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Città italiane e videogiochi


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Città italiane e videogiochi, testo e foto by Antonio_ruscigno. Pubblicato il 19 Novembre 2017; 5 risposte, 5318 visite.




Il 2016 per me è iniziato in maniera non troppo splendida: i primi di gennaio sono stato operato e costretto ad un periodo di pausa di circa due mesi. Approfittando di questo e dell'acquisto del mio nuovo portatile per utilizzo fotografico, ho deciso di dedicarmi un po' al gaming, imbattendomi nella saga videoludica di Assassin's Creed. Per chi non lo sapesse AC è una serie di Ubisoft che ha spopolato negli ultimi 10 anni, da cui sono stati tratti 10 videogiochi, 3 film in computer grafica e un live action. La serie tratta della "memoria genetica" cioè la presenza dei ricordi di antenati all'interno del dna umano che tramite un avanzato macchinario viene sfruttata da due fazioni: Assassini e Templari, che lottano rispettivamente per liberare e soggiogare l'umanità tramite dei manufatti di un'antica civiltà, i Precursori, che altro non sono che le divinità delle varie religioni cattolico, egizia, romana,ecc... La memoria genetica è stato un espediente per ambientare ogni capitolo in varie epoche e in luoghi molto diversi tra loro: nel gioco sono presenti un nobile fiorentino, un'assassino siriano, un nativo americano, un pirata gallese che opera nei Caraibi, ecc... In particolare Assassin's Creed 2 segue le vicende di Ezio Auditore da Firenze, il sopracitato nobile fiorentino, che agirà nella Firenze Medicea, Venezia, Forlì e, nel capitolo successivo, "Assassin's Creed Brotherhood", nella Roma di Alessandro VI. In queste avventure si ha la possibilità di incontrare personaggi storici (nello specifico Lorenzo De Medici, Rodrigo Borgia, Leonardo Da Vinci, Niccolò Machiavelli e altri) ed esplorare grandi monumenti storici come il Duomo di Firenze, il Colosseo, il Pantheon, ecc...
Affascinato dall'esperienza del gioco e avendo studiato nello stesso periodo la storia dell'arte rinascimentale e barocca ho deciso di dedicare del tempo a queste grandi città.



Foto del Duomo di Firenze scattata da Piazzale Michelangelo. Canon 6D + Pentacon 135 F2.8, mano libera, F2.8, 1/160 e 12800 Iso, non avevo il treppiede.

FIRENZE
Nel novembre 2016 ho approfittato di un periodo di ferie per organizzare un week end a Firenze, prenoto volo e albergo e parto. Ovviamente non possono mancare gli inconvenienti che si verificano durante i miei viaggi e appena esco dall'aeroporto di Pisa scopro che il bus che avevo prenotato per raggiungere la città è sospeso... compro un biglietto andata e ritorno con un'altra compagnia e vedo partire il primo bus, aspetto circa 45 minuti per il successivo e raggiungo la stazione di Santa Maria Novella dopo circa un'ora e mezza, scendo e sono accolto dalla pioggia, mi faccio forza e raggiungo l'albergo situato poco distante, vicino la piazza di Santa Maria Novella. Raggiungo l'ingresso dell'albergo e suono, non risponde nessuno, suono altre tre volte prima di notare un cartellino che mi indirizza in un altro albergo per il check in. Attraverso Piazza Santa Maria Novella e giungo nell'altro albergo, faccio il check in e ritorno nel primo albergo. Per fortuna la disavventure sembrano finite per quel giorno. Mi riposo ed esco un po', direzione Duomo! Per fortuna il mio albergo è vicino a Ponte Vecchio, Santa Maria Novella, il Duomo e Palazzo della Signoria. Sotto il Duomo sorrido, è una struttura incredibile, davvero mozzafiato, ci giro intorno per ammirarne le varie parti e scatto un po' di fotografie col Samyang 14 f2.8. Tra l'altro in questo viaggio sono senza treppiede, armato di Canon 6D, il suddetto samyang e un vecchio Pentacon 135 f2.8: ho imparato ad amare i teleobiettivi grazie a quest'ultimo!!! Vado in Piazza della Signoria, il Palazzo anche mi impressiona ma mi perdo soprattutto a guardare le statue presenti sotto la Loggia dei Lanzi.



