| inviato il 28 Luglio 2017 ore 23:47
@ 0oo: secondo me non è questione, in questo caso, di pdr o di wide. E' la realtà ritratta che, di per sé, assume linguaggi diversi. Il bicchiere nel quale bevi ogni giorno, fotografato nudo e crudo, può assumere la valenza di un oggetto 'iconico', più surreale e iperreale di un ritratto di una donna medioreintale alla Mc Curry. In altri termini, ciò che è sempre sotto i nostri occhi può, una volta fotografato, uscire dalla banalità ( vedi il triciclo di Eggleston ). |
user46920 | inviato il 28 Luglio 2017 ore 23:51
Paolo:“ Nessuno è costretto, però se qualcuno, qui, vuole raccontare un po' la propria esperienza e fare il punto di quale stia essendo la propria ricerca, lo faccia pure. Ben venga. „ va bene, ma non so quanto possa essere utile agli altri. Quando lavoro, devo cercare di riprendere i soggetti seguendo il volere del cliente. Quando sono libero, riprendo quello che voglio io, da perfetto fotoamatore: ovvero la Luce, in tutte le sue forme. Non mi interessa particolarmente andare in Arizona per riprendere una roccia famosa o alzarmi all'alba e fare 16 ore di fatiche per arrivare a riprendere da un posto angusto chessò un uccelletto sul suo nido, né tantomeno riprendere ideologicamente l'immagine di un concetto per poterlo rappresentare con la mia fotografia o pagare una modella per fotografale le poppe ... sono libero e scelgo di riprendere quello che mi piace della Luce, soprattutto tra quello che mi capita di osservare. E se poi c'è un albero o una donna di mezzo, che aiuta la mia ricerca, bene! tanto meglio ... altrimenti vado avanti a cercare altra Luce Come vedi la mia ricerca si basa banalmente ed essenzialmente sulla Luce .. poi essendo la fotografia un campo estremamente tecnico, le varie prove e le ricerche sull'ottica sono anch'esse sempre presenti nel mio percorso. |
| inviato il 28 Luglio 2017 ore 23:55
@ L'occhio: può essere utile quanto lo è l'umano scambio di impressioni, di idee, di punti di vista... ( per me lo è ). |
| inviato il 28 Luglio 2017 ore 23:59
Personalmente ho indirizzato i miei acquisti cercando innanzitutto una macchina versatile con la quale giocare a piacimento in vari generi, avendo poche idee su quale fosse la strada da intraprendere. Una volta verificata la mia predilezione per il ritratto, ho orientato il portafogli verso lenti che mi consentissero di ottenere i risultati sperati. Smontato dopo una settimana lo zoom di kit 18-135, ho comprato l'85, e poi le altre lenti. Consapevole che non è solamente la bontà dell'hardware a rendere una immagine "buona", ho approfondito le mie nozioni riguardo alla luce e alla composizione. Ho scimmiottato molto, e lo sto facendo tuttora, per cercare di impadronirmi di una tecnica perlomeno di base. Ho speso per allestire una stanza come saletta pose, con sfondi, luci e quant'altro. Credo che il signor Amazon mi manderà gli auguri il prossimo Natale... Sto osservando molti bei lavori qui dentro e spesso mi ritrovo a riflettere su "cosa" sia una determinata foto, piuttosto che pensare al "come" sia stata realizzata. Ho fatto paragoni con le mie, ho riletto tutto il materiale da me prodotto negli ultimi due anni ed ho notato una differenza marcata dai primi tempi del biennio ad ora. Ma ritengo di essere ancora troppo scolastico, legato ad un senso dell'inquadratura che è si costruita senza neppure troppo pensare, quindi che apprezzo perché nata di getto, ma coi connotati del "già visto". Pertanto, ammesso che abbia digerito le regole, avrei l'ambizione di fare qualcosa che interpreti me stesso in maniera più autentica. Sono un tipo che qualcuno definisce estemporaneo, sopra le righe, istrione, che mentre va in auto al lavoro canticchia "La gazza ladra" e che strimpella(va) il Be-bop... Insomma, sono alla ricerca di un mio stile. Riuscire a trasmettere L' uno nessuno e centomila che è me. |
user46920 | inviato il 29 Luglio 2017 ore 0:23
“ Aggiungo carne al fuoco. ...Oggi ho trovato questo passo: " Come un binocolo che non abbia nè un dritto nè un rovescio, la macchina fotografica rende vicine, immediate, le cose esotiche; e piccole, astratte, strane, assai più remote le cose familiari." ...Che ne pensate? Riflettendoci a posteriori, vi sembra che sia vero, nella vostra esperienza fotografica? „ secondo me non è la macchina fotografica, ma l'occhio di chi guarda. La curiosità per l'esotico, amplifica l'attenzione dell'osservatore, che si impegna maggiormente a decifrare. E lo fa in modo totalmente differente rispetto a quando osserva soggetti abituali. Infatti, sulla questione del vero, io non riesco a fare gran differenza osservando le mie foto, proprio perché comnque ero lì ad osservare quei soggetti ad occhio nudo, li conosco già, ho l'esperienza diretta ei ricordi a "confondermi le idee" . Guardando invece le foto di altri, trovo che possa avere più coerenza col vero, ma tendo sempre ad inquadrare come causa l'occhio dell'osservatore e non la fotocamera. |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 0:35
