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Queste foto fanno parte di un piccolo reportage di due giorni nel cuore dell'Italia tra le regioni del Molise e dell'Abruzzo, in particolare le città di Isernia, Santo Stefano di Sessiano e Campo Imperatore. Scorci di un'Italia passata e di un futuro molto incerto, che con fatica e tenacia tentano di resistere alle conseguenze dello spopolamento, la crisi economica e il terremoto del 2009 e del 2016. Solo laddove la povertà ha determinato l'abbandono integrale degli abitanti si sono eccezionalmente conservate quelle caratteristiche di integrità storica architettonica e paesaggistica di questi territori la cui tutela potrebbe essere la premessa di nuove qualificanti ridestinazioni e nuove opportunità lavorative per il futuro, che penso siano le basi per un ripopolamento minimo di una comunità.
Un piccolo esempio da cui poter ripartire, sopratutto nelle nostre zone dell'entroterra maceratese e delle altre regioni devastate dagli eventi sismici dello scorso anno, che a quasi un anno di distanza non vedono ancora la luce e una minima programmazione futura di zone simbolo e culla della nostra amata e ancora incontaminata Italia.
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