Questa foto è stata scattata sotto la Loggia dei Lanzi, a Firenze, in Piazza della Signoria. La foto è stata esposta alla mostra di Venezia, col nome "Lo sfidante": rappresenta Perseo che alza la testa di Medusa, da quell'angolazione si vedevano le statue di Nettuno e di Cosimo De' Medici, signore di Firenze, rivolti verso Perseo. Ho immaginato che Perseo stesse mostrando il suo trofeo agli altri suoi sfidanti.


L'indomani mi sveglio con la pioggia, mi preparo ed esco: con i biglietti per visitare il Museo del Duomo esploro il Museo pieno di progetti e modellini risalenti alla progettazione della famosa Cupola, visito il Battistero davanti al Duomo, ma il mio vero obiettivo è la salita sulla Cupola e il Campanile di Giotto, però ho fatto confusione con i biglietti e non mi permettono di entrare, riesco "solo" a visitare l'interno del Duomo. La visita all'interno è una specie di salto nel passato: mi ricordo quando mi ci sono arrampicato e ho volteggiato tra le travi e ho raggiunto l'interno della cupola per trovare la tomba di quell'assassina babilonese....ehm no...un momento: quello era Ezio Auditore, nel gioco di AC2. Mi ci sono immedesimato troppo. Rido a questo pensiero e proseguo la visita. Nel pomeriggio mi dirigo verso Piazzale Michelangelo dove, nel frattempo cala la sera, e riesco a scattare altre foto, stavolta col 135mm. L'indomani, dopo aver capito quale fosse stato l'errore coi biglietti per la Cupola e il Campanile, mi ripresento all'ingresso nel pomeriggio coi biglietti giusti (durante la mattinata sono stato agli Uffizi, a Santa Croce e a Palazzo Pitti), finalmente riesco a salire prima sulla Cupola (quasi 500 gradini tra passaggi stretti e altri turisti affaticati), arrivo in cima distrutto ma la vista mi ripaga della fatica. Alterno momenti di fotografia a momenti di pura contemplazione e altri di riposo. Come durante la visita all'interno del Duomo ricordo di quando nel gioco Ezio si getta dalla cima della Cupola nel celebre Salto della Fede, una tipica mossa della Confraternita degli Assassini di cui fa parte. Scendo, prendo un caffè, sigaretta e via in cima al Campanile (sono un pazzo incosciente?). fortunatamente il campanile presenta ampi spazi in cui è possibile riprendere fiato prima di proseguire la salita. Arrivo in cima e noto che, a differenza della Cupola, il Campanile presenta delle protezioni che impediscono alla gente di sporgersi ma non a me di fare delle buone foto. La vista non è molto differente da quella della Cupola quindi la botta emotiva è minore, ma è comunque un punto molto alto e oggettivamente l'emozione di vedere un paesaggio da un'altezza considerevole non è indifferente. Il giorno successivo (lunedì) mi preparo per rientrare a casa. Non avendo molta voglia di andare in giro per la città col bagaglio appresso vado direttamente alla fermata del bus, MA, appena arrivato, mi rendo conto di aver perso la carta di imbarco del ritorno. Mi precipito ad un internet point precedentemente individuato e la ristampo. Sempre di corsa, raggiungo il bus e riparto, torno a casa dopo qualche ora senza avvenimenti di rilevanza.



La statua di Nettuno nella fontana sotto il Palazzo Vecchio, il 14mm mi ha regalato un'ottima foto, di grande impatto

