| inviato il 14 Luglio 2017 ore 14:02
Salve a tutti, ieri sera al mercatino della mia città, un signore su una bancarella vendeva un numero enorme di fotocamere ed obiettivi vintage. Gli ho chiesto se avesse qualche 50 mm e ci siamo messi a parlare di questo fujica f1.4 degli anni '70, non avevo mai provato le ghiere con le smerlature e devo dire che mi danno un senso di solidità impareggiabile. L'obiettivo è tenuto bene, ho fatto attenzione che non ci fossero muffe o polvere,poi le smerlature non sono rovinate e ha un movimento fluido, mi ha chiesto 70 euro e se voglio, e questo mi garba assai, prendere anche il corpo macchina a 20 euro. In primis vorrei chiedere aiuto sul fatto che la lente frontale ha un colore marroncino, e chiedevo se fosse normale. Poi Secondo voi è un buon prezzo? e poi quale adattatore M42 comprare, ce ne sono di migliori di altri? o alcuni da evitare? Ringrazio in anticipo chiunque mi volesse aiutare! Questo obiettivo lo monterei su una Fujifilm XE2. |
user105183 | inviato il 14 Luglio 2017 ore 15:10
Iniziamo dalla risposta facile, l'adattatore. Prendi un K&F Concept M42>FX e vai tranquillo. Su Amazon lo paghi sui 20 euro. Se vuoi risparmiare qualcosa ci sono della Kecay o, su eBay, ancora più economici spediti dalla Cina, ma questi ultimi li sconsiglio perché ogni tanto ti capita un esemplare imperfetto e magari la lente balla o non si avvita bene; a fronte di attese di 20-30 giorni. Secondo me è meglio spendere 10 euro in più e prendere un buon prodotto.
Il prezzo lo fanno le condizioni. Se ci sono muffa o funghi, o scollamento delle lenti o se le ghiere o i diaframmi sono inceppati ovviamente il prezzo cala. Se la lente è questa: allphotolenses.com/lenses/item/c_411.html; e se fosse come dici in perfette condizioni, vale tra i 200 e 250 euro: quindi a 70 euro è un ottimo affare.
Se poi la fotocamera è una Fujica serie ST a 20 euro è da prendere, ma anche lì devi controllare l'otturatore, le tendine e, visto che è anche elettronica, sperare che l'esposimetro funzioni.
Dici che la lente frontale è marroncina; oppure è ingiallita? A volte alcune vecchie lenti, soprattutto quelle con trattamenti multicoating, posso ingiallire. Non influisce minimamente sulla qualità, ma per capirlo bisogna vederla e valutarla con attenzione.
Così a spanne, da quanto dici, può essere un buon affare. Anche se la lente fosse sporca e la camera inceppata, a quel prezzo hai i margini per affidarle a un riparatore e farle revisionare. Però prendi le mie parole con le pinze, perché quello dei vintage è un mondo talmente vasto che sia l'affare che la fregatura sono dietro l'angolo. |
| inviato il 14 Luglio 2017 ore 17:01
Ciakmull grazie per la risposta e per le lacune che hai colmato. Quando giovedì lo rivedrò sarò più attento a tutti gli aspetti che devo controllare.
Grazie ancora!  e si l'obietivo è quello, e ha la lente frontale dello stesso colore. Speriamo bene dai! |
| inviato il 14 Luglio 2017 ore 17:12
Le lenti che diventavano gialli e o marroncine in genere erano quello un po' radioattive. Priva a cercare in rete ci sino molti articoli, tra cui, molto interessanti e ben fatti, quelli di Marco Cavina. |
| inviato il 14 Luglio 2017 ore 17:35
anche io ho un fujinon ma non la serie EBC, confermo il colore della lente. Riguardo la radioattività, l'ho fatta misurare con un contatore da personale qualificato, attestata su valori molto bassi con la sonda quasi a contatto della lente, una volta montato su corpo macchina quella della lente posteriore non è più rilevabile.
