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Per questo si studia l agricoltura idroponica. A nord italia cè un azienda che usa sensori e droni per irrigare/concimare/prevenire infestaziomi e risparmiare soldi lavorando il terreno. 1 azienda in tutta italia.... fate i conti
Come scritto piu sopra mi preoccuperei più sull ottimizzare l agricoltura tecnologicamente per produrre piu cibo e consumare meno risorse che preoccuparmi sul riscaldamento globale
user23890
inviato il 26 Luglio 2017 ore 20:26
@Nando-t
Secondo te? Gli esseri umani oggi, sono messi nelle condizioni di "crescere" dal punto sociale, culturale, umano, ecc ecc?
“ @Nando-t Secondo te? Gli esseri umani oggi, sono messi nelle condizioni di "crescere" dal punto sociale, culturale, umano, ecc ecc?
Secondo me assolutamente no... „
Secondo me assolutamente si.
Abbiamo mezzi che solo 20 anni fa potevamo solo immaginare: prima c'erano le enciclopedie e la tv, adesso abbiamo internet, multimedialità, formazione professionale gratuita, seminari, conferenze, manuali online gratuiti, corsi online gratuiti, forum frequentati da professionisti con cui confrontarci, e, comunque, biblioteche sempre aperte con milioni di libri e manuali che prendono polvere.
Il grosso ostacolo per la "crescita" è sempre la testa delle persone: l'ignoranza prima di essere culturale è morale.
Ci sono milioni di informazioni di qualità a portata di mano, nel vero senso della parola, tuttavia si preferisce usare la mano per facebook, whatsapp, play station e Nintendo, in un vortice di piaceri ed autocompiacimenti.
Vorrei dire che abbiamo il pane, i denti, ma non abbiamo la voglia di muovere le mandibole e masticare...
Set3, la fai un po' troppo semplice. il problema principale è che manca il terreno fertile per fare crescere la voglia d'imparare. Siamo in un periodo di abbruttimento culturale, nonostante ci sia l'accesso alle nozioni. è come un deserto, è ricco di minerali e quando piove c'è un'esplosione di vegetazione, ma quando piove. Il fervore culturale dipende più dal clima sociale che dalle fonti didattiche a disposizione, infatti, imparare qualcosa passa attraverso canali emozionali, così oggi sembriamo più una popolazione autistica che ambisce enormemente al vero social, senza traguardarlo. Tanti invasati che puntano occhi e dita su un telefono, basta entrare in un treno...
Ci sono stati periodi ben più floridi, come nell'Antica Grecia e nel Rinascimento.
Vero quello che scrivi Set3, però è altrettanto vero che occorre pur sempre qualcuno che "insegni" ad utilizzare tutti questi mezzi per ricavarne l'utile e non solo il dilettevole; abbiamo una caterva di insegnanti, soprattutto nella scuola dell'obbligo, che ancora criticano internet perché sono loro i primi a non saperlo utilizzare; abbiamo musei di Scienze Naturali la cui massima espressione in campo educativo sono i laboratori improntati alla "psicomotricità" stile scuola materna, ma propinata ai ragazzi delle medie e talora delle superiori (esperienza diretta, purtroppo), e se provi a criticare questi metodi passi per "antiquato" e incapace. L'impressione è che effettivamente "si voglia" questo andazzo, anche se non ne comprendo fino in fondo la ragione (ovviamente parlo per la situazione italiana, consapevole che in alcuni altri Paesi le cose vanno in maniera alquanto diversa)
un esempio di terreno fertile è questo: www.google.it/search?client=firefox-b&tbm=isch&q=dogon+toguna&spell=1& si tratta di togonà, meglio conosciuto come toguna. Ne ho visti diversi quando sono stato nei paesi Dogon, si tratta di essiccatori di paglia, paglia di miglio di solito, ma sono anche degli ombreggiatori sotto i quali gli uomini si siedono (non si può stare in piedi) e parlano. Una volta chiesi ad un abitante perchè erano così bassi se sotto ci dovevano stare gli uomini. Mi risposero "sono i luoghi dove l'uomo parla, con calma, discute. Se uno si incazza tende a muoversi, alzarsi e sbattere la testa contro il soffitto, tanto vale che esca, non va più bene nel toguna, non va più bene per parlare".
