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Acquisti usati dall'estero e..dogana!


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avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2021 ore 15:59

Io vado in vacanza, compro una macchina fotografica e di dogana non ne so nulla. Quando parto nessuno mi chiede di dichiarare se porto all'estero la mia reflex Pentax 645z da 10 mila euro e quando torno succede la stessa cosa. Tu controllore doganale prendi uno stipendio ed è compito tuo controllarmi alla partenza ed all'arrivo, altrimenti finisce come il limite di velocità nelle strade che nessuno, per vari motivi, rispetta. Metti un vigile e siamo tutti bravi, togli il vigile e ogni persona va forte perchè ha fretta di arrivare.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2021 ore 16:19

Riassumo quello che hai scritto in due parole: siamo italiani.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2021 ore 16:56


Io vado in vacanza, compro una macchina fotografica e di dogana non ne so nulla. Quando parto nessuno mi chiede di dichiarare se porto all'estero la mia reflex Pentax 645z da 10 mila euro e quando torno succede la stessa cosa. Tu controllore doganale prendi uno stipendio ed è compito tuo controllarmi alla partenza ed all'arrivo, altrimenti finisce come il limite di velocità nelle strade che nessuno, per vari motivi, rispetta. Metti un vigile e siamo tutti bravi, togli il vigile e ogni persona va forte perchè ha fretta di arrivare.

Vi sono dei cartelli ben visibili che indicano le apposite aree "nothing to declare" e "goods to declare": ovviamente la cosa viene fatta per una questione di viabilità in aeroporto, altrimenti si creerebbero delle code enormi alla dogana, anche per persone che non avrebbero motivo di passarvi.

Inoltre, a seconda del paese in cui si viaggia, conviene informarsi sulle eventuali restrizioni sugli oggetti e beni che si possono portare (in particolare sui cibi). Questo, onde evitare di avere spiacevoli sorprese all'atto di un controllo doganale, soprattutto se si è passati dall'area nulla da dichiarare: a quel punto la probabilità di incorrere in sanzioni è molto elevata.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2021 ore 17:37

In casi come questi, italiani si scrive con “GL”,
itaGLiani.
È d'obbligo.

avatarsenior
inviato il 16 Agosto 2021 ore 18:14

E pagatele questa dogana e questa IVA!
In fondo per voi sono bazzecole e sarete ampiamente ripagati dal sapere che questi soldi saranno impiegati anche per lodevoli iniziative umanitarie in favore di poveri immigrati:

www.goal.com/it/notizie/decreto-crescita-calcio-cosa-prevede-per-il-ca
quifinanza.it/soldi/video/decreto-crescita-calcio/456310/

Scusatemi se non metto la faccina che ride...

avatarjunior
inviato il 16 Agosto 2021 ore 18:15

Sono di regola rarissime le limitazioni all' esportazione dei vari paesi, mentre le imposizioni all' importazione sono in pratica la regola.
Il fatto che vi siano imposte alla vendita dei prodotti significa che ad eccezione dei paesi che hanno particolari convenzione (UK- Hong Kong, UE ecc.) la circolazione delle merci tra i vari paesi non è libera.
Stà di fatto che se un Turista extracomunitario, quando lascia l' UE e torna in patria, ha diritto al rimborso dell'IVA dallo stato in cui ha acquistato il bene documentando l' acquisto e facendo richiesta di Rimborso, Stessa Cosa accade negli Stati Uniti ove si può ottenere il rimborso della Sales Tax.
Ma quando si tratta di importazione Tutti i beni sono soggetti all'applicazione di dazio a seconda delle provenienze e delle tasse locali, in particolare l' IVA a prescindere che il bene sia acquistato direttamente o spedito
Man mano che sale l' informatizzazione dell Agenzia delle Dogane saranno sempre meno i beni spediti che sfuggiranno alle maglie della rete del fisco. Mentre per motivi pratici negli aeroporti ed in genere alle frontiere dei paesi civili, salvo l'incappare in un ispezione a campione, il dichiarare un bene viene lasciato alla coscienza dell' individuo.




avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2021 ore 8:58

Comunque. A regola. Quando esci dall'Italia dovresti compilare il modulo di esportazione temporanea degli oggetti che hai con te.
Es fotocamera orologi gioielli...

È semplicissimo c'è una cassetta con dei moduli .Li compili... Una copia per te e una copia infilata nella cassetta.
Al ritorno fai uguale.

La dogana può contestare al rientro anche una focamera che ti sei portato appresso


avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2021 ore 9:10

Sono stupito dall'atteggiamento di persone sicuramente intelligenti. Che dimostrano però di non aver capito il concetto di fondo.

Non è un gioco a guardie e ladri...
Dove ci si nasconde e se vieni trovato ci si fa una risata.
In effetti si tratta di contrabbando.

È chiaro che se vai all'estero e torni con il regalino viene tollerato. Si vive in un paese libero in fondo.