Il saggio della Susan Sontag lo lessi tre anni fa e da allora ho letto ancora molti libri di fotografia, ritengo però che quello della Sontag sia uno dei più interessanti fra quelli che ho letto. Ricordo in particolare le pagine sullo stile in fotografia e quelle sull'essenza "surreale in sé" della fotografia. |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 0:49
Credo che, ormai, dopo miliardi di fotografie, l'esotico sia stantio ( per esotico non s'intende un mondo di Paesi lontani, ma ciò che esula dal nostro quotidiano ) e , a un osservatore attento, sia più interessante il quotidiano. Certo, questa è la mia posizione personale. Sinceramente certe foto da... 'National Geographic', magari saranno anche belle e patinate e sberluccicanti e impeccabili tecnicamente, ma mi annoiano. Non le reggo più. Mi interessa vedere immagini intelligenti di cose quotidiane e usuali, di ciò che non attrae, ma che parla sottovoce. |
user46920 | inviato il 29 Luglio 2017 ore 1:11
“ Credo che, ormai, dopo miliardi di fotografie, l'esotico sia stantio ( per esotico non s'intende un mondo di Paesi lontani, ma ciò che esula dal nostro quotidiano ) e , a un osservatore attento, sia più interessante il quotidiano. „ a me pare che hai saltato a piedi pari, quello che ho scritto qui sopra. ti ho risposto leggendo ed usando il termine esotico per quello che è il suo significato etimologico (“ ciò che esula dal nostro quotidiano „ ) |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 1:25
“ La curiosità per l'esotico, amplifica l'attenzione dell'osservatore, che si impegna maggiormente a decifrare. E lo fa in modo totalmente differente rispetto a quando osserva soggetti abituali. „ Ecco, ormai non esiste più la curiosità per l'esotico ( in Fotografia ). Almeno secondo me. Non mi sembra di aver saltato a pie' pari alcunchè. Comunque non mi piace giocare a ping-pong nei 3D: rispetto le opinioni di tutti e evito le polemiche verbali che non servono se non a irritarci. |
user46920 | inviato il 29 Luglio 2017 ore 1:56
“ Ecco, ormai non esiste più la curiosità per l'esotico ( in Fotografia ). „ io ho detto un'altra cosa ed era riferita al tuo “ Aggiungo carne al fuoco. „ della Sontag, rispondendo a “ Che ne pensate? Riflettendoci a posteriori, vi sembra che sia vero, nella vostra esperienza fotografica?" „ Quindi per ciò che riguarda la mia esperienza mi pare di aver specificatamente descritto la situazione (e quindi non mi sembra che sia vero nella mia esperienza) descrivendone anche i motivi in generale: " La curiosità per l'esotico, amplifica l'attenzione dell'osservatore, che si impegna maggiormente a decifrare le immagini. E lo fa in modo totalmente differente rispetto a quando osserva soggetti abituali. " forse, non è chiaro quello che ho scritto? “ non mi piace giocare a ping-pong nei 3D: rispetto le opinioni di tutti e evito le polemiche verbali che non servono se non a irritarci. ;-);-) „ ma dove stai vedendo della "polemica verbale"? mi stai dando del polemico? ... non capisco! Se non rispondi a quello che scrivo, mi chiedo: a cosa serve scrivere in un forum? ping-pong o tennis, che differenza fà: come si può discutere del tema senza discutere, senza scambiarsi i ragionamenti, senza fare botta e risposta? Te lo chiedo senza polemica .. proprio perché siccome sto perdendo del tempo a rispondere nel tuo topic, vorrei almeno avere un feedback, che le cose che scrivo siano lette e comprese. Se c'è qualcosa che non comprendi, è sufficiente chiedere spiegazioni. o sbaglio? “ Ecco, ormai non esiste più la curiosità per l'esotico ( in Fotografia ). „ la curiosità per l'esotico è la curiosità per le cose sconosciute in generale. Quindi, perché affermi che oggi non esiste più? .. stai forse tu ora parlando dell'esotico inteso come di "Orientale" ??? |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 2:54
In sintesi: non credo ( IO personalmente ) che un osservatore, davanti a una Fotografia, sia più interessato a un soggetto esotico che a un soggetto quotidiano o usuale. Se lo fa ( sempre secondo ME ) è un osservatore un po' ingenuo, ancora incapace di cogliere nel soggetto quotidiano il vero valore di un tipo di Fotografia che non si appoggia sul cosa, ma sul come. ( ho risposto in ritardo perchè il Mac ha installato un aggiornamento del sistema operativo e ho dovuto aspettare ). |
user46920 | inviato il 29 Luglio 2017 ore 4:17
