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Chiacchierata intorno alle ottiche da diaproiezione


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avatarsenior
inviato il 02 Gennaio 2018 ore 18:42

Mica vero.
Prima degli Elmarit PRO né gli omologhi con innesto P né quelli con innesto P2 potevano rivaleggiare con il Colorplan ora, grazie agli schemi ottici rinnovati di entrambi gli Elmarit PRO, è vero il contrario.

user120016
avatar
inviato il 02 Gennaio 2018 ore 19:35

Mai avuto necessità di un 120-150 per motivi di spazio ma ne ho sentito parlare molto bene

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2018 ore 11:53

Neppure io.

user46920
avatar
inviato il 03 Gennaio 2018 ore 12:58

beh

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2018 ore 19:40

Eccomi, procedo con ordine.

Paolo (in risposta a lui, ma le considerazioni sono per tutti)

2 considerazioni derivanti dal tuo ultimo intervento sulla retroproiezione:

1) ho letto altrove che per proiettare le scenografie sul fondale di teatri di prosa o lirici si ricorreva spesso alla retroproiezione, dato che però il materiale costituente il fondale era assai assorbente occorreva accoppiare un'ottica luminosa e di focale medio-lunga (tipo i 120/2) ad un proiettore potente (come quelli da 400w) e silenzioso dove venivano caricate dia sotto vetro perchè dovevano stare proiettate per molto tempo (anche minuti).

Nessuno di voi ha vissuto un'esperienza del genere? Chi ha organizzato retroproiezioni (non solo in teatro) è invitato calorosamente a raccontarci le proprie esperienze (come ha fatto Paolo).

2) in un articolo di una nota rivista fotografica ho trovato indicazioni su come operare con ottiche a tiro corto ed evitare (o meglio limitare) l'hot-spot ( il noto problema della concentrazione del fascio luminoso al centro dello schermo): l'autore consigliava di usare telaietti decentrati (ma chi li vende?) in cui la dia stava spostata verso il basso o verso l'alto a seconda di dove veniva collocato il proiettore, mentre quest'ultimo doveva stare inclinato di un certo angolo in modo da compensare la distorsione in modo tale che non fosse necessario ricorrere ad ottiche PC e se volevamo la dissolvenza bastava metterne uno in alto e uno in basso con le dia decentrate nel telaietto opportunamente.

Nessuno di voi conosce questo metodo, lo ha praticato o ne ha sentito parlare?



avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2018 ore 19:55

Domenico Mancuso:
buon anno anche a te e benvenuto!
Se devi raccontare altre esperienze sul tema non esitare.

Hai fatto bene a fare la precisazione sul colorplan perchè ce ne sono molti e spesso si tende a confonderli.
Qui è possibile leggere una piccola storia:

www.wetzlar-historica-italia.it/colorplan.html

chi ha esperienza con questa famiglia di ottiche si accomodi.





avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2018 ore 20:05

Giuliano1955:
posso chiederti perchè i 120/150 vanno sempre meglio di un 85 o un 90?
Sono più corretti? Vignettano meno?

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2018 ore 20:10

Attualmente possiedo il supercolorplan 90 2,5 P
Ho ancora due diapositive test della Leitz dove si può valutare l'eccezionale qualità dell'ottica.

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2018 ore 20:13

Ehmm ... il Colorplan P2 e il Supercolorplan P2 sono i migliori in assoluto?
Che uomo fortunato che sono, li ho entrambi ... toh ... incidentalmente ho anche il Supercolorplan PRO!

avatarsenior
inviato il 03 Gennaio 2018 ore 22:47

Generalmente il top della qualità ottica lo raggiungi con focali tele come il 200/300....
Parlo di ottiche da ripresa.
Sicuramente vignettano meno.

avatarjunior
inviato il 03 Gennaio 2018 ore 22:58

Paolo:
secondo le tue valutazioni e la tua esperienza empirica, tra i colorplan che possiedi qual è il migliore?

Giuliano1955:
e per le ottiche da proiezione? In base alla tua esperienza il top della qualità dove lo raggiungi?

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2018 ore 8:08

Io direi che il top ( anche in relazione alla distanza di proiezione) sia proprio il super colorplan 2,5 90

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2018 ore 9:04

Onestamente non lo saprei dire, ma francamente non vedo grosse differenze fra il P2 e il PRO anche se qualche lineetta in più a vantaggio del PRO ci potrebbe essere.
Il problema è che le mie due dia-test Leica sono quelle moderne a colori e non quelle antiche in Bianco & Nero, che sicuramente evidenziano meglio difetti come il colore laterale che checché se ne dica può essere sempre in agguato, inoltre poi le prove con le due ottiche affiancate non le ho mai potute effettuare a dimensioni superiori a 1,2 metri sul lato lungo ... insomma è difficile poter trarre un giudizio definitivo però, se riesco a trovare delle dia-test in Bianco & Nero potrei decidermi a fare qualche prova maggiormente approfondita.

