| inviato il 28 Ottobre 2017 ore 23:45
Ciao a tutti, riporto qui la guida che ho scritto e perfezionato anno dopo anno, viaggio dopo viaggio, relativamente a come si fotografa l'Aurora Boreale. E' scritta per tutti, anzi soprattutto per chi è alle prime armi e vuole avvicinarsi a questo tipo di fotografia che è molto complessa e tecnica. Non vuole essere il vangelo, ma rappresenta il mio punto di vista. Anzi mi piacerebbe che fosse lo spunto per capire se quello che ho scritto è utile e condivisibile. Sicuramente ci saranno astro-fotografi molto più esperti di me .. e spero che dicano la loro. Ho diviso la giuda in due parti: la prima indirizzata a chi idealmente sta per partire e deve decidere che tipo di attrezzatura portare o procurarsi, e vuole sapere come orientarsi, e la seconda invece in cui spiego come ci si comporta sul campo e quali parametri si scatto impostare e con che logica farlo. In questi anni mi è capitato di accompagnare diversi gruppi nell'inverno artico, e ovviamente la fotografia all'Aurora è uno dei motivi principali per cui le persone decidono di partire e credo che questi due momenti .. prepararsi prima di partire e come comportarsi durante .. siano essenziali e molto sentiti questo l'articolo completo sul mio sito web www.giovannigambacciani.com/fotografando/cacciare-l-aurora/ ----------------------------- Caccia all'Aurora - Attrezzatura, tecnica e trucchi - Parte 1 di 2 E' davvero divertente?inseguire le bizzarre evoluzioni dell'Aurora e cercare di catturarne la magia?con un'immagine, cercare ogni notte di fare la foto migliore della notte precedente. Ma non è solo una caccia, ma una sfida vera e propria, ogni volta nuova, e spesso con tanti colpi di scena. Tu sei un piccolo e insignificante esserino sulla superficie terrestre e lei, enorme, maestosa, potente, se ne sta lì in cielo a fare i suoi comodi da diva. La “scatoletta” che porti con te non è un'arma così efficace come credevi… Per fare delle "buone" foto all'Aurora è necessaria tanta tecnica, una certa dose di esperienza e un pizzico di fortuna. Per questo ho deciso di scrivere questa pagina, che vuole essere sia una guida, che uno spunto. Ritengo infatti che sia utile, ed in qualche modo anche doveroso, condividere la propria esperienza accumulata in tanti viaggi, e in tante notti al freddo nelle lande desolate dei paesi del nord Europa. Notti dedicate alla fotografia in cui talvolta mi sono trovato completamente da solo o magari con qualche collega fotografo, ma più spesso in cui accompagnavo gruppi di persone. E' importante confrontarsi con chi è esperto, ma ancora di più è importante confrontarsi con chi è alle prime armi, chi della fotografia un semplice hobbie e capire di che cosa ha bisogno?? In fotografia si parla tanto di tecnica e di attrezzatura, forse se ne parla troppo, si da troppa importanza ai mezzi tecnici. Dovremmo parlare più di composizioni, emozioni e storie, ma questo è un caso diverso, è un caso in cui la tecnica e l'attrezzatura fanno la differenza. La fotografia dei fenomeni astronomici, cioè l'astrofotografia, è una roba molto particolare, una nicchia del grande mondo della fotografia in cui tutto deve essere fatto con cura, al limite del maniacale, se si vuole ottenere un qualche risultato dignitoso. Sono i dettagli, in questo caso, che fanno la tutta differenza del mondo e quindi in questo caso è possibile trasmettere le proprie conoscenze. -----------------------------
