| inviato il 31 Luglio 2017 ore 1:18
Beh penso che tutti siamo più o meno concordi quando pensiamo ad un 'bel soggetto' (una bella donna, un bell'uomo, degli atleti, un paesaggio bucolico, un cielo al tramonto, un animale selvaggio, insomma su questo ci ritroviamo) francamente la vedo invece molto più difficile trovare una definizione univoca di "bella fotografia", per Fabrizio la perfezione tecnica è imprescindibile, almeno oggi, per altri no evidentemente e Labirint cita ad es. Nan Goldin. Io non sono un grande ammiratore delle foto tecnicamente poco curate, formalmente trascurate, però se guardo al passato devo dire che ci sono foto straordinarie che tuttavia sono tecnicamente imperfette, magari mosse o sfocate (se guardo al presente nel mio caso mi trova a scartare foto che scatto a concerti che sono tecnicamente "salde" ma insignificanti mentre tengo scatti forse mossi o con fuoco non perfetto ma che trasmettono qualcosa). In sintesi credo che i meri aspetti tecnici sono secondari, opzionali, possono esistere foto splendide con piccoli errori ed imperfezioni tecniche, ciò che invece, a mio avviso, è imprescindibile, è che il soggetto sia "interessante" (che è cosa diversa da "bello") e lo scatto comunichi e trasmetta qualcosa, per dirla con Barthes, deve avere il "punctum" altrimenti non esce dalla massa di milioni di scatti che oggi ci sommergono |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 1:33
@ Andrea: fai bene a tirare in ballo il 'punctum'. Forse 'studium' e 'punctum' ci possono aiutare a trovare una visione un po' più chiara per tutti. Ci sono immagini/fotografie davanti alle quali provo interesse, le analizzo, mi danno informazioni: sono io che compio un lavoro di lettura. Questo è lo 'studium' come lo chiama R. Barthes. Si tratta di foto un po' inerti, che suscitano un interesse generico, educato . Ci sono altre fotografie invece, dalle quali esce qualcosa che mi 'cerca', mi colpisce, mi punge senza che io ci lavori su: questo è il 'punctum'. E questa caratteristica può trovarsi in immagini poco perfette, poco calibrate. Poi, anche in natura, non è forse vero che i volti che ci attraggono di più sono quelli che hanno un misto di perfezioni e di difetti? |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 8:22
per me una bella fotografia è la fotografia di qualcosa di (bello/brutto/etc) che appenderei ad una parete di casa |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 8:29
Non so se la appenderei in case: michelkoven.files.wordpress.com/2012/06/joel-peter-witkin-1996.jpg resta comunque un grande autore e questa una grande fotografia. “ Ogni immagine a mio parere deve stare in piedi da sola. „ anche questo non lo trovo necessariamente vero, mi viene da pensare a contraband di tyra simons che prende significato nell'insieme, ma che resta un lavoro molto interessante |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 8:39
“ Labirint „ un pensiero lo farei diciamo non la metterei nella camera dei bambini ... taryn simon diventa quasi un installazione che come dici tu presa singolarmente avrebbe meno significato, come le foto dell'ultimo pasto dei condannati a morte www.dailymail.co.uk/femail/article-4052442/A-year-killing-Photographer |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 9:01
“ Come un binocolo che non abbia nè un dritto nè un rovescio, la macchina fotografica rende vicine, immediate, le cose esotiche; e piccole, astratte, strane, assai più remote le cose familiari." „ Quando la Sontag dice questo... Credo anche io che non stia parlando di pdr o di tecniche di riprese. Il fatto è che la fotografia non è la realtà e anche quando rappresenta un soggetto "as it is"... si ha appunto questo effetto. Cose banali vengono "automaticamente" iconizzate solo per il fatto di essere state riprese. Solo per il fatto che qualcuno abbia scelto che erano da riprendere. Credo sia un po' quello che Szarkowski intende come "the thing itself" nel link che avevo prima riportato. Fra cui... “ William M. Ivins, Jr. said "at any given moment the accepted report of an event is of greater importance than the event, for what we think about and act upon is the symbolic report and not the concrete event itself.". „ Parole ancora attualissime. Soggetti esotici viceversa appaiono più "vicini" sono alla portata di mano (in caso della fotografia stampata) e si possono affiancare alle foto di famiglia. Io la interpreto così... |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 9:15
