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Il diametro degli obbiettivi ha importanza?


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avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 11:47

infatti se per diaframma si intende quello delle lenti fotografiche, la pupilla d'entrata non è il diaframma, ma la sua proiezione anteriore, un'immagine virtuale solitamente ingrandita dalle lenti che lo precedono, come è spiegato nelle prime righe della definizione, su wikipedia inglese, della pupilla d'entrata (nella versione italiana non c'è proprio nulla ): en.wikipedia.org/wiki/Entrance_pupil

ma in ottica diaframma è qualsiasi cosa che limita l'ampiezza del fascio di luce, e in un obiettivo senza diaframma interno (intendendo quello degli obiettivi fotografici che usiamo normalmente) come per esempio un cannocchiale/telescopio, è la lente anteriore ( o meglio la parte lasciata libera dalla montatura) a limitare il fascio di luce e quindi ad essere di per sé un diaframma; e in questo caso coincide anche con la pupilla di entrata.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 11:51

Forse si fa prima ad entrare in Wikipedia e modificare il contenuto, piuttosto che smentirlo centinaia di volte sui forum. Dico forse eh, peeche poi ti ritrovi ad intavolare discussioni con i curatori di Wikipedia MrGreen - ma, almeno, lo fai una volta sola.

Io avevo tutto chiaro, prima dell'apertura di questo thread, ora sono un po' confuso Cool. In particolare su una cosa: perché negli obiettivi cinematografici (su tutti, non solo su quelli da millemila euro) si specifica il T-stop, se ciò non ha nessuna influenza sull'accoppiata tempi/diaframmi?

user3834
avatar
inviato il 25 Settembre 2017 ore 11:57

Max veramente il valore che determina i tempi è il T-stop e non l'F-stop.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 12:01

Ah ecco, allora non è corretto dire che il valore di T-stop sia ininfluente, per un fotografo. È ininfluente per la PdC, ma non per l'esposizione.
O no?
O sì?
Decidiamoci MrGreen

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 13:04

diciamo che in fotografia "normale" ha meno importanza, tanto l'esposimetro ne tiene già conto (visto che misura la luce che effettivamente passa nell'obiettivo alla max apertura e ne tiene conto per i valori dell'apertura di diaframma inferiori).
Ma potrebbe giustamente interessare in certi ambiti specialistici, chi fa fotografia notturna, agli stellati: a parità di f-stop una lente con un t-stop più favorevole fa la differenza


avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 13:04

@Regolus
"ma usato sotto un cielo buio, come ogni astrofilo sa, escludendo gli effetti della trasmittanza reale, il 200/4 proprio grazie alla maggiore pupilla d'entrata, riuscirà a fotografare stelle 3,2 volte meno luminose (un po' più di una magnitudine di differenza), anche se per farlo potrebbe aver bisogno di un tempo di posa maggiore. Questo è infatti uno dei due motivi che spinge gli astronomi a costruire telescopi di diametro sempre più grande.
Detto ciò, e con la speranza di essermi spiegato bene, vi auguro la buonanotte, che fra poche ore mi suona la sveglia"

Abbi pazienza Regolus, tradotto in parole povere, x chi non sa nulla di fotografia astronomica, che significa questo? Che se la pupilla (poco importa se c'è o non c'è il diaframma) è troppo piccola,...l'immagine da fotografare non c'è proprio?

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 14:23

in parole povere significa che in astronomia una lente con una pupilla d'entrata più grande raccoglie comunque più luce, e questa maggiore quantità comunque finisce sul sensore (a parte chiaramente gli effetti di assorbimento ecc).

se la pupilla è piccola, anche allungando tantissimo i tempi di posa, da un certo punto in poi non si registrano più stelle, si ottiene solo una immagine più chiara.

per esempio con un 400/4 si riprendono più stelle che con un 200/2.8.
e con un 400/4 e un 280/2.8 (stessa pupilla d'entrata) si fotografano le stesse stelle.

