| inviato il 28 Settembre 2017 ore 12:34
Ha veramente importanza se un'idea geniale viene espressa attraverso un insieme ordinato di puntini piuttosto che per mezzo di una transizione continua? |
| inviato il 28 Settembre 2017 ore 12:37
PER QUANTO RIGUARDA LA RIPRESA: Foto su pellicola = fotografia su pellicola = fotografia chimica = fotografia argentica. NO FOTO ANALOGICA (analogico prevede una variazione continua e la pellicola non lo è, infatti ha la grana, i puntini che compongono l'immagine. Ma allo stesso tempo non è neanche digitale poiché tali variazioni sono casuali, non stabilite o misurabili, né trasformate in numeri it.wikipedia.org/wiki/Analogico )! Foto digitale = fotografia digitale = fotografia numerica. Sono fotografie poiché la formazione dell'immagine è avvenuta grazie alla luce, sono digitali perché trasformate in numeri. PER QUANTO RIGUARDA LA RIPRODUZIINE SU CARTA: da Foto su pellicola: se fatta con ingranditore o a contatto = Fotografia da pellicola previa scansione: se fatta su carta fotosensibile (ad esempio LAMBDA)= Fotografia. da pellicola previa scansione: se fatta a getto d'inchiostro = Stampa. La FOTO-Grafia implica che nel processo di formazione dell'immagine intervenga la luce (carta fotosensibile); gli inchiostri depositati sono inchiostri, non luce. da foto digitale: se fatta su carta fotosensibile (ad esempio LAMBDA)= Fotografia digitale. da foto digitale: se fatta a getto d'inchiostro = Stampa digitale. da foto digitale: se fatta su carta fotosensibile tramite digingranditore = Fotografia digitale. |
user90373 | inviato il 28 Settembre 2017 ore 14:16
Noi fotografatori non prendiamo mai in considerazione una semplice cosa: una volta ottenuta "l'opera", in qualsiasi declinazione, dovremmo distruggerne la matrice, nel mio caso, una volta stampato il negativo, darlo alle fiamme oppure, per il digitale, eliminare i files senza possibilità di recupero. Un pò quel che succede al pittore o allo scultore una volta venduta "l'opera". |
| inviato il 02 Ottobre 2017 ore 12:42
1] Tra la fotografia su pellicola (analogica) e quella digitale, ci passa come tra un orologio cinese al quarzo e un Patek. 2] La massificazione del digitale ha messo ancora più a nudo le macro-differenze tra pellicola e file. 3] La praticità, l'economicità e la comodità del digitale sono state preferite alla qualità, ai costi e alla complessità della foto su pellicola. 4] la cultura della qualità è ormai - purtroppo - anacronistica... |
| inviato il 03 Ottobre 2017 ore 12:07
Oddio ... forse i toni sono un tantino severi caro Puma, ma non posso non trovarmi in perfetta sintonia con la tua disamina. |
| inviato il 03 Ottobre 2017 ore 12:34
Diebu: “ analogico prevede una variazione continua e la pellicola non lo è, infatti ha la grana „ Non è esatto, per "analogico" si intende sia la distribuzione della luce sul piano del sensore, che quella dei toni su una singola area. Il digitale ha un certo numero di pixel ed ognuno di questi può recepire un certo numeri di tonalità, l'analogico ha valori discreti su entrambi i fronti (la cosiddetta grana è un "errore" della pellicola, previsto a tavolino per poter rendere mezzitoni altrimenti non disponibili su pellicole ad alta sensibilità). Normalmente, ovvero per convenzione, si definisce una fotografia analogica o digitale a seconda della superficie fotosensibile utilizzata per catturare la luce: pellicola chimicamente trattata o sensore elettronico digitale. Poi la catena che porta questa immagine al fruitore può subire diversi interventi di conversione: da analogico a digitale si chiama digitalizzazione, da digitale ad analogico si chiama... stampa In teoria la quantità immensa di variazioni disponibili sui supporti digitali (decine di migliaia di colori e milioni di pixel) dovrebbe rendere i due supporti equiparabili ma, nei fatti, l'incidenza di piccoli errori nella composizione chimica delle pellicole rende l'immagine più suggestiva, esattamente come la luce naturale si rivela più efficace degli interventi in post produzione per regolare l'illuminazione di una scena. tutto questo SMMO |
| inviato il 03 Ottobre 2017 ore 14:36
Grazie Paolo! E COMPLIMENTI GIGANTI per la tua gallery! (anche se personalmente non é scoccato l'amore tra me e la Velvia, é comunque uno spettacolo di colore e tridimensionalitá) Quoto Max B |
