| inviato il 15 Luglio 2017 ore 18:50
Salve a tutti ragazzi, oggi che tutto è, si fa per dire, più facile (MAF automatica e continua, millemila punti di MAF, 10/15 fps, etc etc), vorrei chiedere come si scattava ai tempi della pellicola durante gli eventi sportivi di un certo livello e non. Si metteva a fuoco una zona specifica e si aspettava che succedesse qualcosa in nella stessa? Si focheggiava manualmente seguendo l'azione? Oltre, in primis, alla bravura del fotografo bisognava avere una buona dose di fortuna? porto degli esempi:

 grazie a chi vorrà/potrà rispondere a questa mi curiosità un saluto Antonello |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 10:14
Dipende! Se si trattava di sport molto veloci, in pratica quelli motoristici in pista, si tendeva a mettere a fuoco in zone precise dove si sapeva che le auto o le moto sarebbero passate; se si fotografavano sport alquanto meno veloci come la mountain bike per esempio, o il motocross, si tendeva a fare entrambe le cose: ossia prefocheggiare dei punti precisi oppure, in zone specifiche dove la velocità era minima, si focheggiava pure a mano; in sport di squadra infine, dove la velocità in sé non è elevatissima ma rapidissimi sono gli scarti degli atleti, si tendeva ad adoperare ottiche medio lunghe (con la messa a fuoco manuale) rinunciando, se non in rari casi, a immortalare l'atleta da solo. Con l'avvento dell'AF all'inizio le cose non sono cambiate affatto perché con un solo punto a disposizione non è che si potesse fare granché ... poi con l'avvento di un maggior numero di punti di messa a fuoco le cose hanno iniziato a cambiare, seppure in pratica solo per gli utenti di attrezzature Canon perché solo questi disponevano di obiettivi con motori a ultrasuoni ... gli unici in pratica in grado di assicurare la necessaria velocità di messa a fuoco, quando poi Canon (cinque o sei anni prima dello scadere dei brevetti relativi) ha concesso anche ad altri costruttori, Nikon in primis e Sigma in secundis, di adoperare i propri brevetti beninteso solo dietro regolare pagamento delle royalties relative ... ci mancherebbe altro, ebbene solo allora l'uso dell'AF si è definitivamente imposto. Oggidì invece, con l'avvento prima della tecnologia digitale (e quindi anche con l'avvento dell'era della fotografia a costo zero), poi dei motori capaci di 15/20 fotogrammi al secondo senza il limite delle trentasei fotografie prima del cambio rullo, e infine dei diecimila punti di messa a fuoco casomai con l'ausilio del live-view (si dice così vero?) si è arrivati al punto che la reflex fa tutto da sola e quindi, avendo l'accortezza di adoperare prima l'autoscatto e poi una scheda di memoria sufficientemente capace chiaramente, ora si è addirittura nell'epoca della reflex che in tutta tranquillità potrebbe fare a meno del fotografo, e i risultatiti (sconsolanti) ormai sono sotto gli occhi di tutti ... basta osservare quel mare magno di fotografie, tutte immancabilmente e inesorabilmente uguali chiaramente , che ormai ci propinano da ogni dove ... finanche in arrivo dai telefonini! |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 10:28
Prefocus, tanti scatti e tanto fattore c, e anche esperienza.. E non c'erano pixel da contare.... |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 11:56
PaoloMcmlx, quando parli del rinunciare a fotografare il singolo atleta, per fare foto come quella della tennista,mi viene da pensare si effettuassero dei ritagli, oggi diremmo crop, in fase di sviluppo. Comunque grazie per l'intervento preciso ed esaustivo. Capotriumph, intervento chiaro e conciso Saluti Antonello |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 14:21
PaoloMcmlx, quando parli del rinunciare a fotografare il singolo atleta, per fare foto come quella della tennista ,mi viene da pensare si effettuassero dei ritagli, oggi diremmo crop, in fase di sviluppo. Comunque grazie per l'intervento preciso ed esaustivo. No Antonello, come ho specificato mi riferivo agli sport di squadra: col tennis, col golf, con la ginnastica e in genere in tutti gli sport singoli era fin troppo facile, anche allora , riuscire a immortalare al meglio un atleta! Grazie per l'apprezzamento, Paolo. P.S. - in genere i crop erano difficili pure allora perché quasi mai lo sport si riprendeva con i negativi ... quasi sempre infatti, per non dire sempre che sarebbe più giusto, all'epoca il lavoro professionale veniva effettuato in diapositiva! |
| inviato il 16 Luglio 2017 ore 14:34
Grazie per la precisazione Paolo. Ignoravo completamente che si scattasse in diapositiva piuttosto che con negativo. Ora so qualcosa in più Capotriumph, divertiti e goditi tutto quello che la Sardegna ha da offrire, in particolare a livello enogastronomico Un saluto Antonello |
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