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Caccia all'Aurora - Attrezzatura, tecnica e trucchi (Parte 2 di 2)


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avatarsupporter
inviato il 28 Ottobre 2017 ore 23:52

Ciao a tutti,

riporto qui la guida che ho scritto e perfezionato anno dopo anno, viaggio dopo viaggio, relativamente a come si fotografa l'Aurora Boreale. E' scritta per tutti, anzi soprattutto per chi è alle prime armi e vuole avvicinarsi a questo tipo di fotografia che è molto complessa e tecnica. Non vuole essere il vangelo, ma rappresenta il mio punto di vista. Anzi mi piacerebbe che fosse lo spunto per capire se quello che ho scritto è utile e condivisibile. Sicuramente ci saranno astro-fotografi molto più esperti di me .. e spero che dicano la loro.

Ho diviso la giuda in due parti: la prima indirizzata a chi idealmente sta per partire e deve decidere che tipo di attrezzatura portare o procurarsi, e vuole sapere come orientarsi, e la seconda invece in cui spiego come ci si comporta sul campo e quali parametri si scatto impostare e con che logica farlo.
In questi anni mi è capitato di accompagnare diversi gruppi nell'inverno artico, e ovviamente la fotografia all'Aurora è uno dei motivi principali per cui le persone decidono di partire e credo che questi due momenti .. prepararsi prima di partire e come comportarsi durante .. siano essenziali e molto sentiti

questo l'articolo completo sul mio sito web
www.giovannigambacciani.com/fotografando/cacciare-l-aurora/

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prosegue da : www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2543247


ADESSO SIAMO SUL CAMPO... E' BUIO, CI SI MUOVE MALE, FA FREDDO ED ABBIAMO I GUANTI...

POSIZIONARSI BENE è metà dell'OPERA
Come sempre in fotografia, il posto che si sceglie e da cui si scatta è uno degli aspetti più importanti per ottenere buoni risultati.
Per la caccia all'Aurora, il "posto giusto" è un qualunque luogo in prossimità del Circolo Polare, poichè solo in questa fascia (in realtà sono due una nord ed una a sud del pianeta), c'è la ragionevole possibilità di avvistarla. Infatti a potenze basse o medie (la maggior parte dei casi) essa è visibile solo se si è in questa zona e solo quando diventa molto molto forte si può vedere anche più a sud, come ad esempio in Scozia o in Danimarca. Teoricamente, durante le tempeste magnetiche più intese sarebbe possibile vederla anche più a sud e persino dalle Alpi nostrane, ma sono eventi più unici che rari.
In più l'Aurora è un fenomeno che si forma negli strati alti dell'atmosfera e quindi sarà visibile in ogni luogo buio in cui veda bene il cielo (ovviamente non ci devono essere nubi). Però attenzione, perchè spesso, quando è poco intensa, cioè nella maggior parte dei casi, essa appare a Nord e poco sopra l'orizzonte. Conviene quindi trovarsi in un luogo con ampia visibilità, o in leggero rialzo rispetto al panorama circostante. Invece con l'aumentare dell'intensità, tenderà a sollevarsi verso lo zenit ed a occupare ampie zone in cielo.
E' poi molto importante posizionarsi in zone isolate, o più propriamente con scarso inquinamento luminoso. Avere nei dintorni lampioni, o le luci delle case, o il passaggio di auto con i fari accessi è una disgrazia... ed in certi casi questa luce parassita rende proprio impossibile individuarla e complicatissimo fotografarla.
Altre volte invece conviene cercare di includerle nella composizione questi soggetti luminosi, come ad esempio quando si cerca di scattare ad una bella aurora sopra un caratteristico porticciolo norvegese. La luna invece non da fastidio, perchè di solito la sua luce arriva in opposizione a quella dell'Aurora. Può essere persino di aiuto, sia negli spostamenti sul territorio, sia per illuminare il primo piano.