Quello però che posso dirti per certo è che fra il Colorplan e il Supercolorplan la differenza sostanziale è nella resa ai bordi, che è visibilmente migliore nel secondo.

Dimenticavo: la resa degli Elmarit-PRO l'ho potuta verificare su dimensioni ancora inferiori però una cosa è certa: la prima volta che ho visto una diapositiva proiettata col 150 sono rimasto stupefatto!

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2018 ore 10:18

A proposito: nel link postato da Mario che descrive la storia del Colorplan a un certo punto, parlando del Supercolorplan PRO, il relatore afferma che questo obiettivo è molto raro perché l'utenza altamente professionale dei proiettori RT-m/RT-s usava preferirgli il Vario Elmaron 100-300/3.5 in virtù della sua ben maggiore flessibilità operativa.

Francamente sono d'accordo sul fatto che il Supercolorplan PRO sia rarissimo, ne cerco uno (meglio se una coppia) da affiancare al mio da almeno dieci anni e non c'è da fare... è introvabile, ma di certo non condivido l'idea di adottare in pianta stabile il Vario-Elmaron ... è un cesso epocale!
Non voglio dire che sia al livello del Raynox 100-200/3.5 che aveva in dotazione il primo Ektapro 5020 che ho acquistato ... ma in tutta sincerità ci manca poco!

avatarsenior
inviato il 04 Gennaio 2018 ore 14:02

Eccomi, procedo con ordine.

Paolo (in risposta a lui, ma le considerazioni sono per tutti)

2 considerazioni derivanti dal tuo ultimo intervento sulla retroproiezione:

1) ho letto altrove che per proiettare le scenografie sul fondale di teatri di prosa o lirici si ricorreva spesso alla retroproiezione, dato che però il materiale costituente il fondale era assai assorbente occorreva accoppiare un'ottica luminosa e di focale medio-lunga (tipo i 120/2) ad un proiettore potente (come quelli da 400w) e silenzioso dove venivano caricate dia sotto vetro perchè dovevano stare proiettate per molto tempo (anche minuti).

Nessuno di voi ha vissuto un'esperienza del genere? Chi ha organizzato retroproiezioni (non solo in teatro) è invitato calorosamente a raccontarci le proprie esperienze (come ha fatto Paolo).

2) in un articolo di una nota rivista fotografica ho trovato indicazioni su come operare con ottiche a tiro corto ed evitare (o meglio limitare) l'hot-spot ( il noto problema della concentrazione del fascio luminoso al centro dello schermo): l'autore consigliava di usare telaietti decentrati (ma chi li vende?) in cui la dia stava spostata verso il basso o verso l'alto a seconda di dove veniva collocato il proiettore, mentre quest'ultimo doveva stare inclinato di un certo angolo in modo da compensare la distorsione in modo tale che non fosse necessario ricorrere ad ottiche PC e se volevamo la dissolvenza bastava metterne uno in alto e uno in basso con le dia decentrate nel telaietto opportunamente.

Nessuno di voi conosce questo metodo, lo ha praticato o ne ha sentito parlare?




Ciao Mario,
per quanto al punto 1) non esito a credere che il materiale costituiente il fondale finisse per essere molto, anzi fin troppo assorbente nei confronti della luce, perché viste le dimensioni del fondale il tessuto che lo costituiva doveva avere uno spessore tale da risultare per forza di cose anche molto, mooolto assorbente.
Questo fatto, in quel caso specifico, finiva però per non avere particolarissima importanza anche perché l'attenzione del pubblico era rivolta in maniera particolare agli attori e alla scena che loro impersonavano e quindi lo sfondo, seppure importante, non era al centro dell'attenzione però, allorquando cioè dovesse essere l'immagine proiettata il vero centro dell'attenzione, un inconveniente del genere sarebbe da considerare per quello che effettivamente è ... una catastrofe bella e buona!

Per quanto al punto 2) invece posso solo dire che la proiezione di una diapositiva decentrata nel telaietto porta seco sicuramente almeno due inconvenienti: il primo è quello di acuire la normale tendenza che hanno quasi tutti gli obiettivi a non riuscire ad assicurare una illuminazione assolutamente omogenea fra centro e bordi; e il secondo è che uno stratagemma del genere potrebbe, seppure col grosso limite testé evidenziato, risultare applicabile nel caso della proiezione di fotografie ad andamento orizzontale, laddove cioè c'è più spazio (sia la di sopra che al di sotto) per decentrare l'immagine, ma con le diapositive verticali, dove questo spazio è per sua stessa natura molto, molto più limitato, come ci si dovrebbe regolare?
Ci riduciamo, come fanno quasi tutti ... Oddio potrei dire tutti tranne me, a proiettare solo ed esclusivamente diapositive orizzontali?
Si potrebbe anche fare, perché no ... alla fine si fa anche di peggio, tuttavia converrai meco che la storia finirebbe per essere fortemente limitate ... giusto per usare un eufemismo!

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