ROMA 2017
La tappa successiva (in previsione del viaggio "grosso" in Giappone), è Roma, la Capitale, la Città Eterna. A differenza degli altri viaggi questo è stato organizzato con poche settimane di anticipo, trovo dei voli a prezzi stracciati per Fiumicino (26€ A/R) e parto un venerdì mattina molto presto da Brindisi. Arrivo a Fiumicino, bus per la stazione di Termini e a piedi fino a Piazza Navona, nei pressi della quale c'è il mio bed and breakfast. A metà strada il mio trolley nuovo urla vendetta per le botte dei sanpietrini delle strade romane. Checkin nel B&B, doccia veloce e via ai Musei Vaticani, in cui mi perdo letteralmente. Compio per 5 volte il giro della stessa zona cercando la "Deposizione" di Caravaggio, che però non era in loco O.o Apprezzo molto la Cappella Sistina, i cui dipinti sono molto più fitti di quanto immaginassi (io conoscevo solo "La creazione di Adamo" e ci metto un po' per trovarla nel mezzo di tutto il mosaico di affreschi), purtroppo non è permesso fare foto ma pazienza.



Una delle opere più sexy presenti nei Musei Vaticani: la scala a spirale di Giuseppe Momo

Esco dai Musei e passo dall'affollatissima Piazza San Pietro, impressionante la maestosità del posto, valuto l'idea di visitare l'interno della Basilica, ma rinuncio per l'immensa quantità di turisti e programmo di ritornarci il mattino seguente. Sulla strada di ritorno mi fermo per un pranzo-kebab e rientro in albergo. Più tardi torno in zona Castel Sant'Angelo (che ho attraversato per giungere a San Pietro): il Sole è più basso, ovviamente, e mi permette foto migliori. Torno a San Pietro per un altro giro nella Piazza e l'illuminazione artificiale delinea il colonnato circostante e la facciata della Basilica:viste che ho imparato ad apprezzare col tempo. Trovo che molti edifici di una certa età mostrino il loro vero aspetto con illuminazione artificiale, che spesso ne delinea i contorni e ne rivela alcuni dettagli. oltre a tingere il tutto con colori particolari (soprattutto se la superficie è chiara). Altro posto che apprezzo è Campo de' Fiori, con l'evocativa statua di Giordano Bruno, qui mi viene in mente una canzone di Caparezza, "Sono il tuo Sogno Eretico", in cui si racconta la storia di Giovanna d'Arco, Girolamo Savonarola e, appunto, Giordano Bruno: il bello della canzone è che questi tre personaggi non vengono mai nominati, ma si intuiscono tramite vari giochi di parole: "Infine mi chiamo come il fiume che battezzò colui nel cui nome fui posto in posti bui mica arredati col feng shui". Il sabato mattina arrivo in Piazza San Pietro molto presto, ma incontro comunque una lunga fila, anche se non spaventosamente lunga come quella del giorno precedente. La Basilica è...indescrivibile. Percorro le navate in stato di trance, talmente preso dalla bellezza e la magia del posto. Ogni angolo, ogni punto può essere oggetto di qualche trattato di storia dell'arte o di estetica. Stordito salgo sula Cupola. Per fortuna qui c'è un ascensore che ci accompagna a metà strada, quindi è un percorso molto più agevole rispetto al corrispettivo fiorentino. In cima ammiro la Piazza e il paesaggio circostante illuminati da una piacevolissima luce diffusa dalle nuvole. Prendo un caffè sulla Cupola in un bar sito lungo il percorso in discesa. Dopo un altro giro in Piazza San Pietro, soddisfattissimo, alla faccia della massa di turisti "ritardatari" che attendono sotto il Sole ormai alto, vado verso la fermata Ottaviano e con la metro scendo sotto il Colosseo. Anche qui mi perdo nella nei ricordi di Ezio. guardo verso l'alto e lo rivedo percorrere i bordi superiori o arrampicarsi tra le pareti, oppure vedo Desmond Miles saltare nelle zone sottostanti per raggiungere l'ingresso segreto della Chiesa di Santa Maria in Aracoeli. Ormai è circa mezzogiorno e il sole alto impedisce delle buone foto, che io scatto comunque (non buone però). Passeggio fino a raggiungere la Colonna Traiana e l'Altare della Patria. Qui vale lo stesso discorso dei luoghi antichi illuminati con luce artificiale: li apprezzo ancora di più la sera stessa, quando torno sotto il Colosseo e gli giro intorno a bocca aperta.