In base a tutti questi principi, il luogo migliore del mondo per osservare l'Aurora è la Lapponia interna (Finlandia soprattutto), perché questa regione si trova alla latitudine giusta, il cielo è spesso privo di nubi e il freddo rende l'aria molto trasparente. La mancanza di rilievi e la scarsa popolazione fa sì che si abbiano quasi sempre un orizzonte libero a 360°, nessun elemento artificiale, e un inquinamento luminoso praticamente nullo. Non è un caso che sia il posto dove organizzo i miei viaggi alla ricerca dell'Aurora.

UNA MESSA A FUOCO SICURA
Siete sul campo, di notte, in attesa dell'Aurora, nel buio più profondo. La prima cosa da fare sarà puntare la macchina fotografica al cielo, in direzione Nord (cioè da dove ci si aspetta che l'Aurora arrivi), e settare correttamente il fuoco dell'obbiettivo. L'Aurora è un bagliore che si genera molto in profondità nel cielo e quindi possiamo considerarla "all'infinito", almeno in prima battuta, esattamente come le stelle. In queste condizioni la messa a fuoco va fatta completamente a mano, azionando direttamente la ghiera dell'obbiettivo: col buio l'autofocus non può funzionare ed anzi è bene proprio disattivarlo. Il problema principale nel fare questa operazione è che non avrete alcun oggetto facilmente riconoscibile in cielo (a parte qualche flebile stella, o magari Venere) e quindi sarà praticamente impossibile avere la certezza che il fuoco sia stato impostato correttamente. Si potrebbe fare questa operazione quando l'Aurora sarà già apparsa in cielo, ma sarebbe uno spreco di tempo prezioso: il "lampo" buono per la foto potrebbe durare pochi secondi, ed in più l'Aurora si muove di continuo, certe volte va inseguita freneticamente, e non è dettagliata al punto da essere un buon riferimento per il fuoco. In più tutto questo è reso molto complicato dall'ambiente (freddo, tanta neve, vento) e dal fatto che avrete i guanti/muffole e che quindi ogni azione sarà maledettamente lenta e difficile. D'altra parte, lavorando a diaframmi molto aperti (f2.8 o meno), la regolazione del fuoco dovrà essere estremamente precisa, al limite del maniacale, altrimenti sarà impossibile ottenere buoni risultati. La messa a fuoco deve poi mantenersi precisa e sicura anche mentre si sposta l'inquadratura, mentre si cambiano i parametri di scatto, e nel caso di urti accidentali (al buio capitano spesso).

Per venire a capo di questo rompicapo, l'unica soluzione giusta è arrivare preparati, impostare la messa a fuoco prima di essere sul campo di notte lavorando con calma, di giorno, ed al caldo, e segnando dei riferimenti chiari e precisi da utilizzare in seguito. Questa operazione si può fare anche a casa, prima di partire per il viaggio, ed è proprio quello che vi consiglio di fare.

Il problema è così concreto che le lenti specializzate per l'astrofotografia hanno integrato il blocco della messa a fuoco, che "congela" la lente in una certa configurazione. Alcune lenti hanno persino la serigrafia luminescente, che quindi si vede nel buio senza l'uso di luci esterne (di certo non indispensabile, ma decisamente utile). Più in generale, tutte le lenti di buona qualità hanno la scala graduata che riporta la posizione esatta della messa a fuoco all'infinito: questo riferimento è molto utile, ma non basta! Dovete verificare dove effettivamente si trova l'infinito sul vostro specifico esemplare di obbiettivo in unione al vostro specifico corpo, perché ci sono delle piccole differenze di volta in volta: una volta trovato il punto esatto, conviene segnarlo sul barilotto in qualche modo (ad esempio con un pezzettino di adesivo). Ogni lente è diversa dall'altra ed i riferimenti indicati hanno sempre un certo scarto. In particolare, se c'è solo il segno di infinito (l'8 orizzontale, ?) e non la linea/tacca netta c'è da capire in quale posizione esattamente fermare la ghiera perché il simbolo è grosso e, tra l'inizio e la fine dello stesso, la messa a fuoco può cambiare sensibilmente. Inoltre, sulla lente scelta, il fuoco per il cielo stellato, da usare anche per l'Aurora, potrebbe non essere esattamente all'infinito teorico, né a quello con cui fotografate la luna, ma in una posizione diversa.