Attenzione ho detto stelle, questo non è valido con oggetti estesi come le nebulose.
Semplificando al massimo le stelle sono così lontane che rimangono sempre un punto infinitesimo, in un sistema ottico perfetto la dimensione dell'immagine di una stella è data solo dalla diffrazione; quindi almeno finchè si lavora a valori di diaframma fino a circa f/11 (per questo oltre quel valore f si dice che l'obiettivo va in diffrazione), l'immagine della stella sul piano focale sarà inferiore alla dimensione del fotodiodo e dal punto di vista del sensore f/2.8 o f/5.6 non farà differenza, conterà solo la superficie di raccolta della luce, ossia la pupilla d'ingresso.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 14:23

in parole povere significa che in astronomia una lente con una pupilla d'entrata più grande raccoglie comunque più luce, e questa maggiore quantità comunque finisce sul sensore (a parte chiaramente gli effetti di assorbimento ecc).

se la pupilla è piccola, anche allungando tantissimo i tempi di posa, da un certo punto in poi non si registrano più stelle, si ottiene solo una immagine più chiara.

per esempio con un 400/4 si riprendono più stelle che con un 200/2.8.
e con un 400/4 e un 280/2.8 (stessa pupilla d'entrata) si fotografano le stesse stelle.

Attenzione ho detto stelle, questo non è valido con oggetti estesi come le nebulose.
Semplificando al massimo le stelle sono così lontane che rimangono sempre un punto infinitesimo, in un sistema ottico perfetto la dimensione dell'immagine di una stella è data solo dalla diffrazione; quindi almeno finchè si lavora a valori di diaframma fino a circa f/11 (per questo oltre quel valore f si dice che l'obiettivo va in diffrazione), l'immagine della stella sul piano focale sarà inferiore alla dimensione del fotodiodo e dal punto di vista del sensore f/2.8 o f/5.6 non farà differenza, conterà solo la superficie di raccolta della luce, ossia la pupilla d'ingresso.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 14:29

dimenticavo, la dimensione dell'imagine di una stella è data dal disco di Airy, questa volta wikipedia italiano è abbastanza preciso ed esauriente it.wikipedia.org/wiki/Disco_di_Airy

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 14:31

diciamo che in fotografia "normale" ha meno importanza, tanto l'esposimetro ne tiene già conto (visto che misura la luce che effettivamente passa nell'obiettivo alla max apertura e ne tiene conto per i valori dell'apertura di diaframma inferiori).


Per non fare un torto a nessuno, diciamo che il valore T, che dipende da diversi fattori tra cui "anche" il diametro della lente che raccoglie la luce all'ingresso dell'obbiettivo (giusto?) , non è importante per chi fotografa e si affida all'esposimetro (il Fotografo) , mentre ha la sua importanza per chi sceglie la lente in base alle sue prestazioni sul campo (il lato oscuro del Fotografo MrGreen quello che riempe i forum di considerazioni).

Tra una lente f/2.8 e t/2.9 ed un'altra, sempre f/2.8, ma con t/3.4, ci balla la differenza tra nitido e micromosso, quando sei in condizioni di illuminazioni al limite.

EDIT tolto il resto perché troppo OT

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 14:58

Ma per capirlo devi definire la luminosità di un'ottica: che significa "luminosità" in un'ottica?
Definisce la quantità di luce che finisce sul sensore

Pollastrini, purtroppo no.
Se parli di sola luminosità, in termini fotografici è comune riferirsi al diaframma e non alla luce che finisce sul sensore. Sembra assurdo ma è così nel parlare comune in fotografia.
Invece nel senso comune si intenderebbe quello che dici tu, che poi è quello che intendeva chi ha aperto il topic, e ho avuto conferma da Pamtom che avevo inteso bene.
Si prenda ad esempio il Sony FE 100mm F2.8 STF GM OSS
www.dxomark.com/Lenses/Compare/Side-by-side/Sony-FE-100mm-F28-STF-GM-O
ha una trasmittanza (t-stop) di 5.6 nonostante sia un f2.8
In pratica si può affermare che indicare " luminosità " in fotografia non fa riferimento, ma proprio per niente , alla quantità di luce che finisce sul sensore ma piuttosto alla possibilità di ridurre la PDC, data una certa focale ed un certo formato!
Invece nel senso comune (quello usato da Pamtom) il termine LUMINOSITA' si riferisce alla quantità di luce che può passare attraverso un obiettivo.

in pratica il significato di "luminosità" in fotogradia è controintuitivo perchè si riferisce all'apertura. Quindi per assurdo un f1.4 costruito con lenti scure (potrebbero anche crearlo un obiettivo così per fare pose lunghe senza uso di filtri ND) resterebbe un obiettivo "Luminoso Eeeek!!!" vedi anche "veloce Eeeek!!!Eeeek!!!Eeeek!!!", assolutamente assurdo come concetto, poichè in fotografia si tende a dire luminoso/veloce se spalancato! fregandosene della quantità di luce effettiva che passa attraverso esso.

