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Una bella fotografia è la fotografia di qualcosa di bello?


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avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 10:33

No, semplicemente perché, pur conoscendo MOLTO BENE le regole, non ne sono stati schiavi e le hanno sapute integrare nel loro lavoro senza che apparissero come 'regole'.


Paolo non funziona esattamente così. Almeno per come la vedo io...
Concedimi di citare Edward Weston che diceva: "Consultare le regole della composizione prima di scattare una fotografia è come consultare la legge di gravità prima di fare una passeggiata."
Cioè non è che un fotografo (anche se grande) si mette a pensare consciamente a i rapporti aurei o le progressioni di Fibonacci cercando di assecondarli o meno nella composizione. Ha già interiorizzato tutto e il suo occhio gli dice cosa andare a cercare e se la foto funziona. Poi ok se vogliamo chiamare questa interiorizzazione "conoscere le regole" invece di avere occhio, avere idee, avere cultura, padroneggiare il "linguaggio" fotografico... per me va anche bene. Tuttavia continuo a chiedermi perché questo tormentone "delle regole" in tutte le altre arti è meno sentito...

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 10:44

Comunque sia, l Jazz non è "note suonate a caso". Spero di aver frainteso (a quest'ora ci sta). Altrimenti al mio segnale scateno l'inferno

Maurizio se leggi bene non intendevo questo...
Il paragone (che forse invece era più un "paracarro" MrGreen) era appunto per far capire che ciò che si mastica meno viene spesso etichettato come una "Corazzata Potemkin". Poi nessuno obbliga nessuno a farsi piacere Picasso, Stravinsky o Eggleston... Ma sputare sentenze senza nessuna base/conoscenza...

Per il genio anche secondo me, non è solo originalità. Come dice Labirint .
Io lo vedo più come una visione che si palesa coerente (e magari, si, anche originale) in tutta l'opera.
Difficile comunicare qualcosa di complesso e "dirompente" nella singola foto.
Prendi Eggleston. La famosa foto del triciclo da sola "fa schifo". Contestualizzata diventa la punta dell'iceberg della sua visione/opera (per me geniale). Poi ok, può continuare a fare schifo comunque MrGreen (vedi punto precedente).

user90373
avatar
inviato il 26 Luglio 2017 ore 11:10

Conoscere le regole da parte di chi propone serve a far si che l'intenzione possa venir apprezzata da chi osserva, per contro chi osserva dovrebbe conoscerle per meglio valutare ciò che gli stà di fronte. Più l'autore ne sa e più ampio sarà lo spettro di utenti che andrà ad interessare, così come lo spettatore "erudito" potrà discernere tra una più vasta gamma di autori. E' un pò come il cane che rincorre la sua coda, non se ne esce. Poi ci sono i precursori, persone capaci di immaginare i gusti futuri e su questi costruire nuove "regole" al di fuori delle "regole" stesse. Sorriso

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 11:34

@Opisso MrGreen Capito...
Ad esempio non capisco, quindi non so apprezzare che ne so, John Cage oppure Kandinski e neppure Battiato. Non mi danno stimoli, sicuramente per mancanze mie.
Qualcuno, un giorno, mi raccontò Guernica e mi sono stupito dei riferimenti che ci sono. Non dico di aver capito, ma mi sono avvicinato un poco ad una lettura consapevole, grazie alle info ricevute. La stessa persona mi fece accovacciare davanti ad un bassorilievo in bronzo, a Firenze, e per mezz'ora mi affollò la testa di aneddoti, stile, circostanze storiche etc.
La cultura occorre quando non capiamo qualcosa, altrimenti interpretiamo l'opera come una corazzata Potemkin.

Potrei prendere uno Swatch e liquefarlo con un accendino, poi fotografarlo...Chissà...

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 11:47

sicuramente per mancanze mie.

Magari poi non è detto, eh! Ma distinguiamo le chiacchere da bar (che si possono fare, ci mancherebbe) con chi parla con almeno un minimo di cognizione di causa...

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 12:01

Conoscere le regole da parte di chi propone serve a far si che l'intenzione possa venir apprezzata da chi osserva, per contro chi osserva dovrebbe conoscerle per meglio valutare ciò che gli stà di fronte.