Diverso è fare il viaggio appositamente per andare a comprare evadendo iva e tasse.
Spiegatemi per favore la differenza tra uno che fa passare cinque mila euro di fotocamera e quello che fa passare cinquemila euro di sigarette.
Perché è di questo che stiamo parlando


avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2021 ore 9:31

Salt, mi stupisco del tuo stupirti: lo sai bene che la furbizia fa parte dell'italico dna.
La frase "italiani popolo di santi, poeti e navigatori" non viene mai citata in modo completo ossia "italiani popolo di santi, poeti e navigatori pronti a mettertelo là dove non batte il sole appena ti distrai un secondo".
Se ci beccano ad andare a 100 all'ora in una zona dove dovremmo andare a 50 il primo pensiero è "come posso fare per non pagare la multa?"
E via discorrendo.
L'unica soluzione sarebbe "decolliamo e nuclearizziamo" (cit.).

avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2021 ore 10:23

Nel 1990 feci un viaggio in Cina, io ed un paio di amici...Siccome sono un rompi...MrGreen mi informai bene prima di partire, perchè portavo con me parecchie "robine", macchine, ottiche etc...,compilai tutto dichiarando matricola, tipo di oggetto, insomma... tutto per bene...
Al ritorno 21 giorni dopo passo per il gate della dogana e mostro l'elenco delle cose dichiarate...con tanto di timbro della dogana italiana....e me ne vado...
Uno dei due miei amici che pensava di essere più furbo, oppure ragionava tipo..."che palle!..." non aveva fatto nulla di quanto richiesto. Fu fermato quando già aveva passato il gate "nulla da dichiarare"...fermato, controllato e... ovviamente usci' fuori una marea di roba fotografica...
La sua fortuna fu che trovò un doganiere "buono" che considerò che i bollini sul materiale davano la certezza che la merce era stata comperata in Italia dal mercato ufficiale...che se no erano cxxxi suoi!
Quindi non sempre fare i furbi paga... ma rispetttare le regole...sì...imho

P.s:
per i più giovani.. In Italia all'epoca (forse anche oggi?) c'era un fiorente mercato parallelo di materiale fotografico che costava un bel po' meno di quello ufficiale...
Quello ufficiale aveva un bollino incollato sul corpo macchina, o sul barilotto, del Ministero delle finanze con tanto di numero etc. (come quello utif per dire...) quello nero no, e fu quello che evitò il sequestro dei beni e credo anche una "sonora" sanzione al mio amico...

avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2021 ore 11:32

Oltretutto, oggi con le regole valutarie internazionali hai praticamente la certezza di essere tracciato.

Se paghi con carta di credito risulta l'acquisto, se viceversa porti contanti, corri un rischio grosso.

Anche se nessuno verra' mai a contestarti un acquisto occasionale, se la cosa
diventasse una abitudine, tipo andare due o tre volte l'anno, prima o poi vieni controllato.

Io passo frontiere europee ed extraeuropee almeno una volta a settimana. Oramai da anni.
Posso assicurare che i doganieri ti tengono d'occhio. In piu' di una occasione son rimasto sorpreso dall'efficienza che dimostrano.

Certamente non controllano la totalita' dei transiti. Del resto in Europa si tende a dare una impressione di relativa liberta' ai cittadini. Ma sorvegliano. Hanno mezzi per effettuare dei controlli "invisibili" .


Un episodio che mi e' capitato.. tempo fa tornavo dall'Italia in Svizzera. Avevo comprato due dozzine di bottiglie di vino. Arrivo in frontiera e trovo la dogana deserta. Siccome oltre le sei bottiglie il vino va dichiarato e si paga un dazio (molto basso in verita') son stato tentato di procedere e passare oltre.
Poi invece mi son fermato ed ho compilato il foglio di transito e l'ho imbucato ripartendo poi alla volta della Svizzera.
Dopo tre km un posto di blocco dei doganieri fatto a sorpresa. Tiro fuori il mio bel foglio, loro lo ritirano e mi fanno pagare sul posto il dazio dovuto (lasciandomi ricevuta).

Venti giorni dopo mi arriva per posta il bollettino per pagare il dazio. Di fatto il foglio che avevo lasciato in dogana non era stato annullato ed e' stato processato nuovamente.
insomma telefono in dogana, citando i riferimenti del bollettino e dico che ho pagato per contanti ma che ho gettato la ricevuta.
Il funzionario, mi richiama 20 minuti dopo, dicendo che al controllo risultava effettivamente il pagamento fatto per contanti.. quello che mi ha stupito e' che ha saputo citarmi il taglio delle banconote ed il loro numero di matricola sia per il pagamento che per il resto che mi hanno dato.
Evidentemente quando passano le banconote nella macchinetta che le conta e le verifica memorizzano anche la foto delle banconote. Sono anche in grado di registrare dalle telecamere chi e a che ora e' passato.



avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2021 ore 11:47

Ah ma sei svizzero oppure comunque vivi in Svizzera... ora si spiegano tante cose, fra cui le tue speranze di comportamento civile da parte dell'italiano medio (speranze vane, sia ben chiaro).

avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2021 ore 11:56

A dire il vero, certi comportamenti sono individuali e non derivati dalla nazionalitá.

Non é che tedeschi, francesi, statunitensi, svedesi, svizzeri siano diversi.
Tutto dipende dall'individuo.

avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2021 ore 14:28

Tutto dipende dall'individuo.


E dall'occasione.

avatarsenior
inviato il 17 Agosto 2021 ore 16:59

L'occasionalità c'entra poco.
Se l'occasione fa l'uomo ladro, nel caso specifico dell'Italia è l'italiano a crearsi le occasioni, senza però sentirsi un ladro.
Il ladro è quello che si fa beccare semmai.
In altre nazioni europee, dove esistono ugualmente i furbi, v'è un assai più diffuso senso civico, dove rubare agli altri equivale a lasciarsi derubare dagli altri.
In Italia le furbizie individuali vengono concepite come binari morti che non nuocciono a nessuno.

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