Per cui, prima di partire per i viaggio, fate un po' di prove, anzi fatene tante, vi aiuterà essere "allenati": puntate al cielo con la vostra attrezzatura, esattamente come se foste già in Lapponia o in Islanda, e prendete i riferimenti sul barilotto della vostra lente in modo da indicare il punto del fuoco ottimale. Se quella specifica lente è quella con cui scattate solo di notte, allora potete addirittura bloccare con del nastro adesivo tutta la ghiera del fuoco perché non si sposti mai più, e sarete certi che tutte le foto che farete all'Aurora saranno perfettamente a fuoco. Molti usano questa tattica, ed in effetti funziona molto bene.

POTENZA LUMINOSA e PARAMETRI DI SCATTO
L'Aurora è molto birichina e può apparire in tutte le forme, danzare o star ferma, e soprattutto, essere molto luminosa o quasi impercettibile. Quindi è difficile generalizzare e dare dei parametri di riferimento, ma ci provo.

Prima di tutto dobbiamo dare dei riferimenti sulla potenza dell'Aurora. Come ho raccontato in questa pagina, la potenza di questo fenomeno atmosferico si esprime in una scala che va da KP0 a KP9, dove KP0 è il minimo, praticamente non c'è, e KP9 è una roba che capita una volta nella vita e forse a quel punto si vedrebbe anche da qualche cima Italiana. A livello fotografico, c'è davvero molta differenza se il livello di potenza è elevato o meno, ed è importante familiarizzare con questi numeri per imparare a capire le previsioni, e gli strumenti che ci aiutano a comprendere il comportamento dell'aurora e regolarsi di conseguenza. Ovviamente, se l'Aurora è davvero forte è tutto più facile e le foto vengono generalmente migliori, ma la maggior parte delle notti la potenza sarà media o bassa, e dobbiamo essere pronti soprattutto a gestire anche queste condizioni meno favorevoli

NOTA: il valore KP è calcolato/misurato sui valori magnetici complessivi, e raramente questo parametro si correla direttamente con la potenza luminosa dell'aurora. Può capitare di avere una notte con un KP elevato, ma ad occhio vedere solo un chiarore diffuso e poco interessante (senza forme particolari) oppure, all'opposto, avere un KP dichiarato basso ma vedere improvvisamente un lampo spettacolare che solca il cielo e regala uno scatto perfetto. In ogni caso, in mancanza di riferimenti migliori, userò il KP come parametro che identifica la potenza e quindi la luminosità dell'a nostra amica Aurora.


Potenza bassa, cioè sotto il KP3
In queste condizioni non si possono avere grandi pretese o aspettative: a meno di lampi sporadici, ed anche con l'attrezzatura migliore del mondo, ci si deve accontentare di portare a casa una foto ricordo o poco più. Certe volte non conviene neanche provarci, ma godersi lo spettacolo e basta.
Ci si può divertire a provare lunghe o lunghissime esposizioni (anche vari minuti), ma i risultati sono spesso poco interessanti. Infatti, allungando molto i tempi, si hanno i seguenti effetti negativi: l'aurora perde completamente di dettaglio (si diluisce), le stelle iniziano a fare le strisce, i primi piani si bruciano, le foto perdono l'aspetto di foto notturne.

Con potenza media, cioè tra KP3 e KP6
Quando la potenza dell'aurora raggiunge questi livelli si iniziano a poter ottenere davvero buone foto. Sono comunque condizioni che metteranno a dura prova la vostra tecnica ed il vostro intuito, ed in cui ogni dettaglio farà la differenza, nel bene o nel male. I parametri di scatto andranno settati con criterio cercando di trovare un equilibrio tra la qualità del file (ISO) e la resa dei dettagli dell'aurora (TEMPI).

