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Una proposta per Juza e per gli altri amici del forum.


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avatarjunior
inviato il 20 Settembre 2017 ore 11:49

Temo, purtroppo, di non riuscire a spiegarmi. Non ne faccio un problema di distanza in km o di qualità intrinseca della foto. Dico solo che foto scattate in natura e foto scattate in ambiente controllato forniscono informazioni differenti. Sono testimonianza di "mondi" differenti, si rivolgono a sensibilità differenti e come tali andrebbero distinte. Le prime documentano una condizione naturale, non filtrata o condizionata dall'intervento umano, le seconde no! Si tratterebbe solo di collocarle nel posto giusto. Poi ciascuno sarà libero di apprezzare le une e le altre come meglio crede.


Lascia stare, tempo e fiato sprecato: quelli che la pensano come te (io per primo) qui non postano nulla o comunque lo fanno sempre più di rado Triste

avatarjunior
inviato il 20 Settembre 2017 ore 12:20


Premessa importante: io non posso certo considerarmi un fotografo naturalista nel senso che ho fatto delle foto di animali (alcune anche belline) solo nel NgoroNgoro in Tanzania.

Spero di non scrivere delle fesserie ma vorrei commentare questi vari post.MrGreen

L'idea di fare distinzione tra foto fatte a animali in libertà tra quella fatte agli stessi animali ma in semi-cattività o in cattività al100% mi sembra una distinzione superflua.

Mi spiego se dobbiamo giudicare una foto giudichiamo una foto per la sua qualità , è tutto.

Altrimenti dovremmo anche fare distinzione tra la foto di un panorama fatta salendo sul MonteBianco con la funivia e la stessa foto fatta da uno che è salito scalando la montagna.

Capisco che per il fotografo è importante come ha raggiunto quel risultato magari dopo ore di appostamenti o in situazione anche pericolose ma noi parliamo di fotografie dalle quali non si evince quali difficoltà per ottenerle.

E' una fesseria quello che ho scritto ?


avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 16:11

Cesaregiancarlo, quello che dici non è una fesseria. E' un punto di vista, sicuramente molto lontano dal mio, ma altrettanto legittimo.
Temo, tuttavia, di non essere stato sufficientemente chiaro, per cui provo a spiegarmi un'ultima volta: non ho detto, nè pensato, che le foto scattate ad animali in cattività non debbano essere esposte o commentate con passione e soddisfazione. Ho solo indicato la possibilità di distinguerle chiaramente all'atto dell'inserimento da quelle effettuate in natura, in quanto frutto di contesti completamente diversi e per alcuni aspetti anche conflittuali. Per spiegarmi meglio, ripropongo il concetto con il quale ho aperto questa discussione: una foto è insieme "documento ed emozione". Intendiamoci, anche la foto di un animale in cattività può essere questo, essere cioè testimonianza di una condizione, o meglio di una privazione; ma per esserlo davvero occorre che chi guarda quella foto ne conosca il contesto in cui è stata scattata, altrimenti è solo finzione!!! Saluti, Sergio

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 16:17

ma per curiosità, che metodo si potrebbe applicare per sapere esattamente in che contesto è stata scattata la foto ?
mica vien scritto negli exif.
bisogna sempre attenersi alla buona fede di chi posta.

dico bene o mi son perso qualcosa ?

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 16:22

La "buona fede", come sempre, la devi rimettere all'onestà del fotografo. Non c'è altra via, anche se dall'immagine ritratta, in alcuni casi, un occhio esperto può accorgersi di incongruenze "sospette"). In ogni caso, classificando all'origine una foto non daresti agio a quanti intendono giocare sull'equivoco. Ciao, sergio

avatarjunior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 17:19

@Sergio Dig capisco benissimo quello che tu intendi e tu ne parli con proprietà perché è un argomento che conosci bene.
Nel mio post volevo semplicemente segnalare che una foto è una foto e le informazioni (vere o false) date dal fotografo
possono modificare il giudizio sulla foto stessa. E' tutto . In un altro thread facevo l'esempio di una mia foto su un ponte tibetano sopra il fiume Indo in Pakistan. Il ponte traballante era a 100 metri sopra il fiume quidi la mia foto doveva "per forza essere bella" mentre se il fiume fosse stato in secca oppure il ponte a livello dell'acqua ?
Quindi per chiudere e non disturbare oltre io credo che una foto sia una foto e quella dobbiamo giudicare.

Scusatemi il disturbo sono entrato senza bussare e soprattutto senza essere un fotografo naturalista

avatarsenior
inviato il 21 Settembre 2017 ore 17:32

La "buona fede", come sempre, la devi rimettere all'onestà del fotografo. Non c'è altra via, anche se dall'immagine ritratta, in alcuni casi, un occhio esperto può accorgersi di incongruenze "sospette"). In ogni caso, classificando all'origine una foto non daresti agio a quanti intendono giocare sull'equivoco. Ciao, sergio


ok
grazie :-P

avatarsenior
inviato il 22 Settembre 2017 ore 9:17

Cesaregiancarlo, non disturbi affatto, anzi, è un piacere fare quattro chiacchiere tra appassionati ed è sempre utile conoscere il punto di vista altrui, anche se non coincide con il nostro. Grazie dell'attenzione prestata e Buona Luce! Sergio

