JuzaPhoto utilizza cookies tecnici e cookies di terze parti per ottimizzare la navigazione e per rendere possibile il funzionamento della maggior parte delle pagine; ad esempio, è necessario l'utilizzo dei cookie per registarsi e fare il login (maggiori informazioni).
Proseguendo nella navigazione confermi di aver letto e accettato i Termini di utilizzo e Privacy e preso visione delle opzioni per la gestione dei cookie.
Puoi gestire in qualsiasi momento le tue preferenze cookie dalla pagina Preferenze Cookie, raggiugibile da qualsiasi pagina del sito tramite il link a fondo pagina, o direttamente tramite da qui:
Contribuisco citando Galen Rowell pioniere della fotografia outdoor e promotore dell'attrezzatura semplice e leggera. Thom Hogan, tester Nikon, che ha studiato con lui, sostiene che se fosse sopravvissuto oggi girerebbe con una d3200 e un 18-55
Hai ragione Remember ho fatto confusione, ovviamente mi riferivo a Walker Evans. Per la sciocchezza anzi no ... castroneria invece che vuoi che ti dica: io, al contrario di te, evidentemente non sono il depositario della Verità Rivelata però mi permetto il lusso di averele mie opinioni e per me Giacomelli, come tanti altri prima e dopo di lui, recitava ... e recitava talmente bene che finanche un fine osservatore, oltre che profondo conoscitore dell'animo e della psiche umana quale tu sei, e che pure il Giacomelli lo ha conosciuto di persona, NON SE NE E' ACCORTO ...
user12181
inviato il 18 Ottobre 2017 ore 11:22
Le posizioni di Remember e PaoloMcmlx mi sembrano più conciliabili fra loro di quel che sembra, se si evita il termine "recitare" e si concede a Giacomelli la volontà tipicamente d'artista di cercare l'essenza e una inevitabile insofferenza per i luoghi comuni dei dilettanti d'arte (non solo di fotografia). Quello che sembra un "recitare" è in realtà uno sforzo di comunicazione, un modo per far comprendere la differenza tra quello che per lui è rilevante e quello che lo è per gli intervistatori, fra la sostanza e gli accidenti, fra la profondità e la superficie. Leggendo l'intervista postata sopra e "La mia vita intera" (altra intervista autobiografica raccolta dalla nipote) si capisce benissimo che non si tratta di recita, si tratta di consapevolezza d'artista (a torto o a ragione).
E per una volta siate buoni, evitiamo sarcasmo o risposte piccate, lasciamo che questo interessante 3d si sviluppi in libertà. L'uomo si esprime tramite la polarizzazione delle opinioni, generalmente verso due punti opposti [Guelfi e Ghibellini, Milan o Inter, Sinistra o Destra, pasta lunga o pasta corta etc] evitiamo di fare anche qui gli schieramenti pro e contro Giacomelli. Godiamoci le informazioni, analizziamole dal nostro punto di vista e fine...
Rispetto ad altri 3d, questo è calmissimo: se ci sono opinioni diverse ben espresse è una ricchezza. Anzi Murmunto afferma:
“ Le posizioni di Remember e PaoloMcmlx mi sembrano più conciliabili fra loro di quel che sembra, se si evita il termine "recitare" e si concede a Giacomelli la volontà tipicamente d'artista di cercare l'essenza „
Niko, puoi tradurre in sintesi il 'pensiero fotografico' di Andreas Gursky e di Elger Esse, non conoscendo il tedesco? - Di Gursky mi piace l'astrattismo delle strisce verdi che racchiudono le acque del Reno. - Di Mimmo Jodice mi piace la foto del mare e la sua visione del mare come tramite d'infinito attraverso lo sguardo verso l'orizzonte. Sarebbe però meglio, oltre il video, fermarsi ad osservare alcune loro foto e darne un giudizio motivato.
“ Hai ragione Remember ho fatto confusione, ovviamente mi riferivo a Walker Evans. Per la sciocchezza anzi no ... castroneria invece che vuoi che ti dica: io, al contrario di te, evidentemente non sono il depositario della Verità Rivelata però mi permetto il lusso di averele mie opinioni e per me Giacomelli, come tanti altri prima e dopo di lui, recitava ... e recitava talmente bene che finanche un fine osservatore, oltre che profondo conoscitore dell'animo e della psiche umana quale tu sei, e che pure il Giacomelli lo ha conosciuto di persona, NON SE NE E' ACCORTO ... „
In effetti a ben pensarci è vero. Faccio ammenda.
