pezzi e quindi cercano di raggiungere quegli obiettivi, oltre i quali ci sono territori che non hanno voglia di esplorare.
Mio personale e opinabile punto di vista. |
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