| inviato il 20 Agosto 2017 ore 12:48
Ispirato da uno dei tanti pvt che mi arrivano puntualmente e a quanti mi chiedono consigli,una cosa è fare foto per hobby e prendere likes sul web,ben diverso è fare foto per lavoro,reportage,editoriali,campagne,lookbook,matrimonio,moda,street,nudo,dove l'interesse per i like sul web non interessano assolutamente a chi fà queste foto.Tanto il fotografo che lo fà per lavoro la cosa a cui è interessato è essere pagato e che le sue foto vengano pubblicate.Sà che se la sua foto non piace sul web,o,non la pubblica,raggiunge comunque milioni di persone.Reportage di guerra pubblicati dai media di tutto il mondo,campagne pubblicitarie internazionali.Mai conosciuto un pro che si sia vantato di quanti likes prende una sua foto o di quanti followers ha sul web.Perchè tanto sà che il valore della sua foto è un'altro,non è gratuito e non finirà nel dimenticatoio della spazzatura fotografica di qualche social network.I libri "essere venezia",le campagne della "benetton",i reportage di saglietti e cito(due a caso)rimarranno per sempre.La foto della ragazza o della vip fxxxxga sulla spiaggia o in perizoma del socila network nessuno la ricorderà.Per non parlare poi di quelli che si fanno il portfolio su instagram/fb, e si beano di prendere 100/200/300likes.Ragazzi non lo fate.I professionisti dell'immagine(photo editors,agenzie,stylist,pubblicitari)vi bollano come un NERD.Non vi faranno mai lavorare.Una nota agenzia è solita fare concorsi su un portale fotografico per vedere di prendere gente a lavorare.Puntualmente il vincitore del concorso a votazione pubblica non è mai entrato come fotografo nella stessa.Ha solo vinto il premio.Per non parlare poi di quelli che si vantano perchè un quotidiano ha pubblicato un suo portfolio 5 anni fà nell'edizione web e basta.Tutta robbbba che non serve a nulla. |
| inviato il 20 Agosto 2017 ore 13:44
A meno che quello dei forum e dei social, con relativi commenti e like (sia ricevuti che, SOPRATTUTTO, DATI) non sia un modo per pubblicizzare la propria attività fotografica fatta di workshop, corsi, ecc. |
| inviato il 20 Agosto 2017 ore 15:50
Sono del parere di Prcollins. Non faccio il pro e non è nei miei pensieri diventarlo, in ogni caso non amo pubblicare sui social perché ho una visione diversa. Su fb sono iscritto da poco e pubblico immagini che definisco "reportage di famiglia". Queste immagini si rivolgono ad un pubblico famiglia/amici che purtroppo non vedo da molti anni e raccontano la crescita dei miei figli. Riguardo ai miei scatti ho un sito web che non ha grosse pretese e disponibile alla pubblicazione anche di altri autori... ma la storia è un po' complicata da spiegare (non é possibile lasciare commenti o like!!!) e fotolibri personali perché le foto amo vederle su carta. |
| inviato il 20 Agosto 2017 ore 17:31
Come molte altre cose relative alle umane faccende, social networks vari sono strumenti e come tali possono essere utilizzati bene o male, in un modo piuttosto che in un altro. Diebu dice "A meno che quello dei forum e dei social, con relativi commenti e like (sia ricevuti che, SOPRATTUTTO, DATI) non sia un modo per pubblicizzare la propria attività fotografica fatta di workshop, corsi, ecc." ma questo un tipo di utilizzo che ha intrinsecamente uno scopo diverso, Prcollins se ho ben interpretato il suo pensiero dice di non badare la considerazione del livello del nostro lavoro seguendo le dinamiche dei likes la qual cosa è ben diversa. L'uso del social come mezzo per "pubblicizzare" il proprio lavoro è cosa ben specifica e diversa. Purtroppo però conosco e leggi di un sacco di persone che 30secondi dopo avere comprato la macchina fotografica hanno già aperto la propria pagina personale su tutti i social esistenti: sia chiaro ognuno fa quello che gli pare, non è assolutamente questo il punto del discorso. Il punto a mio avviso è che c'è il rischio più che concreto che quel comportamento non sia una sorta di "arrivo" di una crescita personale ed artistica (diciamo così per capirci) quanto piuttosto la ragion d'essere di tutto. Di nuovo, nulla di male, però in questo quadro ritengo assolutamente condivisibile il richiamo di Prcollins: nel momento in cui le dinamiche social vengono utilizzate come metro di giudizio di noi stessi "amatori" è una cosa, quando viene utilizzato invece come metro su noi stessi "adesso divento pro o mi offro per lavori" la faccenda si fa radicalmente diversa. Se dovessi fare qualcosa del genere io, seguirei più o meno la strada di Vincenzo: sito personale ed eventualmente userei i social per linkare in giro l'indirizzo.. insomma taglierei via di netto tutta la faccenda dei likes e compagnia perché ciò segue logiche e dinamiche fuorvianti e che spesso nulla hanno a che fare con il "valore" intrinseco di ciò che di pubblica. Poi il discorso è interessantissimo ma anche ricco di migliaia di sfaccettature, difficile affrontarlo in poche parole. |