Comprendere aspetti caratteriali e psicologia comportamentale di un individuo desunti da qualche minutaggio di video è lo strumento ideale, al contrario di una conoscenza personale protratta negli anni al confronto non sta in piedi, ed in effetti è cosa ridicola quella che ho cercato di sostenere.
P.S. Vista l'arguzia e perspicacia che in effetti hai dimostrato, sono portato a pensare che la tua professione è nelle forze di polizia in qualità di detective, con laurea in psicologia ottenuta ad honoris causa per i brillanti risultati ottenuti in carriera.
P.P.S. Inoltre anche io mi pemetto di avere un'opinione mia e di esprimerla, e per me Bergoglio recita la parte del Cristiano, mentre in realtà è Buddista anche se in tanti NON SE NE SONO ACCORTI. -)).
"Io non so come funzionano queste cose. L'importante è che non passi la luce. È una cassa senza niente.": condivido quello che vuole significare, almeno per come io lo recepisco, Paolo: qui l'artista, che rimane in ogni caso un artista nella comunicazione, sta comunicando con una iperbole la sua concezione del mezzo, che deliberatamente svilisce fino al paradosso (io non so come funzionano queste cose.....me le costruisco da me) per esaltare l'importanza della visione e del progetto. A me è questo che trasmette l'intervista che ci avete indicato. Tecnicamente questa cosa in comunicazione si chiama impression management e se ci pensate un attimo non è molto diversa da quello che si fa in fotografia, impressionare con la luce per calcare e forzare l'attenzione su un concetto. È chiaro che non possiamo esprimerci su Giacomelli come persona ma penso si possa sui messaggi che ci ha voluto trasmettere. Ciao, Fabrizio
“ Niko, puoi tradurre in sintesi il 'pensiero fotografico' di Andreas Gursky e di Elger Esse, non conoscendo il tedesco? - Di Gursky mi piace l'astrattismo delle strisce verdi che racchiudono le acque del Reno. - Di Mimmo Jodice mi piace la foto del mare e la sua visione del mare come tramite d'infinito attraverso lo sguardo verso l'orizzonte. Sarebbe però meglio, oltre il video, fermarsi ad osservare alcune loro foto e darne un giudizio motivato. „
Gursky ed Esser sono due tra i principali rappresentanti della cosiddetta Scuola di Düsseldorf. Si tratta di un gruppo di importanti fotografi (altri nomi seminali sono quelli di Candida Höfer, Thomas Ruff e Thomas Struth) formatosi attorno all'insegnamento dei coniugi Becher (Bernd e Hilla) all'interno della Kunstakademie Düsseldorf.
Il punto di partenza è la ricerca di una «nuova oggettività» nella rappresentazione del paesaggio (inteso nel senso più esteso). Le risposte a questa ricerca sono naturalmente diverse in ognuno dei protagonisti della Scuola. Gursky ha un approccio che ricerca appunto certe «astrazioni», anche attraverso una complessa manipolazione digitale capace di ri-costruire la realtà. Esser pare invece procedere con un approccio più tradizionale; ma le sue fotografie sono comunque una sublimazione di quello che normalmente siamo portati a considerare come mainstream nella fotografia di paesaggio.
Grazie Labirint. Ho visto che al thread su Esser avevo pure partecipato: me ne ero completamente dimenticato...
Che cosa ne pensi di questo argomento?
Vuoi dire la tua? Per partecipare alla discussione iscriviti a JuzaPhoto, è semplice e gratuito!
Non solo: iscrivendoti potrai creare una tua pagina personale, pubblicare foto, ricevere commenti e sfruttare tutte le funzionalità di JuzaPhoto. Con oltre 242000 iscritti, c'è spazio per tutti, dal principiante al professionista.
JuzaPhoto contiene link affiliati Amazon ed Ebay e riceve una commissione in caso di acquisto attraverso link affiliati.
porca paletta! Seguiremo la richiesta d'ora in poi! 
-)). 