Piazza San Pietro vista dalla Cupola

La domenica parto per la Chiesa di Santa Maria in Aracoeli, per strada mi chiama mio padre e alla sua domanda sul programma del giorno gli rispondo "vado a vincere la lotteria": la leggenda infatti vuole che chi percorre in ginocchio la gradinata di Santa Maria in Aracoeli vincerà la lotteria. Ovviamente io scelgo un'andatura regolare ed entro nella chiesa. La luce tenue del primo mattino crea grandi giochi di luce all'interno della struttura, entrando dalle vetrate e riflettendosi sui candelabri di cristallo. Anche questo è un posto importante per un giocatore di AC: nel finale di AC Brotherhood Desmond Miles (il protagonista del presente e discendente di Ezio) e il suo gruppo entrano nella chiesa tramite dei tunnel che partono dal Colosseo per cercare la cripta di Giunone in cui è nascosta la Mela dell'Eden, un manufatto dei Precursori che permette di controllare le persone. Passo poi ai Musei Capitolini, in cui ammiro diversi resti di architettura e di scultura dell'antica Roma, ma soprattutto il "San Giovanni Battista" di Caravaggio. Procedo la mia esplorazione per la città, è una bella giornata e ho modo di vedere vecchie costruzioni dell'antica civiltà. Roma è una città che mi trasmette una sorta di sospensione del tempo, forse per edifici contemporanei che si alternano ai resti di uno dei più grandi imperi della storia antica, tutto mi suggerisce un senso di grandezza e maestosità, tutto è monumentale. Dopo un bel piatto di carbonara in Campo de' Fiori vado verso Trastevere, e poi sul Gianicolo, uno dei colli di Roma e mi ci fermo per diverso tempo, godendomi un bel tramonto. Da lassù riesco a vedere l'Altare della Patria. A serata inoltrata cerco Piazza di Spagna, che trovo però tutt'altro che esaltante, e la Fontana di Trevi, magia pura. Mi fermo anche al Pantheon, che ho visitato il giorno precedente, e che rientra tra i miei luoghi preferiti di Roma e Piazza Navona.


Lo splendido Pantheon dall'esterno


Vado a dormire e qui iniziano i guai: durante la notte il mio intestino inizia ad avere problemi, dormo malissimo, e il lunedì mi sveglio a pezzi. Il mio volo è di sera, devo lasciare il B&B verso le 11 e non ho la più pallida idea di come far passare le ore che mi separano dall'arrivo a casa. Faccio un giro per rilassarmi e casualmente incontro un mio compaesano che studia a Roma e mi fa compagnia per un paio d'ore. Tornando verso il B&B mi fermo in farmacia per comprare qualcosa che mi aiutasse ad arginare i miei problemi intestinali, per fortuna i farmaci funzionano e sono parzialmente operativo. Trascorro il pomeriggio nel B&B: la proprietaria molto gentilmente mi concede di rimanere in struttura dati i miei problemi di salute e mi mette a disposizione la stanza che avevo appena lasciato in quanto ancora vuota. Leggo il libro "La danza dei draghi" della serie le "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di George RR Martin (da cui è tratta la serie Game of Thrones/Il trono di Spade). Finalmente posso ripartire e, arrivato a casa, mi faccio un ottimo piatto di riso in bianco.

VENEZIA 2017


La Basilica di San Giorgio Maggiore, Canon 6D, 70-200 F4 Is Usm, 30sec, F4, 100 iso, treppiede