è questo che serve, l'amore per l'assemblea ed il racconto. Il tentativo di postare immediatamente una foto su facebook mentre sei in vacanza è l'antitesi del racconto, l'opposto della convivialità e del ritrovo.
è + facile il telefonino ed il social del ritrovo, ma questi mezzi non sostituiscono il ritrovo. Come far si che si crei? occorre come sempre, prima di tutto, capire di cosa si tratta, cosa è questo nostro modo di fare da invasati, con social e telefoni. La risposta è tanto semplice quanto scomoda: si tratta di droga. Siamo assuefatti a questa dipendenza patologia, una delle tante, che ci devia dalla normale vita sociale, dai normali contatti umani.
“ però è altrettanto vero che occorre pur sempre qualcuno che "insegni" ad utilizzare tutti questi mezzi per ricavarne l'utile e non solo il dilettevole; abbiamo una caterva di insegnanti, soprattutto nella scuola dell'obbligo, che ancora criticano internet perché sono loro i primi a non saperlo utilizzare „
Daniele, credo che sia un'evidenza onnipresente, in ogni epoca. Voglio dire che in ogni epoca vi è un problema sociale e culturale sia nella categoria degli "insegnanti", sia nella categoria dei "discenti".
Credo semplicemente che, pur aumentando i mezzi a disposizione per crescere (in ogni settore), diminuiscano le energie per sfruttarli. Non diminuiscono le capacità o lo stimolo a sfruttarli perchè quelle sono a disposizione di ogni cervello medio, ma è come se al progredire dell'oggetto corrispondesse il regredire del soggetto.
Tornando al tema del topic e, rispondendo anche a Ooo, nel mondo moderno vi sono molteplici stimoli (quindi terreno fertile) per un vivere "ecologico" e sano, nel rispetto dell'ambiente e del vicino e vi sono anche moltissime fonti, spesso autorevoli, che stimolano al vivere consapevole. Vi sono innumerevoli incontri "sociali" sul tema dell'ecologia e ormai moltissime persone sanno bene qual è l'impatto di un tubo di scappamento sulla propria salute (o, come per esempio, i danni da sigaretta...).
Eppure tutto non torna. I fumatori crepano di cancro, l'acqua scarseggia e siamo più ignoranti che negli anni '60.
Il problema è la voglia di mettere in pratica ciò che si ha a disposizione o ciò che si sa. Qual è la reale disposizione a fare ciò che ci è stato insegnato?
La differenza tra quel che si "deve" fare e quello che realmente si fa, rappresenta il problema. E questa differenza, mi pare, rimane costante nelle epoche, peccato che aumentino a dismisura gli abitanti per metro quadrato.
“ Un esempio di "propaganda"...in questi giorni avete fatto caso che alcune grosse testate giornlistiche insistono sulla carenze idriche in Italia?
Credo che si possa intuire facilmente il vero scopo... „
Più che un vero scopo invece vedo ancora una volta la miopia del popolo. Perchè si cerca di recuperare le perdite dell'acqua ? E' come se una famiglia beve da una cisterna di acqua per tutto l'anno ma poi quando questa sta per finire invece di chiedersi come mai non viene rimpiazzata con le piogge, guarda alle piccole perdite di questa ... Assurdo. La risposta invece è semplice: il clima è cambiato già e non ce ne stiamo accorgendo. Veniamo inghiottiti da quella nuova tecnologia che avete scritto prima e non la stiamo utilizzando per correre ai ripari velocemente. E se qualcuno dice che non è vero del cambiamento climatico probabilmente è proprio lui che ci guadagna qualcosa e non chi si preoccupa per l'ambiente.
Con questo non voglio dire che tutto ciò che è viene propinato per ecologico sia effettivamente efficace. Basti pensare alle auto a batteria elettrica, che non immettono smog singolarmente ma se tutte fossero così quante nuove centrali occorrerebbero per alimentarle ? Imho si sposta l'inquinamento dalle singole auto ad una ciminiera che le sostituisce in toto. Magari se ne circolassero di meno ......... ormai si prende l'auto anche per andare in bagno .......
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