 Canon 5DsR + Nikon 14-24:2.8G @14mm, 3200iso, 10s, f2.8 - Kirkjufell, Islanda - ----------------------------- SCEGLIERE L'ATTREZZATURA e PARTIRE PREPARATI UNA FOTOCAMERA SENSIBILE Per prima cosa, è necessario avere un corpo macchina con un sensore molto sensibile, cioè in grado di catturare molta luce:?l'aurora appare in cielo come una flebile luminescenza, un bagliore più o meno intenso, più o meno percepibile anche dall'occhio umano e, come quando si scattano foto alle stelle o in condizioni di scarsa luce, è necessario alzare gli ISO per potere cogliere la poca luce presente. Alzare gli ISO significa chiedere alla macchina di aumentare la sensibilità del sensore, cioè di amplificare il segnale, e la macchina deve essere in grado di farlo con efficacia, senza cioè generare troppi difetti all'immagine (alcuni difetti, è inevitabile, ci saranno sempre e comunque). Più si alzano gli ISO e peggiore sarà la qualità dell'immagine/file prodotta: si creeranno artefatti, viraggi di colore e grana, e quindi si ridurranno il dettaglio e la nitidezza (certe volte anche in maniera irreparabile). In più, una volta tornati a casa, mettere le mani a questi file così rovinati diventerà davvero difficile, talvolta frustrante. Per fortuna le macchine più recenti ci aiutano da questo punto di vista, soprattutto se prendiamo come riferimento gli ultimi modelli che montano sensori grandi, le cosiddette Full Frame (reflex o mirrorless che siano). A dirla tutta, anche i sensori più piccoli, come i formati APS-C e Micro4/3, hanno raggiunto sensibilità davvero elevate e con le ottiche giuste possono dare delle soddisfazioni ma, in generale, più il sensore è grosso e più luce cattura, e quindi è più adatto a questo genere di foto. C'è poco da fare. Un'altro aspetto fondamentale da valutare, quando si decide che fotocamera comprare o quale mettere nello zaino prima della partenza, è legato all'ergonomia, cioè la capacità di poter gestire bene e rapidamente la fotocamera anche al buio e con i guanti o le muffole. Lo ripeterò varie volta in questa pagina, perché l'ergonomia è un concetto che si può estendere a tutti gli "oggetti" che ci portiamo con noi in viaggio, ma vale in modo particolare per la fotocamera: in circostanze reali, sul campo, si deve essere reattivi per adattarsi continuamente ai cambiamenti dell'aurora, mentre l'ambiente artico cercherà in tutti i modi di ostacolarci. Conviene quindi avere tasti o rotelle grossi, abbondanti e facilmente raggiungibili, e tutte le impostazioni ci devono venire naturali. Al contempo, sono da evitare tutte quelle macchine che necessitano di andare frequentemente nei menù, peggio ancora se sono touch screen. Per questa ragione, in questi casi io preferisco scattare con le reflex piuttosto che con le mirrorless, ma ovviamente ognuno deve trovare il suo ottimo personale. UNA LENTE LUMINOSA Ancora più importante è avere almeno una lente dedicata: che abbiate una macchina con sensore ultimo grido o più datato, solo se userete la lente "giusta"? tirerete fuori qualcosa di veramente buono. Parlo di "lente dedicata" poiché con gli obbiettivi generici, come gli zoom da kit, non si può ottenere molto più di un ricordo un po' confuso. La stessa considerazione vale per quelle lenti, magari costose e di qualità, ma che sono pensate per le foto di giorno, e quindi troppo buie (ad esempio gli f4). In fondo a questa pagina ho riportato una lista di lenti "giuste", cioè quelle che posso indicarvi come più adatte a questo genere di fotografia, divise per tipo di sistema e produttore. L'Aurora è un bagliore poco luminoso, che spesso riempie la volta celeste, quindi è indispensabile catturare la più ampia porzione di cielo possibile e magari, allo stesso tempo, mettere nell'inquadratura anche un soggetto interessante come una strada, degli alberi, una casetta, una cascata, delle vette montane ecc. In generale, quindi, si può dire che per le foto all'Aurora sono consigliabili tutti quei?grandangoli davvero molto