“ In sintesi: non credo ( IO personalmente ) che un osservatore, davanti a una Fotografia, sia più interessato a un soggetto esotico che a un soggetto quotidiano o usuale. „ quindi tu sei in completo disaccordo con la Sontag !?!? [...] Come un binocolo che non abbia nè un dritto nè un rovescio, la macchina fotografica rende vicine, immediate, le cose esotiche; e piccole, astratte, strane, assai più remote le cose familiari. [...] * Secondo me, invece, la causa non è la macchina fotografica (come sostiene la Sontag), ma l'occhio di chi guarda. La naturale curiosità per il soggetto sconosciuto ( le cose esotiche ), amplifica l'attenzione di ogni osservatore (e questo è appunto un processo naturale, non una mia opinione), il quale si impegna maggiormente a decifrare l'immagine. E lo fà, appunto, in un modo totalmente differente rispetto a quando osserva soggetti abituali. Infatti, sulla questione del vero, io non riesco a fare una gran differenza guardando le mie foto, proprio perché ero lì di persona ad occhio nudo, ad osservare ognuno di quei soggetti, quando li ho ripresi. Quindi li conosco già e non mi risultano più esotici, ho già maturato l'esperienza diretta ed elaborato i loro ricordi, i quali annichiliscono in me "l'effetto naturale di curiosità" (questo processo, è naturale e comune a chiunque ... e non è in discussione). Guardando invece le foto di altri (di soggetti a me sconosciuti o esotici), trovo che l'affermazione della Sontag possa avere più coerenza col vero, ma tendo sempre ad inquadrare come causa principale, l'occhio dell'osservatore, piuttosto che la sua fotocamera. ... così è più chiaro? * magari ti conviene spiegare bene e chiaramente che cosa hai capito tu di questa frase, perché forse potresti averla interpretata incoerentemente. |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 9:27
Sì sì, però ho aggiunto che " se lo fa è un osservatore un po' ingenuo ", attratto più dalla carta che dal regalo. Questo hai omesso di leggerlo? Non possiamo prendere ciò che ci serve di una frase e tralasciare il resto, dove, magari c'è il suo vero significato. Credo che la Sontag, quando parla di macchina fotografica si riferisca al fotografo/fotocamera ( se leggi tutto il saggio te ne rendi conto ): nella frase il baricentro è su ciò che viene ritratto e sulla scelta del fotografo: le cose usuali appaiono insolite e 'nuove', mentre le cose 'esotiche' appaiono vicine e normali. La sua posizione sembra neutra. Poi in qualche modo difenderà la Fotografia di per sè stessa, indipendentemente dal soggetto scelto dal fotografo. E farà notare come molti fotoamatori pensino di dover sempre scegliere soggetti eclatanti, belli, esotici...per avere buone foto. Mentre non è necessario. Poi, ho scelto una frase che mi ha colpito perchè la penso allo stesso modo: non è una questione di stato. Ognuno dica quello che vuole ( senza insultare nessuno ) e va bene così. Ora non ho il tempo materiale di continuare nel dibattito. Potrò riprendere nel pomeriggio. |
| inviato il 29 Luglio 2017 ore 9:35
Io credo che forse, è una mia interpretazione badate, si possa annoverare alla categoria dell'esotico anche quella fotografia di cose e persone "antiche", quelle che suscitano quella strana sensazione che ben descrive Roland Barthes, quella specie di misto tra stupore, nostalgia, meraviglia, scoramento per la nostra caducità. Barthes descrive la sensazione aggiungendo anche questa osservazione che a mio avviso è molto acuta e forse spiega perché siamo in quello stato quando guardiamo quel tipo di foto "esotiche": dice che aveva la consapevolezza che i fotoni che avevano viaggiato quasi un secolo prima dal soggetto osservato all'emulsione della lastra ora erano ancora lì davanti ai suoi occhi dentro i sali d'argento della foto che stava osservando. In quel senso, tornando alla Sontag, la fotografia ci rende visibile e dunque avvicina a noi qualcosa di irrimediabilmente perduto, tutto perduto fuorché una manciata di fotoni. |
user46920 | inviato il 29 Luglio 2017 ore 10:50
Sinceramente Paolo non riesco proprio a seguirti: parli di cose che hai nella tua testa, ma naturalmente le consci soltanto tu, rigirando però le mie parole, dandogli un significato del tutto insulso e non quello che ho scritto io. Diventa difficilino discutere, così. Ma come mai giochi in questo modo? Ti ho forse fatto qualcosa che ora non ricordo o in altre occasioni ti ho trattato male? Prima mi dai del Polemico ed ora insisti insinuando che Insulto la gente: “ Ognuno dica quello che vuole ( senza insultare nessuno ) „ Ma in quello che ho scritto finora, tu vedi per caso qualche insulto o della polemica nei tuoi confronti o nei confronti di qualcun'altro? Se si, parla chiaro, perché mi stanno cominciando a girare le balle! Io non ne vedo, proprio perché non ce n'è! E se hai qualche problema con me, sii diretto e franco! Se invece vuoi essere mandato a cagare direttamente, è sufficiente che continui a fare questi subdoli commenti o che me lo chiedi espressamente ... e lo faccio senza troppi problemi |
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