Con potenza alta, cioè oltre il KP6
Quando la potenza è davvero elevata ci si diverte moltissimo, e capita così raramente che talvolta parte la frenesia da scatto e non si vorrebbe fermarsi mai. In queste rare notti magiche, si possono ottenere buone foto anche con attrezzatura di base, cioè non specializzata, ma se avrete l'attrezzatura e la tecnica dalla vostra parte potrete produrre immagini davvero sublimi, e sarebbe un peccato non farlo visto che questi eventi sono unici. La parte che mi piace di più è che in queste condizioni, i tempi di scatto si accorciano e si riescono a catturare tanti piccoli dettagli che il movimento fa sparire nelle esposizioni più lunghe. Le immagini così prodotte iniziano ad essere molto fedeli rispetto a ciò che viene visto dall'occhio umano.

DESTREGGIARSI in un POSSIBILE SCENARIO REALE
Dopo aver dato tutti questi riferimenti, adesso possiamo andare a considerare uno scenario plausibile, realistico: immaginiamo di essere là in Lapponia, al freddo, al buio, accucciati in mezzo alla neve. Lo zaino sta tranquillo sul soffice manto bianco accanto a noi, mentre il treppiede è ben piantato nel terreno, con la testa che punta verso il cielo. Attaccata là sopra c'è la nostra macchina fotografica con sensore FF ed un grandangolo f2.8. Senza disturbare nessuno, abbiamo settato la ghiera del fuoco nel punto che abbiamo individuato a casa, e scelto una prima inquadratura prendendo il nord come riferimento. Le previsioni ci dicono che sarà una serata con potenza media (Kp4-5) ed in effetti, piano piano, dopo qualche tentennamento l'Aurora inizia a sollevarsi dall'orizzonte e inizia a solcare il cielo da est a ovest.
NOTA: Questo scenario funziona molto bene, adesso che sono a scriverlo ... perché sul campo non è mai tutto così semplice! e per scritto non si capisce quanto freddo faccia!

Come primo tentativo, io parto impostando la macchina con questa terna di parametri: 3200iso, f2.8, 15s (lavorando rigorosamente in modalità "Manuale") perché in questo modo, che l'Aurora sia forte o debole, qualcosa uscirà sicuramente sullo schermo, e mi potrò regolare di conseguenza e affinare la mia esposizione. Se vedete che l'immagine è scura allora alzate l'ISO o allungate i tempi, se viene chiara fate il contrario. Giocate quindi solo su ISO e tempo, e tenete costante l'apertura del diaframma. Se avete un'ottica f2.8 conviene lavorare sempre a questo valore, mentre con ottiche più luminose potreste decidere di non lavorare proprio a tutto aperto per non avere troppa vignettatura.

NOTA IMPORTANTE: Non vi fidate mai dello schermo della fotocamera per valutare l'esposizione, soprattutto se siete di notte e al buio, perché lo schermo è retroilluminato e altera moltissimo la luminosità reale della foto. Controllate sempre e solo l'istogramma e verificate di occupare la metà sinistra dello stesso, evitando però che il picco sia schiacciato completamente sul bordo sinistro. Accertatevi poi di non avere zone bruciate (può capitare), che sono davvero complicate da gestire in post produzione: in quelle zone avrete come dei buchi bianchi in mezzo ai colori dell'aurora!


Fare un buona foto in questo scenario (ma anche negli altri) significa gestire bene il rapporto tra ISO e TEMPI: a parità di corretta esposizione potete e dovete decidere come impostare questi due parametri, e questo è il cuore di questo tipo di fotografia. Prima di tutto, dovreste capire qual'è il massimo ISO tollerabile per la vostra fotocamera, cioè il massimo livello oltre il quale le schifezze che si creano diventano ingestibili (per qualcuno sarà 800ISO, per altri 25600ISO). Poi dovete valutare che tipo di movimenti e dettagli ha l'aurora di fronte a voi. Se l'Aurora si muove molto, e volete catturarne la forma e i dettagli, dovrete per forza accorciare i tempi a scapito di alti ISO. Se l'Aurora è stabile, o preferite avere un file ben lavorabile, allora potrete abbassare l'ISO e allungare i tempi. Qui si entra ovviamente nel gusto personale, e dovrete trovare la vostra quadratura del cerchio. Nel dubbio, fate un po' di prove, con varie combinazioni di parametri, fino a trovare un vostro ottimo. Ricordate solo che allungare molto i tempi provoca diversi problemi come detto sopra (prima su tutti le stelle iniziano a fare le strisce)

