| inviato il 31 Luglio 2017 ore 13:49
Le immagini dovrebbero essere come il vino; si assaggia, si riassaggia ma senza poterne vedere l'etichetta. Il proprio palato diventa cosi l'unico giudice. Poi il giudizio, magari scritto e firmato. Poi si gira la bottiglia e si vede che vino è. Spesso i buoni vini si possono riconoscere prima di vedere l'etichetta; ci vuole però un po' di esperienza. (in fatto di vini naturalmente) franco santi |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 13:56
Bubu93 ti rispondo in modo semplice: lo scatto postato fa parte di una serie di dittici, c'è una logica abbastanza precisa dietro e una grossa ricerca sulle tonalità e luminosità, gli scatti dei mari sono fatte il luoghi e a orari ben precisi, abbinati a ritratti ben studiati. Quindi discorso è più complesso perchè si va oltre la mera estetica dello scatto, mi viene da pensare subito a Hiroshi Sugimoto, ammetto che io preferisco la serie Theaters dove i tempi di esposizione delle foto sono esttamente uguali ai tempi di proiezione dei film, ma i mari forse si accostano meglio a tuo esempio A titolo personale a me non dispiace, forse avrei tolto anche la leggera tonalità calda lasciando più desaturata ancora |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 14:19
Non era un esempio riferito in particolare a QUELLE foto del mare di Sabbagh dato che quelle vanno viste con il ritratto di fianco, ma in generale a quello stile di foto tendente all' astratto e al minimalismo, si ci siamo capiti spero P.S. i colori risultano leggermente più caldi di quelli che vedo io nell' originale a causa della compressione che ha spalmato alcune zone facendole diventare giallo/rossicce, tra l'altro sono abbastanza sicuro di essermi dimenticato di convertirla in sRGB e quello di sicuro non aiuta da browser! |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 14:48
@ Fabrizio: io sono stato prima viola per diversi anni nell' Orchestra del Teatro 'Verdi' di Trieste, poi seconda viola per il resto della carriera. Ora sono in pensione da dieci anni. |
user90373 | inviato il 31 Luglio 2017 ore 15:11
@ Labirint Nel mio lungo peregrinare di fotografatore penso (mi sembra) di esser passato anche dalle parti di Hirosci in alcune immagini della galleria "Fredde foschie" la prima, la terza e, in particolare, la quinta. Molto probabilmente mi sbaglio ma vorrei egualmente un parere. |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 15:21
@ Opisso: forse mi sono espresso male e per spiegarmi meglio avrei dovuto aggiungere un "sembrano" così che la frase suonasse “ Io non sono un grande ammiratore delle foto -che sembrano- tecnicamente poco curate „ , resta vero che ci sono foto e autori dove la ricerca formale è meno presente (e non lo dico io, ne parla anche Marra a proposito di certi filoni fotografici come ad es. alcuni autori della narrative Art anni '70 o lo stile Album di Famiglia) altri in cui è più evidente e sono quelle cui generalmente va la mia preferenza del tutto personale, se stiamo alla metafora filmica potrò preferire un Bergman ad un JimJarmush o a un Lars Von Trier ed in musica preferire un Modern Jazz Quartet o un Ellington un Bill Evans ad un Tom Waits? (si lo so che sto mettendo accanto cose completamente distanti nel tempo e nell'estetica ma è proprio per chiarire che esiste una fotografia, un cinema ed una musica che è più "estetizzante" dell'altra, se è sbagliato il termine "più curata" sostituitelo con "più ricercata formalmente" o con altro più adatto). Non ditemi che voi siete scevri da preferenze? Ciò detto mi fa piacere che citiate fotografi che magari non conosco, tu Opisso o Labirint. E concordo pienamente sul fatto che sempre di più ha senso guardare ad un lavoro che non isolare la singola foto, lo dicevo già alcune pagine or sono. Anche la Divina Commedia ha senso solo se considerata nel complesso del suo progetto di 34+33+33 canti e non per 12 versi estratti dal tal canto. |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 18:44