Il fatto della Goldin (e di altri) e delle sue foto tecnicamente poco curate... Il problema secondo me è mal posto. Sembra che questi autori facciano foto a caso... non è proprio così. Forse con un paragone cinematografico mi spiego meglio. Questi blockbuster Holliwoodiani di supereroi con effetti speciali.... sono tutti lavori curatissimi e professionali, ma non molti sono capolavori cinematografici. Un western di Sergio Leone (o un film di Tarantino o di Lars Von Trier o di...) può sembrare poco curato. Il budget è minimo ma la regia e la tecnica (di regia appunto) ci sono eccome. Questo vale anche per le foto di Frank, Goldin, Eggleston ecc. Sono poco curate perché è il loro "stile". Non è un "poco curato" di un amatore, è un "poco curato" con cognizione di causa (per quanto una fotografia non funzioni come un film). Penso che nessuno valuti la grandezza di un film in base agli "effetti speciali" (che se ci sono devono essere funzionali), alla bellezza degli attori, al fatto se il soggetto sia piacevole... Perché invece con le foto questo avviene più spesso? |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 9:27
io in realtà non parlavo di poco curato, mi riferivo alla frase che diceva che per avere una bella foto deve essere bello tutto, tecnica e soggetto |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 9:40
Labirint... Mi riferivo ad Andrea.taiana. Ma penso che sia un pensiero comunque condiviso da molti. Quello del chi è bravo fa le foto "pulite" e se gli altri fanno diverso è perché non sono bravi e non hanno "tecnica". Mi rendo conto che ho letto frettolosamente le ultime pagine e ho commentato "a caldo" i punti che mi premevano di più, per cui forse sono stato poco chiaro (ma forse lo sono sempre ). |
user12372 | inviato il 31 Luglio 2017 ore 10:06
“ Io non sono un grande ammiratore delle foto tecnicamente poco curate, formalmente trascurate, però se guardo al passato devo dire che ci sono foto straordinarie che tuttavia sono tecnicamente imperfette, „ infatti riguardo al passato..... |
user12372 | inviato il 31 Luglio 2017 ore 10:17
Comunque sia, stiamo, come sempre, discutendo del sesso degli angeli. Per prima cosa bisognerebbe chiedersi se chi fotografa lo fa per professione o per hobby. Un professionista che fa matrimoni o foto di moda non può permettersi, al giorno d'oggi errori. Idem per chi è un fotoreporter che si trova su luoghi d'azione e riporta avvenimenti drammatici con foto che deve inviare al più presto al giornale e quindi non ha troppo tempo per la postproduzione. Anche chi fotografa per proprio diletto può trovarsi di fronte ad un'occasione irripetibile, ma spesso - molto spesso - potrebbe benissimo aspettare, riprovare, tanto non spreca le foto, come accadeva quando si fotografava con la pellicola, e cercare il momento migliore, la luce migliore, lo sfondo migliore. Capisco che chi non vuole fare molta fatica si appelli al fatto che anche una foto con difetti può essere bella, cosa che se può essere vera in alcuni casi non lo è nella maggioranza. |
user12372 | inviato il 31 Luglio 2017 ore 10:20
Se questa viene additata come foto d'arte chiunque può fare qualsiasi cosa..... |
| inviato il 31 Luglio 2017 ore 10:23
avete appena dismostrato mio concetto... considerando che l'autore è stato definito: “ uno dei cento fotografi più influenti al mondo „ ossia che serve conoscere per capire e che certe scelte sono funzionali a un progetto, non solo che la foto deve essere vista nel complesso del progetto. Detto questo direi che state un po' sopravvalutando vostra capacità di giudizio cosa che vedo molto spesso in questo forum, sembra che ognuno abbia la verità in tasca e poi quando si parla di vere foto d'autore... |
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