| inviato il 23 Ottobre 2017 ore 18:53
Ciao a tutti....
Chiedo se è possibile con mezzi digitali(reflex magari ff + obiettivo) se è possibile raggiungere uno stile fotografico simile a quello del collodio umido. Adoro quest'arte...
Ho pensato anche a ottiche vintage che potrebbero avere quello sfocato ma non so se c'è ne una che si avvicina, datemi qualche consiglio...
p.s. So che con una buona pp ci si arriva ma voglio sapere se c'è qualcosa di simile già a scatto pronto |
| inviato il 23 Ottobre 2017 ore 18:59
Sembra una foto depauperatasi negli anni... secoli... di una splendida soggetta... |
| inviato il 23 Ottobre 2017 ore 19:06
Sembrerà strano ma sono affascinato da queste foto,una nitidezza molto accentuata di solito dove il fotografo vuol rendere interessante il soggetto è tutto il resto fuori fuoco. Ma tutto questo da' una profondità alla foto, una certa tridimensionalità unica |
| inviato il 02 Settembre 2018 ore 4:42
La tecnica è molto bella, ma per quanto posso vedere l effetto è legato alla trasparenza del supporto che spesso era trasparente o riflettente o entrambi. Le aree fuori fuoco lasciano intravvedere ciò che sta dietro al vetro creando quindi un immagine su più livelli.. credo che per ottenere questo risultato non ci siano scorciatoie valide se non il procedimento originale o una post produzione intensa. E dal vivo l effetto è molto più acuto.
Per lo sfocato e nitidezza nella zona da focalizzare la soluzione ovviamente è un ottica di grande apertura come un f 1.8 f 1.4. . sfocati molto particolari si ottengono poi con ottiche catadiottriche a specchi o con i vecchi trioplan che hanno uno sfocato ad effetto bolle di sapone molto particolare. Per un altro effetto nelle zone fuori fuoco e in ombra l altra cosa che potrei consigliare sono le esposizioni multiple. Altra cosa che il digitale oggi può rendere accessibile e che una volta solo alcune macchine potevano permettere esponendo più volte lo stesso fotogramma.. |
| inviato il 02 Settembre 2018 ore 7:33
In post produzione digitale è facilmente riproducibile........
Di base si parte da un fotografia fatta con medio formato o anche con formati maggiori , dove l'effetto
di tridimensionalità è dato da apertura della lente su grande formato che esalta lo stacco dei piani unendo anche una progressività dello stesso difficile da ottenere con i formati minori , aggiungiamoci la vignettatura di obiettivi che non coprono perfettamente il formato , aggiungiamoci aberrazioni varie ed ecco che poi in fase di stampa usando anche più livelli e maschere si ottiene l'effetto che ti piace tanto ........
Sicuramente un lavoro lungo e interessante ma che come detto è perfettamente riproducibile in digitale . |
| inviato il 02 Settembre 2018 ore 9:35
Concordo pienamente con Rednaxela1978. Tutto (ma è una mia opinione) è riproducibile in digitale , oggi!
Mettersi alla consolle per ore, col miglior Photoshop che esiste, con tanta pazienza, e attraverso i vari passaggi si ottengono sempre gli effetti desiderati. Anzi questa storia del collodio umido mi affascina. In settimana mi metterò di puzzo buono, sceglierò una foto e la trasformerò. E se sarò convinto del risultato la sottoporrò alla vostra critica.
Sono appena approdato a Juza Photo. Un saluto a tutti. Pino |
| inviato il 02 Settembre 2018 ore 13:36
Ciao Pino!!
Sarei interessatissimo di vedere i tuoi risultati, oltre alle varie tecniche (analogiche/digitali post produzione) i risultati a mio avviso sono bellissimi, e rendono la foto “poetica” |
| inviato il 02 Settembre 2018 ore 15:55
Proprio questa mattina rivedevo gli scatti della Jacqueline Roberts . C'è da imparare e.. da sgobbare...
Is a long way to Tipperary dicono gli inglesi, facciamoci coraggio!! Il mio problema è che non sono più un giovanotto. Festeggerò presto gli 80. Ma questo certo non frena gli entusiasmi. Buon lavoro a tutti voi. |
| inviato il 02 Settembre 2018 ore 16:27
Resterebbe pur sempre uno scimmiottamento della tecnica originale!
Quella originale è un'arte a se, che non riguarda solo il risultato finale ma tutto il percorso artistico e artigianale che ci sta dietro: dalla preparazione del supporto, dell'emulsione, la stesa dell'emulsione sul supporto, le tecniche di ripresa...., ecc. Il tutto ogni volta senza possibilità di fare "undo" e tornare indietro. Se sbagli qualcosa lo scopri alla fine e ricominci daccapo.
Pensare di ottenere gli stessi risultati artistici e accostare quindi una propria immagine digitale a questa antica tecnica solo perché l'effetto finale dell'immagine è lo stesso, francamente lo trovo riduttivo (a dir poco).
A mio avviso certe tecniche andrebbero utilizzate nella loro originalità oppure lasciate perdere, e non imitate/scimmiottare. |
| inviato il 02 Settembre 2018 ore 16:34
Le uniche ottiche che ti permettono di fare qualcosa di simile ma non identico sono quelle della lensbaby. Sono ottiche tilt che ti permettono di avere un area di fuoco centrale o spostabile all interno del frame con uno sfuocato graduale attorno, che fa uscire il soggetto dalla foto in maniera singolare.
Un paio di esempi presi online...
goo.gl/images/PVn9MS
goo.gl/images/VRuFEo
goo.gl/images/6UqFaw
goo.gl/images/zoamjj
abbinato ad una post adeguata puoi ottenere effetti piuttosto anticati 
Io le uso con grande soddisfazione, ma non sono amante dei ritratti 
Ah, ovviamente sono ottiche manual focus...
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| inviato il 02 Settembre 2018 ore 16:41
Ah per la post scaricati la suite nik collection, c'è proprio l opzione lastra umida, in pratica un preset selezionabile e regolabile che penso proprio sia ispirato al Collodio umido... Perchè ha queste strisciate chiare e scure, oppure dei punti bianchi come nel link... |
| inviato il 02 Settembre 2018 ore 21:55
In fondo Diebu ha ragione, ma è solo la voglia di sperimentare. Finché non tenti di farle passare per originali. Ma chi si permetterebbe!!? Io spero che qualche giovane appassionato si metta a trafficare col collodio umido e ci mostri qualche risultato. Buon lavoro |
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