Per non sbagliare, non ci dormo assieme  e quando non lo uso lo ripongo su una mensola del mobile del soggiorno. |
| inviato il 14 Luglio 2017 ore 20:39
Ah... Siete stati di grandissimo aiuto ... quindi volessi portarmelo in borsa praticamente in tutte le uscite, se non volessi mutazioni indesiderate che dovrei fare?
Apparte gli scherzi ragazzi, seriamente, quanto può essere pericoloso portarmelo appresso? mi state facendo venire la strizza hahahaha |
| inviato il 14 Luglio 2017 ore 20:52
Vai tranquillo, non farà più danni del cellulare che porti in tasca o del wi-fi che hai in casa o quello che respiri e mangi ! Senza considerare lo stress da lavoro |
user105183 | inviato il 14 Luglio 2017 ore 22:16
Io di lenti radioattive ho il Pentax Super Takumar 55/1.8, che non è rischioso, a patto di non tenerlo giorno e notte a contatto con la pelle, cosa che mi guardo bene dal fare. Nel Fujinon 50/1.4 non EBC dovrebbe esserci del Torio, a quanto ho letto in giro. Di solito basta tenere su il tappo o metterlo in una scatola perché la radioattività cali notevolmente; ma credo che anche quando è attaccato alla macchina perda un po' della sua carica radioattiva. Ripeto: meglio sempre riporlo lontano quando non lo usi e non usarlo giorno e notte e non dovresti avere problemi. Prova però a guardare qui per maggiori info:
mbphotox.wordpress.com/2015/07/27/exploring-radioactivity-in-my-lenses |
| inviato il 14 Luglio 2017 ore 23:40
Non fa nessun danno a portarselo in giro, magari evita di tenerlo a lungo nelle mutande scherzi a parte, è un ottimo prezzo, soprattutto per l'obiettivo; anche la macchina è un bell'oggettino e vale più dei 20 euro che ti hanno chiesto. Spartana, senza fronzoli, senza le finezze costruttive di altre macchine dell'epoca, ma solida e tosta in mano come manco un'ammiraglia digitale di oggi. E lo dico con orgoglio, visto che ce l'ho ed è la mia "full frame" se funziona l'esposimetro (alimentato con due normali batterie SR44) e se la meccanica è a posto facci qualche scatto! Altra cosa da controllare sono le guarnizioni e l'ammortizzatore dello specchio, un mio amico (un'enciclopedia vivente del vintage) mi diceva che per qualche motivo sulle Fujica è difficile trovarli in buone condizioni; nel caso comunque si sostituiscono senza troppa fatica. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 0:23
La Fujica 705W era una macchina eccezionale , con un otturatore ritenuto notevole perche' raggiungeva il 1500esimo di secondo nonostante avesse tendine a scorrimento orizzontale. Ma sopratutto, e' una delle pochissime fotocamere a vite M42 a lettura a TA - tutta apertura - con simulatore di diaframma, cioe' trasmissione meccanica dall'ottica al corpo macchina del valore di diaframma impostato sulla ghiera sull'ottica. Questo andava a consentire una corretta lettura esposimetrica all'esposimetro (CdS per cui piuttosto affidabile) che non aveva necessita' di 'chiudere (stop down) realmente il diaframma per leggere l'esposizione. Quindi visione chiara (a tutta apertura appunto) fino allo scatto.
Visto il prezzo, sarei incline a pensare sia non pienamente funzionante per cui controlla bene il trascinamento, il funzionamento dell'esposimetro e dell'otturatore. Certo non e' che puoi tirare giu' il prezzo se qualcosa non va ;-) perche' a quei soldi dovrebbe essere buona solo per la vetrina. Si tratta di una fotocamera riparabile, in generale, a che costi chi sa.
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| inviato il 15 Luglio 2017 ore 0:26
Tieni presente che la fotocamera, nonostante sia a vite, e' moderna (e' l'apice della vite universale M42) per cui il mirino reflex e' grande e luminoso e lo specchio anche, ragion per cui molte ottiche specie russe (famoso il caso dell'Helios 58mm e credo anche del Mir 37mm ) protrudono troppo con i loro noccioli ottici all'interno del mirrorbox quando montate e a certe focali interferiscono con lo specchio della Fujica (un difetto comune a molte macchine di pregio, con specchi reflex grandi, se accoppiate ad ottiche di design antico come molti russi). Esattamente come succede ancora oggi per le Canon 5d e successive eccetera.