“ Le immagini dovrebbero essere come il vino; si assaggia, si riassaggia ma senza poterne vedere l'etichetta. Il proprio palato diventa cosi l'unico giudice. „ grande frase, e magari nessuno si scandalizzerebbe nel sentire dire che sembra spazzatura. ma se è d'artista è spazzatura su un piedistallo. oh... se sono frasi troppo forti ditelo, non voglio mica turbare la sensibilità altrui. posso uscire se le mie opinioni sono abrasive per gli altri. comunque tanto per dire, è pieno d'artisti che hanno dato moltissimo fino ai 40 anni e poi hanno prodotto cose di terzo ordine, ma una volta sfondato il muro del successo sembra che per molti anche la produzione successiva vada bene, quando invece non hanno più nulla da dire. vorrei sapere quanti conoscerebbero i Pink Floyd se avessero debuttato con The Endless River 2014 che non è certo The Dark Side of the Moon 1973. |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 18:58
Ma è giusto!! anzi, giustissimo!!! (non sono frasi forti, anzi) Ci sono tante spazzature sui piedestalli, e non parlo solo di immagini. Come sempre (purtroppo) solo il tempo deciderà cosa far rimanere sui vari piedestalli. Resta per ora solamente l'opinione personale. franco santi |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 20:23
Come tutte le cose per dare un giudizio senza bias bisognerebbe fare un test (o in questo caso, guardare la foto) alla cieca, peccato che sia praticamente impossibile fare una cosa simile in questo campo |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 20:46
@ 0oo: il fatto è che molti artisti dovrebbero capire che, quando non hai niente da dire, è meglio stare zitti e aspettare, anche a tempo indeterminato ci sono certi, invece, che sono usciti di scena al momento giusto e hanno creato la leggenda ( in tutti i campi, intendiamoci ) |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 22:53
Bubu93, bella la foto |
| inviato il 02 Agosto 2017 ore 8:31
@Andrea.tatiana Concordo al 100% su quello che dici. Ma io non contesto i gusti legittimi di ciascuno. Contesto gli sputa sentenze. Nel tuo esempio, non ha senso dire "sono più bravo io di Lars Von Trier" quando ti sei visto in tutto 5 minuti di un film a caso e dove il tuo modello di riferimento sono i fratelli Vanzina. Poi ci sta anche che sia sopravvalutato e si può discutere civilmente e con cognizione di causa (tipo le regole del suo "Dogma 95" ecc.) |
| inviato il 02 Agosto 2017 ore 8:39
Opisso non posso che concordare |
| inviato il 02 Agosto 2017 ore 8:50
“ Le immagini dovrebbero essere come il vino; si assaggia, si riassaggia ma senza poterne vedere l'etichetta. „ Ok ma non è detto che la singola foto sia l'opera compiuta dell'artista. Sapresti giudicare un libro leggendone 10 righe? Magari le leggi e non le capisci e non ti piacciono. Ma più contestualizzi, più ne sai dell'autore e del libro più hai elementi per giudicare. Per poi scoprire che proprio quelle 10 righe in apparenza senza senso sono il fulcro di un libro capolavoro... Nessuno giudica il lavoro di un fotografo da 2-3 foto "che parlano da sole". Certo si può intuirne la potenzialità... Ma la conferma si ha vedendo il lavoro nell'insieme. Quando anche dietro quelle meno riuscite sono coerenti con la mano e la visione di un grande fotografo. Se no Anche alcune foto di Salgado e Bresson sono difficili da contestualizzare. E stiamo parlando di fotografi che fanno generi più diretti (reportage/Street) e che conosciamo benissimo. Quelle che parlano da sole non sono certo centinaia (se lo sembrano è proprio perché, senza che ce ne accorgiamo, le contestualizziamo nella loro opera o perché conosci il genere che praticano). Poi concordo, non è che perché sia Bresson le sue foto siano automaticamente dei capolavori. Ma a maggior ragione come si potrebbe giudicare da una manciata di foto a caso? Cioè alla fine quello che voglio dire è che non sapere di chi è la foto è un'arma a doppio taglio. Ti evita i pregiudizi ma non ti aiuta a contestualizzare. Per una foto "diretta" e descrittiva probabilmente è un bene. Per una foto più complessa e che sottende qualcosa... conoscere l'autore potrebbe aiutarti a contestualizzarla/interpretarla. |
user90373 | inviato il 02 Agosto 2017 ore 9:08
@ Opisso “ Ok ma non è detto che la singola foto sia l'opera compiuta dell'artista. ........ „ Come non è detto che la singola bottiglia che sa di tappo sia l'espressione dell'intera annata, o che tutte le bottiglie della cantina del ristorante siano così. Due cose sono però "quasi certe" la bottiglia servita non contiene vino buono, ed il risorante non lo consiglierò per il vino. |
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