| inviato il 20 Agosto 2017 ore 23:25
Non credo nei Workshop. Servono a far cassa a chi a poco lavoro. Chi vuole davvero imparare il mestiere a due possibilità: frequentare una scuola seria o lavorare anche gratis con un professionista e farsi le ossa. |
user3834 | inviato il 21 Agosto 2017 ore 10:16
Ecco! Lavorare gratis per un professionista! Chi viene a lavorare gratis con me? |
| inviato il 21 Agosto 2017 ore 10:25
Aspetta che guardo le tue foto..... Io! Io! Io! |
| inviato il 21 Agosto 2017 ore 10:28
Pensa che quando fai una tesi di laurea universitaria stai lavorando gratis per qualche docente... |
| inviato il 21 Agosto 2017 ore 10:36
Pensa che altrove in europa ti pagano per studiare... La volete finire anche al solo pensare di lavorare gratis? Le ossa c'è le si fa con venendo pagati per quel che si vale. Più vali più devono pagarti. E a meno che non parliamo di gente che non sa accendere la camera almeno 1 euro già valete. Tutto il resto va in ciccia del fotografo professionista con manovalanza alta/bassa gratis o al professore. Poi ci si lamenta che l economia va male. Che gli stipendi son bassi e che la professione di fotografo è morta |
| inviato il 21 Agosto 2017 ore 10:43
“ Chi vuole davvero imparare il mestiere A due possibilità: frequentare una scuola seria... „ ... di italiano però! |
| inviato il 21 Agosto 2017 ore 10:44
“ Pensa che quando fai una tesi di laurea universitaria stai lavorando gratis per qualche docente... „ Ma per piacere!!! |
| inviato il 21 Agosto 2017 ore 10:52
È vero in molti paesi europei sei incentivato per studiare e non solo. In Italia le cose son diverse. Satifal non prenderla a male ma ti considero il nulla. |
user132201 | inviato il 21 Agosto 2017 ore 10:52
I social sono purtroppo molto importanti ed il concetto che pur condivido, è sbagliato. Ad oggi le società preferiscono investire su fotografi che hanno un alto tasso social, in modo tale da avere un ritorno "indiretto" pubblicitario. Questa è la nuova realtà. Se hai 500.000 follower, e mi fai la campagna pubblicitaria, le 500.000 persone che seguono te, fotografo (e che provano quindi stima nei tuoi confronti) avranno sicuramente un incentivo in più a comprare un eventuale prodotto che viene "pubblicizzato" (semplicemente pubblicando la foto) dal fotografo stesso quando pubblica un suo lavoro. Questo concetto è talmente lampante che un anno fa circa, il figlio di David Beckham che aveva SOLO 16 ANNI, ha fatto la campagna pubblicitaria per Burberry. Esatto. Burberry, mica il primo sfigato. Il perchè? Semplice. Il bambino/ragazzo lo scorso anno aveva quasi 7 milioni di follower, e quindi un seguito mediatico/commerciale incredibile. Burberry ha sfruttato la sua immagine per la campagna, per fare pubblicità indiretta (e gratuita). Naturalmente la campagna che ha fatto il figlio di David Beckham è stata sviluppata per il 97% da persone esterne, a lui hanno dato solo la fotocamera in mano dicendogli "tiè scatta", però il concetto rimane lo stesso. Ad oggi si è spostato tutto sulla parte social. I like? Chissene frega. Conta invece riuscire ad arrivare ad un pubblico/platea maggiore. Perchè se prima il fotografo doveva fare pubblicità tramite google ads per portare la gente sul proprio sito, investendo centinaia o migliaia di euro al mese, oggi a zero euro, utilizzando i social, ha una visualizzazione dei suoi lavori che è 50/100/1000 volte maggiore/internazionale (i social uniscono il mondo) ed a costo zero. Chi non è adatto è tagliato automaticamente fuori, a meno che il suo nome non sia "Oliviero Toscani" con 50 anni di successi internazionali alle spalle. Lui può permettersi questo lusso (beato lui). E' finita l'era dei siti internet, il web 3.0 è social. |
| inviato il 21 Agosto 2017 ore 11:02
La penso anche io come Cmyk... Oggi il mondo è social |
| inviato il 21 Agosto 2017 ore 11:16
Purtroppo si. |
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