Ok ma siam sempre li: quali sarebbero queste regole?
Ci saranno anche, ma se sono così chiare e codificate (terzi, linee dritte, ecc.) lasciamo fare le foto e le valutazioni a dei sw e mettiamoci a fare dell'altro. O no?


avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 13:34

@ Opisso : nota bene che le regole esistono in almeno altre due Arti, la Musica e la Letteratura ( per parlare di quelle conosco meglio ). L'armonia, il contrappunto, il sistema tonale, la forma-sonata.... sono ancora alla base della composizione, anche di quella atonale e di un certo tipo di jazz. Sono come impalcature che ci sono anche se non si notano.
Nella letteratura ci sono i 'generi letterari', l'orto-grafia, la metrica.... Stesso discorso: ci sono anche quando non si notano.
Il 'lavoro' dell'artista o dell'artigiano-fotografo le ha ormai interiorizzate a tal punto che le 'vive' senza rendersene conto. Succede anche a noi dilettanti: quando fai una scelta compositiva o di punto di ripresa, entrano in gioco tutte le tue esperienze consolidate dalla pratica...

Questo non significa una buona composizone artistica sia 'schiava' delle regole: essa parte da lì e poi si apre a visioni 'profetiche' e seriamente innovative ( che non significa il 'famolo strano'.)

Come dice Labirint , anche se con altri termini, siamo tutti figli di qualcuno, anche se, talvolta, inconsapevolmente. Insomma: è stato davvero fotografato tutto. Ma, come dice John Berger in 'Capire una fotografia' ed. Contrasto, pag. 34: " Se tutto quello che esiste fosse di continuo fotografato, nessuna fotografia avrebbe più senso"..." La fotografia è il processo attraverso cui l'osservazione diventa consapevole di sé " e, più avanti: " La scelta non è tra il fotografare x oppure y : bensì la scelta tra il fotografare nel momento x o nel momento y ".

user104642
avatar
inviato il 26 Luglio 2017 ore 15:04

interiorizzate a tal punto che le 'vive' senza rendersene conto. Succede anche a noi dilettanti: quando fai una scelta compositiva o di punto di ripresa, entrano in gioco tutte le tue esperienze consolidate dalla pratica...


Mi piace molto questo pensiero ;-)

Un piccolo esempio:



OT
molto spesso mi capita di immortalare persone dall'aspetto che nulla ha a che vedere con lo stereotipo del 'bello', ma spesso provo ad immaginare la persona come sarebbe stata nel fiore degli anni. A casa riguardo le immagini e, spessissimo, mi viene da pensare che 'una volta' erano belle. Mi piace leggere nei volti quella caparbietà nell'ostentare 'bellezza' o essersi dimenticate dei segni del tempo. Degli eterni fanciulli. Forse è bello che sia così. Forse...

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 15:58

Paolo concordo in pieno con quello che dici. E le regole esisteranno anche in fotografia.
Semplicemente non sono così convinto, che ci sia questa "corrispondenza" tra regola dei terzi e sistema tonale o l'ortografia. Rifiuto il fatto che questi "schemi" fotografici precostituiti siano i tasselli minimi da seguire per la costruzione di una foto. (Per dire il sistema tonale, che riguarda le frequenze delle note se non erro, io lo vedo più corrispondere alla taratura del sensore e alla scelta delle frequenze di luce registrabile.)

Insomma ditemi pure che c'è un linguaggio fotografico condiviso. Che le linee oblique sono dinamiche, che le orizzontali sono "stabili" che l'orizzonte centrale può creare piattezza, che il soggetto nei terzi può aiutare in alcuni casi a creare armonia, che la pdc ridotta concentra l'attenzione ecc. Ditemi che ci sono dei geni che usano in maniera poco convenzionale e innovativa questo linguaggio.
Ma dire che che il soggetto non va mai al centro ma sempre (perché se non è sempre che regola è?) nei terzi, che tutto deve essere sempre in bolla... Sono indicazioni che sparate come leggi cadute dal cielo non hanno davvero alcun senso e che se funzionano spesso è solo perché ci aiutano a conformarci con quello che gli altri si aspettano.

