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Adobe ha presentato "Deep Fill", una funzionalità in fase di sviluppo che promette di aumentare incredibilmente le capacità dello Spot Healing Brush (in pratica il 'timbro clone automatico'):
non uso in genere queste soluzioni drastiche nella mia pp, ma come dico sempre : quello che c'è lo puoi usare, quello che non c'è...... benvenute tutte le migliorie e le innovazioni!!
Speriamo, sarebbe decisamentte utile, c'è però da dire che in passato queste presentazioni di Adobe si sono dimostrate "molto ottimistiche" sulle reali potenzialità degli strumenti, come dimenticare ad esempio quella sulla Shake reduction che faceva intravvedere risultati miracolosi ed invece si è rivelata un flop...
il Digitale trasforma la fotografia ampliando alcune capacità ma ponendo problemi sulla veridicità , al di la di tutto anche se accolgo le innovazioni , sono pienamente in linea con la condotta francese in cui chi pubblicà foto ritoccate deve segnalarlo ed evitare tale condotta sulle modelle facendole apparire ... piu eteree e meno mortali ;-) www.repubblica.it/esteri/2015/12/18/foto/francia_si_a_legge_contro_mag
Quello che hanno presentato in questo video spiega perchè Lightroom CC è ora il nome della versione in cloud, mentre quello che era CC ora è "Classic" (cioè "roba vecchia" in termini informatici). Il deep learning è la tecnologia che sta rivoluzionando tutto il settore delle immagini. In Adobe prende il nome di Sensei. Lightroom CC già usa Sensei (se funziona bene o male, conta poco) per eliminare il problema del keywording manuale. Come dicono alla fine del video, Sensei è però molto di più. E' l'insieme di soluzioni di intelligenza artificiale con tecnolgia deep learing che costituirà l'elemento di vantaggio competitivo futuro di Adobe (incluso il deep fill e mille altre diavolerie che arriveranno). E' chiaro che questi potenti strumenti non girano sul PC di casa, ma hanno bisogno di infrastrutture in cloud e per questo Adobe "sposta" il marchio (=la reputazione) di Lightroom dal desktop al cloud. Potendo disporre di un "cervello artificiale" centrale, gli si può insegnare TUTTO quello che gira nel cloud in termini di immagini. Quindi non ha le limitazioni dello "stupido" content aware, il quale si basa solo sull'immagine corrente, ma può riscostruire quello che vuole basandosi sulla conoscenza di immagini simili. Ci sono casi più semplici di applicazioni simili in cui, presa una sequenza di ritratti, si possono sostituire gli occhi chiusi di una foto con quelli aperti di un'altra. Il concetto quindi è lo stesso: uso la conoscenza di altre immagini per modificare quella corrente. Per far sì che tutto questo si sviluppi, Adobe deve portare più utenti possibili su cloud, anzi sul proprio cloud. Ed è quello che sta facendo.
Grazie Motofoto della spiegazione. Guardando il video e vedendo la modifica del canyon in uno a forma di cuore, mi viene da riflettere. Certo che rimane un po' surreale, a me piace vedere le foto come vengono fuori dalla fotocamere con pochi interventi , ci sta magari il timbro clone per un diffetuccio ma cambiare l'aspetto di un canyon mi sembra assurdo.
..eehh lo so, ma quello della veridicità è un tema già largamente dibattuto. Personalmente non lo trovo assurdo: dipende cosa l'immagine deve comunicare. Se deve comunicare un evento reale (fotogiornalismo), o un luogo reale (brochure turistica o rivista geografica ), allora sono d'accordo. Se invece deve dare una sensazione o evocare una emozione, allora puoi fare quello che vuoi. Il fatto che i francesi abbiano deciso di limitare l'editing delle modelle non è legato ad una ragione etica, ma ad una sociale (modelli estetici che causano anoressia), similmente alle iniziative per limitare il bullismo on line. Non hanno a che fare nè con l'etica (che dovrebbe essere data con l'educazione), nè tanto meno con la tecnologia o scienza che non hanno limiti nella ricerca, ma solo nell'applicazione.
“ E' chiaro che questi potenti strumenti non girano sul PC di casa, ma hanno bisogno di infrastrutture in cloud „
Tecnicamente non è strettamente necessario il cloud, se volessero potrebbero farlo benissimo anche in una versione standalone (a parte la fase di "apprendimento", il macchine learning).
Se l'apprendimento e l'evoluzione delle funzione sono continue, non conviene. Senza contare i rischi di copiatura. Meglio tenersi tutto sotto controllo in "casa Adobe".
Non so se effettivamente icloud possa fare di piu di un pc attuale , sinceramente se trattasi di migliaia di parole e keyword , il tutto e facilmente richiudibile in pochi mb , quello che hanno imparato e che con icloud l'abbonamento diventa obbligatorio e controllabile ...business è solo business .
Eeeehh beh! Che dire!? Questa si che è fotografia con i controc....! Roba seria, mica come quella roba scattata con quegli strumenti antichi che riprendono il mondo come è! Come si dice "quello che conta è la visione del fotografo, le sensazioni provate in quel momento, ciò che voleva comunicare...." e quindi se lui in quel momento era innamorato e vedeva cuoricini dappertutto... perché non trasformare anche un buco in un cuore?
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