| inviato il 27 Settembre 2017 ore 18:26
Ogni foto vista su uno schermo è digitale.
Anche se si scatta su pellicola poi comunque si digitalizza il negativo o la stampa e quindi diventa digitale.
Ogni foto vista stampata è analogica. Anche se si scatta in digitale la stampa è comunque un processo che rende il risultato analogico.
Una fotografia puramente analogica si può vedere solo se scattata su pellicola e poi stampata. La visione della stampa è l'unico modo per vedere una fotografia analogica. Una foto analogica non si può divulgare su internet. La stampa rende ogni pezzo unico. |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 18:39
Attento alla lapidazione! 
Quello che scrivi e tecnicamente vero, poi, però iniziano i "distinguo" di vecchia, anzi, antica data: ad esempio la reale o presunta superiorità del fatto che la stampa da processo interamente analogico costituisca un risultato "unico e irripetibile" (con sfumature di dubbio anche su questo, almeno conoscendo le tecniche sofisticate e complesse di certi maestri del passato). Il fatto è che se poi andiamo a vedere nel campo delle arti figurative in genere, allora dovremmo sfoltire il campo dell'Arte da tutte le serigrafie di Andy Warhol, le incisioni di Paul Gustave Louis Cristophe Doré, quelle di Albrecht Dürer, fino ad arrivare al Disco di Festo del XVIII sec. a. C.
P.S. comunque tieni a mente la mia prima frase e ... "memento mori!" |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 18:54
“ Ogni foto vista su uno schermo è digitale. „
Più che digitale è una semplice immagine, puoi chiamarla foto solo quando la metti su carta, digitale o analogica che sia.
“ Attento alla lapidazione! „
Pronto alla lapidazione.
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| inviato il 27 Settembre 2017 ore 18:59
“ Una fotografia puramente analogica si può vedere solo se scattata su pellicola e poi stampata. La visione della stampa è l'unico modo per vedere una fotografia analogica. „
In generale non occorre che sia scattata su pellicola (può essere su vetro, su carta, su metallo o altro) e nemmeno che poi sia stampata (si può ottenere direttamente un positivo)... |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 19:03
Per le mie poche conoscenze, credo che le immagini uniche ed irripetibili sono quelle scattate con le istantanee analogiche (es. impossible, fuji instax)
tutte le altre sono duplicabili.
Ciao |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 22:25
Una fotografia puramente analogica si può vedere solo se scattata su pellicola e poi stampata . La visione della stampa è l'unico modo per vedere una fotografia analogica. Una foto analogica non si può divulgare su internet. La stampa rende ogni pezzo unico.
Non sono affatto d'accordo innanzitutto perché le fotografie si possono anche proiettare (anche i files digitali per inciso), e poi perché l'unico pezzo davvero unico è la singola diapositiva. |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 22:42
La diapositiva è una foto analogica poichè fatta su pellicola e si proietta su di uno schermo (non un monitor) di tessuto plastico o altro, non necessariamente la si scansiona e digitalizza. |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 22:50
Ma che discussione inutile è? |
| inviato il 27 Settembre 2017 ore 23:15
la fotografia digitale ed analogica non dura niente, ci vuole ben altro.
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| inviato il 27 Settembre 2017 ore 23:18
Siccome oggi il 90% delle foto sono viste su schermo possiamo ben dire che l'analogico sia morto per sempre
Amen |
| inviato il 28 Settembre 2017 ore 0:21
"Ogni foto vista stampata è analogica. Anche se si scatta in digitale la stampa è comunque un processo che rende il risultato analogico."
Non sono d'accordo, "analogico" non vuol dire supporto fisico. Una foto stampata da file digitale con strumenti digitali resta sempre digitale perché fatta di punti/pixel che puoi vedere se prendi una lente.
Una foto da pellicola stampata con ingranditore non è comunque propriamente analogica poiché comunque composta dai puntini della grana.
L'analogico prevede una variazione continua senza soluzione di continuità.
La fotografia su pellicola è "fotografia su pellicola" o "fotografia chimica" ma non analogica. Questo termine infatti è nato dopo l'avvento del digitale per differenziarla da quest'ultima e contrapporla ad essa, prima non di usava e sarebbe opportuno smettere di usare questo termine. Un altro termine molto utilizzato nell'ambiente è "fotografia argentina". |
| inviato il 28 Settembre 2017 ore 0:39
Già che ci siamo, pur senza alcuna speranza vorrei sottoscrivere l'appello a non chiamarla "fotografia analogica". Se necessario a distinguerla dalla fotografia digitale, a me piace "fotografia argentica", sull'esempio dell'espressione che si usa in Francia; oppure, volendo suonare un po' più tecnici, "fotografia ai sali d'argento". |
| inviato il 28 Settembre 2017 ore 8:36
“ Per le mie poche conoscenze, credo che le immagini uniche ed irripetibili sono quelle scattate con le istantanee analogiche (es. impossible, fuji instax)
tutte le altre sono duplicabili. „
C'è parecchio di vero in questa affermazione; pensiamo ad un negativo su pellicola, stampato così com'è senza mascherature o altro perché è già "perfetto": basterà lasciare invariati il tempo di proiezione sotto l'ingranditore, diaframmatura di quest'ultimo, tempo di sviluppo della stampa, gradazione della carta ... cioè tutte le implicazioni puramente tecniche e perfettamente ripetibili, ed anche quell'opera sarà perfettamente riproducibile. |
| inviato il 28 Settembre 2017 ore 8:46
“ C'è parecchio di vero in questa affermazione; pensiamo ad un negativo su pellicola, stampato così com'è senza mascherature o altro perché è già "perfetto": basterà lasciare invariati il tempo di proiezione sotto l'ingranditore, diaframmatura di quest'ultimo, tempo di sviluppo della stampa, gradazione della carta ... cioè tutte le implicazioni puramente tecniche e perfettamente ripetibili, ed anche quell'opera sarà perfettamente riproducibile. „
Ni.
Ci sono variabilità tra un lotto di carta e l'altro, a volte non trascurabili. La lampada dell'ingranditore col tempo cambia l'intensità luminosa (leggi: lasciare identico il tempo non implica un'identica esposizione). Il chimico di sviluppo può cambiare la sua reattività in base alla diluizione, tempo, temperatura, agitazione, uso ecc ecc ecc.
Poi una stampa ai sali d'argento è "viva", un po' come il legno.
Possono essere differenze poco visibili... ma ci sono. Una stampa ad ingranditore, come una dia, sono tutte dei pezzi unici ed irripetibili. |
user3834 | inviato il 28 Settembre 2017 ore 8:50
Ma quindi le DIA proiettate che roba sono?
Quanti problemi che vi fate |
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