user87191
avatar
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 20:27

Ormai la foto naturalistica ad avifauna, quella vera, fatta di sopralluoghi e appostamenti lunghissimi, non viene neanche più considerata come una categoria a parte: si giudica sempre e solo la bellezza delle foto, lo sfondo sfocato, il dettaglio nitidissimo e la luce meravigliosa.
Capanni fatti di fronte a carnai, martini fotografati sott'acqua in scatole di vetro etc etc etc sono diventati normali e la distinzione la riesce a fare solo chi ha esperienza.
Poco tempo fa giravano qui su Juza foto di poiane, tutte sullo stesso tronco, foto tutte uguali, così è stato per uno sparviere ripreso sempre nella stessa pozza, così è stato per un airone rosso sempre sullo stesso ceppo sul fiume... Purtroppo si pensa a portare a casa la "figurina" da album dell'animale, confortati spesso da attrezzature costosissime che non possono certo essere portate in luoghi dove fango, polvere, acqua potrebbero rovinarle.
Per quel che penso, Sergio, sarebbe impossibile controllare e sapere da dove vengono certe foto, sta all'onestà del fotografo, come hanno detto coloro che mi hanno preceduto in questa discussione...
Io personalmente mi tengo stretto le mie foto, spesso non perfette, frutto di appostamenti al freddo pungente delle mattinate invernali, quando dopo 10 minuti i piedi sono due blocchi di ghiaccio insensibili anche ad una eventuale amputazione senza anestesia, o al caldo torrido dell'estate, quando nel capannino le zanzare ti fanno "a mostro" e non ti puoi neanche muovere per cacciarle.
Me le tengo strette perchè prima di farle prego che non passino cacciatori o fungaioli o camminatori o motocross e, se succede, vuol dire che si ritenterà un'altra volta e sarà migliore.
Me le tengo strette perchè molte fanno schifo ma ognuna ha la sua storia, unica, fatta di dozzine di ipotesi, centinaia di imprevisti, migliaia di difficoltà, milioni di fallimenti o... infinite soddisfazioni !

un carissimo saluto, Antonio

avatarsenior
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 20:57

Tienile strette si Antonio, raccontano tanti pezzetti della nostra esistenza, le speranze, le delusioni, le vittorie;-)

user87191
avatar
inviato il 08 Febbraio 2018 ore 22:46

Certo Roberto ;-)... Un saluto, Antonio

avatarjunior
inviato il 09 Febbraio 2018 ore 8:55


Sopra scrivevo che secondo me una foto deve essere giudicata solo dal risultato prescindendo dalle difficoltà per ottenerla.
Leggendo quanto scrive Antonio Sicuro mi viene forte la tentazione di cambiare la mia opinione su come giudicare le foto naturalistiche.
Rimane fermo però il problema di "capire" dalla sola visione dello scatto quali difficoltà ha dovuto superare il fotografo
e quindi si ritorna al punto di partenza: il fotografo deve fornire sotto giuramento che le informazioni che fornisce sono corrette ?
Io facevo l'esempio di una mia foto fatta sul ponte tibetano in Pakistan : ho mentito ? ho detto la verità ? ho modificato la verità rendendola più accattivante ?

In poche parole se uno fa una foto da un capanno , la temperatura è perfetta , non ci sono zanzare, nessuno disturba il fotografo ; allora le sue foto sono meno meritevoli ?

avatarsenior
inviato il 09 Febbraio 2018 ore 9:25

Argomento interessante, al pari di questo:
www.juzaphoto.com/topic2.php?l=it&t=2671105

user87191
avatar
inviato il 09 Febbraio 2018 ore 10:35

"In poche parole se uno fa una foto da un capanno , la temperatura è perfetta , non ci sono zanzare, nessuno disturba il fotografo ; allora le sue foto sono meno meritevoli ?"

Assolutamente no Cesare... Ti spiego meglio il mio punto di vista, che riguarda la fotografia naturalistica e non altri generi: io per fotografia naturalistica intendo non solo foto, ma anche studio delle specie che si cerca di fotografare, strategie volte a disturbare il meno possibile l'habitat degli animali, evitare di cambiare le abitudini alimentari (e non solo) degli animali stessi, porsi dei limiti senza voler strafare.
Molte foto sono bellissime ma non raccontano nulla, per il semplice fatto che sono fini a sé stesse.
Cosa raccontano ? Raccontano di posti dove vai, paghi e hai buone possibilità di portare a casa scatti fantastici grazie a un'organizzazione perfetta che lo permette.
Io ci sono stato una volta sola in un posto così e mi sono annoiato a morte, perché il mio compito era solo quello di premere il bottone della reflex.
La tua foto sul ponte tibetano sarebbe stata bella anche con il fiume in secca e anche se tu fossi stato ad un metro di altezza dal fiume, perché, se il giorno in cui sei andato acqua non ce ne fosse stata, avresti colto comunque un momento della natura, che magari non avrebbe vinto un premio, ma che avrebbe raccontato un momento vero.



avatarjunior
inviato il 09 Febbraio 2018 ore 10:56

Grazie Antonio per avere spiegato il tuo punto di vista . Il tuo comportamento è ammirevole ma come fai (come faccio io ) a capire che una foto è stata fatta seguendo comportamenti etici oppure se se lo scatto è stato fatto durante un workshop super- organizzato ?

Durante un mio viaggio in Eritrea ho fotografato di nascosto l'interno di un posto di polizia al confine con l'Etiopia con cui l'Eritrea è in guerra perenne.
Mi ero impegnato a non usare la macchina fotografica, ho invece fatto - con grande rischio - la foto di nascosto con una compatta .
La foto è orrenda, storta, mal esposta ma per me è bella perché rappresenta un momento di grande tensione e anche un po' di vergogna per non avere rispettato l'impegno che avevo preso.
Come giudicheresti questa foto senza conoscere gli antefatti ?

Che cosa ne pensi di questo argomento?


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