| inviato il 18 Settembre 2017 ore 14:24
@Ciars, Appurata la maggior resistenza agli agenti atmosferici della 1200d e della 700d rispetto alla 6d, potresti aiutarmi a capire che guasto ha la 6d di Moreno? Tu che mi sembri sulla stessa onda di pensiero con Moreno, potresti dirmi se hai capito cosa gli hanno detto al camera service? Se lo hai capito, potresti dirmi tu come si chiama il guasto? Magari Moreno lo ha ulteriormente aggiunto oggi nei suoi precedenti interventi, quindi se lo trovi me lo quoti cortesemente? |
| inviato il 18 Settembre 2017 ore 14:36
Non ne ho la più pallida idea Dico solo che mi sembra altamente improbabile che una pioggerella possa fare tanto danno. |
| inviato il 18 Settembre 2017 ore 14:42
Non è tanto questione dell'intensità della pioggia in sè, quanto del fatto che l'acqua riesca a raggiungere certe zone critiche. Nel mio caso sono bastate poche gocce d'acqua nella zona del multicontroller, perché insorgessero malfunzionamenti di vario tipo. In altri contesti ho utilizzato la fotocamera sotto la pioggia per diversi minuti senza problemi di sorta, ma ero consapevole dei rischi. |
| inviato il 18 Settembre 2017 ore 17:51
“ Non è tanto questione dell'intensità della pioggia in sè, quanto del fatto che l'acqua riesca a raggiungere certe zone critiche. „ Esatto! E aggiungo che a volte non è necessaria neanche l'acqua...basta un forte sbalzo di temperatura per creare condensa all'interno dell'involucro. Se si sta mezz'ora a fotografare sulla neve a 0 gradi, ad es., poi si rientra subito in casa, attenzione a far "scongelare" gradualmente la macchina senza smontare nulla. Inoltre, i problemi non riguardano solo le infiltrazioni d'acqua, ma anche sabbia/polvere... |
| inviato il 18 Settembre 2017 ore 21:16
Insomma, sta 6D è unnammerda! |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 15:58
“ Insomma, sta 6D è unnammerda! „ ....non credo proprio. Devo dire però che anch'io l'ho spremuta in ambienti a rischio ( neve e freddo, poi umidità e salsedine ) e, pur non avendo MAI avuto problemi ( alla RCE di Vicenza l' hanno sinteticamente classificato "culo" ) ho deciso di prendere una 7Dii |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 17:02
In caso di condizioni atmosferiche critiche, tra cui umidità, polvere o pioggia, nemmeno una 1dx mark II vi mette al riparo da possibili problemi. Non è certo la presenza di qualche guarnizione in più a fare la differenza (se non per il reparto marketing, che enfatizza oltremodo la cosa sulle descrizioni dei prodotti, salvo poi non garantire nulla in caso di problemi): sono solo misure cautelative per ridurre il rischio di infiltrazioni di acqua e polvere a fronte di condizioni climatiche avverse, in modo da mettere al riparo il tutto in breve tempo. Anzi, si avrebbe una sicurezza maggiore persino con una 100d con una custodia impermeabile da 5 euro, , rispetto ad una eos 1 non protetta. |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 21:05
Il problema è che una reflex è ben più complessa rispetto ad un telefono cellulare, o anche una mirrorless molto compatta. I potenziali punti di accesso per acqua e polvere sono molti di più, e il fatto di poter collegare diversi accessori (a partire dalle ottiche) crea ulteriori problemi. Per avere una certificazione IP dovrebbero adottare misure ben più drastiche e costose, sia sulle reflex, che su ottiche e tutti gli accessori, che probabilmente impatterebbero sul prezzo di listino in modo significativo. Vedasi anche la serie di portatili "toughbook" della Panasonic, con i prezzi annessi. |
| inviato il 20 Settembre 2017 ore 21:17
ragazzi io ho avuto problemi col pulsante di scatto e file corrotti causati da mal funzionamento nel trasferimento... mi hanno sostituito il circuito dc/dc e ora tutto ok. Ho due 6d, e anche l'altra ultimamente mi dà problemi con lo scatto, La mandero in assistenza e credo sia dovuto sempre a sto benedetto circuito |
| inviato il 21 Settembre 2017 ore 0:39
“ Vedasi anche la serie di portatili "toughbook" della Panasonic, con i prezzi annessi. „ Basta vedere i portatili Panasonic che usano le concessionarie Ford per le diagnosi delle vetture, hanno una bella corazza di gomma ed anche i connettori USB ed altri connettori sono protetti, peccato che ognuno di questi portatili costa qualche migliaio di Euro, mentre un equivalente normale non supererebbe le 700€. |
| inviato il 22 Settembre 2017 ore 3:55
Non pensiate che il prezzo di quei laptop sia dovuto alla sola protezione dall'acqua... Questi affari, oltre alle certificazioni IP, hanno anche quelle MIL-STD (United States Military Standard), standard che prevedono test estremi, adatti anche all'uso militare! Per capirci... Gli involucri sono interamente in lega di magnesio, costruiti su basi portanti, sigillati da guarnizioni a compressione su tutti i punti di ingresso e sono rinforzati con sistemi anti-shock: oltre all'acqua (immersione fino a 1m!) e alla polvere, resistono a sollecitazioni estreme, temperature estreme/anti fiamma (all'interno hanno tipo 4-5 ventole), sono testati per le cadute fino a 2m, resistono a materiali altamente corrosivi e hanno sistemi di sicurezza crittografati per l'accesso autorizzato del case (lettore di smart card senza contatto, lettore di impronte digitali, chip TPM). E questo, tanto per cominciare... Poi...hanno pacchi batteria che i comuni laptop se le sognano (20/30h di autonomia e oltre), display touch polarizzati, rete 4G LTE, GPS, connessioni di ogni genere (altre a quelle comuni: Seriale, CC, VGA, Firewire, antenna), docking per supporto anche mobile, masterizzatori, funzioni software dedicate, garanzie particolari (min. 3/5 anni), e tante altre belle cose che fanno decollare parecchio il prezzo, soprattutto se si considera la notevole differenza dell'ammortamento dei costi di produzione. Insomma, sono progettati per usi professionali specifici...estremi e militari! Non si tratta di un banale pc da 700€ del supermercato con la sola protezione per l'infiltrazione d'acqua e polvere...fosse solo per questo costerebbero molto meno! |
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