| inviato il 03 Ottobre 2017 ore 15:03
Grazie Paolo! Grazie a te amico mio ... i complimenti, ancorché non propriamente meritati, fanno sempre piacere |
| inviato il 03 Ottobre 2017 ore 15:05
A proposito: devo aggiungere che la disamina di Max è mooolto interessante ... |
| inviato il 03 Ottobre 2017 ore 16:26
Io non sono del tutto d'accordo con quanto dice Max B., un file digitale non diventa analogico al momento della stampa, infatti se lo si osserva con attenzione, ad esempio con una lente (ma nei casi peggiori potrebbe addirittura non essere necessaria) si vedono i punti di stampa, o se preferite i pixel. Riguardo alla pellicola non sono convinto che come dice max sia corretto definirla analogica, che poi per convenzione, nel linguaggio comune lo si faccia, OK; ma secondo me non è analogica; lui stesso dice che “ l'analogico ha valori discreti „ ; stando a questa affermazione e ella definizione di "digitale" e di "analogico" ( it.wikipedia.org/wiki/Analogico ) significa che anche la pellicola è "digitale", esattamente come avevo detto. E comunque prima dell'avvento del digitale la fotografia su pellicola non veniva chiamata "analogica". |
user46920 | inviato il 03 Ottobre 2017 ore 16:37
Ooooohhhh ... finalmente il topic che mancava! |
| inviato il 03 Ottobre 2017 ore 16:45
Occhio.... ma ti rendi conto che invece potrebbe essere una svolta?! Potremmo scoprire che anche la pellicola è digitale ! Questo metterebbe fine a tutte le guerre di religione pellicola vs digitale |
| inviato il 03 Ottobre 2017 ore 16:50
“ Io non sono del tutto d'accordo con quanto dice Max B., un file digitale non diventa analogico al momento della stampa, infatti se lo si osserva con attenzione, ad esempio con una lente (ma nei casi peggiori potrebbe addirittura non essere necessaria) si vedono i punti di stampa, o se preferite i pixel. Riguardo alla pellicola non sono convinto che come dice max sia corretto definirla analogica, che per convenzione, nel linguaggioc omune lo si faccia, OK ma secondo me non è analogica; lui stesso dice che " l'analogico ha valori discreti " ; stando a questa affermazione e ella definizione di "digitale" e di "analogico" ( it.wikipedia.org/wiki/Analogico ) significa che anche la pellicola è "digitale", esattamente come avevo detto. E comunque prima dell'avvento del digitale la fotografia su pellicola non veniva chiamata "analogica". „ A questo punto diciamo sensore vs pellicola e finiamola lì. Anche perché appunto alla fine non è il digitale in se il problema (presunto) coi suoi 40Mp visualizzati su uno schermo da 2Mp o su una stampa 10*15 ma il comportamento del sensore diverso, lascio a voi decidere se meglio o peggio, da quello della pellicola. By the way vi propongo, per salvare capra e cavoli, il metodo di Salgado. L'ho letto e devo ancora capire se è"digitale" o "analogico" www.fotopadova.org/post/74722319257 |
user46920 | inviato il 03 Ottobre 2017 ore 17:17
“ Occhio.... ma ti rendi conto che invece potrebbe essere una svolta?! Potremmo scoprire che anche la pellicola è digitale Eeeek!!!! „ basterebbe definire inizialmente il vero significato di "fotografia digitale" partendo proprio dall'etimo della parola digit ... per capire che è il numero il vero soggetto. E poi, volendo spaccare il capello, troveremmo che nemmeno la forma originaria della Luce (come la materia) è composta da un continuo infinito. Ma piuttosto da stati energetici discreti |
| inviato il 03 Ottobre 2017 ore 17:27
Il primo problema del digitale sono "i migliaia" di colori: ecco dovrebbero essere MILIARDI di colori (come nei tv UltraHD di ultimissima generazione, e....e....) solo per potersi confrontare con la pellicola e poi IL PIXEL digitale "nun se pò guardá" tanto é innaturale. La pellicola é analogica alla realtá e di "discreto" non ha assolutamente niente. Meno definizione fine rispetto al digitale, ma maggior realismo e naturalezza, forse proprio perché L'IPERREALISMO é perfetto negli ingrandimenti a video del 300% ma INNATURALE rispetto a quanto fotografato. Per non parlare di tridimensionalitá scarsa e schiacciamento dei piani prospettici: é un problema intrinseco del sistema binario e del digitale tutto. IL digitale ha l'enorme vantaggio del LIVE VIEW ed é tanta roba, ci mancherebbe. Ma quando serve La Qualitá, ci vuole la buona vecchia pellicola. |
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