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| inviato il 15 Luglio 2017 ore 0:47
Le fotocamere russe non avevano questo problema perche' i loro piccoli specchi permettevano di coprire circa il 68% del campo realmente inquadrato dall'ottica (una cornice di circa il 30% abbondante della scena inquadrata restava invisibile prima della ripresa) e dunque non interferivano mai. La Fujica copre il 92-95% almeno della scena inquadrata per cui il suo specchio e' molto piu' grande . I russi lavoravano con specchi piccoli (e con mirrorbox piccoli, pentaprismi piu' piccoli eccetera) perche' le Zenit sono, sostanzialmente, dei corpi macchina Zorki modificati adattandovi davanti all'otturatore un mirrorbox. Per cui, vista la genesi delle Zorki, le Zenit sono quanto di piu' prossimo esista ad una Leica (a vite) reflex! Essendo la vecchia Leica a vite prebellica (la UR-Camera di Oskar Barnack) una macchina molto piccola e compatta (neanche oggi e' possibile trovare fotocamere FF piu' piccole) non c'era spazio per mirrorbox ingombranti e neanche per i componenti dei tempi lenti dell'otturatore. Tutte le russe tipo Zorki-Zenit hanno percio' il tempo piu' lento di 1/30 , come le vecchie Leica II, nonostante avessero cercato in ogni modo di rendere piu' grande la fotocamera in ogni modo possibile, incluso (surreale) l'ingrandimento dell'otturatore a coprire un inesistente formato 24x42 (l'otturatore aveva una corsa piu' lunga di 6mm del campo 24x36 coperto da ottica e pellicola). Potrei spiegare il problema che porto' a questa unica soluzione ma mi porterebbe piu' OT del solito.
Aggiungo solo che se mai avete notato alcune similitudini tra certi particolari del design delle Zenit e delle Leicaflex, e' perche' entrambe sono fotocamere reflex originate direttamente (Zenit) o influenzate (Leicaflex) dall'archetipo Leica a telemetro, tanto osannato da sovietici e tedeschi da rispuntare fuori 30 anni dopo in reflex che con la Leica a telemetro non dovrebbero avere nulla a che fare.. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 0:58
Se i giapponesi non sentivano in genere 'dipendenza psicologica' dall' immortale archetipo barnackiano, beh invece a casa Pentax e Fuji lo si sentiva e come. Infatti queste due Case non riuscirono a liberarsi della montatura a vite se non tardissimo, nel 1975 la Pentax e credo ancora dopo la Fuji e questo spiega il perche' della montatura a vite nella ST705W, sebbene evoluta con il quasi unico dispositivo TA per montatura a vite. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 11:52
Grazie per le informazioni sulla "pericolosità" dell'oggetto in questione! per il resto Duna, sei stato molto esaustivo, grazie per le molte informazioni che mi hai fornito e che dubito avrei trovato da solo. |
| inviato il 15 Luglio 2017 ore 17:20
Prego, Alessio.
Non c'e' vera pericolosita' comunque, evita solo di ingoiare o leccare troppo a lungo le lenti. Io ho da tanti anni ben due Takumar f/1.4 al lantanio e non mi pare di aver problemi. Certo non li tengo dentro al cuscino.
Tieni presente che il lantanio era sufficiente a velare la pellicola nelle macchine ad otturatore centrale (senza otturatore sul piano focale). Voitglaender installo' infatti un _secondo_ otturatore , sul piano focale, che non serviva a nulla se non a proteggere la pellicola dal suo obiettivo nel caso fosse stato lasciato montato per troppi giorni (avrebbe esposto la pellicola senza luce). E tutti si chiedevano a che mai servisse questo eccesso di zelo.
Ma parliamo di lenti molto ahem... molto attive, e non credo che starai mesi con un 50 mm gaussiano con lenti in terre rare avvitato in mezzo al petto a meno che tu non voglia imitare ironman. |
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