Verso Maggio 2017 il mio professore di fotografia mi ha proposto di partecipare ad una mostra fotografica a Padova, che è stata poi spostata a Venezia. Ho accettato! Per la mostra sono state scelte circa due foto per ogni partecipante, ho deciso così di stampare le mie foto presso lo studio Saal Digital, su alluminio Dibond in formato 90x60. Dopo alcuni mesi il mio professore mi ha informato che la mostra sarebbe iniziata a metà novembre così decidiamo di partecipare all'inaugurazione a cui eravamo invitati. La mattina dell'11 novembre parto in macchina col mio professore e la sua compagna, in macchina verso l'aeroporto di Bari. Da lì prendiamo l'aereo per Treviso e poi navetta fino a Venezia. Arrivati a Piazzale Roma ci dividiamo, loro verso il loro albergo e io verso il mio ostello. L'ostello è molto carino, la stanza e ampia, con un enorme armadio per ogni ospite e un bellissimo giardino esterno. Dopo aver chiacchierato per un po' col mio compagno di stanza mi preparo a raggiungere la mostra a Palazzo Zenobio, nel sestiere di Dorsoduro, a circa un quarto d'ora a dal mio ostello. Arrivato alla mostra ho alcuni momenti di panico quando non vedo esposte le mie foto, ma dopo qualche minute le trovo in un'altra stanza (le foto sono distribuite in 3 stanze, le mie erano nella terza). Dopo un po' arriva Salvatore, un mio collega dell'Accademia di Belle Arti di Lecce, anche lui partecipa alla mostra, con la sua fidanzata Valentina; in pratica sono un single tra due coppie O.o Chiacchieriamo un po' e attendiamo il professore, che arriva dopo un po'. Facciamo un giro per le stanze e osserviamo le foto, tra un commento ammirato e l'altro. Decidiamo di andare a mangiare, ma prima passiamo dal mio ostello, ho dimenticato il treppiede, e andiamo in Piazza San Marco, a 10 minuti dalla mia "dimora". Dopo un po di scatti mi rendo conto che il mio samyang 24 f1.4 si sta smontando, infatti si apre quasi in due nello spazio tra la ghiera del diaframma e l'anello che funge da spessore tra la ghiera del diaframma e la baionetta. Lo ripongo nello zaino maledicendo la mia sfortuna. Dopo una lunga passeggiata e diverse foto, andiamo a mangiare in una trattoria e per fortuna i camerieri hanno dei cacciaviti con cui riesco a reincollare l'obiettivo, tuttavia il diaframma è bloccato a f22, neanche a tutta apertura. Dopo la cena tranquilla torniamo a casa: ho in programma di svegliarmi presto. Alle 5:30 di domenica mattina mi sveglio e raggiungo Piazza San Marco: buio quasi assoluto, la piazza enorme e vuota, un po' di nebbia e qualche fotografo armato di enormi cavalletti e reflex top di gamma. Scatto le mie foto e raggiungo le barchette ormeggiate al lato della Basilica, scatto altre foto quando ormai il Sole è sorto, ma tra nuvole e nebbia non si vede, il cielo passa dal nero al blu all'azzurro al grigio chiaro quasi bianco. Ho scattato quasi tutte le foto con Canon 6D + 17-40 su treppiede Sirui t005x, smonto il grandangolo e monto il 70-200 f4 is e vado verso il Ponte di Rialto.



Qui ho sfruttato il movimento dell'acqua e le lunghe esposizioni per realizzare un effetto acquarellato grazie al mosso

Il Ponte ha un qualcosa di affascinante, mi ci fermo un po' più del dovuto passeggiandoci su. Torno in ostello per una doccia e inizio ad elaborare le mie foto. Più tardi raggiungo gli altri, cerchiamo un posto dove pranzare e ci attardiamo per via della scarsa organizzazione del posto. Il prof vuole riprendere lo zaino fotografico dal suo albergo, raggiungiamo l'albergo ma ormai il Sole è calato: avremmo dovuto visitare l'interno di San Marco, la Basilica di San Giorgio Maggiore e salire sul campanile...non abbiamo fatto nessuna di queste tre cose. Ritorniamo in zona San Marco e andiamo in un negozio di magliette dove compro la maglietta bianca col metalupo grigio e la scritta "Winter is coming". Per inciso, non sono un amante dei prodotti di merchandising di film, serie tv, anime o altro, ma a 23 anni per la prima volta da quando ero piccolo ho ceduto alla tentazione. Rientriamo in albergo, sono abbastanza scocciato per le cose che non ho potuto fare e più tardi, quando gli altri mi avvisano che non sarebbero usciti, vado a Santa Margherita, dove dovrei trovare un po' di movimento giovanile, infatti è la zona universitaria: non trovo nessuna movida, eppure la sera prima c'è stata una mega festa a quanto mi hanno riferito i miei compagni di stanza. Torno verso il Ponte di Rialto, dove scatto altre fotografie, molto migliori di quelle scattate durante la mattinata. Dal molo vicino San Marco fotografo anche la Basilica di San Giorgio Maggiore. Raccolgo tutto e rientro in ostello. Domani mi tocca a Ferrara dal mio amico Ettore, il tutto sotto la pioggia e a rischio di imbattermi nella neve, ma è un'altra storia.