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Alcuni esempio di foto all' Aurora, con relativi dati scatto





Canon 5DsR + Sigma 20:1.4 Art @1600iso, 5s, f2.0 - Gjesrvaer, Norvegia






Canon 5DsR + Nikon 14-24:2.8 @800iso, 134s, f4.0 - Kirkjufell, Islanda






Canon 5DsR + Canon 15:2.8 fish eye @3200iso, 4s, f2.8 - Karigasniemi, Finlandia


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Giovanni Gambacciani
Fotografia in Viaggio





avatarjunior
inviato il 29 Ottobre 2017 ore 9:08

Molto interessante, grazie..

avatarsenior
inviato il 29 Ottobre 2017 ore 10:26

grazie ....

avatarsenior
inviato il 31 Ottobre 2017 ore 20:24

Ho letto le due parti del tuo articolo. Direi che sono perfette. Grazie ancora per il contributo. Spero acquisisca il giusto merito tra le varie pagine di questo sito (e fuori). Come ti dicevo io tenderei a parlare anche del periodo dell'anno, in particolare con riferimento agli equinozi, per me vero periodo d'oro per osservare l'aurora, soprattutto nei luoghi battuti dalla corrente del Golfo/nord-atlantica e quindi con clima più piovoso e nuvoloso rispetto alla Finlandia e alla Lapponia interna. Purtroppo molti vanno in pieno inverno in Islanda o nei fiordi norvegesi, poco pronti al cielo plumbeo che li aspetterà e quindi alle scarse probabilità di vedere qualcosa. Riguardo i cicli dell'attività solare e i vari siti di previsioni, hai fatto bene a parlarne poco: l'attività solare è molto meno prevedibile di quanto lascino intendere.
Ottima la parte "pratica" alla fine. Non saprei davvero cosa aggiungere. Mi manca molto la "mia" Finlandia... Triste

avatarsupporter
inviato il 15 Novembre 2017 ore 21:39

Grazie Michele per la "recensione". sono molto contento che la giudichi fatta bene. l'ho scritta e riscritta molte volte Sorriso

hai ragione ... a parlare di luoghi e periodi, ma su questo ci vorrebbe una guida specifica. magari nella prossima stesura cercherò di parlare in modo più esteso. ad esempio quando faccio le serate dedicato a questi viaggi ho una presentazione che parla di clima, temperature, oltre che di abbigliamento, monete, e leggi.

cmq si .. condivido la passione per la Finlandia. quando vuoi venire con me ... sarebbe fico !!

avatarsenior
inviato il 11 Dicembre 2017 ore 12:24

Complimenti Giovanni. Guida dettagliata è veramente articolata in ogni suo aspetto.
Aggiungo che almeno una volta nella vita ognuno dovrebbe godersi quello spettacolo danzante nel cielo..
Saluti Raffaele

avatarsenior
inviato il 20 Dicembre 2017 ore 21:37

seguo

avatarjunior
inviato il 25 Gennaio 2018 ore 21:07

Ciao, complimenti per la guida e per le foto. Non ho capito una cosa sulla messa a fuoco, cioè dove puntare con l'obbiettivo? Hai detto sul cielo ma vedo che nelle tue foto per esempio quella con la casa è venuto molto bene e nitida la casetta. Ecco sta cosa non capisco. Scusami ma sono novello per questo tipo di foto e vorrei capire ancora meglio dato che per marzo andrò a rovaniemi grazie

avatarsupporter
inviato il 28 Gennaio 2018 ore 23:20

Hai detto sul cielo ma vedo che nelle tue foto per esempio quella con la casa è venuto molto bene e nitida la casetta.