grandangolari e molto luminosi. Queste due caratteristiche,?cioè ampio angolo di ripresa e alta luminosità, sono difficili da avere contemporaneamente su di uno stesso obbiettivo. Parlando di numeri, come lunghezze focali bisognerebbe stare sotto i 24 mm nel FF, sotto i 15mm nell'APS-C, e sotto i 12mm nel Micro4/3. Come diaframma, la lente dovrebbe riuscire ad arrivare a f2.8 o inferiore. L'ottimale sarebbe una lente f2 o f1.4. Queste caratteristiche si trovano solitamente in lenti fisse (no zoom) e di un certo pregio, cioè di un costo importante. Le lenti zoom di fascia bassa (come quelle da kit) hanno diaframmi massimi di f4 - f5.6 e quindi catturano ben poca luce. Ad f5.6, una lente cattura 4 volte meno luce di una lente a f2.8, e ben 16 volte meno luce di una lente f1.4: per quanto possa essere buono il vostro sensore, una lente in cui entri così tanta più luce sarà sempre un grande vantaggio. Per le altre caratteristiche su cui basarsi per la scelta della lente ci sarebbe molto da dire, ma sono certamente aspetti secondari rispetto a quelli già citati. A livello di nitidezza, non c'è molto da chiedere alla propria lente poiché in questo caso la ricerca del dettaglio non è un parametro così importante: l'aurora spesso è un chiarore diffuso e con ben pochi dettagli da catturare. Dovremmo stare attenti piuttosto al coma, che può alterare la forma delle stelle trasformando i puntini luminosi in strane sagome oblunghe, specie vicino ai bordi del fotogramma: questo è un aspetto vitale se, oltre all'aurora, si vuole avere un bel dettaglio della volta celeste (e magari se la stessa lente la vogliamo usare per fotografare la via lattea). E' importante poi valutare la vignettatura, specie quella che? la lente produce a diaframma tutto aperto, poiché in condizioni di luce già scarsa la vignettatura è particolarmente evidente, e sarà difficile ridurne l'effetto in post produzione (specie se si lavora ad alti iso). Per ultimo un occhio alla tropicalizzazione, ed in generale alla qualità costruttiva, non tanto per ottenere foto migliori ma per essere sicuri di avere tutto ben funzionante anche in ambienti complicati come questi. Qualunque scelta facciate per il vostro corredo, qualunque lente abbiate con voi, questa sarà sempre un compromesso, con aspetti positivi e negativi. Spesso sul campo sarete frustrati e scoprirete che vi sarebbe stata più utile una lente più lunga o più corta, con meno vignettatura o con più nitidezza. Ma funziona così... fa parte del gioco... fa parte del divertimento di questa "caccia".? Magari, un giorno, qualcuno fabbricherà un 10mm f1 e risolverà il problema, ma fino ad allora qualsiasi?lente avrà i suoi limiti. Al momento dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo, decidere con cura cosa portare (io spesso porto 2 ottiche dedicate?solo per l'aurora) e poi, sul campo, agire con saggezza e sfruttare al meglio quel che si ha a disposizione. UN TREPPIEDE STABILE E'?assolutamente indispensabile usare un buon treppiede, e la prima caratteristica da ricercare è la stabilità. Infatti, scattando al cielo notturno, i?tempi di esposizione dovranno essere sempre di molti secondi, ed in certi casi si potrà arrivare anche a minuti. In più, l'ambiente artico non ci aiuterà: spesso si dovrà combattere con il vento e la neve. Quindi è impossibile fotografare a mano libera o appoggiarsi dove capita. Non è particolarmente importante che il cavalletto si estenda molto in altezza, anzi più sarà alto e meno sarà stabile. In certe occasioni conviene persino tenerlo mezzo chiuso, o addirittura appendervi un peso per consolidarlo. Si può usare ad esempio?lo zaino fotografico (che ci siamo portati dietro), ma solo se questo tocca terra, perché