E se indichi un controesempio... "Lui lo poteva fare perché era un genio che ha padroneggiato le regole per poi distruggerle".
Cioè quanti cavolo di fotografi geni ci sono? Rendiamoci conto che su qualsiasi rivista commerciale di moda ci sono controesempi ai tagli che qui si spacciano come i soli "corretti" per la figura umana...


avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 16:13

Sisisi...un piano americano che tagli via mezzo tronco...inclinato e ai quarti. Pure mosso e sfocato.
Ho un'idea strepitosa. Grazie. Poi capirete. ;-)

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 16:13

si è passati dal tema principale alle regole in fotografia.
strano, visto che tra le varie regole della fotografia non è previsto che si debba fotografare qualcosa di necessariamente bello.

user104642
avatar
inviato il 26 Luglio 2017 ore 16:24

Cit: Sisisi...un piano americano che tagli via mezzo tronco...inclinato e ai quarti. Pure mosso e sfocato.
Ho un'idea strepitosa. Grazie. Poi capirete. ;-)

Tu saresti in grado di farla senza inquadrare e mentre cammini?
Ma non era questo (l'analisi chirurgica ) il tema, o sbaglio?
MrGreenMrGreen

user90373
avatar
inviato il 26 Luglio 2017 ore 16:25

A me sembra che le regole siano "liquide" e possano cambiar di stato per convenienza. Prendiamo per esempio uno scatto da me postato consapevole di non aver rispettato alcune regole sulla composizione piuttosto che sull'esposizione o messa a fuoco oppure nitidezza, molto probabilmente spunteranno commenti atti a far intendere di come l'immagine sia oggettivamente migliorabile se si andasse a rispettare ciò che si è voluto trasgredire ecco che le "regole" diventano oggettive . Andando poi io a commentare scatti "non conformi" sbandierando l'oggettività delle stesse regole, potrei sentirmi rispondere qualcosa del tipo:- "Le regole vanno apprese, per poi interpretarle e disattenderle" insomma in poche parole passano da oggettive a soggettive all'occorrenza. A questo punto ......... ;-)

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 16:56

si è passati dal tema principale alle regole in fotografia.
strano, visto che tra le varie regole della fotografia non è previsto che si debba fotografare qualcosa di necessariamente bello.

Eh eh hai ragione abbiamo un po' divagato.
Ma direi che in poche parole hai riassunto bene il nocciolo della questione.
Se l'obiettivo è fare una "buona" foto e non "fare foto a un soggetto fotogenico". Allora non ci sono limiti alla visione del fotografo...

avatarsenior
inviato il 26 Luglio 2017 ore 17:15

@ Opisso: condivido in pieno e, se posso, sintetizzo: Andreas Feininger dice ( pressappoco ) che tutte queste regolette sono paranoie di certi fotografi e che, nella realtà, non esistono; aggiunge che quasi sempre sono mutuate dalla Pittura che, a sua volta, viene associata indebitamente alla Fotografia ( le due 'arti' visive hanno statuti molto più diversi tra loro di quanto non si pensi ).
Infatti esiste la Fotografia pittorialista e il fotografo pittorialista, il quale, quando fa le sue scelte fotografiche al momento dello scatto, si comporta da pittore, anche senza saperlo. Siamo lontani dal vero senso della Fotografia.

Aggiungo un piccolo dettaglio che mi ha sempre colpito forse perchè riflette molto la mia situazione personale e attuale:
" Io fotografo per vedere che aspetto avrà una cosa una volta fotografata." ( Garry Winogrand.)

A proposito del 'triciclo' di Eggleston, citato più sopra: secondo me quella foto è 'forte' anche perchè E. ha visto ciò che altri non avevano saputo vedere. Il concetto mi ricorda ciò che HCB diceva di Kertesz: " Tutto quello che facciamo, Kertesz l'aveva già fatto ".

@ Ettore: be', hai ragione, si cammina su sabbie mobili, specie quando c'è in ballo una certa 'autorevolezza' da parte di chi commenta. In altri termini: se guardo tante foto di Grandi Fotografi e qualcuno mette un dito sulla loro firma, può accadermi di considerarle 'sbagliate' o 'banali'. Poi toglie il dito e io vengo considerato uno che non ne capisce niente...MrGreenMrGreen

@ 0oo: la regola dei 3D è 'segui la traccia, ovunque ti porti...'MrGreen

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