Gli edifici che si affacciano su uno dei tanti canali di Venezia. Per dire: non bisogna necessariamente andare in Piazza San Marco per vedere le cose belle a Venezia


Particolare dell'orologio astronomico

RIFLESSIONI
Quando ero "più giovane" (capirai, ora ho solo 23 anni) ho sentito nascere il desiderio di viaggiare, il tutto è abbastanza comprensibile: vivo in un piccolo paese di 10000 anime nel sud Italia, a pochi chilometri da Lecce, dove molti non riescono a ragionare con un' adeguata apertura mentale, e la mia generazione è anche peggio: molti miei coetanei sono intellettualoidi spinti dal desiderio di ostentare le proprie conoscenze o qualunque parte di sè possa essere socialmente accettabile. Qualche viaggio all'estero l'ho fatto: Spagna, Repubblica Ceca (il primo in assoluto, a 19 anni), Regno Unito e Giappone, ma trovo stupido anche sottovalutare la bellezza del territorio italiano. Per esempio a 17-18 anni lavoravo in una trattoria e una volta,chiacchierando con dei clienti anzianotti (lui Cavaliere del Lavoro, lei spagnola), ho dibattuto con loro sul maggior fascino delle località straniere: loro insistevano dicendo che prima di andare all'estero sarebbe stato più opportuno scoprire per bene l'Italia, io invece dissentivo. Beh, dopo diversi anni mi ritrovo a dar loro ragione. Nell'ultimo anno ho visitato in piena autonomia tre delle più grandi città italiane e ho avuto modo di ricredermi nella mia superficiale convinzione adolescenziale. Certo, ho ancora intenzione di visitare altri paesi, nel mio personale elenco ci sono Scozia, Grecia, Marocco, Egitto, Australia, Russia, Scandinavia e altre ancora, ma penso di alternarle anche a visite "brevi" in altre città italiane (Padova, Verona, Siena, Bologna). Questo è uno dei miei grandi propositi.

VOTI:
Firenze:10
Un voto che va molto oltre la logica e la razionalità, è puro e semplice amore

Roma: 8
Lato storico-artistico è alla pari con Firenze, per quanto diversa, ma l'ho trovata molto dispersiva, Firenze è più intima

Venezia: 8
Forse la più bella e quella che mi ha lasciato più sorpreso, Roma e Firenze hanno soddisfatto le alte aspettative, Venezia ha ampiamente superato le aspettative basse che avevo. I canali che attraversano la città sono molto evocativi, ma per un non-so-ché non me la sento di darle un giudizio comlessivo superiore alle altre due.



Un orologio appeso ad un muro col Duomo sullo sfondo, una delle mie foto preferite di quel viaggio



Una foto di Roma in notturna

Al prossimo articolo, saluti a tutti,
Bluewings



Risposte e commenti


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avatarsenior
inviato il 19 Novembre 2017 ore 20:49

Ottimo articolo ! E' un piacere leggerti !
Sei molto giovane, ma questa passione per i viaggi ti fa molto maturo.
Complimenti per le foto. ;-)

avatarjunior
inviato il 21 Novembre 2017 ore 18:40

Foto spettacolari! complimenti

avatarjunior
inviato il 28 Novembre 2017 ore 12:43

Bell'articolo, belle parole, bel format, e soprattutto belle foto. Un questo anno solare ho visitato anche io sia Roma che Firenze, abbiamo condiviso, senza saperlo, molte emozioni. Congratulazioni, da un appassionato di videogiochi e di arte ;-)

avatarjunior
inviato il 12 Dicembre 2017 ore 22:49

Che bella che é l'Italia! Grazie per l'articolo

avatarjunior
inviato il 13 Marzo 2018 ore 0:16

Bell reportage e grandi foto

Italia number one....





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