se è libero di?oscillare farà oscillare tutto quanto peggiorando la situazione (non consiglio questa pratica se non si sa cosa si sta facendo...) E' consigliabile evitare di estendere la colonna centrale (se presente) perché è la parte più flessibile del treppiede. Oltre alla stabilità, dovete considerare il problema del freddo, il fatto che lo dovrete maneggiare al buio e con i guanti, e che spesso dovrete farlo affondare nella neve. Usare attrezzatura di buona qualità, avere quindi meccaniche rapide e precise, e che magari non si blocchino col freddo, vi aiuterà moltissimo. UNA TESTA RIVOLTA VERSO IL CIELO In coppia al cavalletto serve una testa solida e capace di inquadrare completamente verso l'alto (sì, le "gambe" e le "teste" sono oggetti diversi, che si smontano, si sostituiscono e si ricombinano). Di teste ne esistono molti tipi, con caratteristiche anche molto differenti tra loro, e sarebbe impossibile farne qui una panoramica. Ovviamente ognuna ha un suo meccanismo di funzionamento peculiare, a cui sono associati dei pregi e dei difetti. Quello che è certo, è che ogni testa ha un limite nelle posizioni che può assumere, ed in questo caso a noi interessa capire se sia possibile inquadrare completamente verso l'alto. Quindi prima di partire per il?viaggio, verificate fino a che punto si riesce a inquadrare il cielo. Prendete come riferimento l'orizzonte e verificate se usando il vostro "grandangolo da aurora" riuscire a inquadrare solo cielo, tenendo l'orizzonte al bordo inferiore del fotogramma. Questa cosa andrebbe fatta sia con fotocamera in orizzontale (più facile), che con fotocamera in verticale (spesso più complicato). Se avete dei problemi in tal senso, potete provare a montare la macchina al contrario, cioè con il dorso nella direzione che normalmente è della lente, rispetto alla freccia impressa sulla piastra. Spesso questa inversione, pur essendo scomoda da usare, permette di guadagnare parecchi gradi di rotazione. In extremis, si può anche agire sul treppiede e provare ad inclinarlo tutto quanto rispetto alla posizione piana nominale. Si può cioè accorciare un zampa rispetto alle altre due, e così alla rotazione della testa si va a sommare la rotazione del treppiede e questo vi darà la possibilità di inquadrare un pò più in alto.? Però è un'operazione molto rischiosa ed io vi consiglio fortemente di NON farlo. Se poi,?con la vostra attuale attrezzatura, proprio non avete modo di inquadrare il cielo correttamente conviene procurarsi una testa diversa, almeno per il tempo del viaggio (ad esempio facendosela prestare da un amico). Scoprire sul campo, dopo tanti km e fatica,?che non si può inquadrare l'Aurora sarebbe fastidiosamente difficile da digerire. SCATTARE SEMPRE IN RAW Sembra di dire una banalità, ma è indispensabile scattare in RAW! E' triste pensare che oggigiorno qualcuno dalla propria macchina tiri fuori ancora il JPG. Il JPG è un refuso del passato, totalmente improprio nella fotografia digitale e sarebbe da vietare, specie in queste condizioni così difficili. Se NON scattate in RAW, potrete avere l'attrezzatura migliore, incontrare un'aurora super potente, ma sarà ugualmente tutto inutile. Ovviamente scattare in RAW obbliga a sviluppare gli scatti/file (con un software specifico), ed obbliga anche a crearsi una qualche procedura personale per tirare fuori tutta la potenza e la bellezza dell'Aurora. Sono consapevole che non sia immediato, ma anche questo aspetto, come gli altri, si affina col tempo, e fa davvero tanta differenza. Lo sviluppo delle RAW, in questo tipo di fotografia è una parte indispensabile e fondamentale del processo che porta ad una buona immagine finale. BATTERIE in ABBONDANZA Quando si è al freddo, è