Il concetto è assolutamente controintuitivo, poichè nel senso comune un'ottica luminosa è un'ottica che fa passare tanta luce, non un'ottica aperta di diaframma.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 16:15

Grazie Regolus della spiegazione.

Mi spiace aver introdotto il discorso della trasmittanza (OT). Cmq un utile ripasso: la luce in fotografia si misura in EV, che dipende solo dalla coppia tempo/diaframma (100iso). Infatti c'erano e ci sono tutt'ora gli esposimetro esterni..non è detto che la luce, per essere misurata, debba traguardare l'obiettivo.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 16:54

Vero Simone, l'esposimetro non è necessariamente dietro l'obiettivo ( la Taron VR con cui ho imparato a fotografare aveva l'esposimetro a lato dell'obiettivo e quando smise di funzionare usavo un Sekonic a mano :-) ) ma per la stragrande maggioranza degli utenti del forum l'esposimetro sta dentro la macchina e misura attraverso l'obiettivo.

Come non è detto che l'esposimetro debba esser puntato verso il soggetto per misurare la luce riflessa...
ma stiamo andando molto OT

avatarjunior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 17:54

Ooo
Il concetto è assolutamente controintuitivo, poichè nel senso comune un'ottica luminosa è un'ottica che fa passare tanta luce, non un'ottica aperta di diaframma.
come spieghi te,cose risultano più facili da capire per me.
Regulus mi spiace veramente tanto, vedo che cerci di farti capire al meglio, ma io di nozioni di fotografia ne ho veramente meno di nulla, a parte un commento, anzi parte di esso leggo e rileggo i tuoi commenti e non c'è ne vengo a capo, mentre tutti gli altri capiscono chiaramente.

Alessandro Pollastrin
Comunque, in queste discussioni la gente va a rivangare i concetti di base della fotografia CHE DOVREBBERO ESSERE NOTI a chi decide di spendere soldi, e tanti in attrezzature.

Il non conoscere i concetti di base di funzionamento degli apparati fotografici è ridicolo per chi fa fotografia, è come se uno si compra una bella macchina o la bella motocicletta e poi non sa come è fatta la ruota, stessa situazione, identica.

Non è affatto da persone intelligenti spendere migliaia di euro in attrezzature e NON spendere 30 euro in un libro di tecnica di base della fotografia.

Uno compra la motocicletta che fa 300 all'ora e poi............ va a chiedere sul web come è fatta la ruota!
capisco perfettamente quanto dici, io ho solo cose vecchie riciclate, e prestatemi, pensa che uso una vecchia yashica. però mi era sorto il dubbio, perchè in astronomia il diametro del telescopio è fondamentale ed in fotografia no? E non avendo trovato nulla sul web ho pensato che magari qua qualcuno potesse darmi una spiegazione, perchè dalle mie conoscenze è fuori da ogni logica, però ripeto " le mie conoscenze" poi leggendo certi commenti sembra che osservare da un dobson da 200 mm e da uno da 600 sia la stessa cosa.. Perchè? perchè io associo telescopio al obiettivo. che per me ci assomigliano a parte per il fatto che nel telescopio il diaframma è un peggioramento e dunque inutile ed inesistente. leggendo i commenti sembra che sia solo di diaframma e ok, ma perchè una macchina fotografica a fuoco diretto su un telescopio se il diametro è maggiore di uno più piccolo si possono abbassare i tempi di esposizione ad avere una foto identica? perchè il diametro è fondamentale, per quello che so io. Il fatto che non si prenda in considerazione mi ha sorpreso un bel po'.

avatarsenior
inviato il 25 Settembre 2017 ore 18:12

Phantom, mi spiace se non mi sono spiegato bene, purtroppo in un forum e in poche parole non è sempre facile.

Comunque hai capito bene, in fotografia astronomica il diametro (di raccolta di luce) è fondamentale, è solo nella fotografia non astronomica che non conta (ai fini dell'esposizione), proprio perchè le stelle sono puntiformi e gli altri soggetti no

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