ottima domanda. nella foto della casetta ho usato un 20mm su sensore FF ed ho scattato a f2 ... in queste condizioni anche mettendo a fuoco all'infinito la profondità di campo parte a circa 7 metri .. quindi da 7 metri all'infinito è tutto a fuoco. la casetta era più lontana di 7 metri e quindi a fuoco. tutto qui

avatarjunior
inviato il 29 Gennaio 2018 ore 11:11

Ah ok io purtroppo ho solo un 35 f 1.8. Non è un grandangolo wide, dici andrà bene ? Comunque la messa a fuoco devo metterla su una stella giusto? Grazie

avatarsupporter
inviato il 29 Gennaio 2018 ore 22:15

il tuo 35 è luminoso, ma ci entra poco cielo .. ci fai foto particolari e molto definite, ma ti perdi la vastità del fenomeno. per la messa a fuoco come spiego .. va fatta con cura, su stelle, luna o nubi ... almeno per capire dove è l'infinito esattamente sulla tua lente /corpo

avatarsupporter
inviato il 16 Marzo 2018 ore 15:36

Per farvi vedere come cambia l'interpretazione delle foto dell'Aurora, a seconda di chi è la persona che scatta e elabora i files, di seguito vi presento una serie di immagini scattate e post prodotte dall'amico e grande fotografo Gabriele Danesi. Gabriele gestisce un centro di stampa fin-art / museale tra i migliori d'italia.
Lui è stato con me in alcuni dei miei viaggi e che quindi ha ripreso le stesse scene dal suo punto di vista.
E poi mentre io uso Canon 5D, lui usa Nikon D3.





Nikon D3 + Nikkor 14-24:2.8 @1600iso, 10s, f2.8 – Nuorgam, Finlandia, Gennaio 2018 – Foto e sviluppo Gabriele Danesi






Nikon D3 + Nikkor 14-24:2.8 @1600iso, 20s, f2.8 – Nuorgam, Finlandia, Gennaio 2018 – Foto e sviluppo Gabriele Danesi






Nikon D3 + Nikkor 14-24:2.8 @2000iso, 10s, f2.8 – Gjesvaer, Gennaio 2018 – Foto e sviluppo Gabriele Danesi






Nikon D3 + Nikkor 14-24:2.8 @1600iso, 13s, f2.8 – Gjesvaer, Gennaio 2018 – Foto e sviluppo Gabriele Danesi

avatarjunior
inviato il 06 Aprile 2018 ore 17:18

Per la messa a fuoco io uso anche un altro trucco: fuoco manuale, iso a palla e live view.
Da cavalletto metti a fuoco più o meno ad infinito e punti verso una stella luminosa, ingrandendo sul display fino a quando la vedi più o meno sfocata; rifinisci la messa a fuoco e togli il live view.
A quel punto puoi impostare la macchina con i "parametri da aurora" e scatti.

avatarsupporter
inviato il 11 Aprile 2018 ore 10:49

Critesta ... quello che dici tu è giustissimo, ed è il modo "emergenziale" per uscirne quando non sai che pesci pigliare.

il problema di questa procedura (che ho usato talvolta) è che in generale:
* non tutte le macchine sono in grado di vedere le stelle in LV (magari perchè hanno un limite agli alti iso che possono raggiungere, tipo la mia attuale)
* se usi grandangoli estremi (penso al 14mm) anche le stelle più grosse appaiono come puntini minuscoli anche al 100%, o non si vedono proprio, ed è difficile capirne il fuoco
* non è detto che il cielo sia sereno da vedere le stelle. ci sono infatti tante situazioni in cui prepari tutto anche se sembra che venga la bufera, e poi aspetti per quei pochi secondi di gloria. in questi casi uno deve essere già pronto ed il fuoco deve essere quello giusto .. perchè se no .. quanto le nuvole si aprono e appare l'aurora ... invece di fotografare ti tocca impazzire col fuoco

avatarsenior
inviato il 11 Aprile 2018 ore 17:25

Diciamo che il metodo di Critesta è quello che si usa con le mirrorless (che dispongono spesso di magnificazione 1:1).

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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