buona cosa portarsi dietro sempre svariate batterie (di certo più di una, ma meglio 3 o 4), e tenere sempre vicine al corpo quelle che non sono inserite nella macchina. Le cariche elettriche rallentano la loro corsa con il freddo: le batterie "fredde" saranno segnalate dalla macchina come scariche molto rapidamente rispetto al solito, ma basterà?riscaldarle con il calore del vostro corpo per riuscire ad usarle ancora per molti scatti. PORTARSI UNA LAMPADA Poiché si scatta di notte, è sempre utile avere con sé una fonte luminosa che permetta di muoversi liberamente e senza rischi sul campo, trovare il posto migliore dove fermarsi e posizionare?il treppiede, montare la macchina, scegliere l'ottica, ecc. Una luce ci aiuterà anche tra uno scatto e l'altro per settare i parametri,?verificare la messa a fuoco (se non l'avete già fatto di giorno), o anche solo per trovare il panno o il tappo nello zaino. Io mi trovo molto bene con la classica luce frontale che usano ad esempio gli speleologi, perché lascia libere le mani. Si trovano per pochi euro in un qualsiasi negozio di sport o su Internet. Anche una?torcia tascabile?può andare bene. La luce dello schermo del telefono, pur essendo molto flebile, può essere utile, perché ha basso consumo e nel buio totale può essere sufficiente per trovare un tasto o settare la messa a fuoco senza disturbare nessuno. La torcia dello smartphone illumina discretamente, ma eviterei di far scaricare il cellulare quando si è in certi posti: potrebbe tornare utile, e allo stesso tempo vorremmo evitare di sottoporre il telefono a shock termici inutili (e tenete presente che le considerazioni già fatte per le batterie valgono, ovviamente, anche per quella del vostro cellulare!). “ IMPORTANTE NOTA DI EDUCAZIONE: se ci sono altri fotografi intorno a voi, o più in generale nella stessa area, evitate di illuminare qua e là con la torcia, perché rovinerete il lavoro di tutti. Cercate di tenere la vostra fonte luminosa il più concentrata possibile nella vostra zona o chiedete sempre agli altri se potete accenderla. Nel dubbio, usate la luce dello schermo del cellulare, schermandola con la mano. Alcune torce frontali sono dotate di una apposita luce "pilota", molto debole e concentrata, studiata proprio per questo tipo di situazioni. „ SCATTARE IN PIENO COMFORT Non trascurate il fattore umano, perché spesso fa la differenza ancora più di una buona attrezzatura.?Consiglio quindi di pensare bene all'abbigliamento (in Artico si usano speciali tute!) ed ai generi di conforto come bevande o cibo energetico (cioccolato, frutta secca). Per fare buone foto si deve stare all'aperto e spesso al freddo per molto tempo, ed è bene farlo nel pieno agio e sempre mantenendo la lucidità necessaria. Come già accennato, tutto ciò che portate con voi, dallo zaino alla macchina fotografica, deve aiutarvi e non essere di ostacolo, e dovete riuscire a gestire tutto al buio, in mezzo alla neve e con i guanti. --> la PARTE 2 ... dedicata a "come ci si comporta sul campo" .. la trovate in quest'altro 3D <-- www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&show=1&t=2543254#13255630 ----------------------- Di seguito riporto una lista di lenti che potrebbero servirvi come riferimento per la scelta dell'attrezzatura in vista di un viaggio fotografico alla caccia dell' Aurora. Ribadisco che è indispensabile avere un'ottica dedicata a questo tipo di fotografia, e che deve essere progettata esattamente per la dimensione del vostro sensore. Montare ottiche progettate per il pieno formato su sensori più piccoli si può fare, nel senso che la lente si aggancia, ma oltre a perdere molto effetto grandangolare, ed a costare molto di più, questa scelta non vi darà