| inviato il 20 Luglio 2017 ore 21:06
Salve, apro una discussione in merito all'uso della focale 35 eq nel ritratto ambientato in cui ho difficoltà a capire come muovermi. Mentre (ed è il colmo) non ho problemi nel mezzo busto e nel primo piano e piano americano.
Ad oggi dopo quasi un mese non sono ancora riuscito a ca× in questo tipo di scatto.
Ho un aps-C e un 24 f/1.4 che quindi si comporta come un 35 f/2 (circa).
Chiedo quindi a voi lumi e pareri.
Aggiungo, di solito io nel ritratto preferisco focali lunghe... da 105mm eq a 300mm eq (anche nel ritratto ambientato), quindi probabilmente sbaglio approccio...
Sono curioso dei vostri pareri in merito. grazie |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 21:14
il ritratto ambientato prevede qualsiasi tipo di focale dal grandangolare estremo fino al tele. Solo che spesso l'uso in ambienti chiusi fa preferire il grandangolo.
il grandangolo è un'ottica difficile da usare, rispetto ai normali o ai tele, è una cosa che si verifica normalmente allo scendere della focale.
il 24 in apsc (1,5X) è un grandangolo moderato ma dà attribuzioni particolari al contesto, ambiente e soggetto.
Prova a descrivere una situazione tipo del ritratto che vuoi fare, cosa vuoi esprimere, e sarà più semplice capire dove trovi problemi. |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 21:59
Grazie Ooo
Ti spiego subito.
Usualmente utilizzo sempre il mio fido 200, alternandolo a 28-135 che apprezzo per gli effetti nel controluce (flare e perdite di contrasto...difetti che a me piacciono). Sullo zoom le focali che utilizzo molto vanno da 35 a 135.
Con il 24 le cose si complicano molto, soprattutto volendo includere la figura intera. Ho in mentre il tipo di ritratto ambientato che voglio ottenere:
questa è fatta con il 200. Ovviamente la distanza di lavoro è sopra i 10 metri, non ricordo di preciso. Quando non ho tutto questo spazio... vorrei ottenere qualcosa di simile... ma con la prospettiva che mi offre il 24 sulla mia aps-C.
Sia per stare comodo che per avere di tanto in tanto scatti diversi dal solito avvantaggiandomi del diaframma aperto che il mio 24 offre. |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 22:12
con un 36 eq. sarà tutto diverso rispetto a quella foto.
immagina di voler ritrarre un vecchio notaio dietro la scrivania nel suo studio.
Se vuoi dare una sensazione di autorità farai una foto dal basso e riprenderai la libreria retrostante, e l'effetto sarebbe + accentuato con un 24 su ff.
La grande apertura la puoi usare per attenuare l'ambiente in favore del soggetto.
Per accentuare la "piccolezza" di un bambino che gioca puoi riprendere dall'alto, ma se vuoi indagare di più nel suo mondo con il tuo 24 dovrai metterti alla sua altezza. è questo che intendo, non so se mi spiego. |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 22:16
"Per accentuare la "piccolezza" di un bambino che gioca puoi riprendere dall'alto, ma se vuoi indagare di più nel suo mondo con il tuo 24 dovrai metterti alla sua altezza."
Bellissima questa frase. |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 22:18
Si, credo di aver capito il discorso. Con un 36eq devo porre particolare attenzione al punto di ripresa, poiché modificandolo anche di poco cambio completamente il taglio dello scatto.
L'apertura mi darà quindi una mano per scegliere a mio piacimento che tipo di lettura avere dell'ambiente.
Ok. Ci sono quindi. E probabilmente i miei errori sono tutti dovuti all'abitudine di utilizzare focali molto lunghe che si lasciano influenzare meno dal punto di ripresa. Ho capito bene? |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 22:23
si è possibile perchè i tele, specie quelli spinti sono obiettivi "facili" in tal senso, poichè naturalmente, causa distanza, ti trovi sempre nella stessa (o quasi) traiettoria, orizzontale per lo più.
Quello che cambia è certamente il taglio con gli wide, ma soprattutto cambia il linguaggio.
Occorre chiederti prima cosa vuoi esprimere, poichè il pdr a distanza ravvicinata è tutt'uno con la variabilità del linguaggio fotografico. |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 22:36
“ Quello che cambia è certamente il taglio con gli wide, ma soprattutto cambia il linguaggio. „
Si esatto... Devo ancora capire questa focale. Proverò a fare più caso a quanto mi hai suggerito, ti ringrazio molto per questa illuminante dritta :) |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 22:41
Con un grandangolo,la differenza la fa il pdr e la distanza di ripresa.mettiti sempre più basso possibile,e quando credi di essere sufficientemente basso,mettiti in ginocchio.avvicinati il più possibile e quando credi di essere sufficientemente vicino fai un passo in avanti.
Non so se ho reso l'idea.
Ciao |
| inviato il 20 Luglio 2017 ore 22:42
La hai resa perfettamente!
Grazie Commissario71  |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 0:45
Discussione interessantissima: si tratta di un tema affascinante, il ritratto ambientato (a mio modestissimo parere molto più difficile del ritratto "stretto").
Sarebbe bello vedere anche esempi dei diversi usi delle focali e dei punti di ripresa.
Seguo con interesse |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 1:15
Seguo anche io perche è una focale che vorrei acquistare. |
user120016 | inviato il 21 Luglio 2017 ore 7:58
Concordo con quello che è stato scritto finora. Teniamo sempre ben in mente, però, che con i grandangolari più ci si avvicina al soggetto più aumenta la distorsione prospettica sui volti e sulla proporzione corporea. Ad esempio, inquadro una modella di 1,65 m di statura dal basso e da 1 metro di distanza, apparirà con gambe lunghe come la Torino-Piacenza e sembrerà alta 2 metri... con il 35 mm questo effetto si nota un po' meno che con i grandangolari spinti ma si presenta comunque! |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 9:08
Si, diciamo che le distorsioni prospettiche su 35mm eq sono meno evidenti.
E' una focale molto comoda, ma di non facile gestione, l'effetto che cita Domenico può essere desiderabile... cosi come lo può essere anche il lieve effetto di "snellire" i volti che si manifesta.
A mio avviso ogni focale ha una sua visione prospettica che deve essere sfruttata in modo corretto per avere la massima resa. Il ritratto poi è un genere "critico" le distorsioni prospettiche sono molto evidenti |
| inviato il 21 Luglio 2017 ore 9:29
Two_Evo, mi fa piacere condividere una mia esperienza personale, dopo aver fatto indigestione di ritratti stretti con lunghezze focali che vanno dal 85 al 200...mi sono reso conto che volevo provare a cimentarci in qualcosa di diverso, il ritratto "ambientato". Per me sconosciuto, spinto da una voglia irrefrenabile mi sono buttato nell'acquisto di un 35 art, beh è stato amore a prima luce! Non nego che all'inizio stato molto difficile adattarmi alle "richieste/attenzioni" che questa tipologia di scatto richiede, penso che a monte ci debba essere uno studio più accurato dell'angolo di ripresa e di ciò che si vuole o meno includere nella nostra foto oltre che al soggetto principale. Forse è proprio qui che sta la "maggiore" difficolta rispetto al ritratto "standard", voi che ne pensate? |
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