nessun valore aggiunto di qualità. Nella lista delle ottiche ho riportato anche le ottiche?fish-eye, pur sapendo che non sono proprio le più adatte. Infatti questo tipo particolare di obbiettivi produce un effetto tutto loro (appunto ad "occhio di pesce"), che può piacere o non piacere, e che sicuramente va usato con una certa parsimonia e furbizia. Secondo me, ci sono situazioni in cui queste ottiche "speciali" possono essere adatte anche per le foto notturne, ed altre in cui non vanno affatto?bene. In generale, se non avete mai usato un'ottica fish-eye evitate queste lenti e andate su qualcosa di tradizionale. OTTICHE per?CANON FF : Laowa 12:2.8, Sigma 14:1.8 Art, Samyang 14:2.8,?Samyang 14:2.4,?Canon 14:2.8, Irix 15:2.4, Zeiss Distagon 15:2.8, Sigma15:2.8 fisheye, Canon 15:2.8 fisheye, Samyang 20:1.8, Sigma 20:1.4 Art, Zeiss Distagon 21:2.8 // Canon 16-35:2.8, Tamron 15-30:2.8, Tokina 16-28:2.8 + tutte le ottiche Nikon con anello adattatore. OTTICHE per?NIKON FX : Laowa 12:2.8,?Sigma 14:1.8, Samyang 14:2.8,?Samyang 14:2.4,?Nikon?14:2.8, Irix 15:2.4, Zeiss Distagon 15:2.8, Sigma 15:2.8 fisheye, Nikon 16:2.8, Nikon 20:1.8, Samyang 20:1.8, Sigma 20:1.4 Art, Zeiss Distagon 21:2.8?// Nikon 14-24:2.8, Nikon 17-35:2.8, Tamron 15-30:2.8, Tokina 16-28:2.8
 Da sinistra a destra : Laowa 12:2.8, Samyang 14:2.8, Irix 15:2.4, Sigma 20:1.4 Art, Canon 16-35:2.8, Nikon 14-24:2.8 (Immagini prese dal web) OTTICHE per CANON e NIKON sensore ridotto Essendo il sensore ridotto meno adatto a questo tipo di attività fotografica, il mercato propone poche ottiche veramente adatte allo scopo. Ho inserito nella lista ottiche relativamente poco grandangolari, tipo il Samyang 16 o il Sigma 18-35 ART, perché sono ottime ottiche e permettono di allargare un minimo la lista delle possibili lenti, che altrimenti si restringerebbe troppo ... CANON APS-C (1.6x) : Tokina?11-16 F2.8 AT-X PRO DX,?Tokina?11-16 F2.8 PRO DX-V,?Tokina?11-20?F2.8 AT-X PRO DX,?Tokina?14-20?F2.0?PRO DX,?Samyang 10:2.8 ED, ?Samyang 16:2.8 AS,?Sigma 10:2.8 EX DC fisheye // Sigma 18-35:1.8 DG ART. NIKON DX (1.5x): Nikon fisheye 10.5 F2.8,?Tokina?11-16 F2.8 AT-X PRO DX,?Tokina?11-16 F2.8 PRO DX-V,?Tokina?11-20?F2.8 AT-X PRO DX,?Tokina?14-20?F2.0?PRO DX,?Samyang 10:2.8 ED, ?Samyang 16:2.8 AS,?Sigma 10:2.8 EX DC fisheye // Sigma 18-35:1.8 DG ART.
 Da sinistra a destra : Tokina?11-20?F2.8 AT-X PRO DX, Tokina?11-16 F2.8 PRO DX-V, Samyang 10:2.8 ED, Canon 16-35:2.8, Nikon 14-24:2.8 (Immagini prese dal web) --------- 26/02/2018 UPDATE molto interessanti le presentazioni di nuove ottiche di queste giorni. da tenere in forte considerazione per i prossimi inverni: Laowa 9mm f/2.8 x APS-C Sigma 14-24mm f/2.8 DG HSM Art x FF reflex Tokina Opera 20mm F2 FE AF x FF Sony ML --------- Giovanni Gambacciani Fotografia in Viaggio |
| inviato il 29 Ottobre 2017 ore 7:47
Veramente interessante ....grazie |
| inviato il 30 Ottobre 2017 ore 16:04
Molto utile per chi è alle prime armi. L'ho appena rigirato ad un'amica che sta per organizzare un viaggio in quelle zone. Grazie! |
| inviato il 30 Ottobre 2017 ore 19:26
Grazie MicheleCT ... è per questo che l'ho scritta. tu che ne pensi ? ci sono cose da descrivere meglio? |
| inviato il 30 Ottobre 2017 ore 21:00
Forse si potrebbe parlare di più della ricerca dell'aurora. I luoghi, i periodi dell'anno, ecc. Ma diciamo che ce n'è già di guide così. Devo dire che la tua non l'ho letta in dettaglio... Quando ho tempo magari lo faccio e -se vuoi- ti posso dare il mio punto di vista più specifico. |
| inviato il 30 Ottobre 2017 ore 21:28
@MicheleCT grazie del commento. se la leggi in dettaglio mi fai un piacere. ci tengo alla tua opinione (leggo quello che scrivi in giro e sono spesso molto d'accordo con te). il discorso luoghi e periodi è all'inizio della seconda parte. certamente non è molto esteso, ma c'è. |
| inviato il 30 Ottobre 2017 ore 22:31
“ @MicheleCT grazie del commento. se la leggi in dettaglio mi fai un piacere. ci tengo alla tua opinione (leggo quello che scrivi in giro e sono spesso molto d'accordo con te). „ Grazie, e devo dire che sono anch'io d'accordo sull'ultimo punto! |
| inviato il 14 Dicembre 2017 ore 16:46
mancava una parte importante : OCCLUDERE L'OCULARE Nel caso usiate delle Reflex, dovreste sapere che l'immagine che vedete nell'oculare è data dalla luce che passa nella lente, e che al momento dello scatto va a colpire il sensore. Allo stesso tempo, una quota parte di luce che entra nell'oculare dall'ambiente finisce nell'obbiettivo e potenzialmente nel sensore, poiché come l'acqua in un tubo, la luce può scorrere in entrambi i sensi. Molti si saranno accorti che insieme alla macchina viene fornito un tappo di gomma per bloccare l'oculare, o che la macchina ha integrata una levetta per oscurarlo, ma probabilmente non l'avrete mai usati. Questo perchè di giorno, o comunque in condizioni di luce abbondante, la parte di luce che passa dall'oculare è così piccola da essere veramente trascurabile. Invece quando si scatta di notte, alla via lattea o all'aurora, la luce che può entrare dall'oculare può essere addirittura più forte di quella che c'è in cielo e distruggervi le foto. Infatti potreste avere vicino a voi una fonte luminosa di qualunque tipo, o voi stessi con il cellulare o la luce frontale potreste illuminare l'oculare. Quindi, tranne nei casi in cui siete certi di essere nel buio più assoluto e soli, bloccate l'oculare. Se non avete il tappo preposto va bene anche un pezzetto di nastro. Questo vi salverà da spiacevoli inconvenienti. |
| inviato il 19 Dicembre 2017 ore 22:53
Seguo |
| inviato il 20 Dicembre 2017 ore 17:22
Ma durante lo scatto lo specchio è alzato e dal mirino si vede nero, quindi come fa a passare luce da quella parte verso il sensore? |
| inviato il 20 Dicembre 2017 ore 18:59
Passa, passa Basta provare. Ovviamente nelle mirrorless il problema non si pone. |
| inviato il 20 Dicembre 2017 ore 23:48
“ Ma durante lo scatto lo specchio è alzato e dal mirino si vede nero, quindi come fa a passare luce da quella parte verso il sensore? „ anche io non ho mai ben capito da dove passi tutta quella luce. con specchio alzato dovrebbe essere tutto chiuso, ma l'evidenza dei fatti è che nelle foto notturne serve tappare l'oculare. cmq se ti vuoi divertire a fare delle prove .. punta una torcia dentro l'oculare durante una lunga esposizione. se non ricordo male... qualche anno fa, in una nikon entrava luce anche da qualche fessura del corpo ... cosa che poi risolsero |
| inviato il 21 Dicembre 2017 ore 15:54
Beh se punti una torcia allora ci credo che qualcosa possa arrivare, ma quando si fanno foto al cielo notturno di solito dovrebbe essere buio anche e soprattutto dietro la fotocamera per cui è difficile che ci siano problemi. Conviene forse più per pose di diversi minuti con inseguitore, comunque anche per tempi da 10-32 s farò delle verifiche. |
| inviato il 21 Dicembre 2017 ore 15:56
il discorso della torcia era per fare una prova che risultasse evidente. così per divertirsi a vedere che casino che può fare una luce parassita che passa dall'oculare. come dici tu .. dovresti essere al buio .. e dovresti coprire col corpo ... ma ti posso garantire che capita più spesso di quello che pensi di avere una luce parassita da qualche parte. non è così facile essere davvero completamente al buio. buio inteso nella sensibilità della reflex .. non dell'occhio |
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